scusate il ritardo. udienza che fa entrare nel processo ufficialmente alcuni video delle televisioni e che con la testimonianza dell'allora responsabile stampa del GSF chiude la questione del danneggiamento dei materiali informatici degli avvocati (essendone lui testimone auditivo e oculare :)
SUPER SINTESI XLVIII UDIENZA PROCESSO DIAZ/PASCOLI
scusate il ritardo. udienza che fa entrare nel processo ufficialmente alcuni video delle televisioni e che con la testimonianza dell'allora responsabile stampa del GSF chiude la questione del danneggiamento dei materiali informatici degli avvocati (essendone lui testimone auditivo e oculare :)
TRASCRIZIONE SOMMARIA - XLVII UDIENZA PROCESSO DIAZ
[ P=Tribunale, A=Accusa, D=Difesa, C=Parti Civili, R=Teste ]
P: [fa l'appello]
[ entra Graziella Mascia ]
R: [fa il giuramento e da le proprie generalita']
A: (Zucca) Buon giorno onorevole, lei all'epoca era membro del Parlamento ? R: si A: era a genova? R: si, partecipai anche a qualche incontro al ministero dell'interno. erano presenti tutti i parlamentari del nostro gruppo, ognuno di noi segui' pezzi di manifestazione, in ogni giorno si tenevano scambio... all'epoca ero membro della commissione affari costituzionali e ho tenuto i rapporti con ministero dell'interno e polizia A: lei ha fatto riferimento agli edifici scolastici di via battisti? R: si certo A: puo' dire se ha avuto modo di frequentare quegli edifici e quali erano i suoi punti di riferimento? R: la frequentazione e' iniziata prima acnora della manifestazione dei migranti... ho ben presente sia la scuola pascoli, dove c'era la sede del gsf... A: in particolare la scuola pascoli... R: purtroppo frequentai la notte del massacro alla pertini... alla fine del 21 una giornata particolarmente difficile... fummo caricati per tutta la giornata dalla polizia... io arrivai con un migliaio di ragazzi fino al cimitero ... perche' le cariche continuavano... A: ma alla pascoli cosa c'era? R: c'era il media center e gli uffici di riferimento del genoa social forum... era stato dato in concessione alla provincia e gli interlocutori erano anche i rappresentanti del comune... in una scuola c'era questo e poi nell'altra gente che arrivava e ci aveva anche dormito... per far capire il contesto... alle nove di sera dopo aver accompagnato i ragazzi al carlini, io dovevo partire, ma all'ultimo momento decisi di restare con ramon mantovani, e andammo a cena alle 21.30... verso le 23.00 credo ricevetti una telefonata dei partecipanti che dovevano partire da quarto... A: prima di quell'ora lei e' stata alla pascoli? R: quel pomeriggio no... alle 23.00 siamo riusciti a sistemare la vicenda dei treni a quarto... verso le 23.15 passammo a brignole e ricevemmo una telefonata che mi diceva... c'e' la polizia... A: da chi ricevette la telefonata? R: da qualcuno che era al media center... poi nel giro di 15 minuti direi, eravamo in macchina... A: ma vi hanno chiesto di raggiungerli? R: certo... la nostra partecipazione era come quella di tutti gli altri, ma poi ci siamo ritrovati a ricoprire un ruolo... A: lei dice verso le 23.00 o le 23.30 ricorda cosa le disse la telefonata... R: disse che c'era una situazione preoccupante... A: con quali persone era? R: con ramon mantovani, giacomo conti e nesci. A: vada avanti... R: io la prima cosa che ho fatto ho chiamato il questore per capire perche' solo mezz'ora prima non mi aveva detto niente... lui mi risposeimbarazzato dicendo che c'era una perquisizione in corso, era tutto a posto, avevano chiesto l'autorizzazione alla magistratura... A: [...] R: io ho parlato con il questore da recco. veniamo chiamati per andare alla scuola. A: allora precisiamo... voi vi recate in macchina in via battisti... cosa trovate? R: polizia ovunque. iniziano a sbarrare le strade. A: quindi non entrate in macchina R: a piedi si... c'era molta gente, soprattutto davanti al media center, mentre nella scuola pertini i poliziotti erano nel cortile e impedivano l'accesso... c'era una tensione altissima... ci dividiamo, ramon, nesci vanno alla pertini, mentre io e giacomo conti saliamo alla pascoli. A: la telefonata con il questore quando avviene ? R: io penso che sia dopo che sono sceso dalla pascoli... credo che la prima cosa che facciamo sia quella di salire, perche' troviamo un consigliere comunale di modena che ci dice di essere stato maltrattato fuori in strada A: lo incontrate in strada? R: si. in strada. allora io e conti prima di salire, c'e' questo ragazzo che ci racconta di essere stato malmenato... A: portava dei segni? R: si... segni fisici non ricordo... aveva la maglietta ed era provato... A: se le faccio vedere un breve spezzone di filmato per essere sicuri... mi rendo conto del tempo... R: il nome non lo ricordo, la faccia si... [ mostrano il video ] R: si si. [...] R: poi entrammo e saliamo al media center... non ricordo bene, mi ricordo la stanza della radio... poi c'era un piano con tutte le persone sedute a terra a cui era stato ordinato di non muoversi A: ma quando entra ci sono poliziotti? R: si... ps dappertutto che vanno su e giu'... A: per entrare nella scuola ha dovuto mostrare qualche cosa? R: io sono entrata mostrando il tesserino rosso da parlamentare cercando qualcuno con cui poter parlare... ps con caschi... A: riesce