BOLOGNA - San donato - Questa mattina un centinaio di agenti tra vigili urbani, carabinieri e polizia hanno sgomberato 6 case in piazzetta Carlo Musi, quindici persone tra adulti e bambini.
Quattro di queste case erano occupate da precari studenti e migranti che fanno capo al Movimento Autorganizzato Occupanti. Sintomatica la situazione di Nasser che con la famiglia aveva già occupato svariate case perchè le sue condizioni di lavoro e il mercato degli affitti non riescono a conciliarsi. L'assistenza sociale stessa aveva avuto solo porte da chiudere in faccia a questa famiglia con un neonato a carico. L'esperienza di piazzetta Musi era iniziata nel 2004 come momento di riappropriazione collettiva del diritto all'abitare e andava a evidenziare la situazione delle case di edilizia residenziale pubblica, un patrimonio comunale in disuso. Le case sfitte aumentano i privilegi delle lobby immobiliari che sono responsabili delle pessime condizioni abitative di migliaia di individui. E' per questo che le occupazioni sono scomode alla giunta Cofferati che si è sempre curata di blandire gli interessi dei proprietari di case. Le occupazioni di fatto sono state usate come bersaglio mediatico per coprire falle enormi nella politica abitativa che si divide tra avalli a speculazioni edilizie e sgomberi di ultrasessantacinquenni. Il peso della crisi che l'Italia si sta vivendo viene ancora una volta scaricato sulle fasce più deboli della popolazione. Il Movimento Autrorganizzato Occupanti è nato come tentativo dal basso di resistere alla corsa del mercato degli affitti per allargare il diritto all'abitare dignitosamente proprio per coloro che ogni giorno contribuiscono alla ricchezza materiale e immateriale di questa città. La risposta è univoca: abitare è un crimine. Tuttavia non siamo gli unici a trovare fortemente ingiusto il modo di trattare la questione abitativa del sindaco Cofferati: anche il Partito della Rifondazione Comunista ha parlato a più riprese della legittimità di una soluzione dal basso al problema. Per i rom del Galileo Galilei, come per la signora Giovanna di 84 anni sgomberata in luglio, le soluzioni proposte dai barbari che amministrano la città sono il manganello e un cielo di stelle come tetto, mentre per un'esigua minoranza della popolazione aumentano i guadagni ed i privilegi. La situazione bolognese da noi sondata con un questionario è più che emergenziale dal un punto di vista abitativo ed alle fasulle soluzioni dell'assessore Merola rispondiamo che delle sue aperture pre-elettorali il sociale non sa che farsene. Quando il bisogno della casa diventa tragico per un numero spropositato di individui l'autorganizzazione di un bando autogestito saprà rendere conto del fatto che a tutto c'è un limite, anche al costo che precari studenti e migranti sono disposti a pagare all'ipermercato Bologna: nella città delle barbarie del comune l'occupazione rimane come unico atto giusto e legittimo di soddisfazione del nostro bisogno abitativo. Non ci saranno strutture abbandonate, case sfitte o edifici fatiscenti che rimarranno tali: la riqualificazione dal basso operata da precari, migranti e studenti saprà portare a galla tutti gli scheletri nell'armadio dell'amministrazione comunale. Ora basta. vogliamo tutto e soprattutto un tetto!
Sulle dichiarazioni apparse su agenzie e organi di stampa.
Su varie agenzie e organi si stampa sono comparse delle informazioni false, senza citarne le fonti: le persone che dopo lo sgombero dei 6 appartamenti sono rimaste senza casa sono 15 e non sette. Di queste case, nessuna era stata precedentemente abbandonata dagli abitanti, tanto è vero che tutti gli sgomberati non hanno altri appartamenti, sono residenti in quelle case e intestatari dei vari contratti di luce e gas. Inoltre è assolutamente falsa la notizia per cui alla famiglia sgomberata sia stata trovata un'altra sistemazione: gli assistenti sociali si sono presentati solo in tarda mattinata, a sgombero già avvenuto, e solo per comunicare che l'unica disponibilità era quella di una stanza per la moglie e i due figli solamente fino a domenica dicendo loro esplicitamente che dopo questa data "vi dovrete arrangiare". Questa non è una sistemazione.
Ulteriori chiarimenti e informazioni sulle prossime iniziative saranno comunicati nel corso di una conferenza stampa che convochiamo per le 10:30 di domani, venerdì 11 Agosto, in Piazzetta Carlo Musi.
Movimento Autorganizzato Occupanti
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