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Sex Work
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ICRSW Tuesday, Jun. 27, 2006 at 5:35 PM |
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Progetto presentato da: International Committee on Rights of Sex Workers’ in Europe, European Conference Organising Subcommittee (Comitato Internazionale per i diritti delle-i sex workers in Europa, Gruppo di organizzazione dellla Conferenza Europea)
Le iscrizioni sono aperte e online a http://www.sexworkeurope.org
IN BREVE:
Ragioni principali di questa conferenza
• L'attuale dibattito internazionale sul traffico (tratta) è estremamente limitato e ha bisogno di essere allargato attraverso l'inclusione dei contributi delle organizzazioni che lavorano per i diritti delle-i sex workers, per i diritti del lavoro, per i diritti umani e per i diritti alla migrazione.
• Le politiche repressive sulla migrazione, l'ordine pubblico e la morale producono una maggiore vulnerabilità delle-i sex workers. Le politiche dei vari paesi Europei devono essere analizzate sulla base degli effetti che producono sulle-i sex workers e sulle-i migranti.
• Le-i sex workers in Europa dell'ovest, dell'est e centrale esprimono il bisogno di una piattaforma per lottare per uguali diritti e per creare un movimento forte e attivo a livello europeo.
• Le-i sex workers cercano alleati-e nelle organizzazioni per i diritti del lavoro, della migrazione, e umani e hanno molto da offrire a queste cause.
Obiettivi della conferenza
• Trasformare il dibattito sul traffico in un dibattito sui diritti del lavoro, umani e alla migrazione.
• Una Dichiarazione che formuli i punti di partenza di soluzioni strutturali per mettere fine allo sfruttamento e alla violazione dei diritti umani delle-dei sex workers nella società, nei contesti di lavoro e nei processi migratori.
• Una mappatura degli effetti che le politiche di repressione alla migrazione, alla prostituzione e al traffico hanno in Europa sulle condizioni di lavoro e di vita delle-i sex workers, in modo da poter sviluppare risposte appropriate e strategie per rendere piu' forti (empower) le-i sex workers;
• Reinserire i diritti delle-i sex worker nell'agenda politica Europea.
• Un forte Network Europeo di Sex Workers.
• Una più intensa cooperazione delle-i sex workers con le organizzazioni intergovernative, non-governative e internazionali che si occupano di migrazione, di lavoro e di diritti umani. La creazione di un pool di persone alleate esperte che siano in grado di sostenere il Network Europeo di Sex Workers e i suoi membri a livello individuale;
• Un forum politico di lavoratrici e lavoratori dell'industria del sesso e delle organizzazioni che sostengono i diritti delle-i sex workers in Europa dell'ovest, dell'est e centrale;
• Raccomandazioni sui singoli contesti nazionali e locali.
La maggior parte delle-dei partecipanti, di coloro che guideranno i workshops, e delle persone invitate saranno sex workers o ex-sex workers. Saranno anche invitati persone alleate chiave appartenenti a gruppi governativi, non governativi e di ricerca.
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salute e sesso
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ciao Tuesday, Jun. 27, 2006 at 7:16 PM |
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Non solo calcio Gol, falli e calci d'angolo. Formazioni, arbitraggi e tifoserie. Di questo si parla animatamente durante i Mondiali di calcio che catalizzano l'attenzione di miliardi di persone in tutto il mondo. Ma i temi da discutere dovrebbero andare anche oltre il calcio, come si legge su The Lancet che questa settimana dedica due interventi alla manifestazione in corso in Germania.
