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Lettera di una ebrea italiana che vive al confine col Libano
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Shalom Saturday, Jul. 22, 2006 at 5:51 PM |
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Angelica Calò Livné, ebrea italiana che vive in un kibbutz a un chilometro dal Libano Stiamo consegnando con il cuore in sospeso 400 terroristi alle loro famiglie. In cambio riceveremo 3 bare. Se si potesse vedere tutto questo come su uno schermo televisivo vedremmo da una parte una folla di persone che cantano vittoria, le dita atteggiate a V, bandiere israeliane e americane in fiamme, moschee gremite di gente esultante che ascolta il sermone di Imam che promettono nuovi rapimenti per liberare altri prigionieri, falsi racconti di violenze e soprusi nelle carceri israeliane. Dall'altra parte dello schermo famiglie silenziose con gli occhi gonfi da anni di insonnia, di dolore, di speranza distrutta. Una nazione in lutto. Adi, Omar e Beny non potranno mai raccontare ciò che è successo dal momento in cui sono stati rapiti dagli hezbollah. Neanche Ron Arad, il pilota che fu rapito 13 anni fa. Israele è divisa ancora una volta, tra le madri che comprendono il dolore di 3 donne che per credere che il proprio figlio sia veramente morto sono disposte a riconsegnare 400 assassini e madri che ancora piangono e piangeranno fino alla fine dei loro giorni i propri figli assassinati da uno di quei 400.
E mentre camminiamo, lavoriamo, continuiamo la nostra vita cercando di darle un senso, un colore, un motivo, assorti nei nostri dilemmi, nei meandri della nostra coscienza, la malvagità, l'odio insaziabile colpiscono ancora, violentemente, puntualmente, inesorabilmente: alle 9,00 di questa mattina di giovedì, al centro di Gerusalemme, con altri morti, altri feriti, altre famiglie distrutte, altre grida di giubilo e di vittoria dall'altra parte della barriera. La carcassa dell'autobus è incenerita dall'esplosione, c'è gente ancora intrappolata tra le lamiere fumanti ma nel frattempo all'Aia, in Olanda, si accingono ad aprire il processo contro lo Stato d'Israele e contro la sua barriera.... Vergogna! Che vergogna!
Come è scesa in basso l'Europa. l'Europa dei diritti dell'uomo, della fraternità e dell'uguaglianza, delle belle parole vuote ed inutili. Questo processo è contro di me, contro tutti quelli come me che non hanno più nessun modo per difendersi e difendere i propri figli. Contro tutti quelli che non hanno nessuna intenzione di distruggere case, costruire muri, trascorrere la propria esistenza a catturare terroristi, sventare attentati, piangere morti o trattare con capi di stato intenti ad inventare armi di distruzione di massa, ma vi sono costretti. State aprendo un processo alla gente sbagliata! Destatevi da questo dormiveglia che annebbia il vostro senso della giustizia, prima che sia troppo tardi! La vostra mancanza di fiducia nella nostra morale ci sta indebolendo, eppure ne abbiamo date di prove nel corso della storia. Abbiamo insegnato qualcosa al mondo in fatto di pace, di dialogo, di tolleranza... State distruggendo con le vostre mani il vero muro, la diga umana che si chiama popolo israeliano, che ancora una volta, come quando era sparso per il mondo, sta solo contro tutti, a rallentare il processo di violenza che dilagherà nel mondo!!!!!!
Angelica Calò Livné Galilea Israele
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di questi ultimi giorni Saturday, Jul. 22, 2006 at 5:57 PM |
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Israele, la guerra infinita
Angelica Calò - drammaturga, fondatrice del Teatro dell'Arcobaleno, già candidata al nobel per la pace - scrive dal kibbuz di Sasa, in Galilea, una cronaca di guerra che somiglia una preghiera: "Liberaci, o Signore, dai lutti di una guerra che non finisce mai". Roberto Malini incontrerà lei e alcuni ragazzi del Teatro dell'Arcobaleno in Israele, per una nuova iniziativa di memoria e di pace. Anne's Door accoglierà le parole di Angelica, condividendo le sue speranze fino alla fine del conflitto, che deve - che deve! - essere vicinissima.
