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CORATO (BARI) - BICOTTA COCA COLA
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prc Tuesday, Jul. 18, 2006 at 8:00 PM |
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Sabato 22 luglio a Corato (BA) in p.za C. Battisti a partire dalle 19,30 e fino alle 22,30
si terrà un'iniziativa di di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti a sostegno della campagna internazionale di boicottaggio della nota multinazionale del settore alimentare Coca-Cola. La settimana tra il 16 e il 22 luglio è stata, infatti, proclamata dal Forum Sociale Mondiale e poi da quello Europeo (svoltosi ad Atene alcune settimane or sono) periodo di mobilitazione internazionale per informare cittadini e conusmatori sull'opportunità di rinunciare all'acquisto dei prodotti a marchio Coca-Cola. Il 22 luglio sarà la giornata culminante di tutte le iniziative internazionali e nazionali e numerose azioni dimostrative e simboliche si terranno in diverse città del Paese. A Corato sarà allestito un banchetto per la diffusione di volantini informativi e adesivi che invitano al boicottaggio dei prodotti Coca-Cola. Sarà inoltre possibile firmare una petizione rivolta ai vertici della compagnia (che ha già superata le 20mila firme in tutt'Italia) per indurre la multinazionale a modificare la propria politica lesiva dei diritti dei lavoratori, dei consumatori e degli equilibri ambientali adottata nei diversi Paesi (specie in quelli in via di sviluppo) in cui la multinazionale è presente. E' possibile firmare la stessa petizione anche on-line raggiunendo, attraverso questo link http://www.nococacola.info/firme/, il sito della rete italiana per il boicottaggio della Coca-Cola. Siete tutti invitati a partecipare e a diffondere le informazioni contenute nel volantino allegato.
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Riassunto iniziative boicottaggio 2005/06
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REBOC Wednesday, Jul. 19, 2006 at 10:17 AM |
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Sab. 25 Junio 2005 ore 12,30
Il 25-26 giugno 2005 Roma ha ricevuto la Visita di Juan Carlos Galvis Realizzando un incontro con la REGIONE LAZIO con le istituzioni locali di Roma, Un pranzo presso il centro “la Casa Internazionale delle Donne”, e la sera un intervento al concerto (3000 persone presenti) del gruppo italiano Tiromancino 22 LUGLIO 2005 – Iniziative sul boicottaggio in alcune città italiane
22 – LUGLIO 2005 – REGIONE LAZIO partito di Rifondazione Comunista presenta alla regione Lazio una mozione di solidarietà con il Sinaltrainal
3-4 settembre 2005 – CIVITAVECCHIA - Il 4 settembre il Coca-Cola liveatMTV sbarca a Civitavecchia. Con un mega-evento musicale. La Reboc Realizza due giorni di iniziative per contestare l’evento. Distribuzione di volantini, spettacolo teatrale. Il 4 settembre nel corso del concerto uno striscione contro COCA COLA viene esposto dietro il palco principale. Nasce una colluttazione con la Polizia un compagno estraneo ai fatti viene arrestato e processato. 30 SETT–1 OTTOBRE - TORRE DEL GRECO – NAPOLI La CGIL nella festa che celebra il suoi 100 anni storia decide di boicottare Coca Cola. Proiezioni di Video sulla situazione sindacale in Colombia e sul Boicottaggio.
3 Novembre 2005 – La REBOC lancia il boicottaggio della TORCIA OLIMPICA che partirà il 8 dicembre da Roma per arrivare a Torino a febbraio quando inizieranno le Olimpiadi Invernali. I Presidenti dei Municipi Roma XI e Roma X dichiarano che il teodoforo non passerà per le strade dei propri quartieri fino a che Coca Cola non cesserà con la politica criminale in Colombia.
7 Novembre 2005 – ROMA In una Conferenza Stampa Pubblica Coca Cola Italia firma un accordo per la realizzazione di una Commissione D’Inchiesta Italiana e una ispezione nei suoi impianti da Realizzarsi entro Marzo 2006. Firmano questo accordo Nicola Raffa per la Multinazionale e Il sindaco di Roma Walter Veltroni.
10 Novembre Esce il primo libro sul Boicottaggio: “COCA COSA ?” Con molti Materiali prodotti dalla REBOC.
8 dicembre 2005 – 14 Febbraio 2006 Torcia Olimpica Contestata Ovunque. A Roma la Manifestazione viene vietata dalla Polizia. Nonostante questo si svolgono 61 PROTESTE SU 61 TAPPE DELLA FIACCOLA. Le manifestazioni avvengono dal Nord al Sud e si legano anche a temi locali come i mega progetti che distruggono l’ambiente, la privatizzazione delle acque pubbliche, i diritti dei migranti. Ogni giorno la campagna di boicottaggio è su tutti i giornali Nazionali e locali. Alla Televisione, nei dibatti tra politici. Siamo in campagna elettorale e il boicottaggio diventa anche tema di scontro fra il centro destra e il centro sinistra che si sfidano alle elezioni politiche.
