Assemblea Pubblica mercoledì 29 novembre ore 20.30 al TPO per la Manifestazione del 2 dicembre a Vicenza
Il 2 dicembre 2006 tutti a Vicenza: basta basi, basta guerra. A Vicenza, per la difesa della terra, per un futuro senza basi di guerra.
Vicenza è salita prepotentemente alla ribalta delle cronache, negli ultimi tempi. Purtroppo non per le bellezze architettoniche o paesaggistiche che la contraddistinguono, ma perché questa città è stata scelta, all’insaputa dei suoi abitanti, per diventare lo snodo principale delle politiche militari statunitensi. L’aeroporto Dal Molin di Vicenza dovrebbe diventare, secondo gli strateghi del Pentagono, la base logistica più importante dell’esercito americano, proiettando la propria potenza di fuoco nel già martoriato Medio Oriente. La 173^ Airborne Brigade, attualmente dislocata tra Vicenza e la Germania, si trasformerebbe in una unità di Azione, pronta in poche ore a trasferirsi, armi e bagagli, nei vari scenari di guerra. Questa è la volontà dell’amministrazione Bush. Un movimento che, dal basso e in maniera del tutto autonoma, si è sollevato, ha già organizzato una resistenza potente a questo progetto, aprendo una contraddizione enorme alla politica “ufficiale”, quella dei partiti, di centro destra e centro sinistra. Se il governo precedente ha lavorato sottobanco per favorire questo insediamento militare, l’attuale governo ha dimostrato ben poca voglia di contrastarlo. Anzi, il ministro della difesa del governo Prodi ha testualmente definito “coerente e compatibile con le politiche militari del governo” questa nuova base di guerra. Il movimento vicentino ha posto al centro della propria battagli due aspetti fondamentali, tra loro concatenati: la tutela del territorio e dei beni comuni, lo spazio cittadino come identità collettiva, da difendere anche e soprattutto in nome delle generazioni future; in maniera altrettanto forte il no alla guerra e il rifiuto di diventare complici, più o meno consapevoli, di un meccanismo che produce lutti, tragedie e sofferenze, che rende la nostra vita quotidiana sempre più incerta e pericolosa. Questo movimento si è allargato proprio perché ha prodotto, nell’immaginario collettivo, l’idea che resistere a questo scempio fosse possibile, nonostante le enormi difficoltà e le pressioni messe in atto da chi vorrebbe speculare e far colare centinaia di metri quadri di cemento, o da chi pensa che la guerra e le sue basi siano un modo come un altro per guadagnare soldi, e vede nelle caserme l’unico sistema per esportare democrazia e pace. Il 2 dicembre a Vicenza si vuole costruire un appuntamento che riproduca le dinamiche e le caratteristiche fin qui emerse, nel rispetto della battaglia che i cittadini di Vicenza in primis hanno fin qui condotto, capace di riprodurre in piazza la ricchezza di un movimento moltitudinario, che dia l’idea della sua molteplicità di pensiero, linguaggio e pratica. Una piazza capace idealmente di mantenere assieme tutti coloro che si oppongono alla distruzione del territorio con quelli che si oppongono alla guerra e lottano per la pace.
No alla sottrazione e distruzione del territorio e dei beni comuni per la costruzione di presidi militari. No alla guerra, alla sua mistificazione che la vorrebbe “buona” o “cattiva”, santa o umanitaria. No all’aumento delle spese militari. Desecretazione degli accordi riguardanti le basi militari e accesso pubblico alle informazioni.
TPO
Assemblea cittadina Mercoledì 29 novembre alle ore 20.30 al TPO.
Info treni: 051/5874938 3349204722
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