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Solidarietà al direttore scolastico di Padova
by sergio martella Thursday, Nov. 16, 2006 at 8:43 AM mail: sergio.martella@aliceposta.it

Vincenzo Amato, direttore scolastico di una scuola di Vigodarzere (Pd), ha osato opporsi all'intervento del potente vescovo Mattiazzo di Padova per l'inaugurazione di una nuova sede. Apriti cielo, per aver difeso la laicità della scuola contenitore e garanzia delle diversità (compreso il diritto dei non credenti), è stato messo alla berlina dal provveditore al ministro. In realtà la presenza della chiesa in ambiti educativi fa male! Lo dimostrano i risultati della realtà di sempre: chiesa, ignoranza, degrado e violenza (come a Napoli) ne sono la prova.

Solidarietà a Vincenzo Amato

Esprimo solidarietà ed un plauso al direttore scolastico di Vigodarzere (Pd), Vincenzo Amato che, coerentemente con il suo ufficio, ha difeso il principio cardine di laicità della scuola e dello Stato, contrastando il ruolo di padrino nell’inaugurazione della scuola al vescovo di Padova. La civiltà di una società si misura dalla capacità di distinguere l’identità di parte (p.es. quella teologica) dal complesso delle norme che garantiscono la convivenza delle diverse identità, sulla base di diritti e doveri. Per un vizio congenito, la chiesa cattolica confonde se stessa e i propri valori per l’universalità della fede, dell’etica, della morale. Per tale errata presunzione di universalità essa si impone come presenza egemone ben al di fuori degli ambiti propri, invadendo tutti i luoghi comuni e pubblici che sono, invece, i contenitori e le strutture di garanzia delle pluralità.
In quanto fede, cioè pensiero assoluto, la chiesa non può essere garante di altre fedi o del diritto dei non credenti. Occorre ricordare che il Vaticano non ha mai ratificato la Carta dei Diritti dell’Uomo? Che la sua morale non escludeva (fino all’edizione 1992 del Catechismo, p. 557) il “diritto e il dovere” di applicare la pena di morte? Che i fondamenti della scienza, i diritti di emancipazione sociale, la stessa costituzione dello Stato italiano sono avvenuti contro e nonostante l’opposizione storica della chiesa? Dall’inquisizione, agli stermini di evangelizzazione, all’antigiudaismo dei concordati con il nazifascismo, fino ai roghi crematori della Shoa, i cosiddetti valori della chiesa hanno sempre convissuto ambiguamente con i più grandi orrori dell’umanità. Nei quartieri di mafia, nei luoghi del più squallido degrado, dove non esiste lo Stato, né la giustizia, né i servizi, né la dignità dei diritti, proprio lì, non è mai venuta meno la presenza egemone, radicata, e profondamente condivisa dell’educazione sanfedista cristiana: con le sue chiese, gli ori e le processioni, con la falsità dei riti di sangue, i cuori trafitti, i fallimenti e le tragedie programmate. Non è la mancanza dei valori cristiani, dunque, il motivo del venir meno della civiltà sociale, ma proprio la presenza indiscussa ed accettata di quei precetti infausti è ambiguamente connessa allo sviluppo delle peggiori perversioni. Come possono sostituirsi allo Stato, quale universalismo hanno da insegnare ai bambini della scuola pubblica italiana i rappresentanti di una identità che, nei loro feudi (Stato vaticano e gerarchia ecclesiale) non hanno mai indetto una elezione democratica, mentre propongono il modello di una autorità divina che, in veste di Genitore, non esita a sacrificare il proprio figlio per educare l’umanità (mutata in branco di pecore) al principio sadico del capro espiatorio? È il caso di ribadire con forza che la salvezza dell’umanità deriva dall’educazione al rispetto, alla responsabilità e non (mors tua vita mea) dalla morte procurata di un debole. Allora, chi è il responsabile occulto della degenerazione nei giovani e della devianza sociale?






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quale nuova religione ?
by Mattiazzo Thursday, Nov. 16, 2006 at 9:51 AM mail:

Il distretto scolastico di Vigodarzere è già noto ai lettori dei giornali per le sue in iziative estremiste.
La giornata della memoria della Scioà cade il 27 gennaio ma le manifestazioni durano settimane e coinvolgono gli scolari bambini (nostri figli) che non hanno ancora raggiunto l'uso della ragione.

Ragazzini della Scuola Media Andrea Moroni di Vigodarzere sono stati accompagnati dal professor Zaramella il 2.02.2006 alla Villa Venier di Vo' che sta per essere ristrutturata in Museo dell'Olocausto con 500.000 euro della Regione Veneto.

Nel gelo e sulla neve come i deportati - così riportavano i giornali locali citando l'espressione di Antonio Sorrentino, ebreo con la barba sopravvissuto che faceva da guida - gli studenti bambini portavano tutti appesi al collo un cartello col numero del vagone bestiame e il nome degli ebrei che vi erano stipati.
Curiosità dei bambini era di sapere dove si faceva pipì e popò, cosa a cui Sorrentino ha risposto con dovizia di particolari.

Un carro bestiame ferroviario è stato trascinato per settimane da una scuola all'altra per inculcare nella mente dei bambini la unicità dell'olocausto perpetrato dai nostri progenitori italiani ed europei (non più solo i nazisti) contro il popolo eletto, contro lo sparuto numero di ebrei tutti benestanti da cui è emersa l'attuale elite plutocratica che ci governa attraverso le banche, la finanza e i media da loro monopolizzati per portarci nella guerra infinita.

Presenti anche il sindaco Martini di Vo' e l'ex sindaco di VIGODARZERE Zanovello predecessore dell'attuale Frazzarin.

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Crepa
by John Blacksad Thursday, Nov. 16, 2006 at 11:41 AM mail:

e taci cattonazista di merda che in Veneto come voi ce ne sono troppi!

Poi posso essere d'accordo sulla speculazione
sull'olocausto, che mi sembra un modo di lavarsi
mani e coscienza da parte delle gerarchie occidentali
cosiddette liberaldemocratiche che nulla fecero per
fermare il nazismo
ma intanto ce ne fossero di dirigenti scolastici così.

In quanto alle elite ebraiche mondiali, io a un camerata
terzaposizionista (con l'immenso pregio di non essere cristiano) che conoscevo a scuola dicevo sempre così:
"Ricorda che c'è un banchiere ebreo e un proletario ebreo:
non odiare l'ebreo odia il banchiere! E unisciti al p.ebreo contro di lui"

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