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luxurua attacca veltroni: sei una spia
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fallodevolution Thursday, Sep. 21, 2006 at 9:52 AM |
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grande compagn* luxuria
''Il Comune di Roma ha scelto la via peggiore per affrontare il tema della prostituzione: fare la spia''. Cosi' la parlamentare del Prc Vladimir Luxuria boccia il progetto, annunciato ieri dal sindaco di Roma Walter Veltroni, di ricorrere alle telecamere per scoraggiare la prostituzione. ''L'idea delle telecamere nelle zone delle lavoratrici del sesso - obietta Luxuria - non e' originale e si e' gia' rivelata altrove inefficace, come a Ostia dove i clienti hanno preso le biciclette. La consegna delle multe a domicilio dei clienti e' una grave violazione della privacy: costringera' migliaia di cittadini a dover rendere conto del luogo e dell'orario della multa a genitori o a consorte. Invece di risolvere i problemi della prostituzione minorile o involontaria, gli unici effetti che si avranno saranno liti in famiglia, separazioni e divorzi''. (ANSA).
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e da quando far sapere la verità è fare la spia?
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romano Thursday, Sep. 21, 2006 at 11:35 AM |
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La consegna delle multe a domicilio dei clienti e' una grave violazione della privacy: costringera' migliaia di cittadini a dover rendere conto del luogo e dell'orario della multa a genitori o a consorte. Invece di risolvere i problemi della prostituzione minorile o involontaria, gli unici effetti che si avranno saranno liti in famiglia, separazioni e divorzi''. (ANSA).
e invece le povere mogli devono restare cornute e mazziate, e quei maiali dei mariti devono farla franca e magari attaccare l'AIDS o qualche altra malattia alle mogli perchè lo fanno senza guanto e le povere sceme credono alla fedeltà del proprio consorte...Luxuria, sei solo una merda umana... ridursi a difendere i clienti delle mignotte è degno di un deputato di rifondazione borghese...
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i clienti delle prostitute sono uomini reazionari e maschilisti
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comunista Thursday, Sep. 21, 2006 at 11:43 AM |
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ma da quando in qua un comunista difende i clienti delle prostitute! i clienti sono spregevoli, perche' tradiscono a pagamento le mogli, sono maschilisti, hanno una concezione maschilista e reazionaria della donna-oggetto... ma come si e' ridotta in basso certa finta sinistra...si e' pure abbandonato il femminismo puro e duro che disprezzava i clienti maschilisti delle prostitute... ma che c'azzecca (direbbe di pietro) luxuria con un partito comunista? vattene tra i radicali, vattene nella (finta) sinistra borghese e libertina.... IL COMUNISMO LASCIALO AI PROLETARI E ALLE FEMMINISTE! HASTA LA VICTORIA SIEMPRE
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... Thursday, Sep. 21, 2006 at 2:51 PM |
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<e invece le povere mogli devono restare cornute e mazziate, e quei maiali dei mariti devono farla franca e magari attaccare l'AIDS o qualche altra malattia alle mogli perchè lo fanno senza guanto e le povere sceme credono alla fedeltà del proprio consorte...Luxuria, sei solo una merda umana... ridursi a difendere i clienti delle mignotte è degno di un deputato di rifondazione borghese...>
ah perchè invece tu pensi che arriva la multa a casa e gli amanti della prostituzione smettono di andare dalle prostitute. infatti basta dare una sanzione amministrativa a chi fuma le canne per farlo smettere... basta fare una multa a chi va forte in auto per farlo smettere... ecc ecc
eh sveglati
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BRAVA LUXY
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cameratone!! Thursday, Sep. 21, 2006 at 3:06 PM |
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Brava Luxy, devo ricredermi!!! Le puttane sono un bene prezioso, anche se quelle frigidone delle femministe hanno fatto di tutto per rendere inagevole l'impresa notturna a tutti gli arrapatoni che cercano le lucciolette.
L'unico problema serio per quel che mi riguarda è la tutela delle prostitute ed il loro sfruttamento/costrizione.
Forse le case chiuse sono la giusta soluzione, sia del problema medico che di quello dei pappa, anche se non è certo facile mettere freno ad uno dei mercati più redditizi ed antichi. Ultima riflessione : di certo non è dalla sinistra che ci si aspetta un atteggiamento clericale sul problema...
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no caro puttaniere
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elettor Thursday, Sep. 21, 2006 at 4:33 PM |
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ah perchè invece tu pensi che arriva la multa a casa e gli amanti della prostituzione smettono di andare dalle prostitute?
no, non smettono, perchè sono dei maiali senza rispetto delle donne...ma almeno si prendono il calcio nel culo che meritano dalle mogli, sti porci... invece tu preferiresti farti fare un pompino da un'albanese 15enne e poi continuare a prendere per il culo tua moglie...lo sappiamo che questo è il rispetto di CERTI compagni per le donne...