9-23 DICEMBRE - ROMA In un Bar pubblico “BAO BAR” MINI esposizione -ARTE vs KILLER COLA 17 DICEMBRE – ROMA Teatro Studio Magazzini – Spettacolo Teatrale “El Senor Monserrat e i coniugi Coca-Cola “di: Livia Porzio e Giancarlo Fares. con: Livia Porzio
31 gennaio 2006 - Consiglio comunale di Pianoro (Bologna), Discute L’adesione al Boicottaggio
5 Febbraio 2005 – Il sindaco Di Bussoleno – Val susa, DOVE SI SVOLGERANNO LE OLIMPIADI INVERNALI , BOICOTTA COCA COLA
3 marzo – 2006 ROMA Centro sociale LA TORRE DI ROMA: evento cultural para finciar la Campagna de Boicot 11 Marzo 2006 – ROMA – centro sociale CASALE PODERE ROSA Spettacolo Teatrale “El Senor Monserrat e i coniugi Coca-Cola “di: Livia Porzio e Giancarlo Fares. con: Livia Porzio
31 marzo – FESTIVAL TERRA FUTURA – FIRENZE – Il sindacato metallurgico FIM-CISL Organizza iniziative sul boicottaggio Coca Cola in occasione della Fiera dei diritti umani, commercio equo e solidale, energie alternativi
8 Aprile – ROMA - Viene presentata a Roma la COPPA DEL MONDO. REBOC denuncia il mancato rispetto da parte di COCA COLA dell’accordo per l’invio della commissione d’inchesta e denuncia i ritardi con cui l’amministrazione comunale e le istituzioni si sono mosso per discutere della commissione. La polizia tenta di impedire la consegna di un comunicato stampa ai giornalisti.
5 Maggio PERUGIA – Fuoriclasse CUP. Torneo di calcio fra le scuole sponsorizzato da COCA COLA viene contestato 4-7 MAGGIO – 20 maggio 2006 - Al C.S. Intifada di Empoli incontro su boicottaggio e situazione colombiana
27 maggio 2006 – ROMA REBOC è sponsor ufficiale della critical mass al Circo Massimo di Roma
1-30 giugno 2006 - Appello a Veltroni: inchiesta su Coca-Cola in Colombia subito, Sinaltrainal esige giustizia. REBOC sollecita il sindaco di Roma a Riaprire la trattativa con COCA COLA per l’invio della commissione d’inchiesta.
30 giugno 2006 - Su Radio Città Aperta trasmissione su multinazionali e genocidio sindacale in Colombia
24 giugno 2006 – PALERMO - REBOC a per l'incontro su 'Diritti e resistenza in Colombia
21 giugno 2006 – PISA per l'incontro-dibattito 'Dr. Coca & Mr. Cola: dall'immagine allo sfruttamento'
17 giugno–8 agosto 2006 – ROMA Presenza al festival “VILLA ADA INCONTRA IL MONDO”dove ogni sera centinaia di persone partecipano ad eventi musicali,
IMMAGINI E FOTO DELLE INIZIATIVE sulle pagine web : http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/foto/foto.html
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CONF. STAMPA - lancio dell'operazione VERITA' e GIUSTIZIA su coca cola in Colombia
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VENERDI 21 LUGLIO Wednesday, Jul. 19, 2006 at 10:20 AM |
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INVITO CONFERENZA STAMPA DI LANCIO DELL' OPERAZIONE VERITA' E GIUSTIZIA SU COCA-COLA IN COLOMBIA Carissimi, la REBOC è lieta di invitarvi a partecipare alla conferenza stampa che si terrà il prossimo
venerdì 21 luglio alle ore 12,30 presso la Sala dei Gruppi Consiliari del Comune di Roma, in via delle Vergini 18, III° piano. Nel corso della conferenza stampa verrà pubblicamente denunciata la violazione dell’accordo del 7 Novembre scorso, con cui la Coca-Cola Company si era impegnata a consentire che entro Marzo 2006 una commissione d’inchiesta italiana visitasse i suoi impianti di imbottigliamento in Colombia, al fine di verificare le denunce del sindacato Sinaltrainal. Il sindaco di Roma Veltroni, garante dell’accordo, ha ricevuto nel mese di Giugno una petizione che lo invitava a rispettare e far rispettare l’impegno preso dalla Coca-Cola. Nonostante la petizione sia stata firmata da più di 700 persone e da decine fra esponenti politici, sindacalisti ed esponenti della società civile, il sindaco non ha fatto pervenire alcuna risposta, prestandosi di fatto alla strategia della multinazionale, che in Colombia ha evidentemente molto da nascondere. Lo scorso 13 Luglio, il Sinaltrainal, deluso per la mancata partenza dell’inchiesta indipendente, ha inviato una lettera in Italia, proponendo a politici, pubbliche amministrazioni, sindacati e realtà della società civile “di realizzare ugualmente e autonomamente la missione di verifica alla quale ci eravamo impegnati a collaborare, perché possiate constatare in prima persona le denunce che continuiamo a fare e informare il mondo di ciò che vedrete”. La conferenza stampa sarà anche l’occasione per aderire a questo appello e per lanciare pubblicamente l’operazione ‘Verità e giustizia su Coca-Cola in Colombia’, un’iniziativa separata e distinta dalla campagna di boicottaggio, volta alla verifica delle denunce e successivamente alla loro diffusione in Italia. L’operazione prevede la costituzione di un ‘Comitato Verità e Giustizia su Coca-Cola in Colombia’, composto da politici, partiti, sindacati, ong e associazioni.
