La F.P.-CGIL dell’Umbria, rinnovando le considerazioni già esplicitate sulla vicenda “nomina dei Direttori Generali”, denuncia l’attuale immobilismo in merito alle nomine dei Direttori Sanitari e Amministrativi.
Tale immobilismo male si concilia con il “buco” finanziario denunciato un anno fa dall’Assessorato alla Sanità e dalla stessa Giunta Regionale, dichiarando che i conti della Sanità erano in rosso e ciò motivava le “linee vincolanti” per ASL e Aziende Ospedaliere.
Ora l’attenzione sembra focalizzata su un disegno di legge regionale “ad personam” (!!) che avrebbe lo scopo di aggirare i vincoli dei requisiti previsti dalle norme nazionali per le nomine dei Direttori delle Aziende Sanitarie.
Intanto la situazione della sanità regionale registra:
1. IL DECADIMENTO DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI; 2. L’ INADEGUATEZZA DELLE DOTAZIONI ORGANICHE; 3. LA CARENZA DELLE POLITICHE DI RIORGANIZZAZIONE; 4. L’ASSENZA DI PROSPETTIVE PER LA STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO.
La F.P.-CGIL per contro
CHIEDE
• la definizione, unitamente ai LEA (livelli essenziali di assistenza), delle dotazioni organiche minime riguardanti le professioni sanitarie non mediche;
• il superamento del precariato in tutte le sue forme e l’avvio di percorsi di reclutamento per la copertura dei posti vacanti;
• la piena applicazione della L. 251/2000 (Professioni sanitarie); la definizione del numero dei dirigenti da collocare nei modelli dipartimentali, modelli che debbono essere adottati come forma più coerente di organizzazione del comparto;
• la piena applicazione del CCNL attualmente in vigore per le questioni riguardanti la selezione delle figure di coordinamento del comparto, anche in considerazione della sospensione della L. 43/2006 da parte del Consiglio dei Ministri;
• la contrattazione per il personale di supporto O.S.S. delle linee di indirizzo rispetto alle oggettive necessità, le modalità di integrazione con il personale infermieristico e l’urgente reclutamento tramite concorso pubblico;
• la realizzazione di una efficace e contrattata formazione di base, complementare e permanente e altresì il rispetto della programmazione formativa circa l’offerta pubblica per gli O.S.S.
La misura è colma e il silenzio dell’Assessorato alla Sanità diventa intollerabile e inquietante.
Infatti, nonostante gli impegni assunti fin dallo scorso mese di giugno, si aspettano ancora risposte certe e concrete!
Per tutto ciò, la F.P.-CGIL è impegnata fin da ora a coinvolgere CISL-FPS e UIL-FPL per individuare insieme ogni forma di mobilitazione che coinvolga tutto il personale del sistema sanitario regionale.
Todi, 25.9.2006
La Segreteria Regionale
F.P.-CGIL Umbria
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