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Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”
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Gli amici di Sara, i nemici del padrone Thursday, Nov. 23, 2006 at 9:31 PM |
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ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI - Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”
ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI
Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”
Nel mese di giugno una vostra collega veniva scaricata dalla vostra cooperativa perché incinta.
Ha lavorato presso di voi per circa un anno frequentando contemporaneamente un corso di 1000 ore per ottenere la qualifica di OSS su esplicita richiesta della vostra direzione che prometteva, in seguito a questo, un contratto a tempo indeterminato. Senza questa promessa difficilmente avrebbe retto le difficoltà che tale gravoso impegno comporta, impegno che la vedeva contemporaneamente a scuola e al lavoro.
Per un principio di onestà nel rapporto lavorativo ha rivelato il suo stato interessante poco prima della fatidica data d’assunzione e, come molti sanno, a parole è stata rassicurata, nei fatti, liquidata.
Il sistema legale vigente (leggi Treu e Biagi), permette queste forme di discriminazione, ma ciò non significa che queste leggi siano giuste, essendo studiate per favorire il precariato e il ricatto sociale. Un ambiente di cooperativa (vero, e non di facciata) permette ai soci di dire la loro e di non subire supinamente ogni scelta dall’alto. (Sappiamo di persone, nella vostra cooperativa, che hanno atteso due, fino a tre anni un contratto che li garantisse minimamente, migrando da un contratto a tempo determinato all’altro, la cooperativa quindi non ha mai smesso di tutelare se stessa a discapito di chi ci andava a lavorare. Possiamo comprendere che la situazione delle cooperative è critica date le problematiche insite nel lavoro preso in appalto dalle ASL e dai servizi sociali, ma se un ingiusto trattamento economico è il prezzo, un giusto trattamento contrattuale e vivibili condizioni lavorative ne dovrebbero essere il riscatto).
Nei primi due mesi abbiamo atteso invano una risposta di solidarietà e siamo venuti a conoscenza di una riunione d’equipe nella quale la nostra amica lavorava, in cui la grande maggioranza decideva che avrebbe dovuto essere assunta, tutelata nel periodo della maternità per tornare infine a lavorare con voi. Scelta solidaristica e giusta.
Di tale scelta il CDA non ha tenuto minimamente conto alla luce del fatto che all’interno della cooperativa c’erano altre quattro maternità in atto. Numero normalissimo se si valuta la maggioranza femminile in età fertile del personale (sappiamo anche che alcune di queste donne la loro maternità la stanno terminando …).
Da indiscrezioni avute pare che quella di silurare le maternità dove possibile fosse una scelta fatta a monte, una scelta che se fosse vera, ci sembra profondamente arrogante e discriminante.
Tale indirizzo, di stampo “imprenditorial-efficentista-produttivista” esclude per sua natura quei meccanismi di supporto sociale che devono essere alla base dell’operare umano, oggetto di dibattiti e discussioni nel passato e nel presente, anche e soprattutto, negli ambienti cooperativistici “rossi”, conseguenza logica dell’applicazione dell’etica.
In questo imbarazzante clima di silenzio, dopo ben due mesi di attesa di una promessa risposta, (ti facciamo sapere entro una settimana le ultime parole della referente di servizio…) alcuni solidali, esterni alla cooperativa hanno intrapreso una strada di denuncia diretta operando nel campo dell’informazione. Nello stesso momento in cui lì da voi vigeva il silenzio, ovvero la rimozione dell’evento, all’esterno si apriva un dibattito che ha dato vita ad alcune scelte ed azioni.
Tra queste una che vi ha tanto scandalizzato, a nostro parere, per la lettura superficiale che le è stata data. Stiamo parlando di alcune scritte sui muri della vostra sede, in difesa del diritto alla maternità e indicanti uno dei maggiori responsabili dell’accaduto. La sede di via Pianezza è stata esclusa in virtù dell’iniziale solidarietà espressa. Alcune scritte sono apparse anche in altri precisi luoghi legati alla discussione politica, dato che uno dei responsabili dell’accaduto è politicamente attivo in ambienti che denunciano il precariato, mentre di fatto, evidentemente a loro insaputa, ne abusa in virtù del … “bene” … dei conti della cooperativa).
In base a una strana logica (civismo? benpensare? borghesismo?) queste scritte sono state considerate fatto ben più grave del barbaro motivo che le aveva causate. Problema di linguaggio? Linguaggio economico, irriverente ed ampiamente utilizzato nel passato e nel presente nelle lotte in tutto il mondo. Ciò non toglie che nessuno, nei mesi precedenti e successivi, vi ha impedito di mostrare concretamente, con i vostri metodi e linguaggi tale solidarietà, eppure non lo avete fatto.
Ecco invece avviarsi (quanto manipolato lo possiamo immaginare noi che conosciamo bene i burattinai dell’accaduto…) un perverso meccanismo che vede le vittime trasformate in carnefici. Ecco comparire, come per magia, sia dentro che fuori la cooperativa, teoremi circa improbabili congiure, voci che smentiscono le promesse d’assunzione e travisano l’accaduto sbandierando false giustificazioni giusto per salvare la faccia. In realtà la conferma di assunzione poco prima della scoperta della gravidanza era arrivata a Sara in più occasioni, per bocca dello stesso responsabile del personale, della referente di servizio e di alcuni colleghi con cui quest’ultima aveva parlato, un vero peccato, per i bugiardi, che lei entusiasta ne avesse parlato con i suoi amici e compagni di studio prima ancora di sapere di essere incinta, l’assunzione definitiva, secondo gli accordi, avrebbe dovuto partire dal 20 giugno; sempre nello stesso periodo durante le riunioni di equipe le veniva proposta la co-referenza di un utente: difficile pensare che si affidi la referenza di un ragazzo ad una operatrice che di lì a poco finisce il contratto se non perché la si vuole inserire stabilmente.
Come quindi paragonare la premeditata insolenza di una scritta cancellabile in cinque minuti con la violenza della discriminazione su una donna che porta in sé affanni ed afflizioni e, nel caso specifico anni di oggettiva difficoltà?
Ai nostri occhi il confronto non è possibile, ma a occhi menefreghisti e distratti, intenti solo a trovare una giustificazione al proprio disimpegno solidaristico, tutto questo può sfuggire.
Sta di fatto che la nostra amica nulla sapeva delle scritte, e di altre iniziative quali lettere e cartoline di sdegno, adesivi, discussioni, ecc delle quali sembra esservi sfuggito anche il tono ironico. Cose che la futura mamma ha saputo solo dopo la loro attuazione, giustamente impegnata a farsi valere tramite vie sindacali e a distrarsi dal sentimento di abbandono e sfiducia che provava nei vostri confronti per tentare, nonostante tutto, di vivere serenamente quel momento tanto importante e delicato quale è la gravidanza.
