Atteso il capo della Polizia De Gennaro.
Otto ore per la XXI udienza, svoltasi il 10 ottobre, del processo ai 13 militanti politici accusati di associazione sovversiva, la più lunga sinora. Relativamente breve l'esame a Mario Mondelli (funzionario di Cuneo aggregato a Genova ed attualmente dirigente del I reparto mobile di Roma) da parte del pm Fiordalisi, durante il quale il teste, oltre a non riconoscere il carcere di Marassi mostratogli in un video dichiara varie cose interessanti: - di non aver partecipato agli scontri, anzi quando viene fatta vedere la foto che lo ritrae in mezzo ai carabinieri, dichiara di aver fatto di tutto per metter pace tra i due "contendenti"; - di non aver dato l'autorizzazione ad Antonio Bruno (capitano dei cc di Carrara a comando della Compagnia CCIT Alfa del III Battaglione Lombardia a Genova nel 2001)di attaccare deliberatamente i manifestanti autorizzati, dando la colpa ai carabinieri ed al suo capitano, gia' ascoltato; - alla domanda se era meglio tornare indietro una volta "incontrate" le tute bianche su via Tolemaide, risponde che sarebbe stato meglio non passare proprio, nonostante non sia stato in grado di spiegare come mai ha impiegato tanto tempo a spostarsi dalla Questura fino al punto ordinatogli, piazza da Novi; - quando poi e' stata fatta sentire la registrazione della centrale operativa in cui viene chiaramente espresso il disappunto per l'attacco, sempre al corteo delle tute bianche, egli non ha potuto far altro che stringersi nelle spalle. La Corte sembra che si sia fatta una idea chiara di quello che successe in via Tolemaide.
Il secondo teste e' il capo della Digos di Cosenza, Alfredo Cantafora che si permette dalla sua posizione di testimone di emettere sentenze non richieste ("Sono colpevoli"), deridere i testi, addebitare agli imputati la morte di Carlo Giuliani per finire, subito zittito dalla corte, a fare un pindarico collegamento addirittura con le br.
Nel frattempo però Cantafora, visto che non è stato presente a Napoli ma ha solo visto dei filmati, cade pesantemente sul riconoscimento dei luoghi regalando momenti di genuina ilarità all'intera aula. Per la prossima udienza, ci si aspetta oltre alla fine dell'esame di Cantafora, l'ispettore della Digos di Cosenza Astorino, la presenza del superteste Giovanni De Gennaro (attuale capo della polizia di stato), finora mai ascoltato nelle aule dei tribunali che si occupano dei fatti di Genova. Nonostante la richiesta del pm di rinunciare al teste, la corte ha deciso di voler ascoltare quanto De Gennaro ha da dire. La Corte nel frattempo dovra' lavorare alla lista testi del pm, in quanto nelle ultime udienza si e' fatta un po di confusione. Prossima udienza: 28 novembre 2006, ore 9.30.
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