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Basta abusi sulle donne , Basta prostituzione
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Dafne Thursday, Sep. 21, 2006 at 4:43 PM |
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chi va puttane non ci va per soddisfare un bisogno sessuale, ma per sfogare delle frustrazioni accumulate ( specie sul lavoro), facendosi "forti" della debolezza altrui e per poi tornare a fare i conigli LA PROSTITUZIONE è UNA COSA INDEGNA e finchè esisterà nessuna donna potrà dirsi veramente emancipata
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... Thursday, Sep. 21, 2006 at 6:01 PM |
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già, a volte le femministe non vogliono capire.
<no, non smettono, perchè sono dei maiali senza rispetto delle donne...ma almeno si prendono il calcio nel culo che meritano dalle mogli, sti porci... invece tu preferiresti farti fare un pompino da un'albanese 15enne e poi continuare a prendere per il culo tua moglie...lo sappiamo che questo è il rispetto di CERTI compagni per le donne...>
innanzitutto mi pare che tiri conclusioni e giudizi, sparando a zero su qualcuno che non conosci e guarda caso stai già sbagliando...quindi calmati e pensa che forse non hai la verità in tasca. poi, la prostituzione non è solo un fenomeno di sfruttamento, pensa alla germania o all'olanda, dove nessuna prostituta è OBBLIGATA a prostituirsi, ma lo si fa per scelta, pagando le tasse, facendo controlli sanitari e seguendo un regolamento ben preciso (età minima ecc ecc). anche qui dovrebbe poter essere così: se una ragazza preferisce farsi scopare e prendere i soldi al posto che fare un altro lavoro "comune" dovrebbe essere libera di farlo, che tu sia d'accordo o no. questa è libertà.
eh ancora, se una donna si prostituisce per sua libera decisione, nel momeno in cui un uomo va con lei non vuol dire che non abbia rispetto per lei. se la obbliga contro la volontà allora si non hai rispetto per lei. per quanto riguarda il calcio in culo dalle mogli di cui parli tu, beh, è pur sempre un atto repressivo e dubito quindi del valore che possa avere.
per quanto riguarada i pompini fatti dale 15enni albanesi, non ti rispondo nemmeno, è la classica frase da vetero femminista che lascia il tempo che trova. tutti ti risponderanno di no ovviamente. chi ti risponde di si invece ha problemi di pedofilia forse, ma quello è un altro argomento.
prendere per il culo la moglie e il rispetto di certi compagni: tu invece che tipo di rispetto hai per chi la pensa diversamente da te? che rispetto hai per le donne che decidono di prostituirsi liberamente? che rispetto hai in generale per gli uomini? prima di parlare di rispetto, fatti un bell'esame di coscienza e vedi se tu per prima porti rispetto a chi chiedi che rispetti te. tu che rapporto hai con l'altro sesso? non è che forse hai pregiudizi su maschi?
passano gli anni, ma i discorsi sono sempre gli stessi, apertura mentale 0. accettare il fatto che altre donne abbiano idee diverse dalle "granitiche" femministe è ancora una cosa lontana.
saluti liberi da pregiudizi sessuali. ps. ti sei mica posta il problema che forse anche io sono una ragazza?
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x la tontolona "..."
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torcia Friday, Sep. 22, 2006 at 6:16 PM |
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Ma svegliati,non vedi che è Elle e uno dei suoi ennesimi flames contro i maschi? Certe posizioni ultrafemministe sono solo sue,che non vede oltre il proprio ombelico,e che pensa ancora che la donna sia avulsa dal peccato,che non sbagli mai,che non possa commettere errori in virtù del suo patrimonio genetico.
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ma...
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Dafelle Friday, Sep. 22, 2006 at 7:09 PM |
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veramente il mio commento era quello che riguardava l'indecenza della prostituzione ( in Italia o Olanda è la stessa cosa) e non quello sulle quindicenni. p.s.tanto è inutile che insisti perchè non ci tengo ad entrare a far parte delle tua scuderia . e poi a che pro? non ti bastano la nanerottola canterina e la emula di Ronaldo?
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vedi?
