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Nessun rinnovo contrattuale per 318 Lavoratori SATA, di cosa vi meravigliate?
by Comunicato Stampa Prc - segreteria prov. PZ Monday, Nov. 06, 2006 at 1:00 AM mail:

Il mancato rinnovo contrattuale per 318 lavoratori interinali dello stabilimento FIAT SATA di Melfi ripropone prepotentemente il dibattito sulla questione precarietà.

Quello a cui stiamo assistendo è esattamente l’effetto voluto dalla introduzione della legge 30 da parte del Governo Berlusconi e per niente affatto, come vorrebbero taluni, una “stortura” nella sua concreta applicazione. La mercificazione della forza lavoro, il contenimento forzoso del costo del lavoro attraverso la riduzione del reddito della classe lavoratrice, la precarizzazione della complessiva condizione normativa dei lavoratori e una sorta di reintroduzione legalizzata del “capolarato”, con l’incentivazione della proliferazione di soggetti intermediari, costituiscono il preciso disegno delle forze neoliberiste teso a rilanciare la competitività delle aziende previa una riduzione dei diritti dei lavoratori ed una redistribuzione verso l’alto del reddito complessivo. L’impianto della legge 30 poggia in realtà le sue basi sul cosiddetto pacchetto TREU, ragione per la quale non si tratta semplicemente di cancellare detta legge (che semmai andrebbe abolita unitamente a quest’ultimo complesso di norme), bensì di avviare, come sta facendo Rifondazione Comunista a livello nazionale, un nuovo “Libro bianco” del lavoro, con la riscrittura completa della relativa legislazione. L’intenzione del PRC è di cambiare i contratti interinali, i contratti a termine e le esternalizzazioni. Fissare un nuovo concetto di subordinazione, eliminando così l'“area grigia” della parasubordinazione. Mantenere fermo, come peraltro sostenuto nel programma dell’UNIONE, il fulcro del lavoro a tempo indeterminato e ribadire con forza che il lavoro a termine deve essere un'eccezione giustificata. Così facendo dovrà definitivamente superarsi la confusione tra “flessibilità di impresa”e “precarietà del lavoratore”, sovrapposizione che, come detto, ha il fine di abbassare i costi del lavoro, ma che non ha migliorato le prestazioni delle aziende italiane negli ultimi anni.
Il mancato rinnovo contrattuale ai 318 Lavoratori SATA non è che una spia rivelatrice della aberrazione introdotta dalla recente legislazione sul Lavoro e il PRC si meraviglia che vi sia qualcuno che si meravigli, specie tra le forze di centrodestra. L’imperativo primario, ovviamente, è quello di far rientrare l’emergenza dei 318 operai e di una loro stabilizzazione. Sorprende, tuttavia, l’arroganza della FIAT SATA che opera in contrasto con gli accordi sindacali già raggiunti a livello nazionale ed in controtendenza rispetto a quanto avviene in altri stabilimenti, specie ove si consideri che tutto ciò accade alla immediata vigilia della importante manifestazione nazionale contro la precarietà del prossimo 4 novembre. Vista, tra l’altro, l’introduzione in Finanziaria della progressiva eliminazione del “cuneo fiscale” e una distribuzione del 2,5% del medesimo alle imprese che stabilizzano i precari unitamente agli altri vantaggi fiscali promessi alle aziende attraverso la introduzione di una legislazione regionale sull’apprendistato, appare ancora più sospetto il contegno della azienda e non vorremmo che tutto ciò si riveli soltanto come un abile espediente per “alzare il prezzo” in vista di ulteriori agevolazioni. È ora di dire basta ad interventi “senza fondo” che non comportano alcun beneficio per la reale competitività della azienda né per le condizioni dei Lavoratori e di invitare la FIAT SATA a stabilizzare i 318 operai.
Il partito della Rifondazione Comunista invita questi ultimi ad aderire alla manifestazione nazionale contro la precarietà prevista per il prossimo 4 novembre a Roma.


Per la segreteria
Paolo Pesacane

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