Il Comitato elaborerà il piano di indagine e individuerà alcune persone di fiducia che si recheranno in Colombia entro la fine del 2006 per effettuare l’inchiesta autonoma e indipendente. Vi invitiamo a partecipare alla conferenza stampa, per promuovere l’iniziativa e dichiarare pubblicamente l’adesione vostra personale e dell’istituzione, sindacato o associazione che rappresentate all’operazione ‘Verità e giustizia su Coca-Cola in Colombia’. Se volete aderire all’iniziativa ma siete impossibilitati a partecipare personalmente alla conferenza, vi chiediamo di farci pervenire un messaggio scritto di adesione, che sarà inserito nelle cartelline stampa e letto pubblicamente. Hanno già comunicato la loro adesione all’iniziativa: Massimiliano Smeriglio (deputato e segretario della Federazione Romana del PRC), Gianni Alioti (resp. Settore internazionale FIM-CISL), Alessandra Mecozzi (resp. Settore internazionale FIOM-CGIL), Giangiacomo Mondovì (Settore internazionale Conf. COBAS), Don Tonio Dall’Olio (Ass. Libera), Giuseppe Bruno (Settore internazionale Ass. Giuristi Democratici). Per ogni esigenza potete contattare Giulio Sardi della REBOC – cell 320/0885215 – tel 06/9032144 – e-mail no_cocacola_it@yahoo.it – g.sardi@libero.it A presto. REBOC – RETE BOICOTTAGGIO COCA-COLA
UFFICIO STAMPA REBOC RETE BOICOTTAGGIO COCA-COLA SITO WEB: http://www.nococacola.info E-MAIL: no_cocacola_it@yahoo.it
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Coca Cola - Nestlè - Interrogazione parlamentare Roma, 28 -02 2006
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MArtone-Boninver Wednesday, Jul. 19, 2006 at 11:13 AM |
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MANTOVANI
Al Ministro degli affari esteri
Per sapere - premesso che:
il 9 settembre 2005 Luciano Enrique Romero Molina; dirigente del SINALTRAINAL, è stato assassinato a Valledupar (Colombia). Il suo corpo è stato ritrovato legato, torturato e con 40 coltellate. Aveva lavorato 20 anni per la NESTLÉ-Cicolac di Valledupar, dove era stato licenziato il 22 ottobre 2002 per una presunta cessazione di attività. Tale licenziamento era già stato dichiarato illegale dal Ministero della Protezione Sociale, tant'è che presso la Prima Corte del Lavoro di Valledupar è tuttora in corso una causa di lavoro contro le aziende NESTLÈ COLOMBIA s.a., CICOLAC ltda. e DAIRY PARTENS AMERICAS MANOFACTURING COLOMBIA ltda. «DPA COLOMBIA LIMITADA» per il reintegro di Molina nel suo posto di lavoro;
il Programma Presidenziale per i Diritti Umani (Programma Presidenzial de HH) della Presidenza della Repubblica di Colombia ha stilato un dettagliato rapporto sull'attività di Molina, come dipendente di Cicolac e come rappresentante del sindacato Sinantrainal e sul suo brutale assassinio, senza che da questo lasci trasparire nulla di particolarmente rilevante, piuttosto freddo nella sua agghiacciante analisi dei fatti;
da parte sua il SINALTRAINAL, sindacato dei lavoratori alimentari colombiani ha emesso un proprio comunicato nel quale, oltre a sottolineare la grande rettitudine di Molina come uomo ma anche sindacalista impegnato in prima persona nella difesa dei diritti dei Prigionieri Politici, evidenzia le diverse minacce di morte ricevute da Molina tanto da costringerlo, alla fine del 2004, a riparare in Spagna, a Gijòn, da dove era rientrato solo all'inizio di quest'anno; sempre secondo quanto scritto nel comunicato, questo orribile crimine «fa parte della interminabile lista di dirigenti sindacali assassinati in Colombia, all'interno della strategia del terrorismo di Stato conseguente alla persecuzione scatenata dalle imprese per sterminare il movimento sindacale»;
sono ormai migliaia i sindacalisti massacrati in Colombia, molti dei quali lavoravano per alcune grandi multinazionali che producono nell'emisfero Sud del pianeta e vendono i loro prodotti soprattutto nel Nord del mondo - tra queste la Coca-Cola e la Nestlé.
In Colombia la sistematica violazione dei diritti sindacali assume la dimensione di un vero e proprio genocidio sindacale con 2000 sindacalisti assassinati negli ultimi 10 anni. Le due imprese sopra citate sono state nel corso degli ultimi anni importante sede di questo sterminio: 9 sindacalisti operanti in imprese imbottigliatrici Coca-Cola sono stati uccisi, mentre 10 sono i sindacalisti di imprese Nestlè che hanno perso la vita in seguito al loro impegno nella difesa dei lavoratori.
