Di Pietro: «Faremo la Tav»
Antoni Di Pietro
Antonio Di Pietro Il ministro annuncia il rispetto degli impegni presi dal governo e attenzione verso le popolazioni. Ma aggiunge: «Le proteste sono strumentali e contro progresso e sviluppo». Illy: «Italia dica sì all'opera». I verdi francesi:
«Sì alla Torino - Lione»
«Sulle infrastrutture strategiche e il Corridoio 5 il Governo italiano una decisione l'ha presa e non cambia facendo però attenzione a non creare tensioni e danni inutili all'ambiente e alla popolazione». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, intervenendo, a Udine, al vertice dei ministri europei dei paesi attraversati dal Corridoio 5 Barcellona-Budapest-Kiev. «Ci siamo fatto carico – ha proseguito Di Pietro – della responsabilità di convincere le popolazioni della bontà del progetto, e abbiamo ripreso il lavoro da dove il precedente governo lo aveva lasciato, con realismo e concretezza». Il ministro ha in particolare sottolineato la decisione dell'esecutivo di «attuare la procedura ordinaria di consultazione, perché quella velocizzata attuata in precedenza di fatto era più lenta e – ha puntualizzato – aveva innescato una reazione a catena nelle popolazioni interessate al passaggio del Corridoio 5».
Riferendosi poi in particolare ai problemi sorti in Val di Susa, Di Pietro - precisando di parlare a titolo personale – ha definito alcune reazioni «anche strumentali, innescate – ha affermato – da chi è contro il progresso economico e lo sviluppo e al confronto con la globalizzazione». Secondo il ministro «in Val di Susa si sta inserendo una rivalutazione concreta di quel che sta accadendo, una sorta di ripensamento operoso. La conferenza dei servizi del 12 ottobre scorso - ha aggiunto - ha stabilito che non ci sarà alcuno stallo, e il Governo è deciso e determinato a realizzare la tratta migliore che verrà individuata con l'accordo delle popolazioni e delle amministrazioni locali».
«Da parte nostra - ha aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy introducendo i lavori del vertice - siamo disposti a trovare tutti i nodi per superare i problemi che questa infrastruttura può creare sul nostro territorio. Alla prossima riunione dell'Ecofin del 7 novembre è fondamentale che l' Italia si presenti con una posizione chiara sul Corridoio 5, esprimendo la volontà di realizzare l'intera opera».
16 ottobre 2006
http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6384.php
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