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23 palestinesi uccisi a Gaza da Israele
by medioriente.net Wednesday, Jul. 12, 2006 at 11:01 PM mail:

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Sono 23 i palestinesi uccisi oggi dalle forze armate israeliane nella striscia di Gaza. Lo si e' appreso da fonti locali.
Si tratta della giornata piu' sanguinosa dall'inizio nell'offensiva militare, a fine giugno, per impedire i lanci di razzi contro il territorio israeliano e ritrovare il soldato rapito il 25 giugno. Si tratta anche del piu' alto bilancio di vittime da settembre 2004.

Nemmeno un anno dopo lo smantellamento delle colonie ebraiche a Gaza ingenti forze militari israeliane sono tornate stamane nella zona dove sorgeva la colonia di Kfar Darom fra Dir el-Balah e Khan Yunes, a sud di Gaza e hanno di fatto diviso la striscia di Gaza in due settori. Ciò nella intenzione di impedire ai rapitori del soldato Ghilad Shalit (ostaggio dal 25 giugno di miliziani legati a Hamas) di spostare il prigioniero, e nella speranza di accrescere la pressione sul governo di Hamas.

I presunti organizzatori del rapimento di Shalit, comandanti del braccio armato di Hamas Brigate Ezzedin al Qassam, sono stati individuati la scorsa notte dall'intelligence di Israele mentre erano impegnati in una consultazione all'interno di un edificio di tre piani nel rione di Sheikh Radwan a Gaza. Un aereo F-16 della aviazione israeliana ha avuto allora ordine di colpire la palazzina, che e' infatti stata rasa al suolo. Fra i feriti risultano esserci il capo della Brigate al-Qassam Muhammed Deif, ricercato da Israele da almeno dieci e sopravvissuto a diversi attentati. Deif e' stato ferito ad una gamba, ha riferito la radio militare israeliana. Un altro comandante delle Brigate al-Qassam, Ahmed Ghandur, e' stato ferito in modo grave. Ghandur viene indicato in Israele come colui il quale gestisce la logistica del sequestro di Shalit. Nelle vicinanze dell'edificio e' stato identificato e ferito
anche un terzo comandante di Hamas, Raed Saad. Ma quando i soccorritori hanno terminato la rimozione dei detriti, hanno scoperto che una intera famiglia era andata distrutta: quella di Nabil Abu Shamlya, un professore di universita' legato a Hamas. A Gaza si sono dunque avute manifestazioni di forte sdegno. Ma in Israele e' stato osservato che la esponsabilita' delle loro morti e' da attribuirsi semmai ai capi militari di Hamas che li hanno utilizzati come ''scudi umani''.
Nel frattempo unita' della Brigata Ghivati sono penetrate dal valico di Kissufim fino al centro della striscia di Gaza. Secondo la radio militare, i soldati hanno aperto il fuoco senza esitare verso tutti i miliziani trovati sulla loro strada. Una quindicina sono stati colpiti dal fuoco dei soldati, ha detto in serata la radio militare. Fonti locali palestinesi dicono che complessivamente nella giornata di oggi a Gaza sono stati uccisi almeno 22 palestinesi, fra cui sette membri della famiglia Abu Shamlya.
Hamas da parte sua ha minacciato pesante ritorsioni contro Israele. Gia' oggi ha lanciato razzi contro la citta' israeliana di Ashqelon nel tentativo di colpire la centrale elettrica.

In questo contesto allarmante sono giunte informazioni relative alla possibilita' che il presidente Abu Mazen, il dirigente pragmatico di al-Fatah, sia sul punto di dimettersi e di annunciare lo scioglimento della Autorita' nazionale palestinese. Notizie in merito circolavano da tempo sulla stampa israeliana. Senza Abu Mazen, Israele resterebbe a tu per tu con il governo di Hamas, o forse addirittura con una situazione di anarchia armata nei Territori di tipo somalo, ha avvertito la stampa. Oggi anche il giornale arabo al-Hayat e' tornato su queste informazioni e ha precisato che in Giordania c'e' allarme per uno sviluppo del genere. Per questa ragione i dirigenti giordani avrebbero voluto avere ieri un incontro con Abu Mazen. Oggi un dirigente di al-Fatah a Gerusalemme, Hatem Abdel Qader ha confermato che Abu mazen sta soppesando la possibilita' di rassegnare le dimissioni.
Forti pressioni vengono esercitate su di lui per dissuaderlo, ha aggiunto. In serata un portavoce di Abu Mazen, Nabil Abu Rudeina, ha dichiarato alla stampa che le notizie sono infondate e che le dimissioni non affatto all'ordine del giorno.

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