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MOLESTATA E FILMATA DAL "BRANCO" COL VIDEOFONINO ANCONA - Una ragazzina di 13 anni è stata filmata con il videotelefonino da un gruppetto di minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni; non sarebbe stata stuprata ma avrebbe subito palpeggiamenti e atti simili protrattisi nel tempo. Il fatti, su cui indaga la polizia, sono accaduti a Torrette di Ancona, e avrebbero avuto per teatro un parco cittadino, il parco del Gabbiano.
Sulla vicenda, pubblicata oggi su alcuni quotidiani, la Procura per i minorenni di Ancona ha aperto un'inchiesta. Al momento, non sarebbero state adottate misure cautelari a carico dei ragazzini (una decina) coinvolti a vario titolo nelle presunte violenze. Alcuni di essi, infatti, non vi avrebbero preso parte ma solo ricevuto i filmati girati dai loro coetanei: tre-quattro video ora al vaglio della polizia postale, che sta visionando anche dischetti e cd sequestrati nelle abitazioni dei giovani. I reati ipotizzati sono la violenza sessuale singola e di gruppo; la produzione, divulgazione e commercializzazione di materiale pedopornografico.
La vicenda è emersa grazie al riscontro di "elementi oggettivi": questo il termine usato dagli inquirenti, che non hanno voluto precisare di più. Sembra di capire, però, che si sia arrivati a scoprire gli episodi di abusi sulla tredicenne a seguito della vasta diffusione - almeno tra i ragazzini - del materiale sequestrato, e che qualcuno, presumibilmente un genitore, abbia 'intercettato' un video e sporto quindi immediata denuncia. Delle riprese proibite sembra che fossero in molti a conoscenza. Per la Procura dei minorenni, dunque, si profila una mole di lavoro notevole, perché sono "molte, molte" le persone da sentire, tra ragazzi, genitori, personale della scuola frequentata dai minorenni (alcuni non ancora quattordicenni), per capire come mai la vicenda sia venuta allo scoperto solo dopo diverso tempo, addirittura qualche mese. E accertare se oltre alla tredicenne vi siano altre vittime del 'branco'.
Diversi, oltre una decina, i ragazzi indagati, nelle cui abitazioni gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito delle perquisizioni, ma il numero delle persone coinvolte a vario titolo potrebbe lievitare. Le immagini choc con la ragazzina vittima di violenze sarebbero state scaricate sul computer, dopo le riprese con il telefonino, e ampiamente diffuse tra i minorenni. Una storia dai contorni ancora da definire che si è sviluppata in ambienti assolutamente 'normali', certamente non degradati. "E' la tragica normalita", ha commentato - riferendosi anche ai recenti episodi di Napoli e Ginevra - il procuratore per i minorenni Ugo Pastore, il quale ha escluso tuttavia che vi siano stati, nel caso di Torrette, effetti imitativi. Fonte: ANSA
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