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torcia Saturday, Sep. 23, 2006 at 2:26 PM |
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Vedi che sei tontolona? Non solo non ti rendi conto del tuo sbaglio,ma per giunta ti incazzi se qualcuno ti fa notare i tuoi errori marchiani.
x Elle = ma perchè parli di cavalli?Anche tu ami fare certi giochetti come Ciocciolina con i quadrupedi? Cmq ti voglio far notare che la tua rampogna moralizzatrice non ha senso di esistere.La prostituzione è il mestiere più vecchio del mondo e nè tu,nè Livia Turco o tutte le vetero-progressiste radical chic gauche caviar,potrete fare nulla per debellarla. Questo non implica che sia una pratica "normale"mna lo Stato non potrà mai abolirla.E sai perchè?Non per questioni morali o religiose,ma per questioni economiche:la prostituzione è un servizio.Una donna affitta il suo corpo in cambio di qualcosa( di denaro solitamente).E' uno scambio commerciale,punto e basta. Poi ecco non ti credere che tutte le minorenni di 15 anni siano prede della malavita,non so se ricordi,ma un paio di mesi fa,venne fuori che delle minorenni di Brescia frequentavano un noto locale (quello della Brescia da bere) ,e si facevano allungare dal proprietario 2-300 Euro in cambio di favori sessuali. E lo facevano coscientemente! Agli interrogatori rispondevano con disinvoltura dicendo:"Che male c'è?Paga molto bene lui." Non erano certo ragazzine impaurite dal branco,o minacciate dalla società patriarcale-maschilista-pluto-massonico-fallocratica. Si vendevano per comprarsi i jeans di marco o le magliettine di D & G. Insomma nemesiaca stai difendendo l'indifendibile.
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parole parole parole
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nemesiaca Saturday, Sep. 23, 2006 at 2:48 PM |
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senti , a parte che non faccio nessun giochino coi cavalli , anche se , illo tempore ,frequentavo altri tipi di bestie.... comunque vorrei farti capire ( ma già so di non riuscirci) che prostituirsi e' una cosa indegna , che getta le donne in una grave situazione di sconforto morale . infatti, la maggiorparte delle prostitute arriva alla droga ed all'alcolismo! e questo lo so non perchè l'ho visto in qualche sceneggiato di canale 5, ma perchè io le ho CONOSCIUTE le prostitute : drogate, alcolizzate ( dopo che hanno iniziato l'attività) a cui hanno tolto i figli , ed i cui figli sono diventati degli sbandati. a questo stato di prostrazione si arriva perchè OGNI donna cresce portando in se' il sogno del principe azzurro che sognava da bambina e si tratta di un sogno d'amore assolutamente ASESSUATO . tant'e' vero ( ora ti do una notizia in anteprima) che l'ultimo trand tra le adescatrici e' quello di drogare il cliente ed evitare di avere rapporti sessuali con lui. e questa cosa succede , sia se ti prostituisci per mangiare, sia se ti prostituisci per drogarti, sia se ti prostituisci per comprarti i Jeans. p.s. e come vedi non l'ho proprio toccata la questione PAPPONI che complicano la cosa all'inverosimile
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scusa ma.....
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ex prostituta Saturday, Sep. 23, 2006 at 3:36 PM |
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Penso che più indegna di una che scrive cazzate del genere sia difficile: " prostituirsi e' una cosa indegna , che getta le donne in una grave situazione di sconforto morale . infatti, la maggiorparte delle prostitute arriva alla droga ed all'alcolismo!"
Io conosco parecchi avvocati che sono anche più indegni della più indegna delle prostitute, non mi drogo, non sono alcolizzata e in 15 anni di attività (senza papponi) ho messo insieme 3 appartamenti e una piccola attività. Adesso gli avvocati li pago e mi chiamano "signora", mentre prima come categoria erano tra i clienti peggiori.
Questo per dire che gli avvocati possono essere più puttane delle puttane e che tu, in quanto aspirante avvocata, faresti meglio a fare pompini, perchè è evidente che non saresti mai e poi mai capace di aiutare un cliente, visto che non sei capace neanche di tenere una normale discussione senza fare la figura della scema.
Hai capito indegnissima perditempo?
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e lasciaci giocare......
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uffa Saturday, Sep. 23, 2006 at 4:11 PM |
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Dai che non c'è niente di male a prendere un pò per il culo quella pirlacchiona della Laura, in fondo la sua funzione su indymedia è proprio quella del giullare, ben più nobile di quella dell'avvocata o dell'intellettuale, figure che la fessacchiotta cerca di scimmiottare senza successo.
