Dal 4 novembre contro la finanziaria lavorista e familista per un reddito garantito e incondizionato che permetta a tutte di autodeterminarsi e di uscire dal ricatto e dalla violenza
al 25 novembre contro ogni vecchia forma di violenza e ogni nuovo tentativo di addomesticarci
diciamo: fuori dalla famiglia!
video: MPEG at
Il pericolo non è la notte. Non è la strada. La prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne europee, tra i 16 e i 40, è la violenza da parte di mariti, compagni, fidanzati, padri, fratelli. E’ in casa che avvengono il 90% di stupri, maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche. In Italia. Nel mondo. Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile contro le donne, saremo in piazza, di giorno. Sfileremo con tante case di cartone, di carta, di stoffa, di marzapane per sottolineare e denunciare quello che è sotto gli occhi di tutte e di tutti, ma che spesso si finge di non vedere o ci si dimentica volentieri: il luogo di maggiore rischio è per noi la famiglia, sono le mura domestiche. Sfileremo per dire che il cambiamento non si costruisce con le politiche repressive o con l’inasprimento delle pene ma mettendo in discussione le relazioni tra i generi per come sono state storicamente costruite dal patriarcato. La violenza maschile parla anche di noi, delle nostre relazioni, della società in cui viviamo.
Appuntamento sabato 25 novembre ore 12, largo Argentina, Roma ognuna con la sua casetta
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