articolo di punto informatico su e-music:
"I nostri MP3 funzionano con qualsiasi lettore, gli utenti scaricano dal servizio e le canzoni sono davvero di loro proprietà", hanno detto i portavoce di eMusic durante la presentazione del nuovo servizio di jukebox online, che prevede il pagamento di un abbonamento mensile per il download di 40 brani in formato compresso.
Il catalogo di eMusic, incentrato sulla musica indipendente e su artisti "classici", offre circa un milione di brani: "Niente trucchi, niente inganni", si legge sul sito del servizio, "una volta scaricato, il brano funziona dappertutto e non ci sono DRM". L'azienda pensa che i sistemi di protezione dei contenuti siano una tecnologia non indispensabile, capace d'avere un impatto negativo sugli audiofili.
Secondo alcune statistiche pubblicate dal quotidiano USA Today, eMusic ha già una quota di mercato pari all'11% del totale: niente, in confronto al 67% circa detenuto da Apple, ma un buon inizio per partire all'arrembaggio dell'azienda di Steve Jobs. "Non c'è dubbio che il successo di iPod sia stato un successo anche per noi", ha detto il CEO di eMusic, David Pakman. "La confusione creata dal formato proprietario di iTunes, che gli utenti non possono utilizzare su altri lettori", ha aggiunto Pakman, "va tutta a nostro vantaggio".
La maggior parte delle etichette discografiche che vendono canzoni attraverso eMusic, forti di un numeroso seguito d'utenti ben fidelizzati, seguono il pensiero di Pakman. "Non capisco perché le major siano così ostinate nella promozione delle tecnologie DRM", ha detto Jim Sturgeon, direttore dell'etichetta di musica classica Naxos. "Non solo i DRM sono protezioni scardinabili persino da un bambino", ha spiegato, "ma sono semplicemente uno spregio nei confronti degli utenti: equivalgono a non riporre fiducia nei consumatori".
In Francia, una normativa recentemente approvata dai legislatori obbliga i jukebox online alla vendita di canzoni con DRM interoperabile. Nell'Unione Europea sta facendosi avanti l'idea che l'obbligo di sistemi per il Digital Content Management sia una possibilità futuribile, magari in vista dell'abolizione del cosiddetto "equo compenso" per i depositari di diritto d'autore.
eMusic è quindi ideologicamente distante dal mainstream e soprattutto dal resto dei negozi di musica digitale sul Web: è forse per questo motivo che le major continuano a preferire iTunes per vendere le loro hit? Per i gestori ed i partner di eMusic, questa situazione è più che buona: il negozio online si rivolge ad una nicchia più "matura" rispetto alle vere e proprie armate di file sharer che scambiano musica illegale attraverso le reti P2P.
Anche Microsoft, nel frattempo, ha intrapreso la strada della musica in formato compresso, nella speranza d'imporsi sulla concorrenza. Grazie ad URGE, un jukebox nato da un accordo esclusivo con MTV, Microsoft possiede il terreno necessario a costruire un futuro di successo per Zune, il riproduttore multimediale sviluppato dai produttori di Windows.
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