Diversi di questi omicidi sono stati commessi durante trattative e vertenze sindacali ed alcuni addirittura all'interno degli impianti;
per quanto riguarda Coca-Cola, in Colombia più di una indagine compiuta da organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani e una indagine promossa da un consigliere comunale di New York hanno portato ad ipotizzare la convivenza tra la dirigenza degli impianti di imbottigliamento e i gruppi paramilitari AUC iscritti dall'Unione Europea nella lista dei gruppi terroristi internazionali (vedi Posizione comune 2005/725 Pesc del Consiglio del 17 ottobre 2005);
in Florida un tribunale federale ha ufficialmente incriminato le impresa di imbottigliamento della Coca-Cola in Colombia per omicidio e tortura, nonché per legami con i suddetti gruppi paramilitari;
il 23 settembre 2005 Diosdado Fortuna, presidente della Uniòn de Empleados Filipinos, viene assassinato subito dopo essere uscito dallo stabilimento Nestlé di Cabuyao, a cinquanta chilometri da Manila, mentre sulla sua moto faceva ritorno a casa; due colpi precisi lo colpiscono alle spalle e muore nonostante il ricovero in ospedale;
Fortuna aveva sostituito, nel 1988, Meliton Roxas, anche'egli vittima di un brutale assassinio, anch'egli in circostanze praticamente identiche, sempre dopo aver lasciato lo stabilimento di Cabuyao;
lo stabilimento Nestlé di Cabuyao è in sciopero ormai da lungo tempo, ossia da quando i lavoratori (era il lontano 2002) hanno iniziato a chiedere ai rappresentati della multinazionale svizzera di rispettare il diritto alla previdenza sociale e dunque al regolare versamento dei contributi, peraltro sancito dalla stessa Costituzione filippina; la risposta dell'impresa sembra essersi concretizzata nella presenza di guardie private tutti attorno allo stabilimento, nonostante reiterati solleciti pervenuti alla dirigenza da parte di alcune organizzazioni di difesa dei diritti umani, che senza mezzi termini hanno parlato di «intimidazione» e «violenza» perpetrate nei confronti dei lavoratori di Cabuyao. Centinaia di quegli stessi lavoratori di quello stesso stabilimento, dopo l'assassinio di Fortuna, hanno deciso di prorogare lo sciopero ad oltranza;
i lavoratori aderenti al sindacato circa seicento persone, hanno chiesto di fare luce sull'accaduto ed accusato sostanzialmente la direzione dell'impresa di essere la mandante dell'orribile omicidio; la stessa moglie di Fortuna, Luz, ha dichiarato come suo marito «non avesse alcun nemico tranne la direzione dello stabilimento Nestlé», mentre da parte dell'impresa è arrivata la condanna del direttore comunicazione, Pedro Dy, e la conferma di una collaborazione con le forze dell'ordine per fare luce sull'accaduto;
i sindacati colombiano e filippino hanno rivolto pesanti accuse alle imprese Coca-Cola e Nestlé, denunciando gravi episodi verificatisi negli stabilimenti presenti nei Paesi del Sud del mondo, sul rispetto dei diritti sindacali, sul rispetto dei diritti umani in generale -:
se non si ritenga opportuno chiedere chiarimenti sui fatti sopra esposti alle competenti Autorità della Colombia e delle Filippine, comprese le nostre rappresentanze in quei Paesi, per cercare di avere quanto prima risposte opportunamente più chiare e logiche ai gravi fatti avvenuti;
se si ritenga opportuno chiedere un coinvolgimento più vincolante delle organizzazioni sindacali internazionali e di quelle sulla difesa dei diritti umani, anche per avanzare ai governi locali una richiesta di applicazione di misure che garantiscano la sicurezza di tutti i lavoratori e dei loro sindacati;
se si ritenga opportuna la promozione di uno strumento di indagine indipendente che offra delucidazioni in merito alle presunte violazioni dei diritti umani denunciate dai settori sindacali interessati e se fosse necessario anche la consultazione delle sedi italiane delle due multinazionali.
(4-19086) Risposta. - In merito ai quesiti contenuti
nell'interrogazione parlamentare in esame si ritiene utile fornire preliminarmente alcuni elementi di informazione circa il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nei due Paesi in questione, con particolare riferimento ai diritti economici, sociali e culturali. La situazione relativa ai diritti umani in Colombia forma da tempo oggetto di specifica attenzione da parte dell'Italia e dell'Unione europea.
Nel corso dell'ultima sessione della Commissione dei diritti umani di Ginevra (marzo-aprile 2005), infatti, è stata adottata per consenso, come tradizionalmente avviene, una specifica «Dichiarazione della Presidenza» (Chairman's Statenzent) relativa alla situazione dei diritti umani nel Paese.
Il testo è stato promosso, come di consueto, dall'Italia e dai partner europei e negoziato con la stessa controparte colombiana. Lo scopo della dichiarazione è infatti quello di incoraggiare nel Paese la creazione di una democrazia stabile e garante della tutela effettiva dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
La Colombia ha firmato e ratificato le principali Convenzioni delle Nazioni unite sulla tutela dei diritti umani, tra le quali il Patto internazionale dei diritti economici, sociali e culturali. In tale confortante cornice giuridica si inseriscono tuttavia notevoli elementi di criticità.
L'Alto commissario dell'ONU per i diritti umani, nel suo ultimo Rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani in Colombia, ha fornito un quadro piuttosto preoccupante della situazione interna del Paese. Nel suddetto Rapporto - presentato il 28 febbraio 2005, in occasione della 61a sessione della Commissione diritti umani delle Nazioni unite - vengono denunciate le continue violazioni del diritto alla vita, all'integrità, alla libertà e alla sicurezza personali, alla libertà di opinione e di espressione, del diritto al giusto processo, così come i ripetuti abusi a danno delle libertà di circolazione e residenza.
Lo stesso Rapporto evidenzia come sia aumentato, nell'ultimo anno, il numero di esecuzioni sommarie, di sparizioni forzate e detenzioni illegali, attribuibili all'azione delle forze di sicurezza. Gran parte delle violazioni denunciate è stata compiuta nei confronti di civili appartenenti a comunità indigene ed afro-colombiane e ad altri gruppi particolarmente vulnerabili, quali attivisti per la difesa dei diritti umani, leader sociali e sindacalisti.
Ai danni di questi ultimi, considerati appunto tra le categorie di soggetti particolarmente vulnerabili, il rapporto dell'Alto commissario denuncia sistematici episodi di minacce, omicidi ed abusi per mano dei gruppi armati illegali, in particolare dei paramilitari. I difensori dei diritti umani, tra i quali leader sindacali ed iscritti alle associazioni di categoria, sono inoltre vittima di detenzioni arbitrarie, regolamenti di conti illegali, violazioni del diritto al giusto processo e della libertà di opinione ed espressione.
