L'operaio (oggi siamo tutti operai, ieri ci voleva una metafora per risultare tali) assieme alla sua famiglia sta male, economicamente, i figli hanno molto meno possibilità di riuscire nella vita dei Rutelli e Pannella, ma non perchè sono meno intelligenti, anzi, ma perchè non hanno la possibilità di studiare. E' stato sempre cosi' anche nel Partito Comunista i dirigenti di Federazione erano i figli di sindacalisti, di deputati, comunque cittanini.
Ed Il Partito Comunista era il partito più rivoluzionario che c'era. La differenza di classe c'è sempre ma nei partiti comunisti è limitata solo in sfumature.
L'operaio vede Rutelli, Mastella, che giuoca su 'Italia uno' (tempo fa l'ho visto, lo giuro), Pannella, tutti ben nutriti, colti e narcisisti.
Non dobbiamo elaborare il lutto del Comunismo defunto, dobbiamo solo far distinzione tra oggetti esterni e la loro rappresentazione introiettata, ci rimane, a dispetto di qualche borghese "comunista", ancora la speranza che con l'idea, il concetto, di comunismo si possano migliorare le cose. Eccome? L'idea è un progetto futuro ( non si puo' prevedere il tempo) che ci fa muovere in una strategia ed una tattica le quali ci dovrebbero portare ad un miglioramento progressivo delle condizioni di vita dei più deboli, ma durante questa strada iniziale ( idea, strategia, tattica) la tattica si confonde, si mischia con gli interessi dei ricchi, dei padroni; quando Prodi ed i luminari economici, che hanno come referente il Centrosinistra, ha fatto questa finanziaria ha pensato: " ai conti pubblici, all'Europa, alle prospettive dell'economia competiti'o'va...etc". Questi sono altro della solidarietà sociale, di un'immediata giustizia quasi economica, sono conti da bottegai, si' magari di grandi professori esimi universitari, ma sempre carrettieri ricchi. Compagni, si salvi chi puo', tenendo ferma la nostra fissazione. Fraterni saluti. Michele Altamore
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