Dopo gli arresti dell'11 marzo a Milano dei compagni antifascisti, la voglia e la necessità di dargli solidarietà ci hanno spinto ad analizzare e cercare di comprendere maggiormente i fenomeni del neofascismo e dell'antifascismo.
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Siamo antiautoritari da sempre e non riusciamo a comprendere come sia possibile combattere il fascismo e poi costituire altri Poteri. Per noi il fascismo è l'organizzazione politica e sociale che nella forma più esplicita ed evidente ha manifestato il Potere e l'Autorità, ma in quanto antiautoritari non ci limitiamo a criticare solo quel tipo di società autoritaria. Perciò siamo convinti che la storia del fascismo e dell'antifascismo che ci hanno raccontato non sia quella vera. Abbiamo la necessità di comprendere chi ha aiutato il fascismo, chi l'ha combattuto e chi, con l'amnistia, lo ha riabilitato e lo ha fatto rientrare nel gioco della democrazia. Intere pagine di storia in merito agli "Arditi del Popolo", agli attentatori del duce e alle forme autorganizzate di resistenza, sono state cancellate dalla memoria collettiva e dalla storia ufficiale, così come tante barbarie del fascismo, compreso il colonialismo italiano in Africa e in Albania. Molti degli slogan fascisti come "dio patria famiglia" sono condivisi anche da altre ideologie. Durante i mondiali di calcio l'esaltazione della patria era patrimonio di quasi tutte le forze politiche, così come l'esaltazione della famiglia, microcosmo di una società autoritaria. Questa due giorni servirà a sostenere le spese dei compagni e delle compagne coinvolti nel processo per i fatti dell'11 marzo
Programma delle iniziative:
Venerdì 20 ottobre -ore 18 Presidio in piazza Matteotti per rivendicare il Patrimonio storico dell'USI distrutto dai fascisti -ore 20 a Libera Cena -ore 21.30 Presentazione della 2 giorni e dell’opuscolo “Quel giorno a Milano era caldo...”, aggiornamento sulla situazione legale degli arrestati. -ore 22 conferenza, "1920-Gli Arditi del Popolo, la prima lotta armata Antifascista" con Andrea Staid -ore 23.30 Concerto con RFT (Milano HC) Coda di Lupo (Aosta HC) No Bullets for Charlie (Carpi HC) e Dj set a seguire.
Sabato 21 ottobre -ore 16 Centro Storico, sala pubblica in Piazza Redecocca, presentazione del libro "All'estrema destra del Padre" con Emanuele Del Medico e conferenza su "L'ideologia e la "cultura" del neofascismo" con Mario Coglitore -ore 20 Cena a Libera -ore 21.30 Presentazione e proiezione del documentario "Gonars Memorial" a curea seguire i filmati "Fascist Legacy" e la "Resistenza anarchica al fascismo" -ore 23 Concerto con Dolceuchessina (Modena Ska) Zoe Lea (Modena Indie) Donutz (Modena Punk Rock) e Selecao Samba a cura di Dj Colbao.
Volantino distribuito dalla sezione di Modena dell'Unione Sindacale Italiana in occasione della 2 giorni
Figli dell’officina, figli della terra
L’Unione Sindacale Italiana, sezione di Modena, rivendica un luogo di socializzazione, aperto a tutta la città, come restituzione del patrimonio storico sottratto violentemente dai fascisti negli anni venti. L’Unione Sindacale Italiana aveva la propria sede in Via S. Agata 14 (ora piazza Matteotti) e contava negli anni venti 17.000 aderenti. L’Unione Sindacale Italiana è nata a Modena nel 1912 per contrapporsi e differenziarsi da un sindacalismo burocratico statalista asservito ai partiti politici. Difronte all’estrema frammentazione della società e del mondo del lavoro, alla flessibilità selvaggia come prospettiva sempre più probabile per chi si affacci nel mondo del lavoro, all’involuzione spettacolarmente autoritaria delle istituzioni politiche e giudiziarie, alla rassegnazione dei sindacati tradizionali difronte alle imperanti esigenze dell’economia nazionale e globale, sentiamo l’esigenza di manifestare in modo più ampio e concreto la presenza e la prospettiva libertaria tra i lavoratori, soprattutto sui temi che più li riguardano: - La precarietà come prospettiva necessaria alle esigenze dell’economia e della competitività nazionale; - La frammentazione sociale e contrattuale come strategia di controllo delle dinamiche interne al mondo del lavoro da parte dei poteri economici e politici; - L’incapacità dei sindacati tradizionali (per non parlare della politica istituzionale) non solo di risolvere strutturalmente i problemi del mondo del lavoro, ma di far fronte in modo efficace ai problemi più pressanti e quotidiani delle lavoratrici e dei lavoratori, anche nelle singole vertenze contrattuali (è sotto gli occhi di tutti il fallimento della concertazione). La ricostituzione della sezione modenese dell’Unione Sindacale Italiana si pone come elemento di continuità con una tradizione di lotte sociali che non appartiene esclusivamente ai sindacati confederali e alla politica istituzionale, ma anche a tutti coloro che in tali entità non si riconoscevano in passato e non si riconoscono tuttora. E’ necessario ricostruire rapporti di comunicazione e solidarietà tra tutti coloro che subiscono le conseguenze dell’attuale indirizzo delle politiche economiche e sociali. Unione Sindacale Italiana, sezione di Modena, aderente all’Associazione Internazionale dei Lavoratori
Gruppo anarchico “Rivoluzio Gilioli”
Via S. Agata 10, Modena 20 ottobre 2006
www.libera-unidea.org
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