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[colombia] Dichiarazione santa rosa
by imc Thursday, Oct. 05, 2006 at 4:41 PM mail:

Santa Rosa, Sur de Bolivar 16 Agosto 2006. Udienza preliminare sul settore minerario Sessione del tribunale Permanernte del Popoli, sulle trasnazionali in Colombia. Conclusioni



Noi, rappresentanti di organizzazioni provenienti dal Sud del Bilivar, da diverse regioni colombiane e del mondo, di organizzazioni contadine, minerarie, indigene, afrodisccendenti, di difesa dei diritti umani, studenteche, di solidarietà e fratellanza, ci siamo incontrati a Santa Rosa del Sur, nei giorni 15 e 16 agosto del 2006, per dare inizio al processo contro l’impresa mineraria Kedhada, filiale della trasnazionale Anglogold Ashanti, per il suo progetto di estrazione di risorse naturali che lesiona gravemente i diritti dei minatori della regione, e per l’utilizzo di gruppi armati irregolari in appoggio a tale progetto.

Dopo due giorni di deliberazioni, a cui hanno partecipato contadini e contadine dediti da molti anni all’attività mineraria nella regione del Sur de Bolivar e in altre regioni del paese, siamo arivati alle seguenti conclusioni:

1. Quando i minatori della regione hanno sollecitato i permessi d’estrazione e l’ampiamento di titoli già esistenti alla Segreteria Mineraria del Dipartimento del Bolivar, hanno scoperto che l’impresa Kedhada avava già sollecitato contratti di concessione che coprono la quasi totalità della zona mineraria del dipartimento del Bolivar. Questi contratti sono stati inoltre sollecitati in 336 municipi del paese, utilizzando la stessa strategia per entrare nelle zone di suo interesse, come nel caso di Quinchía e Risaralda.

2. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla riforma del Codice Minerario, che pochi anni fa è stato modificato a diretto beneficio degli interessi delle imprese trasnazionali del settore minerario, di fatto a danno dei minatori, che da molti decenni dedicano la loro vita a questo lavoro che è la loro unica fonte di sussistenza, pregiudicando anche le comunità, i territori e le culture indigene e afrodiscendenti.

3. Le condizioni che sono state imposte per legalizzare i titoli, escludono completamente la possibilità che i minatori possano avere i requisiti richiesti dallo Stato per legalizzare le propie attività, obbligando queste persone e le loro famiglie ad affrontare condizini di illegalità e a vedersi esposte a sostenere situazioni di miseria e ai meccanismi di speculazione imperanti nel mercato informale dell’oro che tratta di far sì che municipi e dipartimenti che non sono produttori d’oro, beneficino illegalmente delle regalie, molte delle quali sono andate a finanziare le attività paramilitari.

4. Anche se fino ad ora si possono accertare che sono iniziate esploriazioni solo in alcune zone, come nelle frazioni di Buena Seña, San Martín de Loba e la Cruz, tutto lascia intendere che nei prossimi dieci anni la trasnazionale Kedhada avrà ogni tipo di facilitazione per fare gli studi che desidera nel Sur del Bolivar e per accaparrarsi le terre che gli diano maggiori guadagni, senza preoccuparsi dei diritti umani acquisiti in molti decenni dalla popolazione contadina che lavora lì. Le prime esplorazioni rivelano inoltre che non c’è nessun interesse di decontaminazione e che la gran richhezza dell’oro che prodce questa regione non sarà più brnrficiata dal popolo colombiano e si convertirà in fonte di nuove violenze, sfolamenti e saccheggi.

5. Abbiamo inoltre potuto accertare attraverso le testimonianze dei partecipanti che molti funzionari pagati dallo Stato e dagli organismi internazionali, dopo aver raccolto da questi valide informazioni, hanno finito per lavorare al servizio della Kedhada, a cui apportano tutta l’informazione che è stata estorta approfittando della fiducia a loro data dalle comunità. Si è anche potuto accertare che la presenza della forza pubblica nella regione, si orienta sempre di più verso la difesa degli interessi della trasnazionale, con il tentativo di persuadere i contadini che la presenza di tale impresa è un segno di progresso e che devono sottomettersi a ogni sua esigenza. Altre autorità statali hanno optato per negoziare con l’impresa ricevendo grandi vantaggi in cambio del loro appoggio e favore.

6. Prima della costituzione legale della trasnazionale Kedhada, l’impresa madre Anglogold Ashanti aveva cercato di impossessarsi di un’estesa zona del sud del Bolivar di 7000 ettari, concretamente nelle frazioni di San Pedro Frio, El Paraíso, Mina Gallo e Montecristo, attraverso titoli dubbiosi che in ogni caso avevano perso la propria vigenza, in un contenzioso giuridico che è stato perso dall’impresa. Si è potuto accertare che quando le negozziazioni stavano fallendo, la zona è stata invasa da gruppi `paramilitari che hanno commesso numerosi crimini contro la popolazione mineraria, come omicidi, sfollamenti forzati, sparizioni, blocco dei viveri, minacce e assoggettamento della popolazione a un vero regime di terrore. Questa situazione rivela i meccanismi che di solito utilizzano i gruppi economicamente potenti per appropriarsi delle ricchezze quando la popolazione non rinuncia alla difesa dei propri diritti.

7. Recentemente, da quando è venuto alla luce il progettto della Kedhada nella regione, si è potuto percepire una crescente presenza dei gruppi paramilitari in teoria smobilitati e di imprese di sicurezza privata che stanno difendendo gli interessi della Kedhada. Allo stesso tempo i membri dell’esercito terrorizzano la popolazione annnunciando la presenza di gruppi paramilitari, come le Aguilas Negras, che secondo loro saranno inclementi con i contadini che cerchino di opporsi alla presenza dell’impresa mineraria. Per questo è ancor più preoccupante l’istallazione di un battaglione speciale dell’esercito nella zona mineraria di San Pedro Frio.

8. Noi, partecipanti all’udienza preliminare davanti alla grandezza dell’aggressione che colpisce i loro diritti fondamentali, soprattutto economici e sociali, ratifichiamo l’impegno nella difesa dei nostri diritti, territori e comunità, e vediamo la necessità di convocare tutti i settori contadini, indigeni e afrodiscendenti che si vedono colpiti in questo momento dalle pretese dell’impresa Kedhada che offre cibo per un giorno e fame per il resto della vita, per organizzaare un ampio movimento di resistenza unificata in difesa dei nostri diritti fondamentali.

Santa Rosa, Sur de Bolivar, 16 agosto 2006

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