Ci siamo anche impegnati a parlare direttamente con alcuni membri della vostra cooperativa. Privatamente esponevano dubbi e a volte sdegno nei confronti di certi metodi e di una precisa direzione intrapresa dalla vostra dirigenza. Ma quello che più ci ha impressionato è stato che le stesse persone parlavano a condizione che non fosse resa pubblica la loro identità, fatto molto grave, riscontrabile solo in situazioni di dipendenza da piccola impresa. Queste persone insomma si sentono vittime di un complesso meccanismo di ricatto (comprendi, ho famiglia… potrebbero rendermi la vita impossibile… ecc).
Lo schierarsi col più forte anche se scorretto, l’omertà, il silenzio di fronte alle ingiustizie e ai disagi sono sintomi evidenti.
Un'altra forma di discriminazione sulla maternità l’abbiamo riscontrata nella recente decisione di dividere gli utili della cooperativa in base alle ore effettivamente eseguite: com’è possibile, ci chiediamo noi, che maternità e malattia (che auspichiamo onesta), momenti tanto delicati dell’esistenza, possano divenire oggetto di discriminazione?
Tali sono i metodi che attualmente si applicano in quella che viene definita “l’ottica imprenditoriale”, quell’ottica che (a differenza delle altre cooperative “rosse e bianche” torinesi che conosciamo, ti manda i controlli a casa appena sei ammalato allo scopo di farti “rigare dritto”, quell’ottica che si nutre di precariato abusandone fin quando gli è possibile, allo scopo di incentivare il rendimento creando differenze tra i lavoratori, indirizzandole, di fatto a coltivare ognuno il proprio orticello astenendosi da quello spirito di solidarietà che solo può aiutare i lavoratori, gli uomini in generale e gli stessi utenti.
La verticizzazione dei poteri nel CDA (espropriati quindi alle equipe), snatura la cooperativa che diviene luogo qualsiasi di sfruttamento (neanche 900 euro al mese, notti e turni non pagati ai confini della stessa contestata legalità), il socio diventa un dipendente ordinario, ricattabile, aggrappato al proprio misero posto di lavoro, non più attivo e propositivo, se non superficialmente, nella gestione del lavoro e quindi della cooperativa, si accontenta di poche centinaia di euro ottenute dalla penalizzazione di qualcun altro per illudersi che così va tutto bene e rieleggere alla direzione le stesse persone arroganti e manipolatrici.
Ogni dissenso si risolve in voci di corridoio, succube di promesse di maggiore e migliore lavoro (per lo più non mantenute), di simpatie e antipatie personali, di favoritismi e amicalismi, deve anche fare buon viso agli amministratori in carica. L’importante è che non disturbi, che si sottoponga alle direttive, non importa se giuste o meno (come nel caso della nostra amica), il gruppo (in realtà agglomerato di individualisti) svilupperà sempre un’autogiustificazione: “è normale, il mondo và così…”
Ma proprio questo disgustoso meccanismo, indotto dall’esterno, dalle condizioni che ci vengono poste da chi ci vuole automi stacanovisti, che induce competitività tra i lavoratori creando le differenze e che li vuole meglio sfruttare annunciando tempi migliori, cioè “l’andazzo generale”, rende tutti complici di tale disgregazione. Quando il mercato del lavoro assume un volto disumano non è forse giunto il momento di porsi qualche domanda?
Sempre, ma in particolar modo per quel che riguarda il lavoro col disagio, siamo convinti che sottomettersi supini a certi meccanismi vigenti nel mondo del mercato-lavoro porta, come già possiamo osservare, solo alla mortificazione delle persone-lavoratori a spese della qualità (ma non della quantità…) del servizio offerto con conseguenze disastrose per utenti e operatori.
Ma certo, tutto il mondo va così, non c’è mai peggio al peggio…
Ci rendiamo conto della problematicità di dare un equilibrio agli interessi di chi lavora, utenti e cooperativa, ma fatti come quello accaduto alla nostra amica e altri emersi dalla nostra ricerca, a cui accenniamo in questa lettera, sono segnale molto, molto triste.
Oggi tutto questo è capitato a una vostra collega, un domani potrà capitare a voi, o magari a vostra figlia.
A pochi giorni dalla nascita della bambina ribadiamo la nostra solidarietà alla nostra amica, per un presente e un futuro a misura d’uomo (e non a misura d’impresa) e prendiamo le distanze da tutti quegli atteggiamenti che nel miope tentativo di tutelare solo la propria dimensione personale creano di fatto disgregazione sociale e dramma individuale.
Lei vedrà una nuova vita sbocciare a cui accudirà nonostante il vostro squallore, a voi un centinaio di euro in più alla chiusura dell’anno.
Gli amici di Sara, i nemici del padrone.
'--_._--' '--_._--' '--_._--' '--_._--' '--_._--'
P.S. (Questa lettera è stata scritta a più mani e firmata da 106 persone i cui nomi essendo qui fuori contesto verranno citati solo nel cartaceo inviato per posta ai destinatari. Alcuni dei firmatari sono educatori o OSS, fanno quindi lo stesso lavoro di Sara, conoscono bene sia la realtà della cooperativa in questione che quella di altre realtà simili).
Se qualcuno non ha avuto l'occasione di lasciare il proprio nome e volesse farlo può farlo qua, ci occuperemo di far pervenire anche il suo nome.
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solidale
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carlo.v Thursday, Nov. 23, 2006 at 9:59 PM |
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avere diverse persone in maternità crea sicuramente problemi ad una impresa (è una regola di percentuali)gestionali ed in parte economiche, ma risolvibili con un poco di buona volontà, occorre riuscire a garantirti la maternità e, se operatrice adeguata, anche la successiva assunzione (a tempo indeterminato magari, ma dipende dai contratti della tua coop...)se tra i tuoi soci ci sono compagni seri, parlane, ti aiuteranno...
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grazieeeee!
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Sara Thursday, Nov. 23, 2006 at 10:32 PM |
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Ringrazio col cuore tutti quelli che mi sono stati vicini e tutti i solidali, siete stati grandi! La bimba è nata martedì 21 novembre. Per quel che riguarda gli ex colleghi della Testarda ho una cosa da dirvi: col vostro opportunismo, il vostro silenzio e la vostra omertà avete dimostrato quel che valete: niente, ancora meno quelli tra di voi che si autodefiniscono compagni.
Per carlo v. grazie anche a te, e di cuore, per la solidarietà. Si... parlarne ai compagni, ma quelli davvero proprio compagni... ma se è il più compagno di tutti ad aver deciso per primo la mia dipartita! Il grande compagno che dice agli altri di non c'entrare niente e che poi risulta essere il capo, la guida di quella cooperativa. Forse non sei un compagno di Torino e quindi non sei al corrente di tutto quel che è successo... ma ora lasciamo perdere, che altrimenti chissà quali altre palle racconterà in giro quel mostro là per salvare capra e cavoli Adesso guardo gli occhi di mia figlia, lì c'è il futuro, non negli occhi di quello stalinista travestito da antagonista, manipolatore gelido e senza cuore
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COOPERATIVA SOCIALE LA TESTARDA
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anonimo x necessità a rischio persecuzione Thursday, Nov. 23, 2006 at 11:32 PM |
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COOPERATIVA SOCIALE LA TESTARDA Cooperativa Sociale La Testarda 10144 Torino - Corso Regina Margherita, 175 011.488776 - 011.430389 - 011.4371560 Qui c'è chi si occupa del personale Comunità Alloggio Via Pianezza, 132 - 10151 Torino Tel. 011.7397036 e-mail: cooptestarda@tin.it Qui c'è gente che sa farsi gli affari propri, e gente che ne è costretta suo malgrado
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e le compagne femministe?