a essere precisa? R: non ci riesco... all'epoca non ci ho fatto caso.... adesso in situazioni analoghe guardo sempre le uniformi... all'epoca mi sono aggrappata a qualcuno per cercare di risolvere la situazione... A: all'epoca aveva riconosciuto la foto b1. [...] pero' con camicie piu' scure, con le maniche rivoltate e i pantaloni piu' imbottiti... R: confermo... [...] R: cerchiamo disperatamente un responsabile... poi a un certo punto un poliziotto dice sono io e allora parliamo con lui A: lei ha parlato con un ps che dice di essere il responsabile? R: qualcuno che dice "dica".... qualcuno che ha interloquito... non ricordo le parole esatte A: ma si e' qualificato? R: no no... io ho accettato la sua qualifica... A: puo' riferire il colloquio? R: io ho chiesto loro di uscire che non aveva nulla da fare li'... e sono usciti... A: lei ha chiesto il motivo? R: si ma non me l'hanno detto, a quel punto era solo importante che uscissero... A: fino a quel momento lei aveva preso contatti con il questore per capire che cosa stava succedendo e quale era la ragione della presenza della polizia? R: io ho difficolta' a ricostruire i tempi... mentre parlo con lei ora, mi sovviene che ho fatto sicuramente ho fatto una telefonata da dentro la scuola... sicuramente la prima persona con cui ho parlato e' stata il questore, che mi disse imbarazzato che c'era stata una sassaiola... A: sassaiola in che senso e quando? R: in quel momento il questore mi ha detto semplicemente che c'era stata una sassaiola, che si doveva intervenire, che c'era una perquisizione e che c'era un magistrato che aveva autorizzato il tutto A: nel senso che il questore le ha dato come motivo dell'intervento la sassaiola? D: (Di Bugno) la domanda e' suggestiva P: mi pare sia un semplice chiarimento [...] R: non credo che qualunque sassaiola possa giustificare quell'intervento... P: le si chiede di riferire i fatti... lei ha riferito che il questore le ha detto che c'era stata una sassaiola e che era quindi stata autorizzata una perquisizione... giusto? R: si P: oltre questo non possiamo andare... [...] R: io feci altre telefonate dopo quella al questore, perche' era ingiustificabile la situazione... perche' c'era imbarazzo nelle parole del quesotre, non bastava a giustificare la situazione... chiamo il capo della polizia, chiamo il ministro, e entrambi si negano... siccome capivo che il questore non ci poteva fare nulla, chiamo bertinotti e chiedo di intervenire... mi risponde dopo un po' che ha parlato con il capo della polizia e che non ci puo' fare nulla e che ce la saremmo dovuta cavare da soli noi sul posto. [...] R: la situazione era pesantissima, la gente arrivava, c'era un clima che non mi era mai successo, una cosa che si vede solo nei film... questa presenza delle ffoo, noi non siamo potuti entrare nella scuola, io quando ormai sono scesa dalla scuola, c'era il cancello chiuso e i titolari stavano nel cortile... [...] A: per riprendere un attimo il filo del suo racconto... lei arriva, entra, sale, arriva dove c'e' una radio, chiede chi e' il responsabile, trova qualcuno, le dice di andare via. R: si A: [...] da quello che poteva vedere lei poteva giudicare che fosse in corso una perquisizione? R: certamente c'erano tavoli rovesciati, sedie rovesciati, non so quanti ps ci fossero, ma almeno una ventina, la gente pressata contro il muro... [...] R: esco dalla pascoli, vado in strada, mi avvicino al cancello dell'altra scuola da cui arrivano le urla.... e dentro il cortile c'era un capannello di persone, e abbiamo cercato di parlare con queste persone, mortola, sgalla, che erano nel cortile... ma non e' stato consentito di accedere neanche al cortile... A: cioe' lei ha visto un capannello di persone tra cui c'era sgalla e mortola? R: si, che sono le persone che poi sono uscite a parlare con me... A: c'erano dei responsabili? R: c'erano delle persone che erano evidentemente i responsabili delle forze dell'ordine... c'erano diverse persone che parlavano tra di loro, con i telefoni in mano... chiedo di poter entrare, mi viene negato, loro escono per parlare con me... A: loro chi? R: mortola e sgalla. e mi dicono che c'e' un operazione di polizia in corso e che non dobbiamo disturbarla. A: chiede qualche particolare? R: le preciso... la prima telefonata al questore e' sicuramente intanto che entro alla scuola, ricordo in questo momento che la prima telefonata con bertinotti avviene nella pascoli e dopo che ho parlato con questi signori e cominciano a uscire le prime barelle, io ne ho contate 22, ma era un continuo... c'erano delle scene molto pesanti... tutti sti ragazzi con la testa rotta, uno stava ancora dentro il sacco a pelo, in quel contesto feci una seconda telefonata a bertinotti, perche' dopo le barelle i ps cominciano da un altro cancello a portare fuori delle cose, dei sacchi con delle cose che potevano essere all'interno, e a un certo punto portano fuori un sacco nero chiuso e io li' ho pensato che ci fosse un morto, il clima era talmente pesante, e allora ho chiamato di nuovo bertinotti... in una vicenda come questa anche noi non sappiamo cosa fare, quando manca l'interlocutore istituzionale... A: ha parlato a sgalla e mortola dei feriti? R: ma guardi li' la parola d'ordine era di non disturbare... [...]