Nel rifugio
Nel rifugio c'e' un odore difficile da sopportare... ma il fragore dei razzi e' ancora piu' insopportabile! Siamo seduti tutti insieme, gente di tutte le eta' e cani di tutte le grandezze e di tutti i tipi. "Tiger era sull'orlo dell'infarto" dice Orna, la mia vicina, insegnante di ginnastica e istruttrice di fitness nel kibbuz, mentre accarezza con gli occhi lontani il suo cagnolino che trema ad ogni esplosione "Ho telefonato al veterinario e mi ha detto di dargli una pasticca di Valium!" Non ho il coraggio di dirle che mi manca l'aria a dormire oltre che con tutti gli altri vicini anche con i cani di tutte le famiglie che hanno lasciato il kibbuz verso il centro di Israele. Nel kibbuz c'e un rifugio ogni cinque case ma il nostro e' il piu' bello e il piu organizzato di tutti: lo abbiamo ricevuto in dotazione due anni fa per trasformarlo in ufficio per la nostra fondazione "Beresheet LaShalom" Per educare al dialogo attraverso le arti. Ci sembrava avesse del miracoloso organizzare attivita' per la pace in un rifugio antiaereo e il paradosso ci era sembrato di buon auspicio. Ora a vedere queste facce scoraggiate circondate da foto di spettacoli interpretati da ragazzi ebrei e arabi, magliette appese alle pareti con su scritto "Anche io ho preparato il pane della pace" e articoli di giornali in tutte le lingue che descrivono la sensazione di speranza che queste attivita' risvegliano nei cuori mi sembra che il paradosso si tramuti in beffa. In molti mi hanno detto che sono una visionaria, che la pace non ci sara' mai. Esco e vado in cima alla collina, accanto alla torre dell'acqua. Davanti a me si snoda la strada che delinea il confine. Ad ogni boato un sussulto e una preghiera. Dopo ogni esplosione si vede una nuvola di fumo. Ci stanno mandando razzi dal nord e dal sud e Israele ha deciso di difendersi fino in fondo! Sulla strada passano camionette e jeep con ragazzini di vent'anni che fantasticano sul momento che riabbracceranno la ragazza. 25 anni fa, sussurravo a Gal che portavo in ventre: "Tuo padre tornera', usciremo presto dal Libano e sara' la pace...E tu non dovrai indossare la divisa, perche' le guerre non ci saranno piu'! " Siamo usciti dal Libano, e anche da Gaza. E questa guerra non finisce mai! Israele, la guerra infinita. II - Prepariamoci a un'altra notte
Sono tornata mercoledi dall'Italia da un viaggio a S. Marino e in Toscana con 18 ragazzi israeliani feriti negli ultimi attentati. Un viaggio difficile e magico tra boschi e piazze con ragazzi induriti dalla paura e dalla mancanza di speranza. Davanti al chek-in a Verona, una telefonata da Israele: "Mamma, non preoccuparti, tutto a posto! Stiamo tutti bene!!!" E' mio figlio Yotam, comandante nell'esercito. "Ma che stai dicendo? Che succede?" rispondo subito agitata. "Non hai sentito nulla? Hanno rapito due nostri ragazzi..ne hanno uccisi sette... qui vicino... ti ho telefonato perche' temevo che sentissi le notizie prima che sentissi la mia voce!!!!" il cuore comincia a battere. Passiamo i controlli. La testa e' in subbuglio come un vulcano. I volti dei passeggeri sull'aereo della Israir sono tesi: "C'e tensione in Israele... dalle vostre parti!!" mi dice qualcuno. Abito al Kibbuz Sasa, in Galilea, a 900 mt d'altezza. Dalla mia casa si vede il Libano e se si sale su in cima si vede anche la Siria. All'arrivo tutti mi consigliano di restare a Tel Aviv ma io ho un figlio sul confine. Sento che