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Contestato Pansa a Reggio Emilia
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xyz Tuesday, Oct. 17, 2006 at 10:57 AM |
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Per ora c'è solo la versione del Corriere , comunque solidarietà ai compagni.
Reggio Emilia, pugni e schiaffi alla presentazione del libro. Lo scrittore: disonorate la Resistenza Skinhead di sinistra e partigiani, rissa per Pansa Calci e pugni, lo scrittore: disonorate la Resistenza Giampaolo Pansa REGGIO EMILIA — È la prima presentazione de «La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti», il libro in testa alle classifiche. Giampaolo Pansa ha scelto Reggio Emilia, «città di misteri, terra del triangolo della morte», e ha invitato il cronista del Corriere a intervistarlo. L’autore esordisce rievocando quanto è accaduto un anno fa, in questa stessa sala dell’hotel Astoria, al termine della presentazione del suo penultimo libro, «Sconosciuto 1945». «Si alzò un signore sulla sessantina e disse: "Io non mi sento un cittadino di serie A. Sono solo un cittadino di serie B. Perché da sessant’anni cerco le ossa di mio padre, e non le ho ancora trovate». In quel momento nella sala entra un giovane dalla testa rasata, scaraventa una copia de «La grande bugia» sul tavolo, si avventa contro Pansa e urla: «Io sono un cittadino di serie A, e lei ha scritto un libro infame per fare soldi sulle spalle della Resistenza! ». Entrano di corsa venti giovani dei centri sociali, alcuni di Reggio, altri venuti da Roma. Lunghi capelli con le treccine, pugni chiusi. Occupano la sala, srotolano striscioni rossi con le scritte «Revisionisti assassini» e «Ora e sempre Resistenza», cantano in coro «Bella Ciao». La sala è strapiena, e ognuno reagisce a modo suo. Un gruppo di ragazzi di destra si scaglia contro i contestatori, tenta di strappare le bandiere rosse, volano spintoni e insulti. Ma pure alcuni ex partigiani si ribellano: «Siamo comunisti da cinquant’anni ma siamo qui per ascoltare Pansa, se non lo fate parlare siete peggio dei fascisti!». Altre botte, altri insulti. Dalla prima fila, dove siedono tra gli altri il direttore della Mondadori Gian Arturo Ferrari, quello della Sperling Marco Ferrario, Paolo Pisanò, l’avvocato Odoardo Ascari e l’editorialista di Repubblica Edmondo Berselli, alcuni si alzano per stringersi attorno a Pansa, che però rifiuta di abbandonare la sala: «Sono qui per incontrare i miei lettori reggiani e non mi lascerò intimidire da un gruppo di intolleranti». Il cronista del Corriere tenta di convincere i più disponibili al dialogo a leggere un comunicato e andarsene. «La sala è occupata, sarete voi ad andarvene! ». Altri cori di Bella Ciao, minacce, tafferugli con i fotografi. Vengono distribuiti volantini: «Pansa prezzolato/ con l’infamia c’hai speculato». Dalla sala ritmano: «Libertà! ». I ragazzi dei centri sociali urlano: «Viva i fratelli Cervi! Viva Giorgio Bocca!». Coro di «buuu». Pansa tenta di farli ragionare: «Non state rendendo un servizio alla memoria dei partigiani». Alla fine arrivano tre volanti della polizia e la sala viene sgomberata. Lungo applauso per Pansa, che a tarda sera può cominciare a parlare. «Sono contento di quanto è avvenuto. Perché indica di quale carica d’odio sia intrisa la vita pubblica italiana, e quanti pregiudizi ideologici facciano velo al dibattito libero sulla storia. L’importante è comportarsi come abbiamo fatto noi stasera: restare calmi, non lasciarci intimidire, e rendere ognuno libero di esprimere la sua opinione. Loro, e noi».
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merda
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xyz Tuesday, Oct. 17, 2006 at 12:30 PM |
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E' un infame perchè tenta di rovesciare la storia facendo passare i carnefici per vittime. Secondo la logica di quelli come Pansa il 26 aprile sarebbe dovuto finire tutto a taralucci e vino......sti cazzi dopo un ventennio di dittatura , una guerra , una guerra civile come si fa a pensare una cosa del genere ? Solo un demente o uno in malafede possono farlo. Vorrei chiedere a tutti coloro che lo difendono e rivendicano giustizia per morti del dopoguerra, perchè invece non hanno lo stesso occhio di riguardo per i "perdenti" della lotta armata degli anni 70 ? Su di loro invece ci si deve accanire anche dopo 30 anni. E poi avete rotto il cazzo con le vostre "lezioni" di democrazia a senso unico.
