Di nuovo la trascrizione di un intervento di Keith Olbermann alla MSNBC
E alla fine, come promesso, un commento speciale questa notte sulla firma del Military Commissions Act e la fine dell'Habeas Corpus.
Abbiamo vissuto come se fossimo stati in trance.
Abbiamo vissuto, come persone che avevano paura.
Ed ora - con i nostri diritti e le nostre libertà in pericolo - ci stiamo lentamente svegliando dal tortpore per capire che abbiamo avuto paura della cosa sbagliata.
Per questo motivo, stanotte, siamo diventati veramente gli eredi della tradizione americana.
Anche noi oggi, primo giorno di applicazione del Military Commissions Act, ci troviamo di fronte alle stesse minacce che i nostri antenati hanno affrontati, in altri tempi di crisi esagerata e di melodrammatica ostentazione della paura.
Un governo più pericoloso per le nostre libertà di quanto non lo sia il nemico da cui afferma di proteggerci.
Abbiamo già vissuto tempi del genere - più volte - per causa di uomini migliori, più spigliati e più nobili di George W. Bush.
Abbiamo vissuto qualcosa del genere quando il presidente John Adams insisteva che l'Alien and Sediction Act serviva per salvare le vite degli americani - solo per osservare come in realtà lui lo usasse per arrestare gli editori dei giornali americani critici nei suoi confronti.
Editori di giornali americani, imprigionati nelle carceri americani, per cose che avevano scritto, riguardo l'America.
Abbiamo vissuto qualcosa del genere, quando il presidente Woodrow Wilson insisteva ad affermre che l'Espionage Act era necessario per salvare vite americane - solo per osservare come lui usasse questa legge per perseguitare 2.000 americani, in special modo coloro che venivano definiti "Hyphenated Americans", la gran parte dei quali erano colpevoli solo di essere pacifisti in tempo di guerra.
Esponenti politici americani, imprigionati in carceri americane, per cose che affermavano, riguardo l'America.
E abbiamo vissuto ancora una volta cose del genere quando il presidente Franklin Delano Roosevelt insisteva nell'affermare che l'Ordine Esecutivo 9-0-6-6 era necessario per salvare le vite degli americani - solo per osservare come lui lo usasse per imprigionare ed impoverire oltre 110 mila americani la cui unica colpa era quella di avere origini giapponesi.
Il tutto mentre il suo braccio destro, il generale DeWitt, diceva dinanzi al Congresso: "Non fa alcuna differenza il fatto che questa persona sia un cittadino americano - è ancora e sempre un giapponese".
Cittadini americani, rinchiusi in campi di concentramento americani, non per qualcosa che aveva scritto o detto o fatto - ma per scelte che loro o i loro antenati avevano preso, riguardo al trasferirsi in America.
Ognuna di questa azioni era stata intrapresa per la più vitale, la più urgente, la più inevitabile delle ragioni.
Ed ogni volta, si è trattato di un tradimento di quegli ideali che gli stessi presidenti che avevano voluto l'approvazione di queste norme, affermavano di stare difendendo.
Adams ed il suo partito furono cacciati dalla Casa Bianca, e l'Alien and Sediction Act fu cancellato.
Gran parte delle persone che erano state costrette al silenzio da Wilson, rimasero in vita dopo la fine della sua presidenza, ed uno di essi addirittura corse per la presidenze dopo di lui ed ebbe 900 mila voti - sebbene la sua campagna presidenziale fosse stata condotta interamente dalla sua cella.
E l'internamento deciso da Roosevelt dei cittadini americani di origine giapponese non fu solo la macchia più indebile della sua presidenza, ma ha anche necessitato di una formale scusa da parte del governo degli Stati Uniti ai cittadini americani la cui vita era stata rovinata da quella decisione.
Ricordate: la più vitale. La più urgente. La più pressante delle ragioni.
In tempo di terrore, siamo stati, semplicemente umani.
