OMICIDIO FOCENE: GLI AMICI, MACCHE' RISSA E' STATA AGGRESSIONE
OMICIDIO FOCENE: GLI AMICI, MACCHE' RISSA E' STATA AGGRESSIONE = (AGI) - Roma, 31 ago. - Terminata l'autopsia sul corpo di Renato (il ragazzo ucciso domenica a Focene, nel comune di Fiumicino), e' arrivato il momento del saluto degli amici e dei parenti. Si comincera' domani con il funerale laico, previsto per le 11 all'ex cinodromo. Un luogo conosciuto da Renato che li' aveva partecipato al funerale di un suo amico e ne era rimasto molto colpito. "Per questo abbiamo voluto questa prima cerimonia laica proprio li' - ha detto il fratello Dario durante una conferenza stampa che si e' tenuta nel pomeriggio in Campidoglio - quella cerimonia era piaciuta tanto a mio fratello che ne aveva parlato con nostra madre. Sappiamo che avrebbe voluto cosi'". Non ha detto molto altro Dario, polo blu, gli occhi tristi e l'aria stanca di chi ha appena visto il corpo del fratello in una camera ardente di ospedale e cerca ancora di farsene una ragione. "Scusatemi - ha concluso - ma sono davvero confuso e non vorrei parlare ancora. Voglio solo ribadire che domani, per me e la mia famiglia, sara' una giornata per salutare e ricordare mio fratello e che chi vorra' venire dovra' farlo con questo spirito, senza nessuna intenzione di politicizzare questa giornata". Ma dopo il funerale di domani ci sara' la manifestazione di sabato, voluta e organizzata dagli amici di Renato e Dario, quelli che frequentano il centro sociale Acrobax (e tanti altri dal Forte Prenestino, La strada, Strike, Action) e che oggi hanno organizzato la conferenza stampa nella sala del Carroccio in Campidoglio. Il corteo di sabato, che partira' alle 17 dalla Piramide, sara' politico e vorra' dire alla citta' che l'aggressione di Renato e' stata una delle tante di questi ultimi anni e che non si puo' e non si deve andare avanti cosi'. Cosi' tante che le hanno raccolte in un dossier, distribuito ai giornalisti. Ventitre' pagine di rassegna stampa sulle aggressioni e gli atti vandalici di stampo "fascista", dal 2004 a oggi, nel quale si legge che solo quest'anno sono state 54 le aggressioni e 21 i vandalismi. Molto piu' alto il bilancio del 2005: 80 aggressioni con c cinque tentati omicidi e una ventina di atti vandalici. (AGI) (AGI) - Roma, 31 ago. - Erano tanti gli amici di Renato in Campidoglio oggi pomeriggio, tutti li' per dire alla stampa che proprio non ci stanno a sentir dire che la morte del loro "compagno" e' avvenuta durante una rissa. E' stata un'aggressione dicono, quei due ragazzi sono scesi dalla macchina senza stare troppo a parlare e con i coltelli in pugno hanno colpito otto volte Renato, per poi passare al suo amico e alla sua ragazza riuscendo pero' solo a ferirli. "Bisogna smetterla, ogni volta che qualche simpatizzante di estrema destra ci aggredisce - dice arrabbiato un ragazzo del centro sociale Forte Prenestino - di dire che si e' trattato di una rissa tra opposti schieramenti politici. Qui si tratta di aggressioni contro chi cerca la pacificazione sociale da parte di chi, invece, non riesce a sopportare chi e' diverso da lui, anche solo nel modo di pensare". Responsabilita' e' una parola che e' risuonata tante volte durante questa conferenza-assemblea. Responsabilita' che non puo' essere scaricata da una parte all'altra. Ognuno deve assumersi le proprie, a cominciare dal comune e dallo stato che devono fare di piu' per i giovani perche', ha osservato il deputato di Rifondazione comunista Massimiliano Smeriglio, "non e' un problema solo politico ma sociale. Se una certa cultura attecchisce tra i ragazzi, anche i piu' giovani, e' un problema piu' complesso di quello meramente politico. E allora ognuno faccia la sua parte perche' episodi come questo non accadano piu'". Roma insomma non e' una citta' neutrale dal punto di vista politico ma e' anche una citta' con un sostato sociale molto complesso. C'erano anche altri esponenti politici, soprattutto assessori e presidenti dei municipi capitolini che, insieme ai ragazzi dei centri sociali, hanno voluto lanciare un messaggio a tutti coloro che scenderanno in piazza sabato: "Partecipare non sara' solo un atto politico ma anche un atto di responsabilita' e di coscienza. Chi desidera una citta' pacificata, chi crede nella democrazia e non vuole piu' che episodi come questo accadano, deve manifestare con noi. Diciamo basta alla violenza e chiediamo che non si dia piu' spazio per crescere alla cultura in cui sono cresciuti i ragazzi che hanno ucciso Renato". Ragazzi che forse non militano nelle file di un partito di estrema destra ma che, dicono gli amici di Renato, sono vicini a quelle idee se e' vero che uno di loro ha un tatuaggio su braccio: una croce celtica accompagnata dal motto "forza e onore". (AGI)
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