Un editoriale richiama l'attenzione sul problema dell'industria del sesso tedesca che per rispondere alla domanda crescente di prostitute in vista dell'afflusso di un milioni di tifosi alimenterà il mercato illegale di giovani donne provenienti soprattutto dall'Europa centrale ed orientale. Da quando la Germania ha legalizzato la prostituzione è cresciuta la tratta di donne da reclutare come lavoratrici del sesso, ma di pari passo però non è stata data la giusta considerazione alla salute di queste donne che spesso sono vittime di soprusi. "I danni alla salute fisica e mentale possono essere gravi e permanenti", puntualizza The Lancet. "Ma ancora questi bisogni delle prositute vengono ignorati dal governo, lasciando alle organizzazioni non governative il compito di garantire assistenza, counselling e protezione". Un rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per i rifugiati segnala che le donne del mercato del sesso, che approdono in Germania, sono spesso soggette alla detenzione immediata e alla deportazione, non hanno diritto ai servizi sanitari e vengono considerate delle immigrate illegali che hanno commesso un crimine piuttosto che persone alla ricerca di un supporto. "Per migliorare la vita delle donne già ferite dall'abuso e dallo sfruttamento, è cruciale che le autorità riconoscano il traffico del sesso come un problema di salute", commenta The Lancet concludendo che "le azioni legali sono ovviamente necessarie per portare alla giustizia gli esecutori del traffico illegale ma è anche necessario proteggere le vittime che, con il giusto supporto, possono difendersi dai loro sfruttatori”.
Per il settimanale britannico i dibattiti sui Mondiali non si esauriscono alla delicata questione della prostituzione. The Lancet richiama la nostra attenzione anche al gioco sporco condotto dalla FIFA, la Federation International de Football Association che ha sede in Svizzera. La FIFA è l'associazione (ufficialmente) non profit che ha saputo sfruttare il monopolio globale sul calcio per soddisfare gli interessi di coloro che la dirigono. Approfittando del fatto che mancasse un controllo delle "manovre" finanziarie interne, la FIFA è infatti riuscita negli ultimi trent'anni a trasformare l'evento sportivo in una gigantesca macchina per fare i soldi, come dimostra palesemente il suo bilancio del 2005 con un fatturato di ben 1,7 miliardi tra diritti televisivi e di marketing per i Mondiali 2006. Ma casi di tangenti e appropriazioni indebiti di fondi stanno piano piano venendo a galla. Jeff Collin, dell'Università di Edimburgo, e Ross MacKenzie, della London School of Hygiene and Tropical Medicinrmanoe, sottolineano che la FIFA gioca sporca anche con le istituzioni pubbliche e sanitarie che investono economicamente sui Mondiali per promuovere lo sport come prevenzione delle malattie. Ma la FIFA non si fa remore a prendere come sponsor ufficiali della manifestazione le multinazionali che hanno interessi contrari alla salute: Coca Cola, McDonald's e Budweiser. Inoltre, si è persino presa il lusso di abolire il divieto di fumo negli stadi promessa per i Mondiali 2006 e di aver incluso nel merchandising della manifestazione accendini e posacenere, quando quattro anni fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe chiesto che questa manifestazione fosse presa come esempio della politica per l'abolizione al fumo.
Considerato che i Mondiali e manifestazioni sportive analoghe come le Olimpiadi vengono finanziate non solo dalle multinazionali ma anche da istituzioni pubbliche, le critiche non possono di certo mancare. Le Olimpiadi di Londra 2012 richiederanno un investimento di denaro pubblico di 2,3 miliardi di sterline che in parte rientra nelle strategie di "promozione dell'attività sportiva per una nuova generazione in buona salute". Ma Jeff Collin e Ross MacKenzie concludono che "questa ambizione legittima sembra difficile da conciliare con la presenza di MacDonald's e Coca-Cola quali sponsor ufficiali".
laura tonon
Fonti Trafficking of women is a health issue. The Lancet 2006; 367: 1954. Una macchina da soldi. Internazionale, 9/15 giugno 2006, pp 33-5. Collin J, MacKenzie R. The World Cup, sport sponsorship, and health. The Lancet 2006; 367: 1964-6.
