|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
EX SEGRATATIO, ORA CONSIGLIERE A SPOLETO LASCIA PRC PER PCL
|
|
by
Grande aurelio!!! Sunday, Oct. 15, 2006 at 9:10 PM |
mail:
|
Segretario x 15 anni a Spoleto, ora Consigliere comunale passa al PCL
ULTIMA ORA FABIANI : SONO STATO TRA I FONDATORI DI QUESTO PARTITO E ORA CHE E’ UN’ALTRA COSA ME NE VADO E ADERISCO AL MOVIMENTO PER IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI. Sabato, 14 Ottobre 2006 ore 23:57
Aurelio Fabiani
AURELIO FABIANI
CONSIGLIERE COMUNALE SPOLETO
Il 24 settembre a Roma è iniziata la fase costituente della Sinistra Europea, ovverosia l’atto formale di trasformazione del Partito della Rifondazione Comunista in una nuova formazione di democratici di sinistra.
Un approdo ormai da tempo scontato e irreversibile. In questi ultimi due anni abbiamo assistito alla rottura con tutte le esperienze rivoluzionarie dei comunisti nel XX secolo, abbiamo avuto l’accettazione del bipolarismo e delle logiche del maggioritario.
In altre parole i dirigenti del PRC sono arrivati alla conclusione che la via rivoluzionaria della presa del potere è sbagliata e che la maggioranza elettorale di un governo dei lavoratori è una condizione impossibile, perciò l’accettazione del sistema è inevitabile e quindi anche la partecipazione ai governi di centro sinistra, cioè la partecipazione ad una alleanza con la borghesia per raggiungere un compromesso “avanzato” con il capitale.
E’ l’approdo definitivo al riformismo e il tentativo di occupare lo spazio socialdemocratico abbandonato dai DS. La conseguenza è che non si ha più neanche l’imbarazzo a pensare che se non si è proprio usurati si può anche andare in pensione più tardi, né a votare e sostenere la nostra presenza militare negli scenari di guerra mediorientali, Afghanistan e Libano.
La forbice tra le affermazioni verbali del primato del conflitto e la sostanza di una politica di compromesso si è così chiusa definitivamente, tranciando di netto l’esile filo che ancora legava il PRC alla prospettiva comunista.
In questi giorni perciò nulla di nuovo se non la messa in opera di quanto progettato nell’ultimo congresso. La novità è invece è che io non ravviso più alcuna ragione per una battaglia interna che non ha più ragione di essere, e che anzi, ogni ulteriore attardarsi in schermaglie senza speranza sarebbe un danno per la causa comunista per cui mi batto da 35 anni.
Lascio perciò questo partito di cui sono stato uno dei primi fondatori, dove sono stato presente fin dal ’91, dal Brancaccio, ben prima quindi di quando Bertinotti venne paracadutato dal PDS direttamente sulla poltrona di segretario del PRC e anche prima che giungessero tutti gli attuali dirigenti regionali e provinciali del PRC, molti dei quali ex demoproletari.
Ora che Bertinotti si è seduto sulla poltrona di Presidente della Camera e che il partito incapace di guidare le lotte cresce dove ha potere, tanti compagni che l’hanno sostenuto ora pensano che è come tutti gli altri, mentre altri, molti altri, ora lo cercano proprio perché è come tutti gli altri.
Il cambiamento di natura politica e l’adattamento ai sistemi clientelari del potere ha così cancellato tante speranze, forse semplici illusioni.
La battaglia dei comunisti e dei lavoratori comunque continua ed è per questo che ho deciso di fare qualcosa di utile, di lavorare nel movimento che sta tentando di costruire il Partito Comunista dei Lavoratori. Come me altri compagni hanno già fatto questa scelta e molti altri ne verranno ancora.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
però aveva votato per l'Unione
|
|
by
comunista Sunday, Oct. 15, 2006 at 10:09 PM |
mail:
|
Dopo averli votati e aver fatto propaganda per l'Unione di Prodi, Bertinotti e Padoa Schioppa e Montezemolo adesso, fuori tempo massimo, i piciellini piccini, piccini, si rendono conto della cazzata fatta. Uno potrebbe dire meglio tardi che mai, ma lo stesso capetto indiscusso del gruppo dichiarava al manifesto che mai avrebbe fatto cadere Prodi se non fosse stato trombato. Insomma i soliti perenni opportunisti oscillatori. Non si può stare nel mezzo, non si può continuare ad oscillare, vi viene il giro di testa.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Una nuova malattia: essere ex DP
|
|
by
Red Web Master Monday, Oct. 16, 2006 at 7:22 AM |
mail:
|
... prima che giungessero tutti gli attuali dirigenti regionali e provinciali del PRC, molti dei quali ex demoproletari...
