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Il sindaco di Verona equipara la FROCESSIONE alle manifestazioni razziste. Rispondiamogli!
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Facciamo Breccia Thursday, Oct. 26, 2006 at 12:38 PM |
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Il sindaco di Verona, Zanotto, ex DC ora centrosinistro, equipara le manifestazioni gay alle manifestazioni razziste
Le/gli antifascist* lesbiche, gay, trans, etero stanno mandando mail di protesta contro le affermazioni del sindaco di Verona, Zanotto.
Partecipate anche voi a questa battaglia di civiltà! Le mail vanno inviate a corrierediverona@corriereveneto.it Sindaco@comune.verona.it Vicesindaco@comune.verona.it e magari postate in copia anche qui
Seguono - articoli del sindaco e del vicesindaco di Verona, Pedrazza Gorlero - comunicato di Facciamo Breccia inviato al Corriere di Verona e, per conoscenza al sindaco
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IL SINDACO DI VERONA: "Nè CON I RAZZISTI, Nè CON I GAY!" "Grande dinamismo e una grande coesione nel perseguire quegli obiettivi che portano al progresso sociale" martedì 24 ottobre 2006 , di Il Corriere di Verona
di PAOLO ZANOTTO Sindaco di Verona Verona non è una città di destra e mi fa piacere che questa considerazione appartenga ad un osservatore esterno, attento e autorevole come Tim Parks. Sta invece nel rifiuto degli opposti estremi la solidità della comunità veronese, non facile agli entusiasmi, ma sempre pronta a farsi carico con discrezione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati. Verona, insomma, è una città non chiassosa dove, come sottolinea lo stesso Parks, emergono con più evidenza i comportamenti estremi che vengono poi enfatizzati dai media nazionali ma che appunto si evidenziano solo perché la maggioranza della comunità è silenziosa, operosa, discreta. Verona, quindi, non si riconosce né nelle manifestazioni razziste, né tantomeno nelle sfilate gay e neppure in quanti hanno fischiato i rappresentanti del Governo al termine della Messa di Benedetto XVI al Bentegodi. Ma, e qui dissento dallo scrittore inglese, ciò che spicca della comunità veronese è la grande operosità che ha consentito di far progredire Verona fino al punto di farla diventare una città metropolitana: Università, Aeroporto, Fiera, Veronamercato, Quadrante Europa, l'acquisizione della Passalacqua e il futuro Polo finanziario testimoniano lungimiranza, capacità di fare squadra e di creare occasioni di sviluppo e di lavoro per il benessere dell'intera città. Tutto ciò testimonia un grande dinamismo e una grande coesione nel perseguire quegli obiettivi che portano al progresso sociale. Verona, quindi, chiede alla classe politica continuità non nel senso di schieramento politico ma nel progresso e nello sviluppo, superando l'inconcludenza e la mancanza di progettualità coraggiose. È per questo che nel 2002 la comunità veronese ha scelto questa amministrazione dando prova di saper discriminare tra continuità politica e proposte concrete. Del resto, è qui contesto l'affermazione di Parks sull'asserita impossibilità di prendere decisioni importanti, questa amministrazione si è caratterizzata per scelte di grande coraggio e lungimiranza. Stiamo lavorando perché altre istituzioni seguano questo esempio essendo la loro partecipazione essenziale per il buon esito dei progetti e delle scelte.