Dello stesso avviso sono i Capi missione dell'Unione europea accreditati a Bogotà, secondo i quali continuano in Colombia generalizzate violazioni del diritto all'integrità fisica, della libertà personale e della sicurezza, del diritto al giusto processo, all'indipendenza ed imparzialità nell'amministrazione della giustizia, al rispetto della privacy e del domicilio, così come continuano ad essere violati i diritti alle libertà fondamentali di movimento, residenza e opinione.
I gruppi armati illegali continuano a perpetrare violazioni in larga scala, quali sparizioni, arresti arbitrari, torture e maltrattamenti, esecuzioni arbitrarie, parte delle quali sono tuttavia attribuite anche alle forze di sicurezza regolari.
Va rilevato, infine, che, come ha segnalato la nostra Ambasciata a Bogotà, in Colombia la militanza sindacale e/o in favore dei diritti umani viene percepita, negli ambienti che più marcatamente si contrappongono ai movimenti guerriglieri, come un fenomeno ideologico contiguo alla guerriglia e pertanto di stampo sostanzialmente sovversivo. Tale convinzione si traduce non di rado nella stesura di vere e proprie liste di proscrizione da parte dei gruppi paramilitari più sanguinari, che non esitano a procedere all'eliminazione fisica degli avversari politici.
In altri casi, pur meno frequenti, minacce, aggressioni ed omicidi di esponenti sindacali e di attivisti per i diritti umani sono imputabili a gruppi guerriglieri. Questi agiscono sia per eliminare quella mediazione sociale, e sindacale, che si contrappone alla lotta armata, sia per rimuovere chi rappresenti un ostacolo all'azione della guerriglia, specialmente nelle aree rurali.
In questo contesto, l'Italia, sia in sede bilaterale che comunitaria, ha sempre richiamato le Autorità di Bogotà ad un rigoroso rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, fra i quali va senz'altro annoverato il diritto al libero esercizio dell'attività sindacale. Al tempo stesso, il nostro Paese ha sostenuto, in sede comunitaria, le iniziative di quel Paese volte a promuovere la smobilitazione delle formazioni armate, che rappresentano, allo stato attuale, la principale minaccia tanto per gli operatori umanitari quanto per gli esponenti sindacali.
L'Unione europea segue con attenzione anche la situazione dei diritti umani nelle Filippine. Come riferiscono i Capi Missione dell'Unione europea accreditati a Manila, sebbene le Filippine abbiano ratificato le principali Convenzioni delle Nazioni unite sui diritti umani e molte di esse siano state incorporate nella legislazione nazionale, non hanno ancora ratificato né il Protocollo opzionale alla Convezione delle Nazioni unite contro la tortura ed i trattamenti inumani e degradanti né il Protocollo opzionale del Patto delle Nazioni unite sui Diritti civili e politici che prevede l'abolizione della pena di morte. Le Filippine hanno ratificato nel dicembre del 1966 il Patto internazionale di Diritti economici sociali e culturali delle Nazioni unite con entrata in vigore a partire dal gennaio 1976, ma l'effettiva tutela di diritti economici, sociali e culturali incontra dei limiti, specie nell'ineguale distribuzione della ricchezza nel Paese, che fa sì che la maggior parte della popolazione viva in condizioni di povertà.
Ancora, secondo quanto riferiscono i Capi Missione Ue a Manila, le vertenze sindacali sono comuni ed il salario minimo non è spesso riconosciuto nella pratica, così come la possibilità di formare dei sindacati ed iscriversi. Solo il 5-10 per cento della classe lavoratrice è organizzata in sindacati e, anche se il diritto di sciopero è garantito, le organizzazioni sindacali denunciano intimidazioni e pratiche discriminatorie ai danni dei propri iscritti. D'altra parte, secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), le Filippine sono sempre state, sin dall'adesione nel 1948, uno dei membri più attivi e grandi sostenitori della politica della stessa organizzazione. Nel 2001 è stato redatto nel Paese un «Programma di azione per un lavoro decoroso» (Decent Work Agenda) al fine di promuovere l'opportunità di garantire ai lavoratori un impiego in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità. Il Programma di azione è stato inserito nel piano di sviluppo del Governo filippino 2001-2004, nel capitolo «Promuovere un lavoro pieno, decoroso e produttivo».
Anche i sindacati e le Confederazioni dei lavoratori nazionali fanno costante ricorso al Piano d'Azione quale elemento di sostegno e servizio per i loro membri. Per quanto riguarda i due casi specifici segnalati dall'interrogante, si forniscono i seguenti elementi di informazione.
Il signor Luciano Enrique Romero Molina, vittima dell'aggressione mortale il 10 settembre scorso a Valledupar, in Colombia, era membro del Comitato di solidarietà con i prigionieri politici ed ex segretario per i diritti umani del sindacato nazionale dei lavoratori delle industrie alimentari colombiane (SINALTRAINAL). Secondo dati forniti dal Ministero per la protezione sociale colombiano, egli aveva svolto attività sindacale presso la fabbrica della Nestlè-Cicolac di Valledupar fino al suo licenziamento, avvenuto nell'ottobre del 2002, per aver attivamente partecipato ad uno sciopero dichiarato illegale (con decreto dell'allora Ministero del lavoro). Il signor Romero Molina, unitamente al predetto sindacato, apri una vertenza con l'impresa per il reintegro nel posto di lavoro, ma successivamente giunse ad una conciliazione, a seguito della corresponsione di un indennizzo da parte dell'impresa. In ogni caso, sin dal maggio del 2002, il signor Romero Molina, insieme ad altri sindacalisti, aveva sporto denuncia alle locali autorità di Polizia per minacce ricevute. Per questo motivo aveva deciso di rifugiarsi in Spagna nel 2004 e soltanto nell'aprile del 2005 aveva fatto ritorno a Valledupar, ove aveva iniziato l'attività di tassista.
