APPELLO PER IL RISPETTO DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA’ DELLA PERSONA:
Gli ultimi episodi di dura repressione consumati nella città di Bologna e in altre parti d’Italia, rivelano i chiari intenti persecutori a danno del movimento antiproibizionsta e più in generale, dei movimenti per la difesa dei diritti civili. L’escalation del controllo sociale ha registrato nell’anno 2005 -2006, fatti di inaudita violenza da parte delle pubbliche autorità e delle forze di polizia, attraverso inchieste giudiziarie dal sapore preventivo e promulgazioni di leggi atte a sovvertire lo stato sociale e i diritti fondamentali dell’individuo. Basti pensare a leggi nefaste quali: la Fini Giovanardi sulla droga, la Bossi Fini sull’immigrazione, la legge Biagi sul lavoro e infine quelle scellerate leggi volute sempre dal centro destra, che di fatto hanno stravolto la giustizia. Sono ormai note, le diatribe che hanno preceduto la più grande manifestazione antiproibizionista d’Europa nota come Street Rave Parade e gli assurdi diktat che, sempre il sindaco ha posto agli organizzatori della medesima manifestazione. Ebbene, l’evidente avversione del sindaco Cofferati e della sua coalizione nei confronti dei centri sociali, del movimento per il diritto alla casa, delle associazioni pacifiste, dei comitati per la difesa dei diritti degli immigrati e della rete universitaria, ha messo a segno uno dei suoi obiettivi principali, ovvero, il sequestro degli immobili in uso al Livello 57. Il giorno 25 luglio 2006, per il tramite della Procura della Repubblica di Bologna e del suo impavido Pubblico Ministero, dott. Giovagnoli, con un decreto di sequestro preventivo il Livello 57 e le sue sedi hanno chiuso i battenti. L’ imputazione del provvedimento, grazie al quale, è stato possibile sequestrare i locali del Livello è quella utilizzata da ogni arguta Procura : “traffico ed agevolazione all’interno dei locali di sostanze stupefacenti”. Ricordiamo che, il giorno 25 maggio2006, il Livello 57 aveva subito una perquisizione massiccia che ha portato all’arresto e alla condanna del legale dell’Associazione culturale, con modalità ancora poco chiare, ma che saranno riesaminate in sede di appello. Ricordiamo, anche, che l’ operazione antidroga ha portato al sequestro di un quantitativo di sostanze stupefacenti per un valore economico di euro 3000,00 a fronte di una operazione che ha impiegato circa 100 carabinieri, costata al nostro Ministero dell’Interno molte migliaia di euro. L’attacco trasversale operato grazie alla legge Fini Giovanardi ha colpito luoghi simbolo d’aggregazione giovanile a Bologna con il Livello 57, a Napoli con Officina 99, a Firenze con Ex Emerson e in molte altre città italiane. Le conseguenze di questo testo di legge immorale, sono i numerosi arresti perpetrati in tutta Italia a danno dei consumatori spesso minorenni che subiscono l’umiliazione della sanzione penale o/e amministrativa e anche quella delle famiglie spodestate del loro ruolo educativo. La distinzione tra consumo e destinazione a terzi viene operata esclusivamente sulla base del superamento di un determinato quantitativo di sostanza detenuta ( Dose Massima Consentita) che varia a secondo della sostanza e che è determinato dal Ministero della Sanità con apposite tabelle di recente emanazione ( si pensi che la Dose Massima Consentita è di 500 mg di principio attivo per l'hashish e la marijuana pari a circa 20 - 25 dosi singole mentre è di 750 mg per la cocaina) Il trattamento sanzionatorio per il consumatore di sostanze stupefacenti ( al di sotto della Dose Massima Consentita) è notevolmente aggravato e vengono reintrodotte sanzioni para-penali e penali per il consumatore recidivo o per chi si sottrae o non porta a conclusione positivamente il trattamento terapeutico e socio - riabilitativo e il trattamento educativo personalizzato creato appositamente per i consumatori di droghe leggere
chiediamo
in nome del rispetto del diritto e della legalità che il mondo politico si mobiliti per fermare e abrogare così come promesso, la nuova legge in tema di stupefacenti Fini Giovanardi e, ridisegni una nuova legge nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti: diritto alla salute e libertà di espressione. Le origini di ogni resistenza alla modifica di leggi sulla droga rivelano l’immoralità, l’ipocrisia e la illegittimità della proibizione. Il proibizionismo è la causa principale dello sviluppo della criminalità organizzata e più in generale dei reati connessi alla tossicomania. Usare droghe non è e non deve essere reato in quanto è assente la parte lesa e lo stato non può vietarle imponendo i suoi metodi lesivi della privacy e degli elementari diritti costituzionali. Un mondo senza droghe è un mondo immaginario ed irreale, un mondo in cui il rischio è un controllo invasivo nella vita e nelle scelte degli individui, di tutti gli individui.
Legal service drugs consulting - Livello 57
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