Incursioni contro le prostitute a Francoforte: iniziano le celebrazioni poliziesche dei Mondiali di calcio
Con la loro portata e la messinscena marziale che le ha caratterizzate, le incursioni verificatesi ieri in 19 case chiuse e in 110 abitazioni private costituiscono un ulteriore culmine della politica repressiva adottata nell'ambito della prostituzione.
Il diritto fondamentale al libero esercizio del mestiere di prostituta viene calpestato malamente, e quando non si trovano elementi concreti per giustificare l'azione, basta il semplice sospetto per perquisire sistematicamente i posti di lavoro delle donne che esercitano la prostituzione e, nell'occasione, per controllare anche i clienti. Secondo informazioni in possesso dell'organizzazione "Dona Carmen", nel corso dell'operazione di ieri la polizia č penetrata negli appartamenti di diverse prostitute senza un mandato di perquisizione e nel corso delle perquisizioni ha impedito alle dirette interessate di contattare il loro avvocato.
La razzia di ieri č stata una spettacolare messinscena pubblica il cui significato si riduce a una simbolica intimidazione. Il recente rafforzamento dei controlli di polizia nelle case chiuse e nelle strade del quartiere della stazione non avevano per bersaglio la prostituzione forzata, come ha anche dichiarato di recente Thiel, il capo della polizia di Francoforte.
Dona Carmen denuncia energicamente le incursioni contro le prostitute immigrate. La responsabilitą di queste azioni repressive ricade sulle campagne contro i clienti sostenute in questo periodo da stato e chiesa, che con la loro drammatizzazione della prostituzione coatta creano un clima politico in cui la prostituzione viene immancabilmente associata alla violenza. I Mondiali di calcio e la leggenda delle "40.000 schiave del sesso" importate in Germania sarebbero quindi la facciata necessaria per rendere nuovamente presentabile la criminalizzazione delle prostitute e dei loro clienti. Dona Carmen e. V. -- testo originale: http://tinyurl.com/zkrtj
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