Concentramento
in Piazza De Ferrari ore 9,30
SCIOPERO
GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA DI GUERRA
L’attuale
finanziaria viene spacciata dal governo di centro sinistra come una
manovra economica finalizzata a raddrizzare i conti dello Stato,
sviluppare l’economia e redistribuire più equamente il reddito.
Nessuna
di queste cose è vera.
I
conti dello Stato non possono essere raddrizzati, né questa economia
sviluppata, perché il loro “sbilanciamento” deriva dalla crisi del
modello produttivo, che è cronica e non è sanabile.
Il
sistema economico fa acqua da tutte le parti in tutto il mondo, e
soltanto l’uso continuo della forza militare da parte dei paesi
imperialisti lo tiene in piedi.
Per
quanto riguarda la “ridistribuzione”, la nuova finanziaria aumenta un
po’ le tasse al ceto medio (cioè quelli che-poveretti!!-guadagnano
6/7000 euro al mese) e riduce il prelievo fiscale dalla busta paga dei
lavoratori dipendenti di 10/15 euro al mese.
A
fronte di ciò, il costo della vita per tutti i lavoratori, viene fatto
crescere vertiginosamente attraverso i tagli ai servizi sociali, lo
scippo del TFR e l’aumento di ticket sanitari e bolli auto.
Più
di 20 miliardi di euro (su un totale di 33.4) vengono rastrellati in
questo modo ed usati sostanzialmente per tre scopi:
1)
finanziare, attraverso agevolazioni fiscali, le grandi imprese
capitalistiche, che pure hanno registrato notevoli attivi in Borsa nel
corso dell’ultimo anno;
2)
mantenere efficiente la macchina dello Stato, cioè tutte quelle
istituzioni (dal governo agli sbirri, i tribunali e le carceri per
arrivare fino ai sindacati addomesticati) che formano il sistema di
sfruttamento e repressione dei lavoratori;
3)
finanziare le missioni in Libano, Afghanistan, Iraq, etc.,
attraverso le quali l’imperialismo italiano cerca di partecipare alla
spartizione della torta a livello mondiale.
Con
ciò, il governo di centro sinistra mostra – a chi non se ne fosse
ancora accorto – la sua totale continuità con il governo precedente: in
realtà, centro destra e centro sinistra sono due diverse fazioni della
stessa classe, due diverse facce della stessa “merdaglia”.
C’è
una guerra in corso. Una guerra dichiarata dall’imperialismo a tutti i
proletari del mondo, a vantaggio dei padroni, ma pagata dai lavoratori;
una guerra che viene condotta anche qui, contro di noi, a colpi di
sfruttamento, precarietà, incidenti sul lavoro e repressione per chi si
ribella; una guerra che fa quotidianamente le sue vittime tra i
lavoratori.
Con
questa politica non ci sarà nessun beneficio di lungo periodo per i
proletari, solo la lotta e l’unità di classe porteranno
all’eliminazione della società dell’oppressione e dello sfruttamento.
Centro
di Documentazione Proletaria Borgorosso - Genova