sintesi della trentottesima udienza per i fatti di bolzaneto di lunedì 8 maggio 2006
Tocc tocc! Chi è? Sono il dottore! Il dottore chi? Sono Giacomo! Eccoci. Ennesimo riconoscimento del dott. Toccafondi oggi in udienza. Ennesimo, sicuro, preciso e un po’ a sorpresa.. il dottore che obbliga il teste SR. a gridare Viva il duce. Lascia pochi dubbi sulle appartenenze politiche e forse un po’ ci dispiace che non gli sia contestato il reato di apologia di Fascismo… ma si sa che è un reato punito con una pena irrisoria… udienza con due testi.. il primo piuttosto preciso, anche se con qualche lacuna dovuta al tempo che è passato.. un altro teste che conferma la presenza di agenti inferociti ai lati del corridoio, e delle lunghe ore nelle celle in posizioni tutt’altro che comode… gambe divaricate, capo chino e mani appoggiate al muro, ancora ribadisce la libertà degli agenti di entrare in cella e con metodi personali [percosse] far mantenere la posizione agli arrestati: ovvero se provavi un attimo a muovere le braccia venivi picchiato. L’altro teste R.B. di origine marocchina, confonde decisamente gli avvenimenti tra la questura e la caserma di Bolzaneto, dove rimane per meno di due ore, e l’unico episodio degno di nota è una puntura su una spalla fatta in infermeria, senza nemmeno informarlo di cosa fosse.
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