Giovedì 16 novembre è stato sgombrato il campo di Rom di via Gobetti. Le fonti ufficiali dicono fossero 123, in raltà erano circa 180 immigrati di cittadinanza prevalentemente rumena. Lo sgombero è arrivato senza preavviso ed è stato fatto solo da polizia, buldozer e protezione civile, che non ha fatto nulla. Gli assistenti sociali sono arrivati 3 ore dopo, quando sul campo erano rimaste solo tutte le baracche /roulette appiattite a terra, con dentro tutto ciò che le famiglie avevano (stufe, vestiti, giocattoli, etc). Le autorità comunali affermano che l'operazione Gobetti doveva concludersi con il rimpatrio di tutti i residenti del campo, in quanto irregolari. Tuttavia queste stime si sono rivelate sbagliate, in quanto in via Gobetti residevano anche un numero di immigrati con il permesso di soggiorno, nonchè soggetti regolarizzabili, i.e. donne incinte e neonati. Dunque, 80 persone sono state effettivamente rimpatriate con un volo charter alle 2 di notte. 20 uomini portati nel cpt. le donne con bambini (un sacco di neonati e donne in cinta), e altri uomini hanno trascorso la notte in questura. Il giorno dopo son stati rilasciati, una quarantina di loro per lo più regolari hanno occupato vicolo bolognetti fin che non è arrivata la vice sindaco Scaramuzzino a contrattare. Alla fine ha concesso un capannone che è un deposito della polizia municipale in via dell'Industria, in cui sono andate 35 persone. Le altre persone rilasciate dalla questura,immigrati clandestini, non andate in vic. bolognetti, sono fuggiti al controllo dele autorità per evitare l'espulsione.
La situazione in Via dell'Industria, dunque, si configura come super provvisoria. La struttura dovrebbe infatti aver già chiuso i battenti ieri martedì 21. Le dinamiche si avvicinano molto a quelle di un cpt, seppure gli inquilini siano soprattutto donne e bambini. 35 persone sono ammassate in quello che in verità è un unico stanzone senza appropriate condizioni igeniche (basti pensare che ci sono solo bagni chimici e non ci sono le doccie). C'è un cancello automatico da cui devono uscire alle 8 di mattina e in cui possono rientrare solo alle 20 ( e non più tardi). La situazione è gestita da vigili, dalla polizia e dalla croce rossa. Le famiglie sono terrorizzate e si aspettano da un momento all'altro di essere caricate su un aereo. Tuttavia essendo soggetti per lo più regolari che non possono essere espulsi si cerca contingentemente una sistemazione alternativa e più decente a Via dell'Industria, tipo ex canoniche o appartamenti della curia vuoti. La consulta del terzo settore si incontrerà giovedì 23/11 con l'amministrazione comunale per valutare queste sistemazioni alternative e l'eventuale creazione di un nuovo campo di accoglienza temporaneo (ma si fa per dire)come quelli di Trebbo di Reno, Villa Salus e Santa Caterina. Nel frattempo la situazione a Via dell'Industria continua a deteriorare e dubitiamo che possa reggere per il tempo necessario alle autorità "competenti" per prendere una decisione. A questo punto è necessario quantomeno evidenziare la scandalosa incompetenza delle autorità comunali, in particolare nelle persone del sindaco Cofferati e del il direttore dei servizi sociali di Bologna Collina,in quanto attraverso lo sgombro hanno creato un'emergenza umanitaria a Bologna, sfollando e ponendo in condizioni di seria emergenza circa cento persone, tra cui casi fragili come donne incinte e neonati e tra cui soggetti regolari. Il fatto che adesso le stesse autorità che hanno provocato l'emergenza si trovino impreparate e confuse nell'affrontarla è ridicolo, ed è forte la preoccupazione che le soluzioni alternative saranno affrettate e inaccurate.
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