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NOsex crime
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nemesiaca Saturday, Sep. 23, 2006 at 4:20 PM |
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ma che Maria de Filippi! qui , ogni giorno si assiste alla versione pezzottata del grande Fratello . lo potremmo intitolare : fratem occhiù gruoss'. dove c'è chi ti spia, ti legge anche nella mente ( psicopolizia) e cerca di importi il proprio pensiero e la propria weltanshaung e , se resisti, come Winston Smith cercano di portarti alla PAZZIA. comunque, per chi non lo avesse capito la ex prostituta altri non è se non il coglione che mi rompe e mi tira in ballo in continuazione ( a sua volta mio ex) ed ora, se la smetti, mi fai un grande favore. p.s. io non sono un'aspirante avvocatessa.... non lo sono più
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perchè
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hiddare?? Saturday, Sep. 23, 2006 at 4:43 PM |
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Ricerca di ''On the Road'' sul rapporto tra prostituzione ed uso di stupefacenti. Un fenomeno sottaciuto
Una ricerca su prostituzione e uso di sostanze stupefacenti quella realizzata dall’associazione On the Road, che viene presentata oggi nell’ambito del Seminari dedicato a ''Dipendenze e prostituzione: le buone pratiche''. Un lavoro realizzato sul campo, nei luoghi dove le persone si prostituiscono e dove operano i servizi socio-sanitari.
Affermano i relatori: “Appare quantomeno singolare come in Italia, nonostante la nascita di studi ad hoc sulla prostituzione, alcuni elementi strutturalmente connessi ad essa non siano mai stati analizzati, in particolare la connessione esistente tra prostituzione e uso di sostanze psicotrope”. Di conseguenza secondo gli operatori non esistono servizi, pubblici o del privato-sociale, in grado di fronteggrare e dare risposte a questo fenomeno complesso. Secondo l’associazione, nell’analizzare questo tipo di relazione è possibile rintracciare due distinti tipi di soggetti e motivazioni: coloro che si prostituiscono per ottenere sostanze, o il denaro sufficiente per acquistarle, e coloro che si drogano per affrontare le situazioni e le difficoltà collegate all’esercizio della prostituzione. E, alla luce delle informazioni riportate, non è in discussione l’esistenza di una relazione tra prostituzione e uso di sostanze, quanto piuttosto il fatto che, spesso, il fenomeno è sottaciuto, non rilevato o non evidenziato. Il gruppo di lavoro che ha realizzato l’indagine (formato sia da persone esperte nell’ambito della prostituzione che da personale esperto nel campo delle dipendenze) si è trovato nell’oggettiva difficoltà di impostare il lavoro su un modello che consentisse di ottenere dati quantitativi. Il lavoro, allora, tiene conto soprattutto degli aspetti “qualitativi” del fenomeno. E, in definitiva, il modello adottato è stato suddiviso in tre assi principali: un’analisi esplorativa sul rapporto tra uso di sostanze e prostituzione, attraverso l’intervista a persone che si prostituiscono per strada; una mappatura sui luoghi della prostituzione e il tentativo di quantificarne il numero di soggetti che si prostituiscono in strada; un’analisi dei nodi problematici che emergono dai servizi nell’affrontare appunto il binomio prostituzione-tossicodipendenza.
Indagine On The Road: per moltissime donne il primo approccio con la droga è iniziato sulla strada
Dalla ricerca dell'associazione "On the Road" sul legame tra prostituzione ed uso di sostanze stupefacenti emerge che per una parte rilevante del target group l'approccio con le sostanze avviene in un periodo d’età che va dall’inizio dell'adolescenza sino al periodo della giovinezza, a seconda dei contesti e delle esperienze di vita. Tuttavia, viene rilevato, “se è vero che molti uomini (prostituti e transessuali) hanno iniziato il loro rapporto con le sostanze in fase giovanile, per moltissime donne il primo approccio è iniziato in concomitanza con l’attività prostituiva. Diversamente, la tipologia di droga assunta varia in relazione all’età della prima assunzione e ad aspetti relativi alla cultura di provenienza”.
Ad esempio, mentre la cannabis (“spinello”) è facilmente individuabile come l’elemento prioritario di iniziazione con le sostanze da parte di transessuali e uomini prostituti, l’alcool, soprattutto per le persone provenienti dall’est Europa, è un elemento che si intreccia fortemente con la cultura locale, “tanto che durante le interviste non è assolutamente percepita o classificata come una sostanza psicotropa, anzi, a essa sono spesso associati i ricordi “piacevoli” di vita, con la famiglia, con le amiche, durante le feste”.