[ zucca sanziona gli avvocati della difesa e il loro rumoreggiare e si appella al presidente ]
P: che la situazione fosse drammatica lo sappiamo tutte, per cui non ci dica le sue valutazioni, ma cerchi di attenersi ai fatti.
R: dopo che sono finiti tutti i feriti, il lavoro dei ps e' proseguito portando fuori delle cose... in questo contesto, era notte, c'era molta gente e molti poliziotti, in quella situazione abbiamo avuto l'impressione che anche un ragazzino fosse caricato sulle barelle... e allora abbiamo chiamato di nuovo... A: quando e' arrivato il dr calesini le ha dato spiegaizoni?? R: il dr calesini mi ha detto "sono arrivato adesso". io a quel punto volevo verificare la situazione dentro... in quella situazione in cui mancavano gli interlocutori, la mia preoccupazione era anche che non salisse la tensione tra i manifestanti, abbiamo tentato di garantire che i ps potessero andassero senza incidenti... A: il dr calesini vi ha dato indicazioni? R: no no. il dr calesini e' arrivato... io ho richiamato il questore per questo ragazzino e per il sacco nero. ho incontrato il dr calesini che mi ha detto "sono arrivato ora"... allora ho detto entriamo nella scuola insieme cosi' vediamo cosa succede... siamo entrati e abbiamo visto insieme cosa era rimasto nella scuola. A: le mostro tre fotogrammi. volevo chiederle se per caso quello che le sembrava il bambino sta in una delle persone raffigurate.... si avvicini pure... R: allora c'era vede... [ una delle vittime spagnole, che non e' un bambino ma una ragazza molto giovane e minuta ]
A: le mostro un filmato, riconosce il dr calesini? R: si, con la fascia tricolore e gli occhiali... [...] A: quando fa riferimento al dr mortola...
[ le difese fanno commenti ] P: evitiamo commenti, per favore.
[...] R: poi siamo andati agli ospedali, al san martino e al galliera. [...] abbiamo parlato almeno con due ragazze spagnole, avevano un braccio rotto ma potevano parlare... che erano state picchiate nel sonno che non avevano fatto nulla... e io a loro chiedo di questo bambino... io ho parlato con varie persone, alcuni erano in grado di parlare... in particolare loro, perche' erano messe meglio di altre, hanno riferito ... A: che cosa? R: che stavano dormendo, e' entrata la polizia, li hanno picchiati, e non hanno avuto neanche il tempo di rendersi conto A: ha parlato con i medici? R: io ho parlato con il primario, perche' ha impedito che i poliziotti venissero con noi in ospedale... [...]
A: "il primario mi ha peraltro confermato che erano tutte ferite recenti" R: confermo P: ecco.
[...] R: le condizioni di molte feriti non erano tali per poter conversare... ricordo queste ragazze spagnole, ricordo due ragazzi di roma che mi dissero che avevano gia' parlato con qualcuno per avvisare i parenti... abbiamo fatto il giro di diversi di quelli che erano in grado di parlare... Poi siamo andati al galliera, e li' la situazione e' stata diversa dal punto di vista dell'accoglienza. al san martino non c'erano difficolta, mentre al galliera ci sono state piu' difficolta'.
A: e' riuscita a sapere quale sarebbe stato il destino delle persone ? R: no. ho scoperto dopo con meraviglia che molti sarebbero stati tradotti a bolzaneto...
P: al galliera ha avuto un trattamento diverso... R: abbiamo avuto difficolta' ad entrare... solo dopo molte insistenze, e ci ha fatto entrare la polizia, mentre il primario si opponeva.
[...]
[ il presidente da ragione alle parte civili rispetto all'opposizione di Di Bugno e Corini che ritengono irrilevanti qualsiasi documento della commissione in quanto successive ai fatti. ]
R: io chiesi di accertare anche quando vennero richieste le ambulanze perche mi sembrava rilevante, e chiesi anche i riferimenti degli ospedali, i giorni di permanenza, i piantonamenti, i passaggi a bolzaneto, gli orari... C: (Sabattini) ed e' documentazione che ha ricevuto per intervento del presidente della commissione? R: si. C: si sara' istanza di acquisizione documentale. C: seconda questione. lei e' stata relatrice di una relazione di minoranza? R: si C: rispetto a quella relazione, lei afferma che la notizia della perquisizione era giunta gia' molte ore prima della serata... da dove ? da che fatti? R: serventi longhi ha detto che parlando con mortola e altri c'era voce di una perquisizione D: (Di Bugno) sono voci correnti P: accolta. R: per noi fu importante per ritenere che la perquisizoine fosse programmata. C: [chiede produzione documentale]
P: sentiamo il firmatario del documento e poi lo acquisiamo. C: c'e' giurisprudenza contraria... P: e io decido cosi'. [...]