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nemiche dei padroni Friday, Nov. 24, 2006 at 12:05 PM |
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Alla luce di quanto leggiamo ci chiediamo cosa abbia fatto in questi mesi il collettivo femminista dell'area antagonista di Torino. La difesa del diritto alla maternità, del diritto al lavoro anche per le donne in età fertile, non è forse da sempre appannaggio delle rivendicazioni femministe? Come mai non è stata colta queasta occasione per rilanciare una campagna più allargata su questi temi? A quanto pare è sempre più difficile coniugare teoria e pratica: sarebbe meglio fare meno riunioni ed agire di più. Solidarietà a sara e a tutte le compagne impegnate nella pratica nella difesa dei diritti conquistati con anni di lotte sociali nemiche dei padroni
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chi faceva le scritte
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peste Friday, Nov. 24, 2006 at 12:20 PM |
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peste.corna@tiscali.it |
non era intenzione di chi faceva le scritte attaccare gli antagonisti ma attaccare una singola persone sui luoghi dove lavora, vive e fa politica, quindi una denuncia pubblica sulle responasabilità accertate di un individuo e non di un gruppo politico, quindi c'è poco da strumentalizzare. Daltronde può capitare a tutti di avere degli scarafaggi in casa.. peste
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dai non esageriamo!
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mimmo Friday, Nov. 24, 2006 at 12:41 PM |
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Addirittura pensare che qualcuno si auguri la chiusura dell'Aska mi sembra assurdo e per niente veritiera... Ognuno gestisce i propri spazi come gli pare e mi sembra di non fare il pompiere se affermo che in questa storia l'Askatasuna non c'entri... Io ho già dato la mia solidarietà a Sara che tra parentesi non conosco personalmente. Ma farne una guerra fra realtà politiche a me non va! MIMMO FILIPPONE ANARCHICO
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???
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per peste Friday, Nov. 24, 2006 at 12:49 PM |
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PESTE IL TUO INTERVENTO MI FA SORGERE UN DUBBIO. SE COME DICI TE IL CENTRO SOCIALE IN QUESTIONE NON CENTRA NULLA, COME MAI NON HANNO MANDATO VIA QUELLO "SCARAFAGGIO"? ANZI TI HANNO RIPETUTAMENTE MINACCIATA QUANDO NE PARLAVI IN RADIO? NN VOGLIO FARE POLEMICA INUTILE, MA PENSO SIA INTERESSE DI TUTTO IL MOVIMENTO CAPIRE COME MAI QUESTO COMPAGNO CONTINUA A FARE POLITICA, SENZA CHE NESSUNO DICA NULLA.
AUGURI SARA
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GESTITA DA INCAPACI
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Tremenda Friday, Nov. 24, 2006 at 1:56 PM |
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sono convita che questa storia è stata gestita da un gruppo di incapaci(CDA) perchè la cooeprazione lascia spazio ad una moltitudine di soluzioni a riguardo(gestione d'imrpesa interesse collettivo e salvaguardia minima dei diritti di Sara, un fatto grave che dovrebbe preoccupare tutti i soci della cooeprativa in questione, perchè cosa farebbero nel caso di perdita di appalti oppure ritardi infiniti di pagamento?Poi putroppo il fatto è ancora più grave pensando all'apparteneza politica di alcuni soci importanti della cooperativa: quelli che se questa cosa l'avesse fatta una qualsiasi impresa sarebbero scensi in piazza indignati contro il precariato ecccc. Anche i compagni sbagliano ma possono sempre rimediare anzichè far diventare questa follia una contrapposizione tra posti occupati o altro. Invidio Sara per il suo coraggio e le auguro i migliori auguri per la tenerezza che ha prodotto con il suo pancione alla faccia di ogni profitto.
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nessuna paura
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il movimento Friday, Nov. 24, 2006 at 2:05 PM |
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Garantiamo tutti i compagni e le compagne che in quanto movimento non stiamo pensando ad altro che a questo deplorevole caso di ingiustizia. Purtroppo al momento non ci è possibile intervenire poichè impegnati nella riscossione degli affitti delle nostre case di proprietà e soprattutto nell'organizzazione delle prossime vacanze natalizie. Voli speciali sono in preparazione verso le seguenti mete: Messico, Cuba, e per i più giovani la sempreverde Amsterdam. Con poche migliaia di euro i compagni e le compagne potranno finalmente prendere una pausa dai durissimi e quotidiani impegni di lotta nelle grigie metropoli italiane, in modo da tornare in pista dopo la befana con rinnovata energia. Per chi ama la bella vita style, se viaggia in aereo, è possibile contrattare con un addetto direttamente al check-in dell'aeroporto; se preferisce l'auto basta consultare la guida on-line dei distributori Agip convenzionati.
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chi ha fatto le scritte
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una che le ha fatte Friday, Nov. 24, 2006 at 5:44 PM |
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Nessuno spera nella chiusura dell’askatasuna, come di nessun altro posto occupato. Nessuno vuole giocare alle contrapposizioni tra i posti. Le scritte sono state un normale strumento di denuncia e di comunicazione, con l’obiettivo di evidenziare le contraddizioni di un compagno attivo nell’area antagonista che sul posto di lavoro promuove e difende la legge Biagi, nega il diritto alla maternità, impone precarietà e flessibilità nel bene della “cooperativa” in cui ricopre ruoli decisionali.
Una che le scritte le ha fatte davvero
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commento
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non-torinese Friday, Nov. 24, 2006 at 7:40 PM |
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Non so molto di questa storia, comunque secondo me A PRIORI le scritte sotto casa sono un'infamata di gente senza coraggio. Io se ho dei problemi (politici, umani, ecc) con qualcuno li risolvo di giorno e di persona, non di notte con un passamontagna in testa. Comunque auguri alla ragazza e alla sua bambina. Paolone.
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NO AL CAPORALATO E AL PRECARIATO
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per SARA Friday, Nov. 24, 2006 at 10:47 PM |
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da quanto ho capito...ti era stata promessa l'assunzione alla fine del corso di operatrice socio sanitaria...poi una volta che gli hai comunicato al presidente della coop che eri incinta non ti hapiù assunta: da un punto di vista strettamente le legale in assenza di un contratto di assunzione...non puoi rivendicare niente,cmq da un punto di vista morale visto che nel Cda della coop siede anche un compagno,questo è censurabile!
L'inchiesta di report ha messo in evidenza il caporalato delle coop...in realtà ormai dal 1970 con l'introduzione della figura del socio-lavoratore, a cui non si applicava lo statuto dei lavoratori, era stata alterata la natura stessa della cooperazione: paradossalmente le coop erano messe nella condizione,in questo modo di sfruttare i lavoratori. La situazione giuridica dei lavoratori delle coop è peggiorata, con l'introduzione delle tipologie giuridiche del socio-collaboratore a progetto - etc! delle vere e proprie figure schiaviste!!!! mi pare che la legge sia L.142/02 (???)
non dimenticare quanto ti è successo...fanne tesoro l'indifferenza di certi cosidetti compagni ferisce... tieni presente che chi gestisce una coop che appalta OSS è solo un caporale!