devo andare. Eppoi la mia casa e' la'!! Dopo due giorni prendo le mie cose e me ne vengo in Galilea!!!! Per la strada mando un sms dopo l'altro a Yotam. Finalmente dopo il quarto tentativo mi risponde. Da 35 giorni non e' andato a casa. "Ma come fai a cambiarti, a lavarti?" "Mamma, fossero questi tutti i nostri problemi! Non preoccuparti! Se volete potete venire a salutarmi per cinque minuti!!!" non ce lo facciamo ripetere, ci fermiamo a comprare qualche bottiglia di succhi di frutta e nel villaggio druso di Horfeish e compriamo le Sambusak, delle pagnottelle con formaggi e aromi tipici orientali. Ci sono una ventina di ragazzi con lui... le compriamo per tutti!!! Quando arriviamo e' buio. L'abbraccio e' lunghissimo e lui, con la sua solita calma ci racconta le vicende terribili degli ultimi giorni: gli hezbollah hanno intrapreso un guerriglia senza pieta'. Ci sono trappole dappertutto ma tutti i ragazzi sono pronti a difendere la propria casa in Galilea, a Haifa, ad Afula e se ce ne sara' bisogno a Tel Aviv. Tra i suoi soldati ci sono ragazzi che vengono dall'America, da diverse parti del mondo. I genitori sono preoccupati. Hanno chiesto loro di tornare. Sono ragazzi di 18, 20 anni, dilaniati tra il senso della responsabilita' per questo paese che ha bisogno di ognuno di noi e l'affetto verso i propri cari. Lo salutiamo e nel sacchetto dei sambusak ci mettiamo due vasetti di pesto genovese appena arrivati dall'Italia. Gli occhi gli brillano nel buio! Quando arriviamo al kibbuz e' tutto deserto. Entriamo nel rifugio davanti a casa nostra, l'unico posto dove c'e' una luce, all'interno ci sono piu' di 50 persone. Alcuni ragazzi giocano a Risico, altri vedono la TV, alcuni siedono in silenzio, gli occhi cerchiati: "Ma perche' non sei rimasta a Tel Aviv? " "Perche', non sei rimasta in Italia?" Sorrido perche' ancora non mi rendo conto. Verso le 21,00 iniziano i bombardamenti. Dalle due parti. La testa sembra scoppiare. Non c'e' un bambino in giro. Sono stati invitati tutti in un kibbuz vicino a Gerusalemme, stavolta sono loro del sud ad accogliere noi e ad aiutare. Continua cosi per tutta la notte. Il responsabile della sicurezza avverte che si deve dormire nei rifugi anche se le nostre case sono fortificate. Ci risiamo. Siamo di nuovo in guerra. Un'altra di quelle guerre che non vogliamo, che non abbiamo cercato, che non abbiamo provocato. E' luglio. Siamo gia pronti per cogliere le mele, i kiwi, qui, nei nostri frutteti sul confine con il Libano. Siamo pronti a dare lavoro a chi vorra' aiutarci, siamo pronti ad aiutare a costruire case, qui, sul confine con il Libano e su tutti gli altri confini... e allora, e allora Santo Cielo... perche' entrare, scavalcare il recinto e ucciderci a tradimento, a sangue freddo 7 padri di famiglia che erano stati richiamati all'esercito perche' siamo cosi pochi che da noi oltre a tre anni di militare obbligatorio si fanno anche le riserve? Perche rapire due innocenti e far sparire le loro tracce? Perche' non impegnarsi a costruire invece di distruggere tutto? Perche' i capi dei popoli che ci circondano non aiutano la loro gente a vivere una vita tranquilla, a costruirsi un paese tranquillo. Perche', come dice Nasralla, questa gente ama la morte piu' di quel che noi umane e comuni creature di Dio, amiamo la vita? Prepariamoci a un'altra notte
Israele, la guerra infinita. III - Sono arrivate le Katiusha