D: (Corini) era primario di che reparto al san martino? R: immagino del prontosoccorso, ma non ricordo il nome. [...] D: (Corini) lei all'atto del suo ingresso nella scuola sede del GSF ha visto personalmente oggetti distrutti o danneggiati all'interno della pascoli? R: c'erano tavoli danneggiati, distrutti... io sono stato dove c'erano persone al muro D: ma ha visto oggetti danneggiati? R: si riferisce ai computer? no i computer no. D: la polizia si e' trattenuta molta dopo che ha chiesto di uscire? R: credo 15 minuti... 20 minuti... ma quando sono arrivata erano gia' dentro. D: io ho un interrogatorio dove dice "di certo gli ho detto che se ne dovevano andare"... R: appunto ma prima di poter parlare sara' passato un quarto d'ora... D: la mia domanda e' diversa... R: la fatica e' stata trovare l'interlocutore, poi se ne sono adnati... D: ha detto che avete fatto un cordone? R: dopo che sono entrata... la situazione era tesa... e abbiamo fatto un cordone per garantire che se ne andassero D: esisteva una folla ostile? R: ovviamente i manifestanti che erano cmq molto molto meno dei poliziotti, la situazione era tesa e i ragazzi urlavano, ma non c'era chissa quale pericolo, ma c'era tensione, quindi per evitare... sa che quando la polizia se ne va deve andare via un po' per volta, allora per consentire che questo avvenire senza contatti particolare abbiamo preferito fare questo cordone...
P: credo che l'unica cosa che possiamo dire, e' che il bambino era una ragazza ... A: no effettivamente e' una minorenne polacca che non e' stata arrestata... P: grazie e buon giorno.
[ entra Giacomo Conti ]
[...]
D: (Di Bugno) lei si ricorda di essere stato sentito nel 2001? R: ora non ricordo l'anno, ma sono stato sentito un paio di volte D: lei si ricorda se prima di assumere delle informazioni da lei le sia stata data lettura delle dichiarazioni rese dall'on. Mascia? R: non lo ricordo sinceramente... D: non si ricorda di averle confermate? R: ... io ho confermato probabilmente... probabilmente mi e' stata data lettura... io ho confermato le dichiarazioni dell'on. Mascia sulla sua presenza. D: le e' stata data lettura? R: io non ricordo se mi hanno dato lettura, ma ricordo di aver confermato. D: lei dice "confermo le dichiarazioni rese dall'on Mascia di cui mi e' stata data lettura". R: se ho sottoscritto puo' darsi... io non ricordo se mi hanno letto qualcosa o no D: la mascia era con lei? R: io sono stato sentito due volte. una volta ero da solo e una volta con l'on. Mascia. D: nessuna altra domanda.
P: grazie e buon giorno
[ entra Vincenzo Nesci ]
A: (Zucca) il 21 luglio 2001 lei ha avuto modo di recarsi presso gli edifici scolastici di via battisti? R. si A: durante la giornata o nella notte? R: nella notte A: si trovava con l'on. mascia? R: si e con mantovani e conti. A: come mai vi siete recati li'? R: ci arrivarono delle telefonate da alcuni conoscenti... era poco prima di mezzanotte. A: quando ricevete la telefonata vi dicono che e' in corso? R: si. era in corso e le telefonate erano concitate... ci dissero che erano entrati nelle due strutture, il centro stampa ... [...] R: io e l'on. Mantovani cercammo di entrare alla scuola Diaz... A: come era la situazoine in strada? R: c'era uno schieramenteo delle ffoo davanti alla diaz. dalla parte del centro stampa non c'era nessun blocco e c'erano molti giovani che urlavano. quando presentammo i documenti di consigliere e di parlamentare passammo il primo cordone e arrivammo sul... A: all'epoca era consigliere? R: regionale e lo sono tutt'oggi. presentammo il tesserino e provammo a entrare. fummo fermati sul portone. ci fu impedito di entrare e fummo spintonati, invitandoci in maniera energica ad allontanarci dalla struttura, perche' era in corso un'operazione di polizia a cui noi non potevamo assistere. A: queste persone erano funzionari o agenti? R: quelli che ci hanno spintonato erano agenti in divisa. [...] [...] R: dopo un po' ho visto il dr. di sarro che mi disse di stare tranquilli. A: lo ha visto dentro o fuori della scuola? R: dietro gli agenti che ci hanno spinto per cui direi che veniva da dentro... e successivamente il dr. mortola... A: successivamente quando ? R: dieci minuti. A: invece il dr. di sarro che vede in quel contesto, le dice qualcosa? R: noi chiediamo che cosa stesse succedendo e il dr. ci disse di stare tranquilli che era tutto regolare, che non stava succedendo nulla e che potevamo andare via. Ovviametne non ci basto' questa rassicurazione... A: ma vi fanno rimanere li? R: no. ci siamo allontanati. ancora con delle parole che continuavano a circolare, la nostra insistenza a vedere cosa accadeva, e loro a dirci che non era possibile. A: ma come persone in quel contesto oltre al dr. di sarro ne ricorda altre? R: erano semplici agenti. A: quindi? R: quindi successivamente, dopo qualche minuto ho visto il dr. mortola A: dove? R: nel cortile, nell'identico modo in cui ho visto con il dr. di sarro, e le stesse domande e le stesse risposte... [...] A: ha avuto modo di cpaire che in quel momento mentre parla con il dr. mortola ci fossero persone ferite? R: no, in quel momento no, successivametne si A: [...] R: da li' a poco abbiamo visto uscire dei feriti. A: in quella circostanza avete contattato funzionari di polizia presenti sui luoghi? R: subito dopo no, perche' abbiamo visto alcuni funzioanri e pensavamo di avere gia' avuto dettagli di quello che succedeva... nel momento in cui sono usciti dei feriti non abbiamo visto nessuno, abbiamo provato a rintracciare persone senza riuscirci, io per esempio ho provato a chiamare il questore... non abbiamo avuto la possibilita' di avere informazioni diverse da nessuno. A: le faccio vedere uno spezzone, se me lo puo' collocare rispetto al suo racconto. rep 151.29.c054 parte 3. min 6.30. [...] R: una volta che siamo usciti nella strada abbiamo atteso li' per un bel tempo... [...]
