FUMETTO contro la Repressione in Sardigna e in Italia.
__tavola_n.1.jpg, image/jpeg, 1228x1753
Quando ho iniziato a elaborare questo nuovo fumetto, volevo mostrare in maniera paradossale cos'è la repressione e come reagire ad essa. Non immaginavo certo che "l'incubo" si sarebbe concretizzato in Sardegna e, di certo, non mi aspettavo di vedere in manette e tradotte nelle patrie galere 10 persone a me note.
Gli anarchici pisani, gli antifascisti di Milano e tutti gli altri esibiti come mostri in Tv erano solo immagini su uno schermo, potevo solo immaginare il dolore, la frustrazione e la desolazione dei loro amici e delle loro famiglie. L'11 luglio ho avuto tristemente modo di vivere queste emozioni in prima persona insieme a tutti i compagni del movimento sardo e a quelli di a Manca pro s'indipendentzia (organizzazione colpita e contro cui si è tentata una criminalizzazione, per ora non riuscita grazie alla reazione di tutti noi).
Nella nostra piccola isola è difficile non conoscerci tra compagni, e sono molti quelli che conoscevano gli arrestati: subito tutti hanno gridato che questi arresti sono stati fatti per giustificare gli 8 milioni sperperati in controllo e repressione (squadre anticrimine, subaru, telecamere panoramiche, microfoni, nuove questure, etc etc). Le accuse, ha spiegato un avvocato, sono basate su registrazioni trascritte - con molti omissis - di cui si è fatto "copia e incolla" per provare il teorema Pisanu (nessuno - nonostante gli assidui controlli - è stato preso mentre metteva queste fantomatiche bombe di cui li accusano, come mai?).
Cosa più assurda è che uno dei compagni è riuscito a provare - tramite un timbro su passaporto - che il giorno in cui era accusato d'aver messo una bomba dimostrativa, era fuori dall'Europa, a migliaia di km di distanza. Lui ora è libero, estraneo ai fatti imputati. Gli altri 9 sono ancora prigionieri (uno ai domiciliari).
Pur essendo in Sardigna imprigionati e isolati dal mare, la notizia si è diffusa e da tutti i compagni - baschi, corsi, spagnoli, tedeschi e italiani - è giunto un gradito abbraccio solidale. La vera colpa dei patrioti sardi prigionieri è di avere svolto una lotta politica contro gli interessi nordamericani in Sardegna - legati alle basi N.A.T.O. - e di avere costruito le basi per una futura Sardegna rossa e libera.
Indymedia è solo uno dei tanti mezzi che abbiamo per denunciare e raccontare quanto è successo, e su:
http://italy.indymedia.org/features/sardegna/
troverete notizie più dettagliate e precise di quelle da me offerte in maniera troppo sintetica (non vi ho parlato degli altri 3 compagni sardi arrestati e esiliati in carceri lontane dalla Sardegna, la cui vicenda si assomiglia a quella dei 10 arrestati).
Come scrivevo, il fumetto è solo una maniera paradossale di disegnare la realtà: non spero che nessuno venga impalato (di questi tempi di 270bis è bene scriverlo, non si sa mai). Ma le tavole contengono un messaggio di denuncia, speranza e resistenza che voglio trasmettere a chi legge.
Come al solito spero che le tavole vi piaciano e autorizzo chi vuole usarle a farlo (i diritti d'autore appartengono a tutti i compagni anarchici, indipendentisti e comunisti che lottano e lotteranno). Semplicemente chiedo di lasciare un messaggio qui sotto, in cui dite chi siete e dove le state pubblicando per una questione di trasparenza.
Saluti a tutti e un abbraccio ai compagni che da un mese sono chiusi in una cella: lavoriamo per voi.
|