“Per alcuni, soprattutto uomini prostituti, la trasgressione è vissuta non come un processo naturale di crescita verso la maturità, ma come la ricerca spasmodica di limiti che vengono sempre più dilatati. – si legge nella ricerca - Se la causa scatenante per molti consumatori è la percezione del tempo “a orizzonte cieco”, in cui non esistono confini di certezza, la loro mancanza, dunque, porta a vivere e a “consumare” subito tutte le esperienze possibili, senza lasciarsi sfuggire nulla”. Diversamente, il consumo di droghe leggere corrisponde ad un’esigenza di evasione, di fuga e divertimento: viene considerata una scelta reversibile che corrisponde a bisogni non profondi, non centrali, e si attua in occasioni particolari. In tendenza con le ricerche attuali, secondo la ricerca sembra che la socializzazione e la stabilizzazione delle sostanze sia un fenomeno più maschile che femminile; infatti le donne intervistate riportano un’esperienza di consumo occasionale e finalizzata ad una socializzazione consapevole dei rischi e non distruttiva: anche quando la socializzazione avviene in ambito prostitutivo, esso viene gestito e controllato senza eccessi. “L’esperienza di socializzazione delle sostanze sembra limitarsi a qualche sporadica esperienza e senza continuità. Si riscontra tuttavia una reticenza e una discrezione nella narrazione che sottende la paura del giudizio e la posizione down (clandestinità, sfruttamento, scarsa conoscenza della legge) dell’intervistato/a. Per molti degli individui intervistati la socializzazione della sostanza ha una storia precedente e indipendente dalla prostituzione”. In particolare le droghe leggere ed alcool vengono ad assumere un significato perchè contrastano il logorio nevrotico dell’esperienza quotidiana, contrastano lo stress e permettono di tirarsi su, di rilassarsi, di non aver ansie. Per i consumatori in questo caso, la droga leggera non è un surrogato all’autonomia personale, ma un modo per sostenere il peso e calmare l’inquietudine che ne deriva.
E quando la socializzazione avviene sulla strada, considerando il gruppo target (la maggior parte dichiara di aver usato sostanze in momenti di depressione, sconforto, angoscia), le sostanze (hashish, marijuana, super alcoolici) assumono sempre di più un valore di supporto, ma anche di valorizzazione. “Anche per questo, in alcuni casi, esse rappresentano un medium per una fase di transizione verso il consumo di sostanze pesanti e quindi verso la dipendenza”. In generale, gli elementi scatenanti l’avvicinamento sono la curiosità e il tentativo di dare un significato al proprio sé, valorizzandolo. Tra i consumatori è la curiosità il motivo dominante, e la facilità di reperire sostanze sulla strada (o direttamente da chi spaccia o attraverso i clienti), rende la socializzazione della sostanza immediata. Se la curiosità è il motivo dominante tra i consumatori, tra i dipendenti diventa la valorizzazione del sé; l’iniziazione assume in questo caso una prova del proprio valore nei confronti degli altri, essa è dunque una sfida relazionale. La valorizzazione di sé è invece il motivo più forte tra i dipendenti, (diventare più grande, dimostrare come si è forti, o adulti, o più coraggioso; necessità di appartenere ad un gruppo, di farsi accettare..) raramente ha un valore di autorealizzazione nella trasgressione. Sempre secondo la ricerca, la prima sperimentazione non avviene mai in maniera casuale, ma è il risultato di una complessa successione di esperienze psicologiche e sociali.
La dipendenza, la paura più grande. Aggiungere marginalità alla marginalità già vissuta
Ai rischi legati al "mestiere", se ne associano altri che dipendono direttamente dall’effetto "disinibitorio" delle sostanze di cui si fa uso. Dalle interviste realizzate dagli operatori dell’Associazione On The Road emerge come l’uso di sostanze durante l’esercizio della prostituzione sia associato a numerose forme di rischio (sia percepite che vissute), di tipo sociale e sanitario. Se ad esempio si è consapevoli dei rischi connessi con un rapporto sessuale senza l’uso del profilattico, non viene percepito nello stesso modo che le droghe abbassano il grado di controllo di una persona, i sui tempi di reazione, il livello di attenzione, modificando stati di coscienza e i comportamenti.
Secondo l’indagine si verifica ad esempio l’incapacità rispettare il tempo da trascorrere con il cliente. “Accade di frequente – si legge - che le persone sotto l’effetto di sostanze rimangono con il cliente per intere ore senza rendersene conto, poiché alcune sostanze possono limitare la percezione del tempo”. Collegata a questo aspetto vi è anche l’incapacità di gestire il rapporto con il cliente, il quale può approfittare delle situazioni di temporanea disabilità emotiva del soggetto.
Ma il rischio maggiormente percepito dagli intervistati riguarda la dipendenza dalle droghe. Per molti intervistanti la paura maggiore è infatti di divenire quello che lo stereotipo comune identifica con il “tossico”, di aggiungere altra marginalità (la tossicodipendenza) alla situazione di marginalità già vissuta (la prostituzione).