Le Katiusha sono arrivate a Zfat, Carmiel, Haifa e Afula, Hamas lancia missili Kassem che sono arrivati fino ad Ashkelon, il soldato Osher Damari di 20 anni e' morto stamattina sul confine col Libano, a Gerusalemme hanno fermato un terrorista che voleva mettere un pacco esplosivo in un centro commerciale di Gerusalemme... La TV israeliana continua a trasmettere notizie e la nausea cresce. Ho le orecchie che fischiano da quando sono arrivata a Sasa il mio kibbuz in Galilea. Ero in Italia con 18 ragazzi israeliani vittime del terrorismo. Li avevamo portati in Toscana e a S. Marino per lenire un po' le loro ferite. Ragazzi di 15, 16 anni con pezzi di metallo nella carne, con proiettili nelle braccia, nelle gambe, con ustioni di primo grado su tutto il corpo perche' erano in un negozio o al mercato di Natania o di Hedera a comprare una Swarma o un paio di scarpe. Sembrava ci fosse un po' calma in Israele...ma la calma qui e' un prodotto raro, e' qualcosa a cui e' impossibile dare un prezzo. Non ci danno tregua perche' gli Hezbollah non gradiscono gli israeliani, Hamas non li riconoscono, la Jihad non sa piu' che inventare per sbarazzarsene e ora tutti insieme appassionatamente si sono uniti per trovare la soluzione finale. Cancellare l'ultimo baluardo di occidente rimasto da queste parti, distruggere l'ultima diga umana rimasta in piedi contro il dilagare dell'integralismo, dell'intrasigenza e dell'intolleranza. I missili ci passano sulla testa dalle due direzioni. Israele si difende. Il fragore e' insopportabile. I bambini dei kibbuzim del nord sono stati mandati in quelli nei dintorni di Gerusalemme. Ci si aiuta come si puo'. Madri e fidanzate mandano centinaia di sms ai ragazzi che stanno di guardia sui confini: "ti aspettiamo, abbiamo nostalgia...quando verrai a casa?". Come si fa a capire la guerra se non si e' mai vissuta? La guerra che tanti amano vedere nei film! Io non ce la faccio piu' a sentir parlare di morti, di feriti, di violenza, di aggressioni, di tranelli, di accordi non rispettati, di mani tese per un dialogo e del rifiuto piu' completo di riconoscerci come popolo, come esseri umani, come entita'!!! Noi non la vogliamo la guerra! Non vogliamo ne' questa guerra e ne' nessuna delle guerre che siamo stati costretti ad intraprendere! Vogliamo costruire, vogliamo insegnare, studiare, scoprire, inventare, educare, vogliamo usare le nostre energie, che sono tante ed inesauribili, per sviluppare, crescere e dare un contributo al mondo, come abbiamo fatto nel corso di tutta la storia!!! Non abbiamo figli da gettare in pasto ai pescecani! Questi figli ce li siamo cresciuti con tutto l'amore del mondo! Questa divisa che portano i soldati d'Israele la portano anche per l'Europa... e' ora di svegliarsi e contribuire a debellare il terrorismo!!!!!! Angelica E. Calo' Livne
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un consiglio signorina
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rpg Saturday, Jul. 22, 2006 at 6:07 PM |
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un consiglio signorina...la tua appassionata lettera mandala ai libanesi, non agli europei...scrivi alle famiglie della gente fatta a pezzi dai tuoi razzi, dai tuoi proiettili, dalle tue cannonate...sono sicuro che ti capiranno, capiranno l'angoscia che domina i tuoi giorni, e se farai gli occhioni da cerbiatta non vorranno piu' farti un culo cosi'
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rpg è un idiota!