Mentre sono note le circostanze macabre del ritrovamento l'11 settembre scorso del corpo dell'ex sindacalista, ucciso con numerose pugnalate, le indagini, tuttora in corso, non hanno ancora chiarito le responsabilità dell'omicidio.
Per quanto riguarda l'omicidio del sindacalista Diosdado Fortuna nelle Filippine, la nostra Ambasciata a Manila ha confermato che egli è stato ucciso il 23 settembre 2005 con colpi di arma da fuoco all'uscita dello stabilimento Nestlè di Cabuyao così come, in circostanze del tutto analoghe, era stato ucciso il suo predecessore, Meliton Roxas. La nostra Rappresentanza ha inoltre reso noto che le Autorità locali hanno aperto un'inchiesta giudiziaria che è ancora in corso, essendo gli esecutori dell'omicidio tuttora ignoti.
Benché il caso di Diosdado Fortuna confermi la presenza nel Paese di situazioni di violenza che sfuggono al controllo delle Autorità, siano esse di natura politica, sindacale, etnica o di delinquenza comune, nelle Filippine, tuttavia, i diritti civili e politici, e tra questi quelli sindacali, sono pienamente riconosciuti dalla Costituzione. Le organizzazioni sindacali, sono indipendenti e hanno il diritto di costituirsi in federazioni.
Il diritto di sciopero è garantito, benché, come già accennato, risultino denunce da parte di alcune organizzazioni sindacali di intimidazioni e pratiche discriminatorie ai danni dei propri iscritti.
Il potere giudiziario, pur caratterizzato da scarsità di mezzi materiali ed umani, appare indipendente, anche se incontra difficoltà notevolissime nell'assicurare il rispetto della legalità.
Il numero di vittime tra sindacalisti, giornalisti ed attivisti per i diritti umani e da ultimo l'uccisione del sindacalista Diosdado Fortuna hanno rappresentato naturalmente un elemento di preoccupazione per l'Italia e per i partner dell'Unione europea nelle loro relazioni con le Filippine, anche se in ambito UE non è stata finora concordata una reazione formale al caso specifico.
L'Italia, quale membro dell'Unione europea è particolarmente impegnata proprio sul terreno della formazione nei settori della giustizia e della polizia, con programmi di sostegno al potere giudiziario e di training delle forze di polizia, soprattutto in materia di good governance (anti-corruzione) e di tutela dei diritti umani. Alla luce di quanto sopra, si ritiene che gli sforzi vadano concentrati nell'opera di assistenza e rafforzamento delle istituzioni pubbliche filippine, al fine di garantire un consolidamento dello stato di diritto e della legalità, in un paese che vanta un'antica tradizione democratica, ma che è costretto a confrontarsi con una preoccupante situazione di violenza endemica.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Margherita Boniver.
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APPELLO DEL SINALTRAINAL - COLOMBIA
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reboc Wednesday, Jul. 19, 2006 at 11:26 AM |
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UN 22 DE JULIO
1961. Nació el sindicato de Nestlé en Colombia. 1986. Fue asesinado Héctor Daniel Useche Beron 1999. Fue asesinado Víctor Eloy Mieles Ospino 2003. Inició la Campaña Mundial contra Coca Cola
Héctor Daniel Víctor Eloy
Declarado por el Foro Social Mundial en Porto Alegre – Brasil en enero de 2003, como DÍA INTERNACIONAL CONTRA LA POLÍTICA DE LAS TRANSNACIONALES, en conmemoración al asesinato de los dirigentes sindicales de SINALTRAINAL y en condena a la política criminal de Coca Cola y demás corporaciones y los monopolios nacionales. “El día que asesinaron a HECTOR DANIEL, el sindicato de NESTLÉ en Colombia cumplía 25 años de su fundación. Hacia 8 días que los trabajadores habían decidido votar la huelga en respuesta a la negativa de la transnacional a solucionar un pliego de peticiones que le habíamos presentado. Héctor era el asesor y estaba consiguiendo recursos económicos para sostener la huelga.” Trece años más tarde, otro 22 de julio, es asesinado frente a las instalaciones de NESTLÉ en el Copey – Cesar otro de sus trabajadores, VICTOR ELOY MIELES OSPINO. Su esposa ELVIRA ROSA RAMIREZ también fue asesinada.