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riscrivere la storia
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Pansa tu Tuesday, Oct. 17, 2006 at 1:05 PM |
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quello che è in discussione non è se Pansa abbia ragione o meno (poi se secondo voi dire che due ausiliarie di 17 anni furono torturate e uccise dai partigiani è "riscrivere la storia"...) ma il fatto che si pensi di impedirgli di parlare addirittura con la violenza. E' questo che non è tollerabile. Secondo certi antidemocratici nazisti rossi bisogna impedire di commemorare le vittime di una guerra che non finì dopo la liberazione, perché si getta discredito sulla resistenza, a costo di dare "ceffoni antifascisti" a Pansa e impedire la presentazione di un libro, in pieno stile nazista. beh, è una vergogna.
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Pansa piena!
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Boicottare il merdoso dappertutto! Tuesday, Oct. 17, 2006 at 1:55 PM |
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16217.jpg, image/jpeg, 268x375
Questo verme non deve più aprire bocca!
La pazienza ha un limite. E' ora di porre fine all'infamia con cui questo schifoso Pansa continua ad insultare tutti i compagni e le compagne morti per liberare l'italia dagli aguzzini nazifascisti!
D'ora in poi ovunque egli vada ci saranno i compagni ad aspettarlo.
Chiunque lo veda per strada gli sputi semplicemente in faccia o addosso e gli ricordi che razza di gelatinoso eunuco egli sia.
Se tu vuoi fare i soldi speculando sui compagni e incensando i "poveri" torturatori assassini delle brigate nere è bene che tu lo faccia a tuo rischio e pericolo.
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violenza
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xyz Tuesday, Oct. 17, 2006 at 2:11 PM |
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Ho visto il video , i compagni sono limitati a mettersi difronte al tavolo di pansa srotolando uno striscione. Non hanno aggredito nessuno, tantomeno pansa, ma al contrario venivano aggrediti dai presenti in sala alle quali loro non reagivano. Dopo un po se ne sono andati e le aggressioni sono continuate , li forse è volato qualche ceffone. La cosa chiara che si vede nel video è che non c'è stata nessuna aggressione fisica a pansa ma solo una manifestazione di dissenso.
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Pansa,Reggio Emilia,la resistenza,la borghesia
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Tiresia Tuesday, Oct. 17, 2006 at 2:53 PM |
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Pansa e Reggio Emilia non possono che fare a pugni.
Reggio Emilia è città con una forte tempra democratica ed antifascista.
Dai fratelli Cervi,simbolo supremo della resistenza,via andando e passando per i "morti di Reggio Emilia" -quando 5 militanti del PCI furono uccisi a mitragliate nel luglio 1960 dalle forze "dell'ordine" del ministro fasciodemocristiano Tambroni (fra loro diversi expartigiani)per una semplice manifestazione -fino all'anomala concentrazione di militanti della lotta armata di sinistra negli anni 70',compresi fondatori delle BR.
Mi scuso per gli impavidi accostamenti,ma un filo rosso che unisce queste cose c'è;una forte passione antitotalitaria e partecipativa e un'anelito civile alla giustizia che si è a volte spinto fino a rovesciarsi nel sorpruso,come nel caso delle vendette post-belliche o della lotta armata.
Quel cretino di Pansa queste cose le sa benissimo;la storia non si dimentica facilmente.
Ma sta lì a fare la scenetta borghese del "ricercatore storico" tollerante e ingiustamente perseguitato per le sue idee.
Falso speculatore travestito da martire voltairiano.
I suoi interessi monetari(per capire materialisticamente i quali vi invito a guardarvi il semplice ma efficace post che riporto in fondo da un altro thread)coincidono con il revisionismo aperto nell'era Berlusconi che andava dall'assenza del presidente del consiglio alle cerimonie del 25 Aprile alle serie televisive sulle foibe sponsorizzate da AN,ecc.ecc.
Due piccioni con una fava;i soldi e la propaganda anticomunista,eterna dannazione delle borghesie di tutto il mondo dall'800 in poi.