[...] C: (Passeggi) le luci nella scuola quando arriva sono accese o spente ? R: accese C: quando vede il dr. di sarro dov'e' ? R: dietro le ffoo C: nel cortile? R: nel cortile della scuola C: lei e' presente quando i feriti escono? R: si. la prima persona che ho visto era malconcia, perdeva sangue dalla testa, era su una barella che veniva portata a un'ambulanza... [...] C: le leggo un verbale "dopo circa mezz'ora abbiamo visto uscire delle persone in barella... [...] ricordo che chiesi spiegazioni a una persona vestita in casco e tenuta antisommossa che mi sembrava un funzionario perche' dava gli ordini, e ci disse che non erano ferite recenti"... D: (Corini) se non ci dice chi e' c'e' opposizione P: accolta. C: quando siete entrati che cosa avete visto? R: sangue, disastro, cose ribaltate C: ha visto del sangue? R: si C: era fresco? R: si, certo
C: (Taddei) quando vi siete allontanati, dall'aver parlato con il dr. mortola, ricorda dove si e' diretto il dr. mortola... R: no C: le faccio una contestazione.... "dopo essersi intrattenuto con me, il dr mortola entro' nella scuola" R: la mia memoria era piu' fresca.
C: (Rossi) ha detto che non poteva vedere quello che succedeva nella scuola ma sentiva del gran frastuono... puo' precisare questo frastuono? R: urla, colpi, cose che sbattevano... [...]
D: (Corini) due precisazioni... lei apprende verso le due del mattino che le persone erano in stato di arresto, all'ospedale? R: no, ero li' davanti. D: chi ? R: erano persone in divisa. [...]
[ entra Stefano Kovac ]
A: (Zucca) leri era a genova nel corso del vertice contro il g8 del 2001? R: si A: si occupava? R: si occupava dell'organizzazione dei forum pubblici e delle strutture. ero parte dell'ICS (Consorzio Internazionale di Solidarieta). A: all'epova che ruolo aveva nel GSF? R: io seguivo la parte logistica per l'autorizzazione alle strutture da parte del comune... A: collaboravano delle persone con lei? R: in generale l'organizzazione per cui lavoravo mise a disposizione una decina di persone e qualche centinaia di persone A: ha accennato a rapporti con autorita'... R: soprattutto con Massimiliano Morettini, presidente dell'ARCI Liguria. A: in relazione alla logistica cosa e' in grado di precisare rispetto agli edifici scolastici di via battisti? R: in generale ci furono consegnati due edifici e fu deciso di utilizzarli uno come unfficio stampa, riunioni eccetera, mentre quello di destra inizialmente come internet point pubblico e poi in seguito soprattutto per partecipanti stranieri... poi in seguito del nubifragio di giovedi' sera fu utilizzato anche per ospitare persone che non potevano piu' dormire nei vari centri. A: il primo edificio che lei ha menzionato lo possiamo chiamare pascoli? R: si A: e l'altro come diaz? R: si A: per accedere a questi edifici come si doveva fare? R: per acceder a questi edifici per quanto riguarda il centro stmapa e gli uffici l'accesso era un po' filtrato, veniva fatto un sistema di accreditamento per giornalisti e membri del social forum, i volontari, i mediattivisti... dall'altra parte l'accesso era libero invece. [...] A: queste strutture vennero formalmente consegnate da parte del comune e della provincia. R: si. vennero consegnate le strutture di logistica a me. mentre le strutture di cui stiamo parlando... A: quali erano le strutture di accolgienza? R: si, spero di non dimenticarmente nessuna. alcune parti del campo della sciorba, valletta cambiaso ad albaro, lo stadio carlini, e altre... A: fu lei a prendere in carico queste strutture? R: si, oltre a piazzale kennedy e piazzale govi. mentre le due scuole furono prese in carico una da anna pizzo e uno da RB. A. avendo preso in carico queste strutture, riferivate degli avvenimenti e di cosa si svolgeva anche ad altre autorita'? R: per l'utilizzo degli spazi ci fu una lunga contrattazione. si fecero varie ipotesi, perche' la possiblita' che si svolgesse il social forum divenne concreta solo dopo un incontro in prefettura il 30 di giugno. si discusse di poter utilizzare una delle piazze che poi vennero ritenuti inadatti e non concessi da parte dfella polizia, e si arrivo' a scegliere altri luoghi. A: ma delle attivita' che si svolgevano veniva informata la questura? R: in quel periodo li' ci furono riunioni quotidiane rispetto all'uso di ogni luogo. A: lei ha parlato con qualche funzionario della questura in quei giorni? come referente? R: io ho seguito piu' la parte organizzativa... e su questa cosa incontri quasi giornalieri si tennero con il dr mortola e su alcune questioni incontrammo anche il questore e il vice capo della polizia Andreassi, anceh se con quest'ultimo si parlo' del percorso della manifestazione finale. A: c'erano perplessita' ? R: c'erano alcune preoccupazioni a volte dettate da notizie un po' fantasiose come quello del sangue infetto... credo che la precisione delle richieste sia dovuto all'esame nel dettaglio, fossero dovute anche alle preoccupazioni emerse dal capo della polizia anche nell'incontro del 30 giugno. A: ma ci fu da parte vostra l'interesse di informare non solo a cosa servissero le strutture ma chi vi fosse nelle strutture. R: le iniziative erano tutte pubbliche e divise per gruppi di affinita'... si decise per esempio che in piazza della sciorba sarebbero andati quelli che facevano riferimento alla rete lilliput. poi non c'era un controllo totale. le persone arrivavano a piazzale kennedy dove ricevevano una piantina con i vari centri e gli si spiegava chi c'era dove... ma poi sceglievano loro. [...]