Anch'io sono (ex-)demoproletario. C'e' qualche cura per questa grave malattia? Se esco dal PRC guarisco oppure rischio di ammalarmi in modo ancora piu' serio?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
chi dice bigie nella tattica è un materialista!(opportunista è mentire nella teoria)
|
|
by
materialista Monday, Oct. 16, 2006 at 12:50 PM |
mail:
|
era chiaro che ferrando non avrebbe votato prodi, anzi con questi numeri al senato un senatore del pcl sarebbe stato tatticamente molto utile.
c'è un confine tra opportunismo e tattica. giurare di votare prodi per finire nel parlamento e poi fare opposizione, come dichiarato per 15 anni in tutti i congressi e convegni, non credo sia opportunismo...anzi si sarebbe dato al proletariato l'opportunità di diffondere la propria voce quotidianamente assumendo un peso politico straordinario. se lenin andava in giro con un cartello "voglio uccidere lo Zar" non credo avrebbe mai fatto la rivoluzione....non per questo era un opportunista.
opportunista è chi dice bugie nella teoria e nella strategia, chi dice piccole bugie nella tattica è semplicemente un materialista, e quindi un rivoluzionario!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
VINTI: FABIANI FAREBBE BENE A DIMETTERSI DA CONSIGLIERE
|
|
by
comunista Wednesday, Oct. 18, 2006 at 11:51 AM |
mail:
|
FABIANI FAREBBE BENE A DIMETTERSI DA CONSIGLIERE COMUNALE. RIFONDAZIONE NON STA DIVENTANDO UN’ALTRA COSA MA STA RAFFORZANDO LA SINISTRA IN UMBRIA E IN ITALIA Lunedì, 16 Ottobre 2006 ore 16:06
Stefano Vinti
STEFANO VINTI Presidente Gruppo regionale Prc-Se Segretario regionale Prc-Umbria Invitiamo Aurelio Fabiani, consigliere comunale a Spoleto, che ha lasciato Rifondazione comunista per aderire al Partito comunista dei lavoratori di Ferrando, a dimettersi e lasciare il consiglio comunale, perché è stato eletto nelle file di Rifondazione comunista e gli elettori spoletini non hanno certo votato per essere rappresentati nella propria città da un movimento politico che appare ancora blando ed evanescente.
Tra l’altro Fabiani è entrato in consiglio comunale da circa tre mesi come capogruppo del Prc e non pare proprio un atteggiamento limpido diventare la punta più visibile del partito a livello locale, quando già si ha in mente di cambiare casacca. Quindi per rispettare il mandato espresso dagli elettori, per mantenere un comportamento corretto con il circolo Prc di Spoleto e con la dirigenza regionale e provinciale del Prc, Fabiani dovrebbe compiere un gesto chiaro e coerente anche con il suo passato di estrema correttezza politica in Rifondazione (in posizione sempre critica, ma mai incline a scorrettezze o atteggiamenti poco democratici): lasciare la carica di consigliere al compagno di Rifondazione che lo segue nella lista elettorale. Lo giudichiamo un atto dovuto nei confronti dei compagni del Prc di Spoleto e agli elettori che hanno dato fiducia alla proposta politica portata avanti dal locale circolo cittadino. Rifondazione comunque continuerà a radicare nel territorio spoletino la propria struttura organizzativa. Sono infatti prive di fondamento le osservazioni critiche avanzate da Fabiani: il progetto di costruzione della sezione italiana della Sinistra europea non significa affatto una mutazione genetica del Prc e una sua trasformazione in forza socialdemocratica. Crediamo, al contrario, che sia necessario rafforzare la presenza di una forza comunista organizzata in Umbria e nel Paese, con una sua autonoma proposta politica di alternativa di società. Ma è anche necessario produrre uno sforzo nella direzione di un processo di ricomposizione e riaggregazione della sinistra diffusa – quella socialista, socialdemocratica, antiliberista, ambientalista, dei movimenti e delle associazioni – in cui i comunisti svolgano un ruolo rilevante e decisivo, per fare contare di più le proposte di sinistra nell’Unione, nel governo del paese, nell’amministrazione delle istituzioni e dei territori. Questa è la sfida che abbiamo di fronte, che fa i conti con l’ipotesi di trasformazione della società verso più ampi spazi di partecipazione democratica e di giustizia ed equità sociale, e che tanti in Europa guardano con attenzione. E la dirigenza regionale e provinciale del Prc - tra i quali vi sono molti fondatori di Rifondazione, a partire dal segretario regionale che nel 1991 all’assemblea del Brancaccio c’era – sa che per dare una risposta concreta alle aspettative dei lavoratori, dei pensionati, dei precari di un futuro migliore è necessario dare più forza alla sinistra, e dentro ad essa ai comunisti, non costruire partitini minoritari, rivoluzionari a parole, ma alla prova dei fatti ininfluenti nello spazio politico attuale.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
A VINTI RODE IL CULO: II ATTACCO IN 3 GIORNI
|
|
by
