Dopo anni di tentativi e decine di migliaia di denunce, Sony - Emi - Warner - Universal non sono riuscite a ottenere una sola condanna contro chi condivide musica sulle reti di file-sharing. Hanno dichiarato di voler fermare il P2P e quest'ultimo nel frattempo e' divenuto una pratica socialmente accettata e sempre piu' diffusa.
I compiacenti media in queste ore stanno dando pieno risalto all'ultima ondata di denunce, ma non dicono al grande pubblico quanto sia improbabile venire colpiti da una di esse. Omettono il fatto che tutte le denunce si sono rivelate inefficaci poiche' nessuno finora e' stato condannato. Dimenticano di dire che le denunce riguardano solo chi condivide, e non chi scarica. Non parlano di chi resiste con successo alle denunce, e invece di accettare di pagare il pizzo rivendica i propri diritti, portando le major a rinunciare al processo per paura di una sconfitta.
Sistematicamente, i media mainstream evitano di mettere in mostra il fallimento delle azioni legali delle major contro chi pratica il file-sharing.
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