Che si sposa benissimo con la linea di politica culturale del Corriere della sera sopra nominato,che fra criminalizzazione del dissenso di sinistra in Italia e nel mondo e articoli culturali anticomunsti veri e propri(è da mesi che il corriere ha rafforzato questa linea)ci fa ripiombare di un secolo indietro nonostante i tempi siano alquanto cambiati.Mah,saranno gli incubi della borghesia moderna ,chissà..
Ma ora una parola per i migliori;i partigiani che erano fra il pubblico e i contestatori.
Ai partigiani;quando si fa una guerra civile ,oltre al meglio delle persone,vien fuori anche il peggio. Inutile rammaricarsi.Il segreto sta nell'evitare le guerre . Ma i padroni di Pansa e del mondo,negli anni 20' e 30' erano troppo impauriti dal comunismo per non fare accendere le guerre e farvi scannare tutti . Chiedete a quell'asino di Pansa di smetterla con queste cazzate e di scrivere la prossima volta un libro sui veri "perchè" della seconda mondiale.
Ai contestatori;nulla da rimproverare se non l'eterno fanciullismo "estremista " nel senso deteriore della parola;cioè l'evitare di pensare a come rendere comprensibile alla gente (e partecipata dalla gente) una forma di protesta. Il "popolo" è il sangue e la radice della giustizia che volete.Sappiate meritarvelo.
Quindi,per la, prossima volta,agite diversamente.
Ecco qualche suggerimento; 1)all'entrata distribuire volantini dove si denuncia -quanto guadagna Pansa con questi schifi di scritti -la colpa delle guerre non è dei popoli ma dei signori(quelli che pagano Pansa) - fra mille persone eroiche e generose c'è n'è sempre qualcuna che sbaglia -i partigiani lottavano contro l'invasore e per la libertà,gli altri esattamente al contrario,per Hitler e per l'oppressione -quanto guadagna Pansa con questi schifi di scritti (per fomentare le pance della destra reazionaria italiana,cosa che sa benissimo)
2)Andate alla conferenza.Entrate in ordine sparso uno di quà e uno di là,a macchia di leopardo e sedetevi tranquilli.Al momento delle domande vi alzate uno per volta,e ponete,tranquillamente e senza altro proferire le seguenti domande: "Gentilmente,se possibile,vorrei sapere quanto ha guadagnato con questo libro,al netto delle tasse" un altra: "Le chiedevo se dopo il "sangue dei vinti" che ha venduto mezzo milione di copie la sua scelta di continuare con altri titoli contro il comunismo come "sconosciuto 1945" sia dettata dalla passione per un filone storico anticomunista,lo stesso che ha ispirato la vendita a prezzo di costo del "libro nero del comunismo" da parte di Berlusconi o dalla passione per i soldi che l'editore e lei vi siete visti arrivare in tasca?" "lo sa che recentemente sono stati compiuti assassini a sicuro sfondo razzista e fascista in italia?perchè non scrive qualcosa su queste pericolosi ritorni di fiamma dell'odio,dell'intolleranza e della violenza nel mondo d'oggi?" ecc.ecc. inventatene altre,l'importante è che il personaggio sia messo a nudo nella sua pochezza di pseudostorico e nella sua pochezza umana.Vanno anche bene argomenti storici seri(mica giornalistici come quelli di Pansa)magari spiegati da un docente amico,ecc.
3)Sfondo permanente e silenzioso di ciò deve essere uno (o più)striscione con scritto "Pansa,il business della revisione" oppure "Pansa,vergognati" o anche "Pansa,l'associazione degli orfani e delle vedove da fascismo ha bisogno di soldi,dagliene un pò dei tuoi".
4)Niente aggressioni
Ciao Tiresia
Ecco il post che vi dicevo: Il libro sul "sangue dei vinti" ha venduto circa 500.000 copie. Un autore di libri ai primi esordi spunta circa il 5-6 % di guadagno per sè. Uno che ha roba buona arriva anche al 7-8. Facciamo il 7% per Pansa. Il libro viene venduto al prezzo di copertina di 17 euri. Recentemente è uscito in economica a 10,50. Facciamo 300.000 copie a 17 e 200.000 copie a 10,50.
17:100x7=1,19 euri a copia x 300.000 copie=357.000 euri più 10,50:100x7=0,735 euri a copia X 200.000 copie= 147.000 euri totale 357.000 più 147.000=504.00 euri guadagnati da pansa.
Cioè circa un miliardo delle vechie lire.!!
una operatrice delle coop sociali che accudisce i nostri nonni al ricovero(cioè noi in futuro)e gli fa l'igiene intima,gli prepara il cibo,li veste,fa i turni di notte,ecc.arriva a malapena a 900 euri al mese .
