PER L’INVIOLABILITA’ DEL CORPO FEMMINILE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
"Lei vorrebbe essere nel prato sotto casa,dove il padre le componeva ghirlande e la incoronava principessa. Cerca quei momenti per sfuggire al presente.Il presente è un pavimento freddo e sei mani che la divorano. Il presente è il suo corpo nudo che si sbatte,soffocato da altri corpi,da altra carne.” da “Carne Racconta” di Riccardo Geminiani
La violenza sulle donne è parte di una cultura globale che nega alle donne diritti e opportunità e legittima il violento abuso del proprio corpo per gratificazioni individuali o abusi di potere politici. Molte sono le donne nel mondo terrorizzate dalla schiavitù, dalle violenze domestiche, dalla prostituzione, mutilate, violentate perché trofei di guerra eo torturate nelle prigioni. Gli abusi sulle donne non sono tollerabili, tanto meno leciti e accettabili e non dovrebbero essere giustificati. Una ricerca ISTAT pubblicata alla fine del 2005 attesta che ogni giorno, in Italia, 7 donne in media subiscono violenza sessuale. Questi dati, già di per se allarmanti, lo sono ancora di più se si pensa che si riferiscono solo ai casi denunciati alle autorità (11,2%). Gli ultimi episodi di violenza sulle donne hanno scatenato una campagna mediatica volta alla criminalizzazione degli stupri perpetrati dai migranti. Le statistiche ISTAT mostrano invece che solamente il 3,5% dei carnefici non ha mai visto la sua vittima prima dello stupro mentre per il 23,8% lo stupratore è un’ amico, per il 17,4% il fidanzato o il marito, per il 12,3 % un conoscente o famigliare. La causa degli stupri è da ricercare nella mentalità sessista e machista che vede la donna come un mero oggetto sessuale da possedere. Questo è dimostrato dalle sentenze emesse dalla corte di cassazione che hanno assolto lo stupratore perché la vittima indossava dei jeans (1999), perché aveva inizialmente acconsentito al rapporto (2006) oppure hanno concesso le attenuanti generiche perché lo stupratore era il marito o perché la vittima di 13 anni aveva già avuto rapporti sessuali. In questo modo si cerca di spostare la colpa dello stupro dall’aggressore alla vittima. Lo stupro quindi non può più essere visto come un problema di ordine pubblico o di salute mentale: esso è un problema politico e coinvolge l'intera società, non solo chi prende parte alla violenza. La cultura dello stupro non avrà termine se non di fronte ad un mutamento sociale . Stanche dell’ indifferenza della società di fronte alla quotidianità di questi macabri rituali scendiamo in piazza e urliamo la nostra rabbia perché la violenza è un atto di degradazione e possesso volto ad intimidire e a dettar paura.
PER L’INVIOLABILITA’ DEL CORPO FEMMINILE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Collettivo Femminista Autorganizzato ERIKA
Presido ore 14.30 Porta torre (Como)
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