Cmq un amaro saluto.
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come mai succedono certe cose?
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peste Saturday, Nov. 25, 2006 at 12:39 AM |
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lapeste@inventati.org |
riguardo all'ultimo post: forse non conosci la storia e la realta' della cooperativa La Testarda, è una cooperativa piccola, una di quelle in cui anche se sottopagato (come in tutte le altre), riuscivi ancora a lavorare in maniera umana fino a poco tempo fa. Inoltre la cooperativa non ha problemi di denaro o di appalti, essendo in attivo, è attualmente in fase di espansione (ha preso nuovi appalti, quindi si sta ingrandendo e per ingrandirsi sta adottando l'ottica imprenditoriale classica di moltissime altre cooperative di merda, si sta quindi trasformando nella nefasta direzione di luogo di sfruttamento qualsiasi. Sicuramente i responsabili di questa trasformazione sono più' persone, e sono quindi individuabili nell'attuale CDA, all'interno del quale il nostro compagno non solo non fa opposizione, ma asseconda e ispira questi "nuovi piani di sviluppo" (precarietà, richiesta di stacanovismo, competitività sul posto di lavoro ecc), il tutto condito dalla passività (esoformata) dei lavoratori
Benvenuti nel futuro stile formicaio con i suoi continui sacrifici umani
scusate ma ora ho la nausea, sia a causa delle manipolazioni di chi abbiamo denunciato pubblicamente, sia a causa delle strumentalizzazioni che sono arrivate da tutte le parti, alterazioni del senso proprie della politicanza, che sono confluite in questa semplice storia da più parti e aliene agli umani sensibili
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ma quali strumentalizzazioni?
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per quello di sopra Saturday, Nov. 25, 2006 at 6:16 AM |
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sei solo un "ingenuo": chi appalta manodopera è solo un caporale -punto e basta! inoltre nel caso in questione è vietato dalla legge 1369/60! il fatto che tu non colga la differenza tra un contratto di lavoro vero e una fregatura vuol dire che non hai il senso della dignità e dei tuoi diritti o che sei in malafede ,perché vuoi salvare "capra e cavoli" come qualcuno ha scritto in un commento di sopra!
Questi sono fatti e non opinioni: metti caso un amministatore pubblico prenda una tangente,scrivere che questa è corruzione non è fare strumentalizzazione politica - è chiamare i fatti con il loro nome!
Allo stesso modo scrivere che non si possono appaltare Oss, perché questo è vietato dalla legge,tanto che è sanzionato con l'obbligo del'assunzione dei lavoratori appaltati da parte del vero datore di lavoro, vuol dire chiamare i fatti con il loro nome: caporalato.
Il fatto che almeno in teoria,lo Stato riconosca diritti e dignità,che il movimento non è neanche in grado di capire...vedi il tuo caso...ma potrei citarne tantissimi altri...che emergono chiaramente anche su indymedia...dimostra quanto questo movimento sia inconsistente e strumentalizzabile...ed eterodiretto!
La peste è l'ignoranza.
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a quello di sopra
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la sapienza Saturday, Nov. 25, 2006 at 9:09 AM |
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Gli appalti di cui si parla sopra sono quelli dell'ASL e dei servizi sociali
Il contratto era vero, ma a termine (Treu), rinnovato più volte legalmente con gabule varie, con promessa d'assunzione (leggi bene la lettera), la mancata assunzione a tempo indeterminato è stata causata dal fatto che Sara ha ingenuamente ritenuto fosse corretto essere sinceri e dichiarare il proprio stato interessante a persone che credeva compagni e colleghi onesti
Il giusto livello non era riconosciuto quindi i sindacati di base si stanno dando da fare, e anche se poca roba qualcosa la cooperativa dovrà sganciarlo
Sei fuori pista
La peste è bbbona, buona, documentata e intelligente
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adesso ho letto bene...
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per quello di sopra Saturday, Nov. 25, 2006 at 3:12 PM |
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scusa, mi sono sbagliato ma a parte questa distrazione,dovuta anche in parte al fatto che quando leggo queste cose mi innervosisco,il resto del mio discorso resta valido...cmq Premesso che anche con un contratto di somministrazione di manodopera la lavoratrice avrebbe avuto diritto alla maternità facoltativa e a quella obbligatoria -con relativa interruzione dell'efficacia del contratto a tempo determinato... mentre se la lavoratrice è stata assunta come -socia/collaboratrice a progetto ,la questione si complica!
Quali sono le motivazioni per la stipula del contratto a termine? (sono esplicitate?) quante proroghe al contratto a termine sono state effettuate, in anno con la coop? Se sicuro che il contratto a termine fosse stipulato in base alla 196/97...mi sa che è stato stipulato in base alla L.30-Dlgs 276/03,perchè ha allargato il numero dei soggetti intermediari abilitati ad intemediare,abbasando l'importo del capitale sociale interamente versato a 50000 Euro. Con la 196/97 (legge treu) una coop non poteva intermediare manodopera.
quale mansione(Oss o Asa?) svolgeva la lavoratrice, era prevista dal contratto e quale era quella concreta?
visto che ha lavorato nel periodo in cui seguiva il corso di Oss,suppongo che fosse collocata formalmente come Asa (operatrice socio assistenziale)?
Tutte queste informazioni sono importanti,perché da queste sarebbe possibile rivendicare,se non l'obbligo di assunzione da parte dell'Asl,per via del noto vincolo del concorso - selezione pubblica (art.97 Costituzione),almeno la conversione a tempo indeterminato del contratto con la coop - sempre che il "contratto a termine" in realtà non sia un contratto di natura diversa -(socia-lavoratrice)! (in questo caso è molto improbabile che possa ricorre al giudice del lavoro,dovrebbe seguire la normale procedura civile)
La cosa migliore sarebbe poter leggere il contratto con i dati sensibili, nascosti/occultati.
un saluto a pugno chiuso.