traditore dei lavoratori! Wednesday, Oct. 18, 2006 at 1:41 PM |
mail:
|
RIFONDAZIONE COMUNISTA IN PROFONDA CRISI A SPOLETO, IL PARTITO DI FERRANDO È INCOMPATIBILE CON NOI" - STEFANO VINTI INVITA IL PROPRIO CIRCOLO AD UNA PROFONDA RIORGANIZZAZIONE
Mercoledì, 18 Ottobre 2006 ore 13:09
Stefano Vinti
Stefano Vinti Presidente Gruppo regionale Prc
Rifondazione comunista dell’Umbria non può nascondere che a Spoleto, a fronte di una grande effervescenza e un notevole dibattito politico nella sinistra diffusa, protagonista di diverse iniziative che progettano un processo di ricomposizione della sinistra che si propone l’orizzonte dell’alternativa e del cambiamento sociale, il locale circolo del partito vive una profonda crisi, sia di proposta politica che di organizzazione. Se è vero che si è verificata una emorragia di iscritti verso il movimento per il Partito comunista dei lavoratori, è altrettanto vero che poco si è fatto per rilanciare il radicamento e la tenuta del partito soprattutto da parte di esponenti che rivestivano importanti incarichi istituzionali e ancora ricoprono ruoli rilevanti nel partito. Anzi, l’ex consigliere comunale sembra divertirsi in un particolare gioco delle parti: si è dimesso tre mesi fa per fare entrare Fabiani in consiglio comunale, quando era già in odore di passare con il partito di Ferrando. E una volta che dal consiglio comunale di Spoleto scompare il gruppo di Rifondazione, invece di lamentare una particolare difficoltà politica, rivendica la capacità di Fabiani di rappresentare i comunisti spoletini. Rifondazione comunista non si farà certo rappresentare da un consigliere che aderisce ad un partito che ha un progetto politico alternativo e incompatibile con la linea del Prc. Se il locale direttivo del circolo e il suo segretario (che per il momento resta in silenzio) pensano che Fabiani possa parlare anche per loro e non intendono affrontare le grandi difficoltà che derivano dalla perdita della rappresentanza istituzionale, creano una situazione di grande imbarazzo per il Prc. A Spoleto si è aperto un interessante confronto sulle prospettive della sinistra nel nostro paese e nella nostra regione, dimostrando che esiste uno spazio politico consistente per un processo di ricomposizione e riaggregazione delle diverse anime della sinistra diffusa. È un fermento – testimoniato dal fiorire di associazioni come Uniti a sinistra e l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra - che auspichiamo possa incrociarsi con il progetto lanciato da Rifondazione di costruzione della sezione italiana della Sinistra europea. Per fare questo, però, occorre una profonda riorganizzazione del circolo di Spoleto, che non può più permettersi – ora che ha perso, se non favorito, la perdita della rappresentanza in consiglio comunale - di dichiararsi estraneo alla progettualità del partito: rafforzamento dell’Unione e costruzione della sinistra di alternativa. Rifondazione comunista deve puntare al rafforzamento politico, progettuale e ad un ulteriore insediamento sociale dell’unione come coalizione plurale dove convivano il costituendo Partito democratico e una forte sinistra larga e rappresentativa. Essere parte essenziale dell’Unione a Spoleto e in Umbria è ben altra cosa che essere coinvolti organicamente nella giunta Brunini, di cui non facciamo parte, perché non ravvisiamo le condizioni politiche e programmatiche per assumere responsabilità nel governo della città. Rifondazione a Spoleto può essere il motore della costruzione di una “sinistra di alternativa” che parli ai lavoratori e ai cittadini, che affronti le crisi produttive, che ragioni sui modelli di sviluppo della città, che rilanci il welfare municipale, che potenzi la sanità pubblica cittadina in integrazione con quella del territorio e della regione, che allarghi i diritti di cittadinanza. A Spoleto Rifondazione è guardata con attenzione, ora più che mai, dagli uomini e dalle donne della sinistra: è ora di uscire da un minoritarismo settario ed ideologico, è ora di avviare un nuovo processo aggregativo della sinistra a Spoleto.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Fabiani ricorda a Vinti le tutte le sue porchirie! E lo invita in fabbrica...
|
|
by
Guai ai Vinti! Thursday, Oct. 19, 2006 at 12:43 PM |
mail:
|
AURELIO FABIANI CONSIGLIERE COMUNALE MOVIMENTO PER IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
La preoccupazione evidentemente alberga nella mente del segretario regionale del PRC se assumendo un ruolo che non è suo ma della segreteria di federazione, viene ad occuparsi di me dopo avere ignorato completamente la mia richiesta e anche quella di Briguori di farci sapere qualcosa sulla delibera della Giunta Regionale che riguarda i Direttori Amministrativi delle ASL, fatto su misura per gli aspiranti manager della sanità mancanti di titoli.