Pansa con quel solo libro ha guadagnato come questa operatrice in tutta la sua vita e la sua carriera di lavoro di quasi 40 anni di marchette e levatacce,sputi e mal di schiena,morti e carrozzine,flebo e feci.
Ecco cosa ha scoperto Pansa!!! IN MINIERA LUI ,I DIRITTI D'AUTORE E TUTTI I BORGHESI DI DESTRA E DI SINISTRA!!!!!!!!!!!!!!!!!
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queste storie
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uno Tuesday, Oct. 17, 2006 at 3:17 PM |
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Commento interessante, nel suo. Ti vorrei fare presente che la questione non è che "QUESTE STORIE SECONO I NEOFASCISTI ROSSI non si dovrebbero raccontare", ma che sono solo storie, appunto, se non vengono correttamente contestualizzate. Non conosco le dinamiche dell'azione e non mi interessa entrare nel merito.
Resta il fatto che nel momento in cui presenta delle verità "parziali" senza preoccuparsi di stabilire nessi causali o permettere al lettore di avere una visione del quadro generale il romanziere Pansa non sta certo facendo della storiografia, ma sta "rivisitando" la storia da "polemista", e nel clima generale dell'italia contemporanea questa riscrittura "romanzata" si presta ad essere interpretata in termini di regalo a certe correnti politiche. Cosa che fa indubbiamente poco piacere, soprattutto da parte di una persona che si professa "di sinistra".
Capisco l'indignazione, pur non condividendo i metodi.
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belli di mamma
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livornese rosso Tuesday, Oct. 17, 2006 at 3:25 PM |
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avete fatto bene e l'avete trattato anche troppo bene. Uno speculatore che gioca sull'effetto pietà per i morti per infamare la resistenza che è stato un processo di liberazione. Uno storico fallito, un giornalista incapace e uno scrittore, a suo modo, di fantascienza. Falsificare per disinformare è una provocazione alla quale bisogna rispondere non è normale dialettica politica. Una sola nota. Leggo «Viva i fratelli Cervi! Viva Giorgio Bocca!». Ora non esageriamo :-) sarebbe come paragonare Maradona Diego Armando a Maradona Hugo..
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x militant.it
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xxx Tuesday, Oct. 17, 2006 at 4:02 PM |
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ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo ma vaffanculo
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Calma, occorre distinguere
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dax Tuesday, Oct. 17, 2006 at 4:17 PM |
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Non capisco perchè questo stupido odio nei confronti delle ricostruzioni storiche di Pansa, che tralaltro è uomo di sinistra.
Pansa non ha criminalizzato certo il movimento dei partigiani e della resistenza. Si è limitato a raccontare numerose vergognose atrocità come quelle degli stupri, delle torture e degli assassini di ragazze fatte solo per maliignità e non certo per ragioni di guerra, specialmente dopo la fine della guerra. Addirittura ha evidenziato casi di partigiani contro altri partigiani quindi non ce l'ha con la resistenza ma con una sarabanda di assassini banditi e farabutti che si annidavano purtroppo nei partigiani ma ciò non significa che tutti i partiginai erano delinquenti o che tutta la resistenza non fosse meritoria.
La cosa grave è solo l'atteggiamento di questi quattro coglioni FASCISTI che addirittura vogliono togliere la parola a chi racconta la storia, e anche di chi fa commenti francamente vergognosi come rivendicare come giusto uccidere e torturare (emblematico il caso delle ausiliarie cui è stata fatta esplodere una bomba a mano nella vagina) delle persone in larga parte innocenti che sicuramente non meritavano quella fine.
Comunque è pacifico e non è revocabile in dubbio che voler con la violenza, con "salutari cazzotti" o con "qualche schiaffo volato" impedire ad altri di scrivere o esprimersi è un atteggiamento FASCISTA che DISONORA i valori della resistenza e ciò per cui alcuni partigiani (quelli buoni, quelli che non stupravano le donne e massacravano senza processo altri partigiani o altre persone indiscriminatamente) hanno dolorosamente combattuto.
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La Reggio emilia che non esiste più
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quasi reggiano Tuesday, Oct. 17, 2006 at 4:30 PM |
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eh,caro tiresia,la dignità della reggio emilia che dici sta scomparendo fra amministratori diessini ,soldi delle cooperative rosse e tutto il resto.Infatti i contestatori erano di Roma,i compagni reggiani dormivano o ascoltavano musica dal vivo nei loro avanzati circoli ARCI intanto che Pansa partiva con l'ultimo libro-porcheria.....