Abbiamo permesso alla "paura della stessa paura" di Roosevelt di avere la meglio su di noi.
Abbiamo dato ascolto alla piccola voce dentro di noi che ci diceva "il lupo è alle porte; questo sarà temporaneo; non ci saranno abusi; ed anche questo finira".
Abbiamo accettato il concetto che l'unico modo per fermare i terroristi è permettere al governo di comportarsi un po' come i terroristi stessi.
Allo stesso modo di come una volta avevamo accettato che l'unico modo per fermare i sovietici, era permettere al governo di comportarsi un po' come i sovietici stessi.
O semplicemente sostituendo le parole, come i giapponesi.
O come i tedeschi.
O come i socialisti.
O come gli anarchici.
O come gli immigrati.
O come gli inglesi.
O come gli stranieri.
La più vitale, la più urgente, la più inevitabile delle ragioni.
E, sempre, sempre. La più errata.
"Con il senno di poi, le domande rimarranno poche e concise: Questa generazione di americani ha preso seriamente la minaccia, ed ha fatto tutto quello che doveva fare per sconfiggere questa minaccia?"
Parole indicative.
Ed anche ironiche se ci pensate, presidente Bush.
Le avete affermate voi stesso ieri, mentre firmavate il Military Commissions Act.
Spesso dite molte più cose di quelle che conoscete, Signore.
Tristemente - ne sono sicuro - la verità è che con il senno di poi la storia riconoscerà che la vera minaccia che questa generazione di americani doveva prendere sul serio eravate voi.
Abbiamo una lunga e dolorosa tradizione di ignorare la famosa profezia attribuita a Benjamin Franklin quando affermò che "coloro che danno via una libertà essenziale per acquistare un po' di temporanea sicurezza, non meritano nè la libertà nè la sicurezza".
Ma mai prima nella storia era stato reso legge l'avvelenamento dell'Habeas Corpus, la protezione iniziale da cui derivano tutte le libertà essenziali.
Voi, signore, avete depauperato questa libertà.
Voi, signore, ci avete dato il caos e lo avete chiamato ordine.
Voi, signore, ci avete imposto la sottomissione e lo avete chiamato libertà.
Per la più vitale. La più urgente. La più inevitabile delle ragioni.
E - come sempre, presidente Bush - la più errata.
Abbiamo consegnato un assegno in bianco sulle nostre libertà ad un uomo che ha affermato che non è accettabile comparare ciò che questo Paese ha fatto, a ciò che hanno fatto i terroristi.
Abbiamo consegnato un assegno in bianco sulle nostre libertà ad un uomo che ha insistito di nuovo sul fatto che "gli Stati Uniti d'America non applicano la tortura. E' contro la nostra legge ed è contro i nostri valori" e che ha affermato questo mentre le immagini di Abu Ghraib e le storie delle torture dei prigionieri con l'acqua lo circondavano, figurativamente, dinanzi ai teleschermi.
Abbiamo consegnato un assegno in bianco sulle nostre libertà ad un uomo che ora, potrebbe, se solo decidesse di farlo, non solo dichiarare "nemico fuorilegge combattente" qualsiasi cittadino americano e inviarlo da qualche parte - non si sa dove - per la detenzione, ma oggi potrebbe anche, se solo decidesse di farlo, dichiarare te, cittadino americano protetto dalla Costituzione americana, un "nemico fuorilegge combattente" e detenerti in qualche luogo segreto per un tempo a sua scelta.
E se pensate che questa sia solo iperbole o isteria, allora chiedetelo agli editori dei giornali che venivano arrestati quando John Adams era presidente, ai pacifisti che venivano detenuti quando Woodrow Wilson era presidente o agli americani di origine giapponese detenuti nel campo di concentramento di Manzanar quando Franklink Delano Roosevelt era presidente.
