sono le grandi manovre per il controllo, la gestione e la valorizzazione economica di acqua, gas, energia (e rifiuti) ti sembra poco?...
IRIDE, OPERATIVA LA NUOVA SOCIETA’ TRA GENOVA E TORINO Fusione fatta tra Aem di Torino e Amga di Genova e via libera a Iride. Sotto il cappello di Iride spa opereranno nel business quattro controllate, equamente divise fra Genova e Torino. Paritetica anche la distribuzione delle cariche, a cominciare dal vertice (presidente operativo l´ex a. d. di Amga Roberto Bazzano, a. d. Roberto Garbati, ex d. g. di Aem) per scendere alle controllate: a Genova "Iride Acqua Gas" sarà presieduta da Anna Ferrero e "Mercato" da Giuseppe Gatti, mentre a. d. delle due società lo stesso Bazzano; a Torino si sposteranno Giuliano Gallanti, chiamato a presiedere "Energia" e Giorgio Alfieri che avrà lo stesso incarico in "Servizi", mentre a. d. delle due società sarà Garbati. Nel consiglio di Iride, inoltre, a fianco di Bazzano e Garbati entrerà come consigliere l´assessore comunale alle Attività Produttive Mario Margini al posto dei dimissionari torinesi Franco Reviglio, Giovanni Del Tin e Angelo Tartaglia. Toccherà proprio a lui "traghettare" la nuova spa fino all´assemblea di fine anno a cui toccherà nominare il nuovo consiglio di amministrazione dei dodici formato da cinque rappresentanti di Genova, cinque di Torino e due indicati dall´azionariato di minoranza. Appena nato, il nuovo gruppo già rappresenta uno dei maggiori operatori italiani nel segmento dei servizi (gas, acqua, energia), con un valore della produzione aggregato di 1,7 miliardi di euro
LIBERALIZZAZIONI, L’AGENDA RUTELLI DIVIDE LA MAGGIORANZA E’ stata presentata come un’agenda sulle liberalizzazioni a cura del vicepremier Francesco Rutelli destinata al Consiglio dei Ministri. Una sorta di “fase due” sulle liberalizzazioni dopo le prime avvisaglie con il decreto Bersani dell’estate scorsa. Il testo di Rutelli suscita reazioni molto diverse all’interno della maggioranza di centrosinistra. «Non si capisce il perché alcuni seguitino a marciare in una direzione che ha prodotto molti, e in alcuni casi enormi, danni sociali, sia dal punto di vista dei diritti dei lavoratori e dell'utenza che da quello della qualità complessiva dei servizi liberalizzati», dice Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti Italiani alla Camera. Che taglia corto: «Se si decidesse di procedere sulla direzione delle liberalizzazioni indicata dal “manifesto” o dall'agenda di Rutelli la contrarietà del Pdci sarebbe netta». Sostanzialmente identica la reazione del capogruppo di Rifondazione comunista al Senato, Giovanni Russo Spena: «Il piano di indirizzo presentato da Rutelli sembra prefigurare un modello di liberalizzazioni molto vicino alla privatizzazione, sorvolando sui pessimi risultati ottenuti dalle privatizzazioni in Italia. Il piano Rutelli - prosegue - si pone in stretta continuità con la versione originaria del ddl Lanzillotta sulla liberalizzazione dei servixi pubblici locali, che però è già stato sensibilmente modificato in seguito alle proteste dell'Anci, del Prc e di tutta l'ala sinistra dell'Unione, e che noi intendiamo modificare ulteriormente». Sulla sponda opposta ci sono le valutazioni dell’Italia dei Valori e dei radicali: «Non possiamo che accogliere favorevolmente il “manifesto” sulle liberalizzazioni presentato dal vicepremier Francesco Rutelli - commenta il capogruppo alla Camera di Italia dei valori, Massimo Donadi - in particolare, apprezziamo la volontà di intervenire per il contenimento dei costi delle pubbliche amministrazioni». E il radicale Daniele Capezzone aggiunge: «Condivido uno per uno i punti ribaditi da Francesco Rutelli. Sono contento, anche, del fatto che si tratti, su molti aspetti, di cose dette e sostenute da noi volenterosi. E fa davvero piacere che il vicepresidente del Consiglio scelga una linea “volenterosa”. Ora, però, il punto sono i tempi».
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