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quali sono i codardi? o forse solo i furbi
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compagno dissidente Sunday, Nov. 26, 2006 at 12:19 AM |
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Passamontagna non se ne sono visti. Sappiamo che le scritte sono state fatte dopo che qualcuno aveva provato a parlarne prima sia con l'interessato che con i "compagni" suoi, non è stato preso in considerazione come i fatti richiedevano con urgenza, sappiamo che le scritte non sono state fatte a volto così coperto (perché da subito tutti abbiamo saputo tutto) e che chi ha affrontato la situazione si è coraggiosamente esposto fin troppo. I codardi qui sono quelli che stanno negando le loro responsabilità, che sono passati "dall'altra parte" nei fatti ma non nelle parole e nelle frequentazioni extra-lavoro, quelli che si fan belli scrivendo libri intellettualoidi sull'operaismo tirandosela da avanguardia che non rappresentano più e che poi ti mandano il controllino INPS a casa appena ti ammali sul lavoro. I codardi qui sono quelli che ancora continuano a far finta di niente, che dietro alla loro cattedra dirigenziale sono una persona e nelle riunioni antagoniste sono un'altra persona. I codardi sono quelli che non devono dare spiegazioni del loro operato nella cosiddetta "vita privata" o "attività lavorativa" e prendono in giro gli stessi loro compagni, proprio quelli che vanno in piazza (e si prendono anche le botte) a chiedere l'abolizione delle leggi Treu e Biagi. Un po' codardi sono inoltre quei compagni che non osano chiedergli spiegazioni e accettano la cosa come "normale contraddizione determinata dal lavoro", solo perché qualche persona che hanno messo sopra di loro nella scala gerarchica (ovvero qualche leader)lo ha deciso per loro, e son pronti a condividere cose di cui non sono stati onestamente informati. Ma noi sappiamo bene che ci sono lavori e lavori, alcuni dei quali incompatibili con gente di movimento, e inoltre ci sono molti modi per affrontare un lavoro, anche in posizione amministrativa. Un po' stupidi (o pigri?) anche quelli che ancora oggi si bevono tutte queste fandonie pur di non dover fare una riflessione e qualche verifica che potrebbe risultare scomoda. Ci avete rotto le palle con sto accanimento contro qualche scritta che faceva pure ridere, che non è vero che diceva Mr stakanovstalin infame, nè antagonisti infami, ma ridicolizzava solo stakanovstalin, com'egli meritava e invitava al rispetto della maternità. La storia delle scritte è solo l'alibi che viene usato per non parlare del clima desolante di omertà che le aveva causate. Solidarietà a tutte le donne discriminate e tanti auguri a Sara per il suo futuro. Aggiungete pure la mia firma sulla lettera
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ma che fine hanno fatto le rossefuoco?
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gianna Sunday, Nov. 26, 2006 at 5:06 PM |
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ma che fine ha fatto il collettivo Rossefuoco, per le donne del movimento, riferimento per chi vedeva una costante crescita dei soprusi sulle donne negli ultimi anni? non vorrete mica farmi credere che hanno accettato tutto così, molto supinamente? come mai non ho letto da parte loro un commento di solidarietà o di spiegazione? è importante che prendano posizione in merito alla questione, per evitare che il loro silenzio sia considerato un silenzio-assenso.
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FIRMO ANCH'IO
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CLAUDIA G. OSS Monday, Nov. 27, 2006 at 9:34 AM |
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VOGLIO AGGIUNGERE LA MIA FIRMA, SPERO DI ESSERE IN TEMPO, SONO STATA VICINA A SARA PERCHE' ERO NEL CORSO OSS (OPERATORE SOCIO SANITARIO) CON LEI E NE HO CONDIVISO TUTTE LE ANSIE E PAURE. ATTUALMENTE LAVORO IN UNA COOPERATIVA SOCIALE CHE MI HA FATTO UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO DOPO UN MESE DI PROVA.
CLAUDIA G.
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il silenzio delle femministe conferma
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per le amiche di sara Monday, Nov. 27, 2006 at 1:06 PM |
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che la contrapposizione vera come sempre,in questi casi, è tra i caporali/e(etc) e le lavoratrici/lavoratori (etc).
Cmq perché pur avendene diritto...Sara non è riuscita ad esercitare il diritto all'aspettativa retribuita prevista dalla legge?
Non riesco a capire...ho l'impressione che sia stata informata male...
Sarebbe opportuno un chiarimento anche sulla tipo di contratto a termine stipulato con la coop...
ciao- da "adesso ho letto bene"
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codardi e pecoroni
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altro compagno dissidente Monday, Nov. 27, 2006 at 2:34 PM |
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E' certo vero che qualche leaderino a cercato di ridimensionare il tutto al proprio interno, ma è sufficiente questo per creare questo silenzio assordante? credo che da sempre ed in qualsiasi realtà non viga l'accordo totale sulle cose, ma almeno fino a un po' di tempo fa c'era la possibilità di esprimere più posizioni, anche in netta contapposizione, e non per questo diventare dei nemici o dei compagni che sbagliano ecc ecc. In questa occasione invece emerge evidente il modo di funzionare dell'area antagonista, il silenzio delle rossefuoco ne è una dimostrazione: o sei con noi o contro di noi, se attacchi un compagno come guido borio attacchi tutta l'aska, che quindi a questo punto si assume tutta la responsabilità rispetto a questa faccenda, al clima omertoso, compresi i pecoroni poco informati, daltrande se sono autodeterminati!
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riflessione
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di nessuna fazione particplare solo libertà Monday, Nov. 27, 2006 at 8:49 PM |
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Da discorsi ascoltati - ammetto di seconda mano - ho l'impressione che gli antagonisti - da sempre strafottenti nel loro privato nei confronti dei libertari perchè si ritengono superiori politicamente - stiano tentando di strumentalizzare la cosa per avere un motivo in più per prendere pubblicamente le distanze - ho scoperto che il comunicato che girava un anno fa e che voleva insegnare ai libertari come si fa la lotta lo aveva ideato e scritto proprio questo personaggio che adesso viene fuori che sul lavoro si comporta come un tirannno - quello che loro vogliono é prenderserla con gli anarchici spostando tutto sul piano politico - ma circa questo fatto siamo in molti a conoscenza diretta del fatto che il variegato gruppo che da un pò si sta occupando di questa faccenda é composto da persone che appartengono a diverse fazioni politiche e alcune di esse npon appartengono a nessuna fazione politica in particolare compresa me - se fanno questo solo per difendere queta persona si sono ficcati in un bel ginepraio - è triste vedere che continuamente ci sono cose che dividono il movimento che potrebbe imparare a confrontarsi produttivamente - in questo caso però non si può mica darne la responsabilità a una ragazza licenziata o a chi sta tentando di aiutarla x far valere pubblicamente le sue ragoni e le ragiioni delle tante donne e lavoratori che hanno problermi simili - A me spiace - ho amici all'Aska e anche in tutti gli altri posti - ma questa cosa andava denunciata e su questo non potranno mai convincermi del contrario - - saluti malinconici -
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mi avete rotto
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ringo Tuesday, Nov. 28, 2006 at 11:24 AM |
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invece di perdere tempo in chiacchiere fra addetti ai lavori perchè non fate tutti qualcosa di concreto (volendo, ce ne sono di cose da fare...) e vi risolvete le vostre beghe ideologiche e puriste nei vostri posti occupati? altro che movimento antagonista... leggendo tutta sta spuppa a un certo punto mi sembrava di stare al maurizio costanzo show... complimenti a tutti
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perchè insultare?