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contestualizzare
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uno Tuesday, Oct. 17, 2006 at 4:50 PM |
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Potrei rispondere con una battuta davvero di cattivo gusto, ma evito.
Contestualizzare: http://www.demauroparavia.it/26688
Poco senso ha citare il caso pietistico del crimine commesso da una parte contro un innocente, perché sarebbe sin troppo facile trovare il caso analogo di segno opposto, e sarebbe facile dire "vedi, questo è quello che ha fatto il torturatore fascista Gaetano Collotti alle donne sospettate di essere informatrici dei partigiani", ed è il motivo per cui _dopo_ è stato fatto questo alle ausiliarie eventualmente sospettate di essere in rapporto con tali torturatori.
Ma non avrebbe senso. Alcuni crimini hanno a che vedere con la natura umana, magari, non certo con la storia. Universale ad esempio lo sport degli aborti indotti a badilate, in tempo di guerra. Una sorta di topos.
Per questo a mio avviso i libri che trattano temi storici dovrebbero evitare il ricorso al pietismo ed ai dettagli raccapriccianti (cose di cui Pansa ad esempio si serve a piene mani) quando trattano certi temi.
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x uno
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contestualizzare tutto Tuesday, Oct. 17, 2006 at 5:18 PM |
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Si ma perchè "il torturatore fascista Gateno Colletti" era appunto un ignobile torturatore fascista mentre i partigiani che torturano in quella maniera delle giovani ausiliare non sono parimenti ignobili assassini schifosi criminali di guerra ? Questo si può dire o è revisionismo storico ? Se Pribke, che non ha ammazzato nessuna donna in quella maniera ma ha solo obbedito agli ordini dando via ad una rappresaglia ammazzando prigionieri di guerra e per questo è stato giustamente condannato all'ergastolo, non è stato giustamente "contestualizzato" perchè dovremmo "contestualizzare" che sa un po di "giustificare" questi schifosi assassini che ammazzano ragazzine di 17 anni in quella maniera ? Perchè vedi, purtroppo, anche io ho amato la "resistenza" ma trovo che sia "infangata" da questi "contestualizzatori" che non prendono le distanze da dei mostri assassini che non hanno nulla a che vedere non solo con gli "ideali" della resistenza, ma perfino con i più elementari sensi di umanità.
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Pansa, Telese, Provvisionato ...
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keoma Tuesday, Oct. 17, 2006 at 5:38 PM |
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Pansa, Telese, Provvisionato ...
Tutti, a vario titolo, dipendenti di Berluskoni ....
Sara un caso ?
Io non sono certo sostenitore di un antifascismo dogmatico e/o agiografico, credo che nel modo di rappresentare la Resistenza del vecchio Pci e della vecchia Dc vi sia stata appunto agiografia, falsa idea di "unità nazionale", censura sui gruppi di partigiani "scomodi", come Bandiera Rossa o la "banda del Gobbo" a Roma .....
Ma il neorevisionismo e la banalizzazione di fascismo e nazismo portata avanti da Pansa e soci è tutta un’altra storia.
E’ una chiara ed articolata operazione politico/culturale, affidata - per dargli maggiore credibilità - a una sequela di "pentiti" della sinistra, "pentiti" ben remunerati.
Eppure, riferendomi allo specifico del libro "Cuori neri" del sedicente "comunista" Telese, ex addetto stampa di Bertinotti, ci fu anche tra queste pagine chi ritenne di intervenire a sua difesa ..... cosa che avvenne anche per l’immondo documentario sul 1968 ad opera del fascista Adalberto Baldoni, peraltro coautore di altre puttanate revisionistiche insieme a Provvisionato ....
Keoma
http://www.bellaciao.org/it
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medaglia
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uno Tuesday, Oct. 17, 2006 at 5:39 PM |
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Il toturatore fascista Collotti era prima vicecommissario dell'ispettorato di pubblica sicurezza a Trieste, se non erro, e poi collaboratore delle SS nel tentativo di annessione delle coste di trieste e venezia (sempre se non erro) al terzo reich, prima di venire ucciso dai partigiani. A tutt'oggi credo non gli sia ancora stata revocata la medaglia di bronzo al valor militare. Risulta nell'elenco degli infoibati.
