Daniela D'Andrea.
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Mimmo:
Come si relaziona il tuo lavoro agli addetti ai lavori del sistema arte?
Daniela:
L'arte digitale rappresenta un nuova strada nel panorama artistico contemporaneo. Davanti ad un lavoro creato TOTALMENTE al computer, c'è poca fiducia e conoscenza delle lunghe fasi di progettazione e di sviluppo. Viviamo in un'epoca dove le tecnologie stanno prendendo il sopravvento, sostituendo ogni tecnica manuale, e io sento l'esigenza di voler emergere come artista direttamente proporzionale al mio tempo.
M:
Qualche curatore, critico o gallerista segue con interesse il tuo lavoro?
D:
Non ho ancora mai lavorato con nessun gallerista, curatore o critico in modo specifico. Ho sempre cercato di gestire da sola i miei “prodotti”, non appoggiandomi a nessuno in particolare. Vivendo in Sicilia, avverto di essere più isolata dal mercato e dal mondo dell'arte.
M:
Ti piacerebbe essere seguita da un gallerista?
D:
forse potrebbe essere limitante per alcuni aspetti, per altri mi piacerebbe, potrebbe offrirmi maggiore visibilità e una possibile continuità nel tempo.
M:
Quanto è dura cercare quotidianamente autonomamente motivazioni produttive artistiche?
D:
Non è duro cercare motivazioni, amo quello che faccio. Non ho bisogno di uno stimolo esterno è una necessità intrinseca che nasce da dentro. Il mio modo naturale per esternare e comunicare al mondo ciò che sono e sento.
M:
Pensi sia un lavoro? Immagini di potere vivere autonomamente solo con la tua arte senza protezioni?
D:
Il sogno di tutti è lavorare facendo qualcosa che si ama fare. Coniugo un lavoro da impiegata in ufficio con studi ad indirizzo artistico.
Domenico Di Caterino
www.mariopesceafore.ilcannocchiale.it
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