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Nemo Saturday, Jul. 22, 2006 at 6:26 PM |
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"un consiglio signorina...la tua appassionata lettera mandala ai libanesi, non agli europei...scrivi alle famiglie della gente fatta a pezzi dai tuoi razzi, dai tuoi proiettili, dalle tue cannonate"
Non lo sapevo che i razzi che bombardano il Libano sono sparati personalmente da Angelica Calò Livnè, scrittrice, drammaturga e candidata nobel per la pace... eppure è quello che sostiene questo mentecatto di rpg... ha scritto proprio così "i tuoi razzi" "le tue cannonate"... cioè, ma vi rendete conto? Rpg accusa Angelica Calò Livnè di bombardare personalmente il Libano...
Ma questo è fuori di testa!
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shalom un bel cazzo!
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here4fun Saturday, Jul. 22, 2006 at 6:34 PM |
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stanno arrivando a prenderti...non li senti gli Allah akbar? hanno coltellacci ricurvi, e centinaia di loro connazionali morti a motivarli...e' la tua indifferenza al loro dolore che li porta da te...come le tue mani sono sporche del loro sangue, giustificando i bombardamenti e facendo la povera vittima, cosi' presto le loro mani si lorderanno del sangue tuo ricordi il vecchio adagio? puoi scappare ma non puoi fuggire... lo siento mucho, cariña
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allah akhbar
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Nemo Saturday, Jul. 22, 2006 at 6:40 PM |
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Verissimo, stanno andando a prendere Angelica e tutti coloro che vivono nei kibbutz... gridando "Allah akhbar" decapiteranno donne, sgozzeranno bambini, strapperanno selvaggiamente braccia e gambe... ma non sospinti dai loro connazionali morti come dici tu... no, semplicemente faranno questo perchè chi grida "Allah akhbar" odia chi crede in un dio diverso... tutto qui.
Prenderanno e uccideranno Angelica perchè osa essere ebrea.
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neeeeeeemoooo
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rpg Saturday, Jul. 22, 2006 at 6:56 PM |
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da dove sei uscito nemo? dall'uovo di pasqua? te lo trovi il buco del culo con 2 mani? e' chiaro che Angelica Calò Livné non ha sparato fisicamente proiettili e razzi, ma leggi cosa scrive...
"falsi racconti di violenze e soprusi nelle carceri israeliane...il processo contro lo Stato d'Israele e contro la sua barriera...Vergogna! Che vergogna! ...La vostra mancanza di fiducia nella nostra morale ci sta indebolendo, Abbiamo insegnato qualcosa al mondo in fatto di pace, di dialogo, di tolleranza... popolo israeliano, che ancora una volta, sta solo contro tutti, a rallentare il processo di violenza che dilagherà nel mondo!!!!!!"
MA QUESTA DA DOVE ESCE? IO NON CI COMPREREI UNA MACCHINA USATA, ALTRO CHE CANDIDARLA AL NOBEL PER LA PACE quindi il problema e' che non abbiamo fiducia in loro, che sono i portatori della pace e della democrazia nel mondo...oh madonna, glie l'ha scritta Bush sta fregnaccia? ma lo sa cosa succede fuori dal suo bel podere? c'e' mai stata in un campo profughi, in una citta' palestinese qualsiasi? in Libano? Blatera di falsi racconti di violenze e torture... ma che cazzo di credito puo' avere una persona che dice questo dell'esercito israeliano? non ho piu' parole, oramai le parole non servono piu'...ne sonon state usate per decenni, le cose non sono cambiate...ora sono colpi di mortaio e razzi sul suo podere del cazzo, a rovinare la sua indifferente tranquillita' vittimista
tra l'altro, i danni dei bombardamenti sionisti nel libano (case, strade, centrali elettriche, ponti, viadotti, serbatoi, aeroporto, ripetitori, radio, televisioni, villaggi, ecc.. - e non conto i morti) chi li ripaghera'? Angelica Calò Livné? ci voleva tutta sta merda per un paese uscito da anni di guerra civile
bella li' per la pace e la democrazia
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Andate sui posti , guardate coi vostri occhi