R: c'era una telefonata del dr mortola, che mi prospettava il fatto che tra le due scuole... A: chiedevo D: (Corini) ma facciamo finire il teste A: non abbiate troppa ansia... fatemi finire A: chiedo se lei ha avuto modo prima di questo contatto di aver avuto modo di danneggiamenti rispetto ad altri luoghi R: il fatto avvenne in quei giorni, ci fu una verifica immediata a quarto, ci fu notizia alla provincia, che invio' l'assessore massolo, che si incarico' di verificare e notificare alla questura. il giorno dopo ci fu un incontro in questura in cui si rifece il punto, e l'assessore disse di aver avvisato la pubblica sicurezza A: quanto veniva di anomale veniva segnalato... R: all'autorita' giudiziaria o cmq alle istituzioni che ce l'avevano consegnata. A: in relazione alle strutture di via battisti e alla presenza di altre persone, le risultano segnalazioni di anomalia? R: no da parte nostra non c'era stato nessun problema. A: nella serata era giunta segnalazione di qualche problema? R: l'unica segnalazione e' stata una telefonata del dr mortola, verso le 22.00 - 22.30, in cui mi diceva... A: si trovava dove? R: in piazzale kennedy... mi riferiva che un paio di volanti erano state fatte oggetto di lancio di bottiglie vuote da persone che erano nelle scuole, e mi chiese come erano usate le scuole A: uno sforzo di memorie... come inizia la telefonata? R: inizia con una richiesta di come erano utilizzate le due scuole. io chiedo perche' e lui mi spiega questa cosa dei lanci secondo lui... A: cosa le ha domandato e cosa le ha risposto R: il dr. mortola mi dice "cosa c'e' nella pertini e nella pascoli?". io rispondo che c'era il media center da un lato, e dall'altro internet point e persone che dormivano per quello che dissi prima. io un po' insospettito gli chiedo come mai me lo chiede, e lui mi risponde dell'episodio del lancio. io poi lgi dico "non fate cazzate". e lui mi disse "no no tranquillo". [...] R: lui mi chiese. "chi c'e' nelle scuole?" io risposi e gli chiesi "perche?". lui mi disse "delle persone hanno lanciato delle bottiglie su due volanti che passavano di la'". A: lei disse "ci hanno tirato addosso due bottiglie". R: io adesso me la ricordo cosi'... puo' essere che avendo letto sui giornali faccio confusione... A: io le ho letto la sua frase, oggi lei ha detto che il dr. mortola ha riferito di due volanti che erano state fatte oggetto. le chiedo solo di scegliere il ricordo giusto. R: io ricordo che le bottiglie erano state tirate... il tono e il senso della comunicazione era che cmq non si trattava di bottiglie incendiarie e che cmq era una cosa di importanza non grandissima... [...] A: lei manifestava conoscenza dei fatti? D: (Mascia) se puo' chiedere cosa ha detto e non cosa manifestava. A: e' stato in grado di dare una risposta esauriente per quanto era la sua conoscenza. R: mi fu fatta una risposta precisa a cui diedi una risposta precisa, perche' conoscevo la situazione, dato che c'era sempre una persona di mia fiducia con cui ero in contatto. A: intende dire che non c'erano situazioni che non erano sotto il controllo dei diretti responsabili? R: lo escludo. nelle due scuole in quel momento c'erano tutti i portavoce del social forum. e' difficile dire che la situazione non fosse sotto controllo. a parte me, tutte le persone del consiglio dei portavoce si trovavano in zona, dentro la pascoli o intorno. A: puo' escludere di aver dichiarato che la situazione nella pertini non era piu' sotto il vostro controllo. R: posso dire che non l'ho detto perche' tutti i maggiori responsabili del GSF erano li'. [...] R: l'ultima volta che ho sentito il dr. mortola e' stato il lunedi' successivo con la ragione di avere ragguagli per la manifestazione del martedi' in piazza de ferrari... la cosa mi sembro' strana dato che era stata depositata autorizzazione... e mi parve strano e allora chiesi "cosa vuoi sapere?" e lui allora mi chiese delucidazioni sul mio parere su quello che era accaduto alla pertini... io gli dissi che era stato fatto un massacro e lui mi rispose "tu non puoi sapere cosa abbiamo trovato, c'erano persone con una lista di precedenti lunga cosi'". io obiettai che qualunque situazione nulla avrebbe potuto giustificare quello che era avvenuto. A: in questa telefonata il dr. mortola ha fatto riferimento alla vostra precedente telefonata... R: no. e' andata come le ho riferito. A: nessuno dei due ha messo in relazione la telefonata precedente con quello che era successo? R: no