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ringo Tuesday, Nov. 28, 2006 at 12:30 PM |
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complimenti per il commento, ti rappresenta perfettamente. riguardo al titolo, sai meglio di me che questa storia altro non è che uno scazzo fra realtà torinesi. fra anarchici e comunisti spesso non corre buon sangue, si sa. chissà quante risate si staranno facendo in questura leggendoci... per questo ho parlato di maurizio costanzo show... avanti così, spariamole sempre più grosse, che l'audience aumenta
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rispondo a “by per le amiche di sara”
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Sara Tuesday, Nov. 28, 2006 at 1:07 PM |
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Per prima cosa dato che lavoravo da OSS avevo diritto alla maternità anticipata, ma non ho detto subito del mio stato interessante perché avevo paura per 2 motivi, il primo era che dovevo ancora finire la scuola e non mi avrebbero permesso di finire i tirocini, non volevo buttare via un anno di sforzi, la seconda è che avevo paura di perdere anche il lavoro, la scuola l’ho finita, il lavoro l’ho perso. Immagino che avrei avuto diritto a tutta la maternità se fossi stata assunta a tempo indeterminato, ma quando ho dichiarato il mio stato interessante il mio contratto era quasi scaduto (aspettavo infatti a giorni quello indeterminato) e dato che io ho richiesto la maternità anticipata loro si sono pure arrabbiati perché mi sono assentata dal lavoro… pensa te, e se mi prendevo un calcio sulla pancia da qualche disabile o altro? non è che la maternità anticipata sia d'obbligo per gli OSS per niente, ho già rischato troppo per finire quella cavolo di scuola.
Per quello che riguarda il prendere qualche soldo inizialmente speravo nel sussidio di disoccupazione, ma non mi è stato concesso perché durante il corso OSS sono stata costretta a ridurre il mio lavoro a part-time, l’anno precedente avevo lavorato solo in nero e quindi nisba. Per quello che riguarda i 5 mesi di maternità che dà l’INPS ne ho diritto, ho fatto richiesta e anche se in un primo tempo un caprone dell’ufficio mi ha detto che dato che non avevo il sussidio di disoccupazione non ne avevo diritto di non fare neanche la domanda, io non mi sono fidata e l’ho fatta (per fortuna!). Ora dall’INPS mi dicono che hanno ritardi e che c’è da aspettare, io aspetto, ma intanto la bimba è nata e non ho ancora visto una lira, mi hanno detto che prima o poi mi arriveranno circa 2000 euro. Per quello che riguarda i famosi 1000 euro del Berlusconi, li danno solo al secondo figlio... Per quel che riguarda la causa che sto facendo tramite i sindacati di base contro La Testarda, mi spetterebbero 900 euro per livelli, notti e festivi non retribuiti, gli straccioni taccagni hanno rifiutato un onesto patteggiamento e hanno proposto 300 miseri euro… quindi sto andando in causa.
Una chicca ancora per dichiarare la bassezza umana con cui ho avuto rapportarmi, quando mio padre è andato a ritirare le ultime carte all’ufficio della cooperativa, dato che avevo partecipato a una trasmissione a Radio Blackout dove parlavo di come stavo cercando di muovermi e qualcuno di loro deve averla sentita, si è sentito dire: di cosa si lamenta lei che tanto prenderà il sussidio di disoccupazione e la maternità… e poi le cose sono andate così.
Comunque hanno tutto in mano i sindacati di base e lascio fare a loro, io ora penso ad andare dal pediatra e a allattare che mi dà più gioia e mi fa dimenticare almeno temporaneamente il mondo di merda in cui viviamo.
Grazie ancora per la solidarietà, spero solo che mia figlia possa vivere in un mondo migliore, altro che "futuro anteriore" (il libro scritto da un certo stronzo)!
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precisazione
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lavoratore testarda Tuesday, Nov. 28, 2006 at 2:05 PM |
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volevo rendere noto che, visto che state mettendo sulla croce tutta la cooperativa, la percezione che hanno avuto i lavoratori della cooperativa è stata molto diversa da quella raccontata su queste pagine. ciò che molti hanno saputo è che sara ha avuto una valutazione negativa dal gruppo in cui lavorava, che non le era stato mai promesso un posto fisso (che per quanto ne so non è mai stato promesso a nessuno....purtroppo), e che la sua gravidanza è stata resa nota solo dopo che la cooperativa aveva deciso di non rinnovarle il contratto. per quel che riguarda il "vestito" della cooperativa, ho seri dubbi sul fatto che possa essere rosso, tuttalpiù un rosa sbiadito. io non so dove sta la verità (probabilmente non nel mezzo) ma non è una novità vedere persone (in tutti i posti di lavoro) che in piazza stanno all'estrema sinistra e poi sul posto di lavoro si comportano da fasci. le cooperative oggi come oggi sono delle aziende come tutte le altre in cui la cooperazione è soltanto più un termine svuotato del suo significato e non una pratica vissuta. secondo me il problema vero (oltre a quello di sara che è serissimo) lo si deve risolvere all'interno dei centri sociali....se una persona che fa l'antagonista ed allo stesso tempo ricopre ruoli e modalità lavorative incompatibili con quello che professa in piazza, deve essere mandato fuori dai coglioni.
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disgustoso
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amica di sara Tuesday, Nov. 28, 2006 at 2:28 PM |
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"ciò che molti hanno saputo è che sara ha avuto una valutazione negativa dal gruppo in cui lavorava, che non le era stato mai promesso un posto fisso (che per quanto ne so non è mai stato promesso a nessuno....purtroppo), e che la sua gravidanza è stata resa nota solo dopo che la cooperativa aveva deciso di non rinnovarle il contratto."
Confermi invece quello che già sappiamo, che appunto come dicevamo, si sono dette molte menzogne, la conferma dell'assunzione l'aveva avuta eccome, sia dalla coordinatrice che dal "compagno" quando lo ha incontrato casualmente sul tram, e tutta l'equipe ne era al corrente. Il fatto è che ci sono certi stronzi nella vostra cooperativa che hanno l'indole del manipolatore. Tutti sono stati contenti di Sara fino a quando non è rimasta incinta, questa è la verità, poi se volete credere alle false voci che mettono in giro fatelo, e chi continua a mentire ben si merita la sua miseranda condizione. Invece piuttosto com'è che lo stronzo indicava a Sara di fare il corso OSS promettendogli in privato mari e monti? L'unica balla che non avevano ancora tirato fuori era proprio quella che non lavorava bene, che l'equipe non la riteneva idonea, peccato che noi l'abbiamo vista nei tirocini e che era una delle migliori. Peccato che sappiamo che alla prima riunione d'equipe la stragrande maggioranza aveva deciso che volevano tenerla. Siamo disgustati. Guido, sei un porco manipolatore falso, arrogante e schifoso!
E poi ... "un posto fisso (che per quanto ne so non è mai stato promesso a nessuno....purtroppo)" bel modo di merda di lavorare, in comunità alloggio dove si deve creare almeno un'idea di una famiglia per quei ragazzi (gili utenti), che garantisca dei punti di riferimento stabili al loro vivere. Solo garantendo posti fissi con personale qualificato puoi garantire quella "qualità" del servizio tanto pubblicizzata nei loro documenti che potete trovare in rete con un minimo di ricerca.
