**Interrogazione** a **risposta scritta** in **Assemblea** **
**presentata da** TITTI DE SIMONE, FRANCESCO FORGIONE, WLADIMIRO
GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA il 6 luglio 2006 *
Al Ministro dell'interno - Per sapere - premesso che:
lo scorso 28 giugno, a Catania, si è tenuto il 5° GLBT Pride, con un corteo regolarmente autorizzato, che come ogni anno, si svolge per le vie del centro, da Piazza Borgo lungo la via Etnea, arteria principale della città, sulle note della musica e con un allegro fluire;
il GLBT Pride, a metà del percorso, previsto ed autorizzato, ha trovato uno sbarramento di Forza Nuova, con bandiere, striscioni (no al gay pride) e slogan omofonici (le malattie si curano, non si manifestano), alcuni militanti addirittura armati di mazze seminascoste da stoffe;
il corteo si è fermato, gli organizzatori, hanno chiesto agli agenti della Digos chiarimenti sull’ assembramento non autorizzato, e hanno chiesto che fosse disperso;
gli agenti, dinanzi alla tensione crescente, alla richiesta degli organizzatori, hanno ritenuto opportuno replicare con l¹invito a sciogliere il GLBT Pride, affermando: “tanto le televisioni ci sono, avete già fatto la vostra bella figura”
il corteo del GLBT Pride, dando prova di grande civiltà e compostezza, senza rinunciare al diritto di manifestare, ha continuato lentamente lungo il percorso autorizzato, mantenendo una certa distanza dalla manifestazione dei non autorizzati che lo precedeva, grazie ad un cordone di protezione, costituito dagli stessi militanti che ne hanno riconosciuto la necessità;
il Pride, legittimo ed autorizzato, è stato bloccato da una manifestazione non autorizzata, di esponenti di estrema destra, che esternando pensieri omofobici e discriminatori, hanno sfilato indisturbati scortati dalle forze dell¹ordine;
questi episodi sono segnali preoccupanti, la crescente agibilità politica data a queste formazioni neofasciste e neonaziste, mette in serio in pericolo la libertà e l¹incolumità di cittadine/i, di lesbiche, gay, trans e dei migranti;
se è stato informato dei fatti;
se ritiene di dover intervenire, per verificare i fatti;
se non ritiene di dover esprimere formalmente disapprovazione per quanto accaduto, al fine di garantire che in futuro, fatti di questo genere non abbiano a verificarsi.
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