E se qualcuno pensa che l'Habeas Corpus non sia stato sospeso per i cittadini americani, ma solo per chiunque altro, allora si faccia questa domanda: se domani doveste essere arrestati improvvisamente per strada e vi definissero uno straniero o un immigrato illegale o anche un "nemico fuorilegge combattente" - in che modo pensate di poterli convincere a farvi apparire dinanzi ad una corte per provare che non è così? Pensate davvero che il segretario alla Giustizia sia pronto a darvi una mano?
La verità è che il presidente ora ha un assegno in bianco.
Ha mentito per ottenerlo.
Ha mentito mentre lo riceveva.
C'è qualche ragione o anhe solo speranza, che non abbia mentito sull'uso che intende farne o sugli obiettivi contro i quali intende usarlo?
"Queste commissioni militari garantiranno la correttezza del procedimento giudiziario", ci avete detto ieri, presidente Bush. "In cui gli accusati sono presunti innocenti, hanno accesso ad un avvocato e potranno ascoltare tutte le prove contro di loro".
'Presunti innocenti', presidente Bush?
Il pezzo di carta che voi avete firmato mentre affermavate questo, permette di torturare i detenuti fino al punto in cui arrivino a sostenere "seri traumi fisici e mentali", nella speranza di ottenere prove per incriminarli, non consentendo neppure loro di invocare più la Convenzione di Ginevra in loro difesa.
'Accesso ad un avvocato', presidente Bush?
Il comandante Charles Switf ha affermato dinanzi alla Corte Suprema che sulla base di questo programma gli è stato garantito accesso al detenuto, solo in cambio della promessa che questo si fosse dichiarato colpevole.
'Ascoltare tutte le prove', presidente Bush?
Il Military Commissions Act specificamente permette l'introduzione di prove secretate che non vengono rese disponibili alla difesa.
Le vostre parole sono menzogne, Signore.
E sono menzogne che ci mettono tutti in pericolo.
"Uno dei terroristi che si pensa che abbiano pianificato gli attacchi dell'11 settembre", ci avete detto ieri, "ha affermato che sperava che questi attacchi fossero l'inizio della fine per l'America".
Questo i terroristi, Signore, potevano solo sperarlo.
Nè le sue azioni, nè le azioni di una serie senza fine di terroristi (reali o immaginati), potevano raggiungere questo scopo, ma solo voi.
Habeas Corpus? Andato.
Le Convenzioni di Ginevra? Un optional.
Quella Forza Morale che abbiamo sempre mostrato al mondo come un eterna salvezza, e nel nostro interno a noi stessi come segno di eterna protezione? Scomparsa nel nulla.
Queste cose le avete fatte voi, presidente Bush. E sono queste che rappresenteranno "l'inizio della fine dell'America".
E tutto questo un giorno potrebbe capitare anche a voi Signore - pensateci mentre vi troverete chissà dove in mezzo a miriadi di separate, intenzionali e terroristiche invocazioni dell'11 settembre - o quando starete per fare un piccolo ulteriore cambiamento del mondo che conosciamo - o quando starete per firmare anche un solo piccolo ulteriore ripudio di tutto quello per cui sono morti i nostri patrioti - ebbene, Signor presidente, tutto questo un giorno potrebbe capitare anche a voi, quando, in soli 27 mesi e due giorni da oggi, lascerete il vostro ufficio alla Casa Bianca ed un qualsiasi irresponsabile futuro presidente, aiutato da un "tribunale competente" di lacchè, potrebbe avere il potere, per la legge che avete firmato, di dichiarare lo status di "nemico fuorilegge combattente", e quindi creare una Commissione Militare per giudicare, non John Walker Lindh, ma George Walker Bush.
Per la più vitale, la più urgente e la più inevitabile delle ragioni.
E senza dubbio, Signore, come sempre sinora la più errata.
Buona notte, e buona fortuna.
Keith Olbermann
Tradotto da putino (putino@gmail.com)
|