Fermiamo lo scempio della Piana di Navelli
8 luglio manifestazione promossa dalle associazioni ambientaliste. lanciato un appello alle personalita’ del mondo della ricerca e della cultura
I lavori sulla SS.17 lungo la Piana di Navelli, necessari per garantire la sicurezza stradale, stanno determinando un gravissimo impatto paesaggistico.
Il complesso degli interventi in corso (l'allargamento della sede stradale e le opere accessorie: sopraelevate, complanari, numero di svincoli, sottopassi, ecc.) si sta dimostrando di un peso eccessivo. Una intricata rete stradale, troppo invadente, sotto la quale sta annegando uno degli ambienti paesaggistici finora meglio conservati della regione.
La Piana di Navelli custodisce testimonianze inestimabili della cultura della transumanza: preziosi luoghi di culto, centri storici, beni culturali, paesaggio agrario, ambienti naturali, siti archeologici. Un patrimonio che rischia di degradarsi, sopraffatto da un anonimo stradone di periferia industriale.
Il danno non è solo paesaggistico, ma anche economico. Turismo, agricoltura di qualità, servizi avanzati hanno bisogno di un contesto territoriale di pregio per contribuire al rilancio economico e sociale dei nostri piccoli comuni.
La sicurezza stradale può essere ugualmente garantita con una notevole riduzione degli impatti paesaggisitici ed ambientali, purché si intervenga in maniera attenta all'inserimento paesaggistico delle opere ed evitando quelle inutili.
Per questo chiediamo: Il fermo dello scempio della Piana di Navelli la sospensione immediata dei lavori in corso sulla SS 17 la revisione del progetto per ridurre l'impatto paesaggistico ed ambientale ed eliminare le opere inutili e dannose; l'intervento della regione Abruzzo, della provincia dell'Aquila, della Direzione Generale Beni Paesaggistici, dei deputati, di tutte la autorità competenti per l'adozione dei provvedimenti atti alla sospensione dei lavori ed alla revisione progettuale.
i responsabili di WWF, Italia Nostra, ProNatura e Comitato Terra, a nome anche di molte associazioni locali e nazionali che hanno dato la propria adesione, hanno annunciato per la mattina del prossimo 8 Luglio una manifestazione davanti al cantiere sulla SS.17 che sta letteralmente distruggendo l’altopiano di Navelli. Le associazioni chiedono a tutti i cittadini abruzzesi che hanno a cuore le sorti del territorio e delle proprie radici di partecipare all’iniziativa, anche aderendo on-line. Per sindacati, associazioni, partiti, enti locali, provinciali e regionali, deputati e senatori, amministratori è un’occasione per ribadire il proprio impegno sul campo per la salvaguardia di un paesaggio che è simbolo della nostra regione. Sarà un’iniziativa colorata e altamente simbolica, con esperti che spiegheranno la storia e il pregio naturalistico e paesaggistico dell’area.
Le associazioni ambientaliste e il comitato esprimono il proprio risentimento perché, mentre i lavori vanno avanti, non vi è alcuna chiarezza circa le reali e concrete intenzioni di provvedere almeno alla mitigazione del danno che purtroppo è già stato arrecato ad un paesaggio millenario. Tra l’altro appare evidente come il cantiere abbia subito un’accelerazione piuttosto inusuale per le opere pubbliche italiane. Non vorremmo che vi sia l’interesse a finire i lavori il più presto possibile per mettere tutti davanti al fatto compiuto. Si ritiene inderogabile almeno una pausa di riflessione per realizzare una variante di salvaguardia al progetto in via di realizzazione e per esaminare attentamente l’effettiva congruenza tra quanto si sta costruendo e quanto approvato.
Per questi motivi le associazioni ed il comitato chiedono a gran voce di poter far parte del tavolo di lavoro istituito presso la regione Abruzzo, organo che rischia di ritrovarsi a discutere su un progetto già concluso su cui sarà ben difficile reperire risorse aggiuntive per i lavori di mitigazione. E’ invece essenziale la partecipazione di chi da anni aveva lanciato l’allarme su questi lavori nel silenzio delle amministrazioni responsabili che, anzi, si sono rese parti attive nella realizzazione di questo assalto al paesaggio abruzzese, in particolare alcuni comuni dell’area. Secondo le associazioni ed il comitato il tavolo di lavoro non deve limitarsi ad esaminare il lotto in corso ma dovrà esprimersi subito sugli altri due lotti dell’opera non ancora avviati ma che rischiano di essere, per impatto ambientale, peggiori di quanto visto finora, con viadotti e sbancamenti enormi. Inoltre dovrebbe verificare le ipotesi di cosiddetto “sviluppo” dei terreni adiacenti la SS.17 che qualcuno vorrebbe trasformare in aree artigianali ed industriali con tanto di capannoni posti a contatto con meravigliosi beni artistici e paesaggistici.
Le associazioni ed il comitato hanno infine lanciato un appello alle personalità del mondo della cultura e della ricerca affinché aderiscano alla campagna per bloccare lo scempio di un patrimonio unico.
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