L’esercito libanese non ha intenzione di disarmare l’Hezbollah.
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“Ma se il nemico inclina verso la pace, anche tu inclina verso la pace. E confida in Dio, in quanto Egli é l’Unico, che ascolta e conosce (ogni cosa).” (Corano 2:256)
L’esercito libanese non ha intenzione di disarmare l’Hezbollah. Ad affermarlo è il generale Saleh Hage Sleiman, alto funzionario del ministero della difesa e portavoce dell'esercito. Intervistato da Laurent Zecchini, inviato speciale a Beirut del quotidiano francese “Le Monde”, il rappresentante ufficiale dell’esercito libanese Saleh Hage Sleiman, ha dichiarato che le forze armate del paese del cedro non hanno intenzione di disarmare l’hezbollah. "I combattenti della resistenza sono degli ingegneri, degli avocati, dei professori, dei commercianti, fanno la guerra, quando c’è bisogno, dopo ritornano nelle loro abitazioni, non c’e bisogno di allontanarli, sono a casa loro, si limitano a difendere il proprio paese noi abbiamo il dovere di proteggerli.”. Ha anche precisato, che quando l’esercito libanese sarà in grado di difendere il paese contro le aggressioni israeliane, il braccio armato dell’hezbollah, non avranno più bisogno di esistere, che se vogliono possono essere incorporati nell’esercito saranno benvenuti, che sono liberi di deciderlo. Per l’esercito libanese, il problema è la presenza sul suo territorio dell’esercito israeliano che non ha ancora completamente evacuato il sud Libano, ci sono almeno secondo lui 5 fasce situate nella zona di Bint Jbeil, ma che dovrebbe essere controllato dai militari francesi della FINUL. Tsahal si è ripiegata sulla linea blue della loro frontiera, ma ne hanno anche approfittato per modificare il suo tracciato ricuperando 15 a 200 metri su circa 3 chilometri. L’esercito israeliano avrebbe anche sparato su dei pescatori ma senza colpirli vicino a Nachura. Gli israeliani esigono un margine di sicurezza di 15 fino a 70 metri e se la prendono sul territorio libanese e si è anche appropriato della parte libanese del comune chiamato Gajar che prima era diviso in due parti, una libanese e l’altra israeliana, dalla linea blue. Questo ultimo fatto potrebbe provocare reazione da parte della resistenza islamica e Saleh Hage Sleiman la considera come una situazione molto pericolosa. Il militare libanese dice che la popolazione del sud Libano per la sua esperienza passata non ha una gran fiducia nella Finul, ma che l’esercito è pronto a collaborare in modo stretto e leale ma solo attraverso un’azione separata e coordinata, niente pattugliamento in comune per esempio.
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