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Incidente sulle vie del sesso
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ufficio stampa Wednesday, Jul. 26, 2006 at 6:12 PM |
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Incidente sulle vie del sesso
Coinvolto anche il direttore di Italymedia.it Antonello De Pierro
Il popolare giornalista annuncia clamorose iniziative per arginare il fenomeno prostituzione dalle strade: presto inizierà la pubblicazione delle targhe dei clienti di transessuali e prostitute
Roma. Aveva più volte denunciato l’estrema pericolosità per la sicurezza stradale rappresentata dai clienti che si fermano lungo le strade del sesso per contrattare il prezzo o semplicemente interloquire con transessuali e prostitute. L’aveva fatto sulle frequenze di Radioroma in oltre sette anni di conduzione, in alcune puntate a tema sull’argomento. L’aveva fatto tramite numerosi articoli pubblicati sulle testate da lui dirette. Non avrebbe mai immaginato però il noto giornalista e conduttore Antonello De Pierro, direttore di Italymedia.it, che proprio lui sarebbe stato vittima dell’ignorata profezia. Infatti l’altra sera, mentre faceva rientro a casa con la sua Mercedes, è rimasto vittima di un incidente stradale, causato proprio dal comportamento superficiale e distratto di un cliente di un transessuale, che ha compiuto un’incauta manovra alla guida della sua autovettura. Sembra che il conducente di una Fiat Coupé di colore grigio, che si è poi qualificato come avvocato, si trovasse fermo a luci spente lungo la carreggiata a trattare il prezzo di una prestazione sessuale con un transessuale, a quanto pare non protetta, quando è sopraggiunto De Pierro, fortunatamente a velocità ridotta. Improvvisamente questi sarebbe ripartito senza azionare i segnalatori luminosi direzionali, invadendo la traiettoria della Mercedes del giornalista, che non è riuscito ad evitare l’impatto, riportando tra l’altro anche lievi ferite, per le quali non ha ritenuto di dover ricorrere alle cure dei sanitari. Sembrerebbe che il presunto avvocato, visibilmente imbarazzato, non abbia atteso l’arrivo della Polizia Municipale, chiamata dal reporter, giunta tra l’altro in breve tempo, e si sia allontanato dal luogo del sinistro, comunque non prima che De Pierro fosse riuscito ad annotare il numero di targa e il nome della compagnia assicurativa. Le dichiarazioni del popolare giornalista sull’accaduto non lasciano spazio a dubbi: ”E’ da tempo che mi batto in prima persona per eliminare il fenomeno della prostituzione dalle strade, denunciando più volte soprattutto lo sfruttamento. Ho cercato ripetutamente di sensibilizzare le istituzioni, ma invano: evidentemente devo pensare che non ci sia assolutamente la volontà di debellare il problema. Ad Ostia ho denunciato lo stato di degrado della pineta, ma l’allora presidente del Municipio Davide Bordoni non ha voluto neppure essere intervistato. In quel luogo è più che mai incombente il rischio di incidenti stradali a causa dei numerosi clienti che popolano il ciglio della strada. Questa situazione è ben documentata all’indirizzo http://www.italymedia.it/articoli/attualita&cronaca/0063.htm Ora sono stato coinvolto in prima persona. Avevo già da tempo pensato di agire in maniera ferma e decisa, ma ora, visto l’immobilismo di un apparato istituzionale sordo e miope, è giunto il momento di passare ad azioni clamorose: la risoluzione non è poi così ardua, basta colpire i clienti, annullare la richiesta, e quindi decapitare l’offerta. Presto partiremo con la pubblicazione sul web delle targhe automobilistiche di chi si apparta con transessuali e prostitute, siamo pienamente consapevoli che sarà una violazione della legge sulla privacy, ma non colpiremo certo dei santi: queste persone violano di continuo i precetti giuridici e quelli etici. Si va dall’intralcio alla circolazione, con conseguente grave pericolo per gli altri automobilisti, al favoreggiamento della prostituzione, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tutte condotte illegali che non vengono praticamente mai sanzionate e, tenendo conto che le statistiche indicano le persone ammogliate come quelle che nella maggior parte dei casi cercano rapporti non protetti, non c’è bisogno certo di spiegare le prevedibili conseguenze socio-sanitarie. Da alcune inchieste svolte sono emersi particolari raccapriccianti sull’insospettabilità dei clienti: forse è proprio questo il motivo di tanta indifferenza. Se ne vedranno delle belle: anche molti vip sono stati avvistati al mercato del sesso. Saranno tante le donne che scopriranno gli inimmaginabili vizietti e perversioni dei propri mariti e compagni. Non è assolutamente una crociata moralistica, ma solo senso civico e umano contro tutti i pericoli o le attività delittuose che orbitano intorno al fenomeno”.
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