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Dal Corriere di verona del 26 ottobre
Pedrazza Gorlero, vicesindaco di Verona, ex rettore universitario interviene sulla lettera di ZAnotto e dice: Il sindaco non ha voluto escludere gli estremi..."città equilibrata al centro ma capace anche di ospitare le contraddizioni, spinta i questa alchimia dalle sue origini discendenti dalla borghesia agraria colta che ha come vocazione il non prendere partito ma preoccuparsi anzi che nessun partito abbia la capacità di provocare uno squilibrio"....sulle affermazioni di Zanotto il vicesindaco riprende cosi prendendo a prestito l'ommagine di un compasso per descrivere il mood di un veronese medio:" si apre sin dove può senza perdere l'equilibrio, può arrivare anche a 180 gradi annullando in questo modo la differenza tra destra e sinistra" Nessuna preclusione per il mondo gay, " assicura Pedrazza Gorlero, ricordando che " Verona è capace di ospitare le diversità, dove lo stesso mondo cattolico riesce a tenere assieme la storia di Nigrizia e i conservatori di Santa Toscana" senza dover scegliere l'una o l'altra parte. L'immagine data è quella di una città materna dove tutto si tiene purchè non vi sia esagerazione; un posto dove la gente si preoccupa se un elemento pèrende il sopravvento-chiunque sia- e rischia di cambiare una fisionomia nota da sempre". "I mutamenti sono mal visti e nel DNA del veronese c'è l'equilibrio al centro". "L'effetto è di una armonia e grazia che si riflette anche all'esterno nel paesaggio e nell'architettura"
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Scriviamo a proposito delle affermazioni del Sindaco di Verona Paolo Zanotto pubblicate sul 'Corriere di Verona' il 24.10, affermazioni che riteniamo offensive e frutto della totale disinformazione rispetto alle iniziative di 'Layca!', di cui anche noi siamo stati/e organizzatori e promotori. 1. Offensive perché non si possono comparare le manifestazioni razziste, finalizzate a negare diritti a donne e uomini provenienti da altri Paesi, con una manifestazione gay lesbica e trans che ha per fine l'affermazione di dignità e diritti a tutt'oggi negati. Poiché, come il Sindaco stesso afferma, la comunità veronese sarebbe "sempre pronta a farsi carico con discrezione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati", chiediamo come mai, a nome della suddetta comunità che rappresenta, Paolo Zanotto non abbia espresso neppure un accenno di critica al capo della chiesa cattolica, Joseph Ratzinger, che insulta quotidianamente le persone omosessuali e transessuali e che ha utilizzato il palco di Verona per definire le nostre relazioni come "forme deboli e deviate di amore". Questa denigrazione crescente e continua delle nostre vite e delle nostre relazioni pare forse poca cosa al Sindaco Zanotto? Noi non riteniamo di appartenere alla categoria degli "ultimi" o dei "meno fortunati", che troviamo populista e demagogica, ma non per questo non sentiamo il peso che le parole di J. Ratzinger hanno soprattutto sulle vite di tanti giovani, uomini e donne, che vivono con difficoltà la propria omosessualità, non per ragioni psicologiche ma per gli effetti di marginalizzazione che tali definizioni producono sulle loro esistenze. Ed è proprio per tali ragioni che abbiamo scelto di scendere per strada il 19 ottobre a Verona con una Frocessione, come abbiamo anche spiegato in conferenza stampa. 2. Frutto della totale disinformazione, perché la Frocessione si inseriva in una serie di iniziative che, nell'arco di tre settimane, ha spaziato dalla presentazione di libri e riviste alla manifestazione di piazza, dalle feste al convegno cui sono intervenuti autorevoli studiosi/e. Come abbiamo più volte ripetuto anche in conferenza stampa, è riduzionista una lettura della Frocessione che non tenga conto della complessità di linguaggi e strumenti comunicativi utilizzati da 'Layca!'. Se si vuole vedere e prendere in considerazione solo una parzialità di 'Layca!', quella che fa più comodo, il problema non è nostro ma di chi non ne sa – o non ne vuole – leggere la complessità. Rivendichiamo tutte le iniziative che hanno composto 'Layca!' e ne rivendichiamo tanto lo spessore culturale quanto il portato ironico. Non intendiamo lasciarci comparare a gruppi che della violenza omofobica, del razzismo e dell'esclusione fanno la loro unica ragione di essere, perché proprio queste posizioni e pratiche politiche sono ciò che noi combattiamo. Non chiediamo al Sindaco Zanotto, né ci aspettiamo, scuse per le sue affermazioni pubblicate su questo giornale. Non ci importano le formalità. Ciò che ci sta a cuore e per cui continueremo a mobilitarci sono la difesa della laicità e del diritto di autodeterminazione, oggi più che mai messi in serio pericolo anche e soprattutto dai rappresentanti istituzionali. L'Italia non è una provincia del Vaticano, e non viviamo in una teocrazia: questi sono i nostri punti fermi e su cui non intendiamo indietreggiare.