Io non ho difficoltà a riconoscere determinati crimini, purché il discorso venga contestualizzato e si eviti di distorcere la realtà a proprio uso e consumo.
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x quello sopra
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xyz Tuesday, Oct. 17, 2006 at 5:47 PM |
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Il problema non è sapere se qualche innocente sia stato ucciso e come il problema è la strumentalizzazzione che pansa e la destra vogliono fare di singoli casi di ingiustizia che si sono verificati in quel periodo. Pansa , rispetto alla destra, ha l'aggravante di utilizzare questi eventi non solo per fini politici ma anche per fare soldi, inoltre fornisce alla destra, romanzando su questi episodi, l'occasione per generalizzare. Tutto ciò viene fatto sapendo che al giorno d'oggi alla gente rimangono nella mente solo i titoli e in questo caso il titolo è "i partigiani uccisero 2 ragazze di 17 anni ecc ecc". Quindi il pennivendolo pansa, non è degno di essere definito storico tantomeno giornalista, è colpevole perchè compie dello sciacallaggio ai danni della resistenza e inoltre contribuisce ad avvalorare tesi revisioniste che vogliono fare passare i fascisti come salvatori dal comunismo e vittime di quest'ultimo.
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ROMA 5 GIUGNO 1944 UGO FORNO, 12 ANNI .....
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antifa kids Tuesday, Oct. 17, 2006 at 6:19 PM |
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roma_4.6.1944.jpg, image/jpeg, 530x417
ROMA 5 GIUGNO 1944 UGO FORNO, 12 ANNI L’ULTIMO PARTIGIANO CADUTO A ROMA
Dopo la strage dei 14 prigionieri, caricati sull’ ultimo convoglio di SS partito dalla prigione di Via Tasso e assassinati a La Storta, restano ancora a Roma le retroguardie tedesche composte di guastatori che hanno l’ ordine di far saltare i ponti che aprono la via al Nord.
Gia’ si sono avuti scontri armati coi partigiani di Bandiera Rossa in vari punti della Tiberina e della Flaminia.
Ugo Forno abita sulla Nemorense, e’ figlio d’ un impiegato statale, e’ un ragazzino intelligente e vivace.
Ha seguito con passione le vicende della Roma occupata dai nazisti.
Ha capito quale posta in gioco contrappone nazisti e fascisti da una parte e tutti i loro nemici dall’ altra.
E’ consapevole, cresciuto idealmente e non gioca a fare la guerra, vi partecipa da volontario, si arma con le armi abbandonate dai tedeschi in fuga.
Si unisce ad un gruppo di giovanissimi armati e li guida dove ha visto i tedeschi che stanno piazzando le mine per far saltare il ponte di ferro sull’ Aniene.
In sei, contro un numero molto maggiore di guastatori, impegnano in battaglia i nazisti che, scoraggiati, abbandonano in fretta il ponte per fuggire in tempo, prima dell’ arrivo delle avanguardie anglo-americane.
Fuggendo, si coprono le spalle con un fuoco di sbarramento di mortai.
Tre giovani sono colpiti gravemente : Francesco Guidi, Luciano Curzi e Sandro Fornari.
Ugo, che continua a sparare col suo mitra, e’ l’ ultimo ad essere colpito, al petto e sulla testa.
Crolla a terra morto, mentre i tedeschi gia’ fuggono, abbandonando micce ed esplosivo sotto il ponte di ferro.
Il ponte e’ salvo ed a quello straordinario ragazzino i primi a rendere onore saranno i compagni del Gap dell’ Ottava Zona, guidati dal paracadutista Giovanni Allegra.
Ugo Forno sara’ l’ ultimo combattente ucciso dai tedeschi a Roma.
Fonte : “ Roma Citta’ Prigioniera” di Cesare De Simone Ed.Mursia 1997
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Pansa sbugiarda se stesso
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lettore memore Tuesday, Oct. 17, 2006 at 9:27 PM |
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Nella zona di Casale, di cui tanto straparla Pansa, furono in più occasioni proprio i partigiani, in particolare quelli comunisti, a passare per le armi altri partigiani, comunisti e non, che si erano macchiati di infamie, tra le quali anche alcuni episodi di tortura come quelli che lo stesso Pansa descrive in "La grande bugia".
E il bello è che è stato proprio Pansa a raccontarlo in due altri suoi libri, "Ma l’amore no" e "Il bambino che guardava le donne", libri che evidentemente oggi tende a dimenticare .....
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