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vorrei allegare la voce di Sara
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by
fabio Tuesday, Nov. 28, 2006 at 2:32 PM |
mail:
amicidisara@email.it |
Vorrei allegare, per rendere pubblica, la trasmissione radio che è stata nell’occhio del ciclone perché per prima ha aperto questa questione su Sara, e nella quale lei stessa dà voce alle sue ragioni. La trasmissione riporta alcuni dettagli demenziali della storia. Non lo posso fare perché pesa cieca 25 mega e il limite di Indymedia è 2 mega, se qualcuno mette a disposizione un FTP può mandare una mail a questo indirizzo: amicidisara@email.it Come si capisce benissimo dalla trasmissione (Peste&corna) non era intenzione attaccare l'Aska o il SenzaPazienza, questo nonostante le minacce alla conduttrice arrivassero da quell'area politica. Infatti la stessa trasmissione che solleva la questione dà pure gli appuntamenti delle iniziative di quell'area : CSA Murazzi e Askatasuna (la serata benefit al CSA con El Pito e los Ladrones è stata poi annullata per rappresaglia nei confronti di RadioBlackout).
In seguito alla trasmissione in questione, oltre a negare la serata benefit alla radio, l'area antagonista ha chiesto in redazione di noon dare più i microfoni a Peste&corna, ma la risposta unanime è stata quella di espellere la persona in questione, cioè “l’orco cattivo” che precedentemente faceva la parte dell'opinionista del radiogiornale, almeno fino al momento in cui lui non avesse dato delle plausibili spiegazioni in redazione. Ma il confronto non è avvenuto, lui non si è mai fatto vivo, l'area antagonista ha deciso di difenderlo a tutti i costi e con varie scuse ha interrotto i suoi radiogiornali (ecco quindi perché non sentite più le stesse voci). In seguito a questo ora la radio sta riorganizzando un'informazione finalmente aperta a tutte le aree che intendono collaborare.
Anche se la persona citata è solo uno dei tanti membri del CDA riteniamo fosse il suo ruolo quello di difendere i lavoratori. Persone interne alla cooperativa dichiarano che inizialmente lo avevano votato proprio per quel motivo e che ora non vedono l'ora che si levi di torno, non solo per la sua assenza di volontà nel far valere i diritti dei lavoratori ma in quanto responsabile in prima persona di un certo modo di lavorare. Pare che lui neghi ogni responsabilità di fronte ai suoi compagni facendosi passare per uno qualunque (vittima di un complotto) e che i suoi compagni non gli abbiano mai chiesto quale ruolo abbia lui in questa faccenda Pare anche che ora si lamenti che in seguito alla vertenza sindacale iniziata da Sara, alle scritte e alle lettere, anche il resto del CDA gli stia facendo qualche problema (uno che porta guai), limitandone i poteri, ma quest’ultima è solo una delle tanti voci che girano. Voci invece molto più fondate parlano di una direttrice fantoccio, giovane e inesperta, messa in quel posto al solo scopo di firmare quello che lui non può firmare a causa dei precedenti penali (che per altro riteniamo meritevoli, essendo per antagonismo politico). Al di là della volontà iniziale di non volere personalizzare troppo la cosa e tantomeno trasformarla in una guerra tra parti del movimento, a causa della curiosa reazione da “banda mafiosa” degli antagonisti il clima si è esasperato, il dibattito ingrandito portando con sé una serie di accadimenti proprio a causa dell’atteggiamento di intoccabilità che questo signore, o chi per lui, ha imposto attorno a sé, pur di evitare critiche esterne e un qualsiasi percorso di autocritica. Infatti quello che risulta a tutt’ora incredibile è il capire come mai l’area antagonista si è esposta in difesa di un loro compagno nonostante le evidenti prove del suo mal-agire perpetuato in varie situazioni. Per ora infatti (per chi non lo avesse notato) l’area non si sta esprimendo qui su indymedia come non si è mai espressa pubblicamente, perché priva di argomenti ma ricca solo di posizioni dogmatiche dichiarate per lo più tramite dialoghi personali.
La trasmissione presenta qualche errore, il primo è stato quello di parlare di legge Biagi anziché Treu, ma nella sostanza il senso non cambia. Un altro è quello di parlare di disabilità psichica, mentre si sarebbe dovuto parlare di disabilità e basta (La Testarda non si occupa di psichiatrico), ma anche questo non è sostanziale (Sara stava dando gli esami da Oss ed era emozionata a parlare in radio), questo suo banale errore è servito per affermare che lei non aveva mai lavorato lì... D’altronde Peste&corna non è una trasmissione dedita all’informazione quanto piuttosto alla irriverente provocazione, quasi tutto quello che vi è detto è un patchwork situazionista di interviste e frasi dette da persone che lavorano o hanno lavorato in quella cooperativa. Non si tratta quindi solo di purismo, ma di qualcosa che ha scatenato una crisi all’interno del movimento torinese facendone emergere contraddizioni che ci auspichiamo non insanabili. Si sono evidenziate incompatibilità di fondo tra lo stile gerarchico e autoritario da un lato e quello di gestione orizzontale e aperta propri degli ambienti libertari ma anche della radio stessa. Quello che non regge è la presa di posizione da parte del gruppo politico antagonista (per quanto silenziosa, e proprio in virtù dell’assordante silenzio che ha coinvolto anche la realtà femminista), quando gli unici che dovrebbero schierarsi in difesa, dare spiegazioni, ricomporre, per quanto loro possibile i danni e fare le scuse sono proprio i colleghi e i membri che si definiscono “compagni” interni alla cooperativa stessa.
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Per Sara..
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by per le amiche di sara Tuesday, Nov. 28, 2006 at 3:15 PM |
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intanto ti saluto...siccome vado di fretta non ti posso rispondere subito,cmq ti rispondo entro questa sera...anche perché voglio documentarmi...per poterti fornire una risposta valida...che sia un vero,seppure piccolo contributo. un consiglio,intanto, te lo do lo stesso:non lasciare "tutto in mano" al sindacato di base...perchè purtroppo anche lì,spesso, ci sono "compagni" dello stesso tipo dei compagni/caporali,che ben conosci, Lo so per esperienza diretta...e considera che sono un "attivista" sindacale. Triste ma purtroppo vero.
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non mi sono espresso bene?
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fabio Tuesday, Nov. 28, 2006 at 3:26 PM |
mail:
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Forse non dovevo scrivere "finalmente" ? ritiro il finalmente, diciamo che ora l'informazione (Rassegna Stampa e Radiogiornale)la fanno in tanti e non è più in mano solo all'area antagonista, la quale, a sua volta non imponeva il monopolio (di fatto la gestivano loro). Poi per aree ovviamente si intendono quelle compatibili con il progetto della radio, non certo Mediaset o Forza Nuova, chi vuole si può proporre. Più gente se ne occupa meglio è. Ora ci sono riunioni settimanali solo dell'informazione separate ma comunicanti con quelle della redazione. Ma qui andiamo fuori tema, questo spazio è per Sara.