Distinti saluti Coordinamento Facciamo Breccia 25 ottobre 2006
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LAI-Lesbiche Antifasciste in Italia- Lettera apertasulle affermazioni di Paolo Zanotto pub
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Lai - Lesbiche Antifasciste in Italia Thursday, Oct. 26, 2006 at 3:07 PM |
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lai@women.it |
Non meraviglia che il sindaco di Verona Paolo Zanotto metta sullo stesso piano le manifestazioni razziste e la resistenza al clericalismo fondamentalista, in un clima politico e culturale di regressione e di in-differenza nel quale la stessa resistenza al nazifascismo viene collocata dietrologicamente sullo stesso piano dei repubblichini di Salò. La sua scelta di presentarsi come rappresentante di una fantomatica "maggioranza silenziosa" la dice lunga sulla sua incapacità o sulla sua non volontà di connettersi ad un cambiamento positivo di una situazione che ha ormai inserito l'Italia tra i paesi meno avanzati e più reazionari del contesto europeo e mondiale. Ed è di per sè uno schieramento preciso, nonostante la sua ambizione di "equidistanza". L'unica equidistanza che in realtà esprime il suo intervento è quella che intercorre fra il conservatorismo e l'immobilismo, fra l'acritica accettazione di uno stato confessionale e il supino consenso ai dettami vaticani. Dal quadro di "opposti estremi" che Zanotto dipinge a partire dal suo schieramento di parte, restano fuori l'oppressione, la discriminazione, e la stessa democrazia con le sue forme di libera espressione. Restano fuori tutti coloro che, pur "operosi" nel difendere questa democrazia e i suoi valori laici, non sono certo né "silenziosi" né "discreti" nel denunciare le aggressioni antidemocratiche e le violazioni dei diritti civili. E che, chiassosi e indiscreti come sempre, trovano francamente oscena la definizione di "meno fortunati" data da Zanotto a gruppi sociali che subiscono uno sfruttamento ed una emarginazione con cui la fortuna non ha proprio nulla a che fare.
LAI - Lesbiche Antifasciste in Italia
www.women.it/lai
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Articolo del 26 sul Corriere di Verona
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Facciamo Breccia Friday, Oct. 27, 2006 at 1:28 PM |
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... e non è che l'inizio: il Corriere di Verona sta inoltrando tutte le email di protesta alla redazione nazionale del Corriere della sera, perché ne aprano un caso nazionale... grazie a tutt*!
VERONA — «Verona non si riconosce né nelle manifestazioni razziste, né tantomeno nelle sfilate gay». Sono bastate queste poche parole del sindaco Paolo Zanotto, in una sua lettera, ieri, sul Corriere di Verona, a scatenare l'indignazione dell'Arcigay, che ora chiede al più presto un chiarimento e una rettifica. «Abbiamo sempre considerato Zanotto una persona ragionevole e attento alle libertà civili - afferma il leader dell'Arcigay veneto, Alessandro Zan - Sconcerta come abbia messo sullo stesso piano manifestazioni razziste e persone omosessuali». Nello specifico, il primo cittadino si riferiva alla «Frocessione» , la manifestazione organizzata da diverse sigle vicine all'estrema sinistra e ai centri sociali, in concomitanza con la visita di papa Benedetto XVI. Una manifestazione che Zanotto, nella sua lettera, giudica lontana dalla sensibilità della città. «Sta invece nel rifiuto degli opposti estremi la solidità della comunità veronese - scriveva il sindaco - non facile agli entusiasmi, ma sempre pronta a farsi carico con discre zione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati». Questo il contesto in cui poi è inserita la frase della discordia. «E' stupefacente che un sindaco dell'Ulivo si esprima con simili considerazioni quanto mai imprudenti - prosegue Zan -. A Verona c'è stata una manifestazione provocatoria da cui noi ci siamo convintamente dissociati, ciò non toglie che un rappresentante delle istituzioni e primo cittadino non si può usare queste espressioni al limite