Il P.C.L. del Molise rivolge un appello ai giovani, ai lavoratori, ai pacifisti del movimento molisano contro la guerra, a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma Sabato 30 settembre a partire dalle ore 15.00 in Piazza della Repubblica, contro Le missioni militari.
Non un uomo non un soldo per le missioni militari 2006-09-28 21:25:55
di TIZIANO DI CLEMENTE*
Il P.C.L. del Molise rivolge un appello ai giovani, ai lavoratori, ai pacifisti del movimento molisano contro la guerra, a partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma Sabato 30 settembre a partire dalle ore 15.00 in Piazza della Repubblica, contro Le missioni militari. La spedizione in Libano non è una “missione di pace”, se non la “pace” delle grandi multinazionali del petrolio dominatrici del Medio Oriente.
Gli scopi veri sono infatti ben altri:
- garantire il disarmo della resistenza libanese che la guerra criminale del governo di Israele non è riuscita ad ottenere, anche cercando di far confondere gli Hezbollah con i settori progressiti e anche comunisti di quella resistenza;
- imporre con la forza al popolo libanese confini presidiati e un esercito commissariato;
- costringere milioni di palestinesi a vivere (e a morire) nella piccola prigione a cielo aperto di Gaza e Cisgiordania, negando loro il diritto di ritorno per i profughi e i rifugiati.
La spedizione in Libano è la più impressionante macchina da guerra internazionale mai sbarcata in terra araba da mezzo secolo.
La politica di prodi, simile a quella di Berlusconi, ben si inserisce nell’asse USA -Europa nuovamente alleati nelle politiche di potenza (come già in Kosovo e in Afghanistan), dopo il fallimento dell’unilateralismo USA. Anche l’Onu, già responsabile a suo tempo dell’embargo genocida contro il popolo iracheno, avalla la nuova missione militare mascherandola da “umanitaria”. Non a caso il governo Bush plaude e ringrazia tanta generosità del nuovo governo Prodi-D’Alema, che si è subito schierato in prima fila in questa spedizione militare , ottenendo il voto meritato di Fini e Berlusconi, oltre che le pubbliche congratulazioni del governo aggressore di Israele.
Ma vi è un’altra cosa scandalosa: come hanno potuto i gruppi dirigenti delle sinistre (PRC-PDCI-Verdi-Sinistra DS) siglare questa vergognosa unità nazionale militare con D’Alema, Fini e Berlusconi? Perché non un solo deputato o senatore della sinistra ha avuto il coraggio e la dignità morale di votare NO alla missione?
La risposta è semplice: perché tutta la sinistra italiana si è ricollocata nel governo dell’Unione con la precisa funzione di coprire a sinistra la sua politica, di subordinarvi i movimenti, di disinnescare ogni opposizione.
Il tutto al modico prezzo di tre ministri e di una presidenza della Camera.
Il P.C.L. dice no a questa svendita.
Milioni di giovani, di lavoratori, di pacifisti non si sono mobilitati per anni contro Berlusconi per vedersi oggi arruolati da Prodi (e Bertinotti) in nuove missioni militari peraltro finanziate a spese dello stato sociale.
E’ ora di rilanciare un’aperta opposizione alle missioni militari e battersi per il pieno diritto di autodeterminazione del popolo palestinese contro le forze militari di occupazione, perché il popolo palestinese possa vivere in uno stato libero ed indipendente nel rispetto fraterno dei diritti della minoranza ebraica, nella prospettiva della federazione socialista araba, libera da ogni becero fondamentalismo religioso e dal sionismo razzista.
*coordinatore regionale Partito Comunista dei Lavoratori
www.altromolise.it/notizia.php?argomento=e-mail&articolo=20371
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