comunicato sul sequestro preventivo del Livello 57
All’alba dello scorso martedì una quarantina di carabinieri hanno sequestrato i locali del Livello 57, spazio occupato da sempre in prima linea nella lotta contro il proibizionismo. Come accade di solito negli ultimi mesi, la “brillante” operazione parte su richiesta dell’“inquisitore” Paolo Giovagnoli, protagonista dei più efferati tentativi di attacco e criminalizzazione del movimento bolognese. L’accusa nei confronti degli attivisti del Livello 57 è di «spaccio, agevolazione dello spaccio e consumo di droga», sulla scia della perquisizione del 25 maggio che aveva portato all’arresto domiciliare e alla successiva condanna a due anni e sette mesi di detenzione per Maria Pia Scarmiglia. E’ grazie ad una legge liberticida e neo-autoritaria come quella Fini-Giovanardi che tutto questo oggi è reso possibile, ma non si può ignorare la responsabilità di chi, come lo sceriffo stalino-liberista Cofferati, crea il terreno politico per la realizzazione dei più insopportabili disegni repressivi. È insopportabile, inoltre, il silenzio del governo e di quei partiti della maggioranza così “sensibili” alle tematiche antiproibizioniste che ancora si ostinano a non abrogare totalmente ed incondizionatamente l’attuale legge sulle droghe. Riteniamo assolutamente grave ed ingiustificato questo ulteriore atto di violenza nei confronti di chi, come noi, pratica antiproibizionismo, diffonde conoscenze e contro-condotte e si batte contro qualsiasi riduzione degli spazi di libertà di movimento. Esprimiamo quindi il massimo affetto e la massima solidarietà alle sorelle e ai fratelli del Livello 57, con la promessa che continueremo a lottare senza tregua contro chi pensa di poter decidere sui nostri corpi e sui nostri desideri.
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