dell'intolleranza. Chiediamo una chiara rettifica». «Lo abbiamo incontrato tre volte e si è sempre dimostrato persona squisita - ricorda Simonetta Brizzi, di Arcilesbica Verona - Per questo quelle parole mi hanno scioccato. Convinta che intendesse dire un'altra cosa, gradiremo quanto prima delle spiegazioni». Attacca anche il segretario del Pdci veronese Graziano Perini. « Basta con la solita storia degli opposti estremismi - afferma -. Quella manifestazione è stata una giusta provocazione che ha fatto luce sulle spese folli sostenute per la visita del papa a Verona e che si inserisce in un di battito sulla laicità, che si collega anche all'apertura alle coppie di fatto dell'assessore Sartori » . Non è questo l'unico spunto di dibattito offerto dalla lettera del sindaco, pensata come risposta ad un intervento dello scrittore Tim Parks. In un passaggio, Zanotto si dice d'accordo con Parks nel sostenere che Verona «non è città di destra». «Il sindaco non ha capito nulla dell'intervento di Tim Parks, che tra l'altro è un mio amico - ribatte Luca Bajona, consigliere comunale di Alleanza Nazionale -. Lo scrittore voleva dire che Verona non è quella che spesso viene dipinta dai media, ovvero città di estrema destra, intesa come razzista o violenta. Ma è senza dubbio città moderata e di centrodestra, e se il sindaco ancora non l'ha capito lo capirà tra pochi mesi » . Una visione che non condivide Fiorenzo Fasoli, consigliere comunale di Rifondazione Comunista. « Io penso invece che il dna di Verona sia proprio di destra. E'stata capitale della Repubblica di Salò, terreno fertile della strategia della tensione negli anni settanta e ancora oggi non rifiuta l'estremismo di destra. Ci sono settori sociali avanzati, anche progressisti che sono tollerati, ma cui non viene mai data la possibilità di incidere veramente e che non saranno mai maggioranza » . Il capogruppo di Forza Italia Vito Giacino non risparmia un caustico commento alla considerazione del sindaco per cui Vero na è città che « chiede alla classe politica continuità, non nel senso di schieramento politico ma nel progresso e nello sviluppo, superando l'inconcludenza e la mancanza di progettualità coraggiose » . « Il sindaco non si monti la testa - afferma - la genesi del fenomeno Zanotto si deve solo ad errori del centrodestra, non alla continuità o al coraggio che per altro in 5 anni ha dimostrato di non avere » . Sulla stessa linea Paolo Tosato, consigliere comunale della Lega Nord. « La sua analisi può essere anche corretta, ma lui non può certo identificarsi come esempio di buona amministrazione. I veronesi hanno premiato un nome e una promessa, che non è stata mantenuta » . Alessio Corazza ---
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da Corriere del Veneto, 27 ottobre
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FB Sunday, Oct. 29, 2006 at 10:34 AM |
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VERONA. E-MAIL DI PROTESTA CONTRO IL SINDACO ono missive inviate da associazioni e persone gay e lesbiche, che criticano la lettera di Zanotto venerdì 27 ottobre 2006 , di Il Corriere del Veneto
VERONA — Sono sono state spedite da tutta Italia: destinataria la casella email del sindaco. Sono missive inviate da associazioni e persone gay e lesbiche, che criticano la lettera di Zanotto. Il quale, sul Corriere di Verona, riprendendo il dibattito aperto da Tim Parks ha parlato di una Verona non « città non di destra » , che non si risconosce negli opposti estremismi ( « non marcia con i razzisti, ma nemmeno nelle sfilate gay » ) . Frasi che, decostentualizzate dal ragionamento generale, sono però finite nel mirino delle associazioni gay. Roberto Aere, dell'associazione Layca - che durante la visita di Benedetto XVI ha promosso la « frocessione » come protesta contro il Papa - definisce Zanotto « rappresentante del vaticano per il comune » . Sabina Ranieri, invece, stigmatizza il primo cittadino per la sua « aberrante equidistanza » tra l' « essere razzista e omosessuali » .
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