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prima di sparare cazzate Saturday, Jul. 22, 2006 at 7:10 PM |
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perchè tu chi cazzo sei per dire che mente? esempio pratico: 1) i terroristi lanciano un razzo , muoiono 10 israeliani, gli israeliani dichiarono che sono morte 35 persone , senza pianti e senza strapparsi i capelli di testa CONCLUSIONE NESSUNO SE NE FOTTE 2) gli Israeliani lanciano un missile , muoiono 50 libanesi ( o palestinesi) i terroristi dichiarano 250 morti ( tutti i medici arabi ricevono l'ordine di gonfiare le cifre dei morti, così come i giornalisti locali che comunicano con i media occcidentali.il tutto accompagnato da Urla, strappi di capelli , padri che mostrano i corpi dei figli morti ( senza avere mostrare pietà per i morti) CONCLUSIONE TUTTI AD INDIGNARSI ED A GRIDARE ALLE POVERE VITTIME MASSACRATE DALLE BESTIE SIONISTE
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fosforo bianco
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stufa Saturday, Jul. 22, 2006 at 9:05 PM |
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mi piacerebbe che per una volta gli israeliani se la prendessero con il loro governo che sta usando addirittura il fosforo bianco per incenerire tutto quello che li circonda. perchè solo cosi poi possono essere sicuri, eliminando fisicamente tutti quelli di cui hanno paura.
la signarina dovrebbe parlare con il popolo civile libanese e sentire da loro che cosa il suo governo sta facendo. la quinta potenza più armata del mondo non fa altro che prendersela con dei poveri civili.
siete solo dei terroristi e andreste disarmati. vergogna
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. Saturday, Jul. 22, 2006 at 10:32 PM |
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Abbiamo capito chi e' la signora, resta il fatto che abbia omesso dei particolari e cambiato altri. Dice la guerra che sono costretti a combattere per debellare il terrorismo. Che ci vadano sempre di mezzo i civili lo sappiamo tutti ma perche' qualcuno vuol far credere che la guerra (o missione di pace) a volte e' necessaria. Nobel per la pace, alla faccia! E che siamo tutti stronzi?
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israele: una nazione di psicopatici
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gianni Saturday, Jul. 22, 2006 at 10:40 PM |
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Bah, non so neanch'io cosa pensare. paracadutiamo su israele un milione di psichiatri, mille container di roipnol. Sono sempre più convinto che la resistenza armata contro l'oppressione nazisionista non funzioni. Forse mettere del tavor negli acquedotti? non so. pensiamoci insieme , magari una soluzione si trova.
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il prezzo al metro quadro...
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Signora Calò Saturday, Jul. 22, 2006 at 11:04 PM |
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...delle case israeliane all'interno del territorio che abbiamo occupato in libano è proprio basso. e si gode anche una bella vista. in più il governo israeliano ci da dei contributi della madonna, una montagna di soldi, ci pagano anche la trasferta che qua è di 24 ore al giorno 365 giorni all'anno, una barca di soldi, in pratica qua si vive da Dio (quello di israele), non serve neanche lavorare però siccome mi rompo i coglioni tutto il giorno a vedere quattro beduinbi che passano con i somari mi occupo di teatro. tutto bene. quello che non capisco è perchè i libanesi rompono i coglioni, che cazzo vogliono? comandare a casa propria? vivere come delle persone? questi beduini sono pazzi! che vergogna!
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comunque
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un tale Saturday, Jul. 22, 2006 at 11:26 PM |
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la signora in questione dovrebbe guardare bene le foto di quelle ragazzine israeliane che scrivevano messaggi sulle bombe destinate ai libanesi. Queste porcherie si avvicinano a quelle che facevano i nazisti. Israele sta pericolosamente superando la misura della decenza.
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