essere andati in piazza l'11 marzo è stato un errore politico. Al di là dell'ingiusta sentenza (ma quale lo è?) che ci mette di fronte ad un precente (la devastazione e saccheggio) col quale dovremo fare i conti nei prossimi anni, a milano rimane un problema politico. Posso comprendere la reazione emotiva al clima di intimidazione che regna da un pò lombardia, condivido lo sdegno di fronte ad una città che accetta di vedere sfilare i fascisti, posso capire benissimo che la precarietà lavorativa, l'assenza di casa e il costo della vita in generale ci abbiano portato all'estremo della sopportazione. Tuttavia ritengo che l'11 marzo non sia stata la pronta risposta a tutto questo e mi preoccupa il fatto che qualcuno abbia pensato che l'antifascismo si declini con tale pericolosissima ingenuità. Il messaggio migliore che abbiamo passato all'amministrazione politica di milano e alla questura è: -attenzione, non siamo più in grado di gestire la piazza non ci assumiamo responsabilità politica di ciò che sta avvenendo, quello che succederà è fuori dalla nostra gestione politica-
Difendere chi è stato arrestato è il minimo che si possa fare, ma credo che fino a quando non avremo chiarito che, soprattutto le modalità e il processo di costruzione di quell'evento, ma anche i fumosi obiettivi non sono vincenti, beh temo che i processi trasformativi abiteranno altrove.
salutations
|