Ha un bel coraggio Vinti a invitarmi alla coerenza dopo la prolungata campagna acquisti fatta dal PRC negli ultimi anni con lui padre padrone del Partito in Umbria. Devo forse ricordargli l’operazione Bonaduce, votato dagli elettori dei Comunisti Italiani e acquisito al gruppo consiliare regionale del PRC dallo stesso Vinti. Perciò se ne stia buono, che i consigli li prendo solo da chi ha da insegnarmi qualcosa che non ho ancora imparato. La dichiarazione di Vinti però è grave perché è basata su considerazioni volutamente fasulle. Innanzitutto perché io sono stato eletto a Spoleto nelle liste del PRC di cui era parte integrante e con pari diritti, la minoranza nazionale della terza mozione congressuale: minoranza nazionale che a Spoleto però era maggioranza con l’82% dei consensi. Perciò non diversamente da quanto accadde nel 1991, quando il PCI divenne PDS e la minoranza diede vita al PRC, con Consiglieri di Enti ad ogni livello e parlamentari che vi aderirono, oggi che Rifondazione da vita alla Sinistra Europea, la sinistra di “progetto comunista” di Marco Ferrando da vita al Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori e io aderisco ad esso. Non rubo quindi i consensi di nessuno, ma continuo la battaglia comunista per cui ci sono stati dati i consensi che ci hanno portato in Consiglio Comunale ( senza dimenticare che se non fosse stato per gli uomini su cui si appoggiava Vinti che si sono candidati con i DS per poi tornare utili allo stesso Vinti nella campagna elettorale per le regionali ci saremmo stati con un consigliere in più ). Una cosa quindi assolutamente legittima e ben diversa dal furto di voti modello operazione Bonaduce. Una scelta quella di aderire al Movimento per il PCL che non riguarda solo me ma un pezzo importante del gruppo dirigente spoletino, a cui a breve si aggiungeranno molti altri compagni. Va chiarito poi come abbiamo scritto in questi anni moltissime volte che i consensi che abbiamo ottenuto a Spoleto sono il frutto del lavoro politico dei compagni del circolo “Indo Mariani”. Sfido Vinti a venire con me accompagnati da qualche giornalista, allo SMMT di Baiano, tra i lavoratori sfruttati delle COOP, tra i cittadini di Santo Chiodo che hanno vinto la battaglia delle Biomasse o tra quelli che si battono oggi per difendere l’Ospedale e si farà un’idea di quello che pensano di noi e di lui. Voglio anche dire a Vinti se si è domandato chi entrerebbe in Consiglio Comunale se io mi dimettessi, e chi dopo ancora, se si dimettesse chi mi è subentrato, e così via. E se lo informo che sono tutti compagni che hanno salutato Rifondazione Comunista, che fa continua a spulciare la lista ? o avrà il buon senso di cominciare a domandarsi che forse ha detto una stupidaggine e che il PRC a Spoleto era un’altra cosa di quello che con mezzi non del tutto urbani ha cercato invano di correggere ? Infine sul cambio in consiglio comunale tra me e Briguori e qui Vinti non ci può arrivare, perché non ci arriva proprio con il suo modo di pensare. Come fa uno che per due tornate amministrative pur avendo il controllo dell’apparato del Partito si presenta due volte consecutivamente protetto nel listino che garantisce l’elezione automatica a capire che qui da noi siamo stati veramente al servizio del Partito e non ci siamo invece serviti di esso, per cui i compagni non hanno mai vissuto l’attività politica come rendita o come carriera, per cui un compagno come Briguori che poteva stare tutto il tempo che voleva con il sostegno unanime di tutti i compagni del Circolo in Consiglio Comunale è stato il primo a pretendere fin dal momento dell’elezione l’alternanza che c’è stata perché così era giusto. A chi come Vinti ha dimostrato con i comportamenti concreti, di tenere tanto allo scranno dove siede, non rimane che pensare male; lui continui pure a pensare male, noi continueremo a fare la cosa giusta
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
L'unica scissione dal PRC
|
|
by
Massimo Thursday, Oct. 19, 2006 at 9:53 PM |
mail:
|
L'unica vera e reale scissione dal prc della sinistra è stata quella del 22 aprile, quella di 11 dirigenti nazionali. Noi abbiamo chiamato, al contrario di Ferrando, all'astensione alle elezioni politiche, perché un voto al Prc sarebbe significato un voto al Governo Prodi. Questa è la vera coerenza politica e non l'opportunismo di un guru, afflitto da leaderismo mediatico. http://www.progettocomunista.org
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|