C: (Tartarini) prima precisazione e' questa: lei ha riferito di un problema in un'altra struttura che non era la diaz. in quella situazione fu avvisata anche la questura? R: si sta parlando dell'asilo presso via maggio a quarto. in quell'occasione una delle persone che lavorava con me ando' ... ogni giorno facevamo piu' giri nelle strutture. in particolare quella sera si fecero piu' giri per il nubifragio. in quell'occasione si constatarono dei danni e si contatto la provincia, e si concordo che l'assessore avvisasse la polizia C: invece il sabato non ci furono segnalazioni di questo tipo rispetto alle scuole R: da parte mia e delle persone che lavoravano con me escludo. a parte i problemi per il palco, non ci fu nessuna chiamata... C: ultima domanda: quando riceve la telefonata del dr. mortola, dove si trova? R: in piazzale kennedy e stavo parlando con dei colleghi C: con chi? R: BT e KD. C: lei sa o si ricorda se ha riferito parte della conversazione a queste persone? R: ricordo di averglielo riferito perche' mi sembro' strano un po' tutta la telefonata. lo riferi' ma mi chiesero "cosa succede adesso?" e io dissi "credo nulla".
C: (Robotti) sig. kovac lei svolgeva il compito di responsabile organizzativo per il GSF? R: si C. lei e' a conoscenza se sia stato offerto un servizio di assistenza legale ai manifestanti R: si. l'organizzazione di vari servizi in quei giorni erano divisi i compiti... c'era tipo l'ICS sulla logistica, c'era chi si occupava del servizio legale e chi dell'ufficio stmapa. R: furono predisposte delle pettorine con la scritta legale che servivano per identificarli come osservatori nelle manifestazioni. poi la storia si e' dimostrata diversa e hanno fatto proprio gli avvocati C: sa se questo ruolo era svolto dall'AGD? R: il servizio veniva coordinato dall'AGD che in particolare curava due spazi, uno a piazzale kennedy e uno alla pascoli.
D: (Mascia) senta signor kovac, lei si presento' spontaneamente o fu convocato? R: fui convocato D: rilevo nel verbale che in data 27 dic 2001 e' comparso spontaneamente... ha ricevuto convocazione formale? R: no, non ho ricevuto convocazione formale... D: e quindi ? R: non ho ricevuto una notifica... in quel periodo fui sentito da molti pm... per es dalla canepa per i fatti di quarto D: per quanto riguarda la ricostruzione del ricordo di questa telefonata... quando seppe che c'era un problema e da chi? R: lo seppi... un po' dopo da una telefonata che proveniva dall'interno delle scuole che mi diceva cosa stava succedendo... D: quando seppe che c'era un problema di discordanza tra la telefonata e il suo ricordo? R: cioe' discordanza tra quello che dicevo io e quello che diceva il dr. mortola? D: si R: quando ci fu una relazione alla commissione parlamentare del questore e del dr. mortola D: quando esattamente? R: io non ricordo quando fu la commissione parlamentare... D: si sforzi... R: era il 2001, tra agosto e settembre D: quando lei si presento' dal pm lei sapeva gia' di questa discordanza? R: non ricordo esattamente, puo' darsi di si, non saprei... D: nel momento in cui fece mente locale, il suo ricordo fu immediato e spontaneo? R: il ricordo e' abbastanza vivo D: adesso o allora? R: se posso finire... insomma, ricevetti quella telefonata, non feci nulla, D: allroa la fermo un attimo... le farei una contestazione... a pag. 2 del verbale il sig. kovac ha detto "mi sono sforzato molto di ricordare il contenuto di quella conversazione"... lei ricorda che il ricordo era molto vivo. R: se mi fa finire... D: fu un risultato immediato o no? R: fu un risultato immediato e mi sforzai molto di capire se da quello che dissi poteva aver generato le parole di mortola... e mi rimase impresso perche' la mia inazione derivo' quello che successe... D: di cosa si sentiva responsabile? R: di non aver avvisato di una possibile perquisizione per far convogliare piu' stampa... D: lei si senti responsabile morale di aver provocato un equivoco o di non aver avvisato R: di non aver avvisato. D: allora sempre usando lo stesso brano a mo' di contestazione in senso tecnico "mi sono sforzato molto di ricordare il contenuto di quella conversazione, anche perche' dopo quello che era successo mi sono sentito responsabile di non aver capito realmente quello che si stesse programmando e di aver inconsapevolmente rafforzato le convinzioni altrui."