Prostituzione e alcolismo
Due sono gli elementi che favoriscono la diffusione e l’uso di alcool tra coloro che si prostituiscono. In primo luogo il contesto dove le persone esercitano l’attività: la vita di strada spinge ad usare la sostanze come sostegno alla durezza della condizione stessa, e l’alcool ben si presta perché facilmente reperibile, economico e il cui consumo non è sanzionabile. L’altro elemento è la familiarità con la sostanza, acquisita nella cultura d’origine; emerge chiaramente infatti, come la diffusione di comportamenti alcooldipendenti sia una caratteristica soprattutto di donne provenienti dall’est Europa, soprattutto dalla Russia e Ucraina. E’ dalla connessione di questi due elementi che deve essere interpretato il consumo di alcool da parte delle persone che si prostituiscono. Da parte delle prostitute intervistate l’alcool sembra ripercorrere la stessa linea interpretativa e percettiva che hanno gli alcoolisti e i consumatori occasionali. E’ proprio il più facile accesso alla sostanza che ne fa un elemento privilegiato da parte di alcune donne che si prostituiscono: a differenze delle droghe che necessitano di uno spacciatore, l’alcool è immediatamente reperibile sul mercato e, soprattutto, a basso prezzo. “Il problema – si legge - sta nel fatto che tale sostanza, nonostante il facile accesso, produce dipendenza, ripercussioni fisiche, sociali e situazioni di disagio più ampie rispetto a quelle date dall’eroina, anche relativamente alla sicurezza e agli introiti derivanti dall’attività prostituiva, sebbene non vi sia una comunicazione sociale sufficientemente generalizzata”.
L’alcool è la sostanza più consumata dalle persone che si prostituiscono in strada (soprattutto donne) in quanto facilmente reperibile, culturalmente accettabile, non sanzionabile, condivisibile e, secondo chi la consuma, “controllabile”. E spesso non percepita come sostanza psicotropa. Le donne dell’est che, seppure considerano l’abuso di alcool socialmente sanzionabile, ne fanno un largo uso, sia per una sorta di costume culturale e come mezzo di socializzazione con le amiche, sia come mezzo strumentale alla condizione di prostituta (tollerare il freddo, sopportabilità della condizione). Dalle interviste emerge che la pericolosità della sostanza sta fondamentalmente in due elementi. Il primo elemento è collegato alla socializzazione con le altre persone che si prostituiscono; il secondo elemento è legato alla strada. Molte prostitute vivono in maniera angosciante l’attività prostituiva, paura, fatica, nervosismo, vengono esorcizzate attraverso l’ausilio dell’alcool, i cui effetti aiutano a sostenere gli elementi negativi, a far “sentire più forti”, a calmare quando si è nervosi. In sintesi all’alcool sono riconosciuti effetti “terapeutici”, contro fobie, paure, ansie, fatica.
Fonte: Associazione On The Road
Prostituzione e droga: Uso di sostanze psicotrope tra poliassunzione e polisperimentazione
La ricerca dell’associazione On the Road effettua una panoramica dei consumi, con riferimenti ai fenomeni della poliassunzione e della polisperimentazione, indicando quali sono le sostanze più diffuse tra chi è sulla strada.
Eroina. L’eroina entra a far parte di quelle sostanze che riducono considerevolmente le sensazioni di dolore, di paura, di ansia sostituendole con sensazioni di calma, di sicurezza di insensibilità utili a chi esercita la prostituzione sulla strada. A fronte di una funzionalità all’attività, l’uso di eroina sistematico crea una situazione di tolleranza e di dipendenza. Con la dipendenza non vi è più il piacere, ma la dose giornaliera ha il solo scopo di sedare i dolori causati dall’astinenza. E’ la sostanza elettiva di uomini prostituti e transessuali; risultano invece minime le presenze in strada di donne dipendenti da eroina, in linea con i dati forniti dalle ricerche e dalla letteratura scientifica su genere e consumo, che sostengono la presenza minoritaria del target femminile coinvolto indipendenza da eroina. In defintiva: l’eroina consente di lavorare sulla strada con maggiore tranquillità, sopportando la fatica e il freddo, attenuando il senso del pericolo e del rischio, in breve sembra essere la droga più adatta per chi si prostituisce, per questo motivo per alcuni intervistati è la regina delle sostanze.