USECHE y MIELES fueron dos de los más destacados y queridos compañeros de SINALTRAINAL al interior de esta transnacional. Así nos recordaron la fecha de fundación del sindicato los enemigos de la organización y movilización de los trabajadores. A medida que fueron pasando los años la lista de crímenes contra trabajadores de Nestlé y/o Cicolac y Coca Cola fue creciendo y afectando gravemente a SINALTRAINAL: LUIS ALFONSO VELEZ VINAZCO, HARRY LAGUNA TRIANA, JOSE MANUEL BECERRA PACHECO, ALEJANDRO MATIAS HERNANDEZ VANSTRAHLEN, TORIBIO DE LA HOZ ESCORCIA, OMAR DARIO RODRIGUEZ SALAZAR, VICTOR ELOY MIELES OSPINO, LUCIANO ENRIQUE ROMERO MOLINA, AVELINO ACHICANOY ERAZO JOSE ELEASAR MANCO DAVID, LUIS ENRIQUE GIRALDO ARANGO, LUIS ENRIQUE GOMEZ GRANADO, ISIDRO SEGUNDO GIL GIL, JOSÉ LIBARDO HERRERA OSORIO, GUILLERMO GOMEZ MAIGUAL, ADOLFO DE JESÚS MUNERA LÓPEZ, y OSCAR DARÍO SOTO POLO (socio de Sinaltrainbec). Después del asesinato de los compañeros, vinieron las amenazas de muerte, los desplazamientos de trabajadores, atentados contra nuestras vidas, detenciones arbitrarias, secuestros y torturas, que nos debilitaron profundamente y beneficiaron increíblemente a las empresas. Estas iniciaron un proceso de recorte de derechos, de violaciones sistemáticas de nuestras reivindicaciones, de cambios en la contratación colectiva; nuestros empleos fueron precarizados y nuestras familias condenadas a padecer hambre y a profundizar la miseria en que se debate nuestro pueblo. Los atentados contra nuestros derechos humanos fueron directamente proporcionales a la perdida de las reivindicaciones. En 20 años el terrorismo de los patronos y el Estado nos ha arrebatado casi la totalidad de las reivindicaciones que los obreros habíamos conquistado en 25 años de organización y lucha gloriosa de la mano de nuestro pueblo. Hoy la gran tarea es reconstruirnos, fortalecernos y recuperar lo que nos han robado y seguir avanzando en la construcción de la Otra Colombia que soñamos. Veinte años de impunidad y el pueblo de Colombia y millones de hombres y mujeres de distintos rincones del mundo, seguimos exigiendo verdad y justicia para los que ordenaron, ejecutaron y se beneficiaron de sus muertes. Pero también estamos exigiendo la reparación integral y la mitigación del dolor de las víctimas. Los espacios organizativos desde los que aportaron sus sueños, sus familiares, sus amigos y su pueblo hemos empuñado sus ideas y seguimos avanzando en la búsqueda de una Colombia donde podamos seguir viviendo, soñando y construyendo soberanía y dignidad. En esta búsqueda, también conmemoramos el TERCER año de la Campaña Mundial “PORQUE AMO LA VIDA NO CONSUMO COCA COLA” y avanzamos en la iniciativa ¡PARA QUE NESTLE RESPETE LA VIDA Y LA SOBERANÍA ALIMENTARIA!, aportándole de esta manera al desarrollo de la ¡CAMPAÑA DE LUCHA CONTRA EL HAMBRE Y POR LA SOBERANIA ALIMENTARIA!, que busca frenar el avance destructor del modelo de desarrollo imperante y generador de hambre, miseria y opresión. 1986 – 2006 4.000 HOMBRES Y MUJERES SINDICALISTAS ASESINADOS
2002 – 2006 (Álvaro Uribe Vélez) 364 SINDICALISTAS SESINADOS
SINALTRAINAL…..20 AÑOS….31 COMPAÑEROS ASESINADOS.
¡VEINTE AÑOS DE IMPUNIDAD Y TERROR!
¡Hasta cuando!
POR NUESTROS MUERTOS NI UN MINUTO DE SILENCIO… MILLONES DE GRITOS DE LUCHA Y LIBERTAD. COMPAÑERO HÉCTOR DANIEL…SIEMPRE PRESENTE Compañeros asesinados en la búsqueda de la OTRA COLOMBIA POSIBLE….SIEMPRE PRESENTES. Dirección Nacional SINALTRAINAL
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ELENCO INIZIATIVE in tutta italia
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REBOC Wednesday, Jul. 19, 2006 at 11:45 AM |
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16-22 LUGLIO - MILANO titolo: BOICOTTAGGIO ALLA FESTA DI LIBERAZIONE
promuove: Coordinamento Lombardo Nord-Sud del Mondo, Rete Lilliput Nodo di Milano luogo: Festa di Liberazione cittadina iniziativa: volantinaggio e raccolta firme presso stand e ristoranti della festa
BERGAMO
titolo: BOICOTTAGGIO ALLA FESTA DE L'UNITA' promuove: Sinistra Giovanile Bergamo e provincia luogo: Festa de l'Unità cittadina orario: iniziativa: durante tutta la Festa de l'Unita (dal 16 al 22 luglio) viene presentata la Campagna con manifesti, volantini e materiali informativi presenti in tutti gli stand. Il 22 viene organizzato un volantinaggio in città e all'interno della Festa un banchetto specifico per la raccolta firme e la distribuzione di materiali informativi su boicottaggio e consumo critico link: http://www.sgbergamo.it
20-23 LUGLIO
VAL DI NON - : ECOART promuove: Yo Production luogo: lago di S. Giustina (Val di Non - Trentino)
iniziativa: festa che abbraccia Musica, Arte, Cultura e Ecologia. L’evento verrà inserito nella cornice magica del bosco delle Plazze di Dermulo, luogo di straordinaria suggestione, affacciato sul Lago di S. Giustina. (Val di Non – Trentino). L'adesione al boicottaggio della Coca-Cola è inserita all'interno della festa, durante la quale ci sarà un servizio bar in cui non si venderà Coca-Cola, ma solo altre bevande quali succo di limone in bottigliette di vetro (vuoto a rendere). Tutto lo spazio a nostra disposizione verrà allestito con cartelloni, striscioni che spiegano la nostra scelta attraverso fotografie, racconti e descrizioni dell'operato della Coca Cola Company. Verranno inoltre distibuite spille fatte con i tappi delle bottigliette di Coca, su cui è stata apposta una X, volantini e libretti esplicativi; stiamo inoltre tentando di organizzare un convegno dedicato al tema.
