Sono indignato dalla politica di questo paese...sempre uniti nella resistenza!!!
Le accuse dei politici alla manifestazione di Roma
Come sappiamo alla manifestazione di Roma di sabato scorso sono avvenuti i citati episodi dei fantocci mandati al rogo raffiguranti i soldati delle rispettive nazioni in guerra: America, Italia e Israele. Le istituzioni ed i vari rappresentanti dei partiti politici dal centro sinistra al centro destra in una unanime critica hanno condannato i fatti dichiarando indignazione. Il centro destra va oltre la condanna dei manifestanti accusando - come citato da Berlusconi - lo stesso attuale governo ostaggio dei comunisti. Sicuramente questo episodio assume dei toni tipicamente provocatori, i cui artefici sono gruppi al di fuori dei conosciuti partiti parlamentari, provenienti dalle frange più radicali e dai centri sociali. Gli stessi non sono neppure integrati e riconoscibili per le idee tra i manifestanti intervenuti sabato, legati al partito dei comunisti italiani di Diliberto. Da ciò la morte di quei soldati non si discute e siamo tutti quanti umanamente vicini ai loro familiari addolorati. Ma non c’è dubbio che su tutto ciò che si è detto ed ascoltato attraverso i mezzi di comunicazione, l’informazione ha subìto le consuete operazioni di filtraggio per imporre un deliberato strumentalismo del potere rivolto verso il consenso collettivo senza diritto di replica. I soldati mandati in missione in tutti i paesi vittime delle guerre sono opera dello stesso potere, sono opera degli stessi parlamentari e politici che hanno appoggiato i “loro” alleati per le guerre in Iraq, Afghanistan e Libano per ultimo, senza dimenticare l’atteggiamento diplomatico per le considerazioni quasi di giustificazione delle nostre forze politiche nei confronti del regime israeliano artefice di atroci delitti contro il disperato popolo palestinese. Senza voler, per un facile giudizio altrui su un mio presunto pensiero ideologico o di parte, c’è da dire che tale episodio ha dato ragione ai manifestanti. L’obiettivo di suscitare lo scalpore nell’opinione pubblica e il conseguente spreco di parole polemiche ha avuto successo, così come credo abbiano sperato i ragazzi artefici della provocazione che sognano un mondo senza la guerra e le occupazioni dei paesi occidentali presi dalle logiche economico - imperialistiche. In questo caso la condanna va rivolta contro chi tende a giustificare la guerra approfittando di un distorto intervento diplomatico, il quale concentra l’attenzione sul dolore dei familiari delle vittime, sul senso della patria e sul valore dei soldati italiani. Non dimentichiamo che i soldati in battaglia c’è li hanno mandati loro e che gli stessi, essendo appunto soldati – secondo quanto dichiarano - come possono andare in missione di pace se sono armati? Non sarebbe una contraddizione? Da quanto detto su questa situazione che da qui a poco diventerà una delle pagine più tristi della storia contemporanea, bisogna condannare tutte le potenze militari occidentali che con l’occupazione hanno seminato odio e distruzione nei paesi medio orientali, fomentando la realtà dell’estremismo islamico e delle azioni terroristiche internazionali attraverso attentanti. Bisogna riflettere e condannare tutta questa politica svolta in questi anni per i grossi investimenti di centinaia di migliaia di euro in campo militare, bisogna condannare lo stesso centro sinistra che da prima partecipava alle manifestazioni per la pace in giro per l’Italia, dichiarava la sua contrarietà alle missioni in Iraq ed Afghanistan e successivamente, dopo la conquista del governo, comunica la decisione peraltro molto costosa sia da un punto di vista economico che di vite umane del cospicuo rafforzamento del contingente italiano nella missione in Afghanistan. E non mandiamo neppure all’oblio gli interventi programmati durante gli anni novanta dal governo D’Alema nella ex – Jugoslavia cui è stata teatro di una delle guerre etnico – religiose più dolorose degli ultimi decenni. Perciò è inutile criminalizzare quei ragazzi da costringere ad aprire ingiustamente un inchiesta, anzi ciò dovrebbe farci riflettere che il pericolo viene dagli stessi politici, dai legami tra partiti e mafia, dalle complesse manovre istituzionali ed economiche piene di sospetti e dalle alleanze con la guerrafondaia amministrazione americana pilotata da George W. Bush. Bhe…perché è questa la verità, ma si sa che la verità a chi detiene il potere fa male e che nessuno dei tanti personaggi dell’attualità attraverso le diverse inchieste giornalistiche prova ad affondare il dito sulla piaga tale da rendere la realtà più trasparente e chiara a gli occhi dell’opinione pubblica.
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