Cocaina. Molta letteratura internazionale, sostiene che la cocaina sia diffusissima tra i sex workers, in particolare uno studio recente ha dimostrato come le donne prostitute in particolare, siano spesso associate all’uso di cocaina, perché la loro attività prostituiva è legata prevalentemente all’acquisto di cocaina o crack (sex for crack trade). La cocaina è diffusissima perché sono soprattutto i clienti a portarla, ad offrirla come merce di scambio dei rapporti sessuali, che consente di frequente anche un consumo sociale della sostanza, sono molte le donne infatti che non l’acquistano, ma la consumano esclusivamente grazie ai rifornimenti dei clienti”. Il mercato dello spaccio proveniente dall’Albania è molto consistente, lo dimostrano i sequestri delle forze dell’ordine. Nonostante questo vi è una forte reticenza delle albanesi a parlarne, sia perché associata ad eventi drammatici della loro vita, alla tratta si associa lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti, sia perchè la donna non conosce neppure le sostanze. Sebbene la tossicodipendenza sia un problema diffuso in Albania, non ha tuttavia una forte rappresentazione sociale, in particolare nella popolazione femminile; inoltre la cultura albanese è più reticente a parlare di queste argomentazioni. Le motivazioni e le modalità del consumo sono le più varie: da chi l’ha usata/usa perché costretta dal protettore, a chi invece ha una forma di dipendenza dalla stessa, anzi, la cocaina diviene la causa motivante la prostituzione.
Amfetamine, farmaci e psicofarmaci.
Negli ultimi dieci anni si sente sempre più spesso parlare di droghe sintetiche, droghe di sintesi, nuove droghe, pasticche. “Sono sostanze – si legge nella ricerca - che hanno gli stessi effetti di droghe più storiche quali LSD, e hanno un effetto stimolante nei confronti del sistema nervoso, togliendo le sensazioni di fatica, di stanchezza, di sonnolenza che spesso possono esserci sulla strada. Ha una immagine molto positiva tra chi le assume, dovuta probabilmente al fatto che non è invasiva come l’eroina quando si assume per via iniettiva, e spesso sono sotto forma di compresse. Il Plagine, un amfetamina anoressizzante, è molto comune tra le persone intervistate sia per uso personale sia perché l’ hanno vista assumere da proprie colleghe”. La quasi totalità degli psicofamarci utilizzati dai sex-workers appartengono al cosiddetto “mercato grigio” delle sostanze, cioè delle sostanze che sono normalmente in commercio, ma che si possono distribuire esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica. E’ il caso del Roipnol, Tavor, Entumil, Enumil o Tolofen ma anche di altre sostanze citate durante l’intervista. L’uso degli psicofamarci deve essere considerato da due diversi punti di vista. In primo luogo vi è la ricerca della sperimentazione; è ricorrente la frase “si prova di tutto”, soprattutto tra le transessuali e le donne. Inoltre, l’uso di psicofarmaci è dato anche dalla disponibilità di mercato: a volte, ad esempio in mancanza di cocaina, la disponibilità di psicofarmaci può essere un sostitutivo momentaneo e a buon costo, dato che i costi degli psicofarmaci sono a più basso prezzo. Le transessuali meritano una trattazione a parte per quanto riguarda l’uso di farmaci, soprattutto legati alla propria condizione di transessualismo.
Fonte: Associazione On The Road
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/on_the_road.htm
Prostituzione... ?
L’ORIGINALITA’ DEL MOVIMENTO DEL NID - Storia di un incontro
Nel 1937, l’Abate André - Marie Talvas (1907 - 1992) incontra in Bretagna Germaine Campion, malata di alcolismo abitante a Halles-Parigi, quartiere di prostituzione. La scoperta della sua sofferenza ma anche del suo immensa forza di vita creano l’effetto di uno choc per il prete che scopre allo stesso tempo la realtà dell’alcolismo e della prostituzione.
Due movimenti nasceranno: "Vie Libre" per la guarigione e la prevenzione dei malati d’alcolismo e "Le Nid".
- Un progetto di società
Al momento della sua nascita a Parigi negli anni 1943-1944, le Nid si costituisce, con la partecipazione di amici e militanti, in un movimento animato da un triplice obiettivo: aiutare le prostitute, informare l’opinione pubblica e agire sulle cause e le conseguenze della prostituzione.
- Verso la scomparsa della prostituzione
Gli incontri dei tre partners - persone prostituite, protettori, clienti-, fanno riflettere e analizzare, allargando lo sguardo sulla persona fino all’insieme del fenomeno della prostituzione, vero sistema di schiavitù che conviene far sparire.
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LO STATUTO DEL MOVIMENTO DEL NID
- Un’associazione nazionale
Il Movimento del Nid, associazione del 1901, è presente in 32 città francesi.