[ polemica ]
P: leggiamo tutto D: "[...] Ma come ho detto nulla di quanto ho riferito al dr. mortola poteva essere interpretato come lui ha dichiarato. il mio messaggio e' stato il contrario, nel senso che per noi era tutto tranquillo [...] la conferma di cio' e' stata la telefonata successiva del dr. mortola del lunedi' successivo". D: la conferma di cosa? A: scusi, ma la contestazione? D: ci puo' chiarire il suo pensiero... A: quindi la contestazione non interessa piu' all'avvocato... P: il teste risponda R: intendevo dire che il dr. mortola in quella telefonata, pur aprendo una questione sulla perquisizione e sulla base di una divergenza radicale di opinioni, non mi abbia contestato a me la giustificazione dell'atto, mi pareva che confermasse il fatto che l amia telefonata non abbia potuto generare quella preoccupazione. D: quindi aveva riferito di una trasmigrazione di soggetti nella diaz e pasocli? R: si. sicuramente ho detto che dopo il nubifragio del giovedi' si era deciso di utilizzare la scuola come dormitorio. D: lei riferi' che c'erano stati dei passaggi di persone che prima dormivano in altri luoghi nella diaz? R: non vedo la differenza... D: ricorda di aver specificato da dove provenivano... R: un po' da tutte le parti... D: non geografici R: si ma intendevo dire dai posti dormitorio... venivano dal carlini, ma soprattutto da albaro, villetta cambiaso... dove c'erano tende individuali D: vorrei farle rilevare che in quella dichiarazione disse "io ho risposto che effettivamente mi riferiva che persone dalla sciorba e dal carlini", quindi ha specificato, "si erano li' spostati dopo le pioggie". lei non lo ricordava all'inizio del suo esame oggi? A: per correttezza lo ha detto D: l'opposizione e' accolta [ risata generale ] D: lei oggi ha ricordato che lei si trovava in piazzale kennedy. R: si D: lei ha anche detto che aveva il polso della situazione attraverso una persona di sua fiducia. R: si D: era una persona sul posto? dove si trovava? R: sul posto intende le scuole... in particolare avevo sentito da poco Morettini, c'era quasi tutto il gruppo dei portavoce... c'era in particoalre una collega che seguiva quei posti LV, nel pomeriggio c'era morettini, e almeno con queste due avevo parlato da un po'. D: lei parlava spesso con il dr. mortola. R: ho detto che ho parlato spesso con dr. mortola fino al ven mattina... dopo il ven mattina, una il sab mattina e questa di sab sera D: quando il dr. mortola le disse che c'era stato il problema del lancio delle bottiglie, lei replico' in qualche modo? R: gli chiesi perche' me lo chiedevano D: no prima R: io gli dissi che non mi pareva trascendentale... D: e non glielo riferirono i suoi collaboratori? R: no D: e il dr. mortola le riferi' di questo episodio come accaduto il giorno prima? R. no poco prima D: e nessuno dei suoi collaboratori lo avviso? R: no D. e non ha fatto verifica? R: no. non mi e' stato chiesto D: lei ha detto che aveva il polso della situazione in ogni momento. R. si D: e lei ricorda se il dr. mortola le ha chiesto di fare una verifica circa la persistenze tranquillita' e lei cosa rispose R: non successe nulla di tutto cio'. il dr. mortola non mi chiese verifiche. io dissi al dr. mortola di evitare di accrescere la tensione. lui mi disse di stare tranquillo e io allora non senti' di avere bisogno di fare verifiche. tra l'altro c'erano da fare 300 cose da fare D: ma la tensione era alta per le bottiglie? R: no. per quello che era successo. centinaia di feriti, un morto, centinaia di arrestati e una situazione di citta' molto alta. [...] D: dopo la telefonata del dr. mortola ritenne di spostarsi ? R: no. non lo ritenni perche' c'erano altre persone e perche' mortola mi disse che era tranquilla la situazione.
D: (Di Bugno) morettini le descrisse anche la situazione? R. si mi disse tutto tranquillo e che stava andando a cena. D: dopo la telefonata del dr. mortola, ha avuto contatti con le persone nelle scuole? R: si... D: dopo quanto tempo R: dopo che e' iniziata la perquisizione D: circa mezzanotte R: si D: quella chiamata che le venne fatta per dirle che c'e' la perquisizione, le viene fatta in quanto referente, le viene chiesto di intervenire? R: venni informato di quello che succedeva. a quel punto vado a parlare con le persone che erano al... D: le descrivono quello che sta succedendo e non le chiedono di far niente? R: non c'e' stata una richiesta precisa. io sono andato allo stand e verificammo che altri avvocati erano sul posto. D: chi fu questa persona che la chiamo? R: direi che sia stata Raffaella Bolini e una telefonata pero' non la feci direttamente io con Luisa Morgantini che era nella scuola D: in quel momento riferi' della telefonata del dr. mortola R: no D: qual e' la prima persona a cui lei riferisce questo episodio? quando lo rende pubblico? R: se mi chiede chi fosse non lo so. se ne parlo' varie volte nei giorni successivi... D: nessuno le disse che davanti alla diaz dopo li passaggio alla polizia, c'era questo clima di tensione e di paura... R: posso chiedere quando? [...] R: no nessuno me lo ha riferito.
P: il teste puo' andare
[...]
P: avv. Sabattini. forse c'e' stato un equivoco sulla natura del documento. Possiamo vederlo.
|