21 LUGLIO
ROMA: LANCIO DELL'OPERAZIONE 'VERITA' E GIUSTIZIA SU COCA-COLA IN COLOMBIA' promuovono: firmatari della petizione 'inchiesta su coca-cola in colombia subito', sinaltrainal esige giustizia luogo: sala dei gruppi consiliari del comune di roma, via delle vergini 18, III piano orario: 12.30 iniziativa: conferenza stampa partecipano: Massimiliano Smeriglio (deputato e segretario federazione romana PRC), Gianni Alioti (resp. settore internazionale FIM-CISL), Giangiacomo Mondovì (settore internazionale COBAS), Giulio Sardi (REBOC) link: http://www.nococacola.info
22 LUGLIO
ROMA : ROMA INCONTRA...IL BOICOTTAGGIO promuovono: ARCI roma, REBOC roma luogo: laghetto di villa ada, via di ponte salario orario: 17.00 iniziativa: stand informativo e appello dal palco prima del concerto di Yusa (Cuba) link: http://www.villaada.org
MERATE (LC) titolo: GIORNATA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA promuove: associazione missionaria il granello luogo: bottega del commercio equo-solidale il granello, via roma 11, merate (lecco) orario: tutto il giorno iniziativa: dalla mattina giornata informativa presso la bottega, con proiezione di filmati, raccolta firme e volantinaggio; la sera presso la festa di rifondazione ad osnago insieme all'arci pintupi link: http://xoomer.alice.it/ilgranello/index.htm
FORLI': GIORNATA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA promuove: collettivo partito comunista dei lavoratori forlì-cesena luogo: supermercato coop di forli' presso il centro commerciale "I Portici" di fianco alla stazione ferroviaria in via Cristoforo Colombo orario: tutto il giorno iniziativa: banchetto presso il più grande supermercato COOP della città, dove inviteremo i consumatori ad astenersi dall'acquisto della famosa lattina informandoli dei motivi della protesta e raccogliendo le firme nei moduli REBOC link:
SULMONA (AQ): GIORNATA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA promuove: luogo: centro storico orario: nel pomeriggio iniziativa: volantinaggio di sensibilizzazione link:
PRATOLA PELIGNA (AQ) titolo: GIORNATA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA luogo: presso il concerto di musica punk-hardcore orario: la sera iniziativa: volantinaggio di sensibilizzazione
TORREANO DI MARTIGNACCO (UD) titolo: GIORNATA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA-COLA promuove: Kanimambo Equo e Solidale, Consumo Responsabile luogo: punto vendita presso Centro Comm.le Citta' Fiera - via Cotonificio 22 - 33035 Torreano di Martignacco (UD) orario: tutto il giorno iniziativa: esposizione poster sul boicottaggio; distribuzione volantini informativi; promozione cola alternativa (Beuk Cola); distribuzione gratuita nel centro commerciale di 100 copie del libricino "Coca Cosa?" Stampa Alternativa
27-30 LUGLIO
COLFELICE (FR) titolo: POSITIVE VIBRATION promuovono: Ass. Cult. Intensione, Sos Jamaica luogo: colfelice (fr) orario: tutto il giorno iniziativa: il festival di musica reggae e ska è dedicato ai diritti umani e ha deciso di aderire al boicottaggio della coca-cola, quindi non troverete in vendita la bevanda al gusto dell'ingiustizia sociale ma gli stand con i materiali della campagna link: http://www.positivevibration.it
www.nococacola.info
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FIM-CISL LECCO - iniziativa
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fim cisl lecco Wednesday, Jul. 19, 2006 at 6:08 PM |
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GRUPPO GIOVANI FIM CISL LECCO
Sabato 22 Luglio 2006: volantinaggio per le vie di Lecco 3^ GIORNATA MONDIALE DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA COLA Il Gruppo Giovani Fim Cisl di Lecco continua la campagna informativa iniziata a gennaio durante l’arrivo della Fiaccola Olimpica
Il Gruppo Giovani Fim Cisl di Lecco organizza per sabato 22 luglio 2006 un volantinaggio informativo in occasione della “3^ Giornata Mondiale di Boicottaggio della Coca Cola”.
Si terrà dalle ore 10.45 nei punti strategici dello shopping del sabato mattina della città di Lecco, partendo dalla zona delle Meridiane.
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INIZIATIVA in provincia diUDINE
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commercio equo e solidale Thursday, Jul. 20, 2006 at 9:43 AM |
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Ciao, siamo KANIMAMBO un punto vendita di commercio equo e solidale. Per il 22 luglio stiamo preparando questa iniziativa: - esposizione poster sul boicottaggio; - distribuzione volantini informativi; - promozione cola alternativa (Beuk Cola) - distribuzione gratuita nel centro commerciale di 100 copie del libricino "Coca Cosa?" Stampa Alternativa Ciao, grazie
Kanimambo Equo e Solidale, Consumo Responsabile c/o Centro Comm.le Citta' Fiera via Cotonificio 22 33035 Torreano di Martignacco (UD)
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