Associazione Riconosciuta d’Utilità Pubblica e dal Ministero della gioventù e dello Sport, il Movimento del Nid è anche legato da diverse convenzioni al Ministero degli Affari Sociali.
- Un movimento internazionale legato ad altri
La dimensione internazionaledella prostituzione l’ha portato ad instaurarsi all’estero (Brasile, Portogallo, Belgio, Costa d’Avorio). Le Nid ha anche relazioni con numerose associazioni del pianeta.
E’ uno dei membri fondatori della F.E.I.D.P., "Federazione Europea per la Scomparsa della Prostituzione". e’ anche membro della F.A.I., "Federazione Abolizionista Internazionale", fondata nel 1875 da JoséphineButler per abolire la regolamentazione della prostituzione.
Ha uno statuto di O.N.G. (Organizzazione Non Governativa) presso il Dipartimento dell’Informazione del’O.N.U., riconoscimento del valore della sua riflessione e della sua azione.
Movimento di Chiesa, è un membro del C.C.F.D., (Comitato Cattolico contro la Fame e per lo Sviluppo), O.N.G. di sviluppo.
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LE ATTIVITA’ DEL MOVIVENTO DEL NID
Per rispondere ai bisogni delle persone prostitute e far avanzare presso i Poteri Pubblici e i cittadini l’idea della scomparsa della prostituzione, il Movimento del Nid organizza le sue attività in tre settori:
1) Presenza nel mondo della prostituzione (persone prostitute, clienti e protettori)
Incontri sulla strada, nei bar, ospedali, prigioni…; accoglienza alla permanenza, accompaganmento in luoghi di reiserimento legati ai servizi specializzati pubblici e privati.
2) Informazione - Prevenzione - Formazione.
Organizzazione di conferenze, colloqui, cicli di formazione per gli operatori sociali e dibattiti con la gente…Realizzazione d’esposizioni itineranti, film-video, cassette, campagne d’informazione, lavoro con i media…
3) Azioni specifiche con altre associazioni sulle cause e consegueznze della prostituzione.
Lavoro con i Poteri Pubblici, partiti politici, sindacati, chiese, organismi famialiari, sociali…
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STRUMENTI PER AGIRE
1) Una rivista trimlestrale "Prostituzione e società"con - studi sui problemi della società
- la situazione della prostituzione in Francia e nel mondo
- punti di vista, testimonianze, dossiers.
2) Un fumetto "Per te Sandra" di DERIB
-Storia di due donna i cui destini si incrociano: Sandra, adolescente inquieta e Doris, ex prostituta. Ascoltando Doris, Sandra si lascerà piegare dalla prostitizione?
3) Due esposizioni
- "La prostitution quels regards" con delle testimonianze di persone che hanno vissuto la prostitutione.
- "Coup d’oeil sur une ombre" : gente prostituta si esprime.
4) Video cassette
- Abolition : flash sul sistela della prostituzione
- Christelle, Thiery, Nadia e gli altri, ragazzi che hanno terminato di prostituirsi raccontano le loro esperienze http://lenid67.free.fr/italianoMENU.html
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Utopia
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stud. Tuesday, Sep. 26, 2006 at 4:32 PM |
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La vendita di se stessi è il principio regolatore del sistema capitalistico: da un punto di vista economico non esiste alcuna differenza tra il prostituirsi e fare l'operaio. E' il lavoro in sè, in quanto sfruttamento, ad essere sbagliato. I rischi che si corrono però nel prostituirsi, soprattutto in Italia, sono elevati: in questo paese c'è un sistema di potere così forte e diversificato culturalmente che la vita per una prostituta, per una transessuale o per un immigrato è troppo difficile alla lunga da sopportare. Le sinistre hanno un ritardo culturale notevole su questi argomenti: se in più ci aggiungiamo la presenza delle destre e del vaticano... alè la frittata è fatta. Credo che ci vorranno ancora 30 anni per parlare tranquillamente di questi argomenti in Italia e altri 30 per risolvere i problemi di palese violazione delle libertà personali ad essi connessi: quindi per il 2066 credo che dovremmo trovarci in una situazione differente. Se una persona vuole prostituirsi è semplicemente da pazzi cercare di vietarglielo: il problema sta nel fatto che questa persona non dovrebbe correre dei rischi per la propria vita ma questi rischi invece li corre perchè sono connessi con la cultura machista della violenza di qualunque tipo sulle donne e sulle trans; se a questo si aggiunge il fatto che viviamo in una società fatta di mercificazione dei corpi e delle menti...Solo una cultura dell' Utopia libertaria può sconfiggere il muro della sessuofobia e dei rapporti umani basati sul denaro.
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