Rinnovo la richiesta di appoggiarmi a un FTP oer linkare la trasmissione
ciao
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al lavoratore della testarda e a tutti gli altri
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peste Tuesday, Nov. 28, 2006 at 4:22 PM |
mail:
peste.corna@tiscali.it |
certo che ora l'equipe dice le balle che convengono perche'? perche'in quell'equipe c'e' la donna del grande manipolatore e cosi' sono li' che si inventano le balle tra di loro e le divulgano per mari und per monti ma che vadano a farsi fottere - piuttosto che bella sorpresa oggi aprendo il PC! che bel polverone! ci si mette un'ora a leggere tutto come la mettiamo compagni? allora non eravamo solo io e la psicologa a ordire chissa' quali tenebrosi disegni perche'siamo solo 2 pazze e tutto il mondo va cosi' e tutti quando lavorano possono comportarsi da benemeriti stronzi neppure il pugno chiuso dei saluti lascia intuire che la trama la ordiscano gli anarchici.. che tipi assurdi che siete, forse la psicologa potrebbe aiutarvi davvero e se poi voi sapeste proprio tutto sia sulla vicenda che sulla vostra nemica n°2 (dato che la n°1 e' la psicologa), che del dopo vicenda.. ma lasciamo perdere prima o poi lo scoprirete da soli - il tipo piuttosto, il manipolatore, lui si che ha dei problemi gravi dovrebbe mettersi in cura ma si che se continua cosi' qualche cura la dovra' fare.. hai ragione collega della testarda (sono OSS - educatrice anch'io) a dire che dovrebbe essere preso a calci nel culo, avendo poi egli la faccia come il culo non e' facile distinguere e quindi non e' semplice dato che i calci sui denti fanno molto piu' male _ non so se la mia trasmissione possa dire di piu' di quello che e' stato detto qui sicuramente fa ridere alcuni e rode il culo ad altri vedete voi per me e' uguale ne ho distribuite copie a chiunque me l'abbia chiesto e se interessa ancora ben venga (ma il copy P&C? diritti d'autore ecc?) comunque se ci tenete la trovate sui p2p (soulseek e emule) il file si chiama 20060720_peste&corna-bricconcella.mp3
chi la fa l'aspetti
come sono diventata cattiva con questa storia! peste.corna@tiscali.it
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PER FABIO
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BO Tuesday, Nov. 28, 2006 at 4:59 PM |
mail:
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PRIMA DI CHIAMARE I COMPAGNI E LE COMPAGNE DELL'ASKATASUNA "BANDA MAFIOSA" NN DOVRESTI PENSARCI BENE? E' UN'ACCUSA MOLTO GRAVE. TUTTI QUI STATE A CHIEDERVI COME MAI L'ASKA ABBIA DIFESO QUESTO COMPAGNO? PER QUANTO IO CONOSCA I COMPAGNI INCONTRATI SOLO ALLE INIZIATIVE NAZIONALI, NON CREDO CHE PRENDEREBBERO MAI LE PARTI DI UNA PERSONA CHE HA FATTO QUELLO CHE DITE. FORSE DOVRESTE INDAGARE PIU' A FONDO PER CAPIRE MEGLIO. E POI CI CREDO CHE NON SCRIVONO UN COMUNICATO SU INDYMEDIA ORA. IO SARO' IL 50esimo COMMENTO. E SOPRA A PARTE POCHI INTERVENTI, HO LETTO TANTI INSULTI ED INFAMITA'. SALUTI AI COMPAGN* DELL'ASKA
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forse mi sono espresso male?
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Fabio Tuesday, Nov. 28, 2006 at 5:31 PM |
mail:
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Infatti non ho detto che sono una banda mafiosa ma che CURIOSAMENTE si sono comportati in manioera simile. Io stesso sono rimasto stupito dal loro atteggiamento. Indagare abbiamo indagato, per mesi, parlato con decine di persone interessate, più a fondo si così.... C'è chi ha dovuto cotrapporsi ad amici e ha perso anche di più per rimanere onesto e coerente. Indagate voi più a fondo, piuttosto. I compagni hanno avuto tempo da Luglio per indagare (e farlo onestamente)e non lo hanno fatto. Se aspettano 5 giorni e 50 post a rispondere che colpa ne hanno tutti gli altri? Io non sono nemico dell'Aska, anch'io ho avuto e ho ancora amici lì, ma qui si tratta di essere sinceri e prendersi le proprie responsabilità.
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PER FABIO
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by
BO Tuesday, Nov. 28, 2006 at 5:56 PM |
mail:
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SCUSA, MA RISPONDERE A CHI E A COSA? IO CAPISCO SE UNA REALTA' POLITICA, UN C.S. P UN ASSOCIAZIONE FACESSE UN COMUNICATO. MA IN QUESTI COMUNICATI IO LEGGO SOLO NOMI ANONIMI. E POI PESTE MI SEMBRI UN PO' INCOERENTE, PRIMA DICI CHE L'ASKATASUNA NON CENTRA NULLA, POI LI ATTACCHI INSULTANDOLI. IL TUO ERA UNO DEI COMMENTI CHE PRIMA RITENEVO SENSATI. ORA ASCOLTERO' LA REGISTRAZIONE DELLA TRASMISSIONE, TENTANDO DI CHIARIRMI LE IDEE.
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per BO nonce l'ho con l'aska in particolare
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peste Tuesday, Nov. 28, 2006 at 7:13 PM |
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non ce l'ho con l'aska, riconosco che ci sono grosse differenze tra loro e me che sono libertaria ma questo non giustificherebbe nulla. _ se leggi bene non e' che li attacco insultandoli, non sono io che ce l'ho con loro ma loro che ce l'hanno con me. l'unico con cui ce l'ho veramente e' il tale che ha licenziato sara, se leggi bene e' lui che ho attaccato ferocemente, esattamente dopo aver letto il commento del lavoratore della testarda che ancora una volta ribadisce quello che sapiamo e cioe' che si stanno dicendo un sacco di menzogne su questa vicenda, con la nuova variante che l'equipe non la riteneva idonea (era l'unica versione che ancora ci mancava, dopo che han detto che il tipo non e' nessuno in quella cooperativa, che sara non lavorava li', che invece l'avevano assunta, che non le avevano mai detto che la prendevano, che non l'hanno liquidata perche' quando e' rimasta incinta non lavorava piu' da loro) queste le voci che ci riferiscono girano in cooperativa e altrove, il tutto per salvare la faccia. _ piuttosto mi spiace che alcuni di loro non mi salutino piu' e vedano in me il nemico, mi spiace piu' per loro che per me dato che mi spiego la cosa solo come un atto di devozione fideistica nei confronti di qualcuno o qualcosa. per questo credo che ci sia un difetto psicologico nella loro impostazione mentale e relazionale. non sono io che ho deciso di spostare la cosa su un piano politico, piuttosto loro, minacciandomi a causa delle scritte e della trasmissione, chiedendo di espellermi dalla radio, si sono comportati malissimo, la mia trasmissione doveva rimanere una denuncia pubblica e una vendetta nei confronti di una coperativa e di uno scarafaggio che si annida in ambienti a me troppo vicini (ad esempio la radio, ma non solo) mi spiace che alcuni di loro che ritengo persone valide si siano incaponiti nella difesa di una persona tanto bassa umanamente parlando. comuque ho fatto male a scrivere prima quel post, ma sono umana anch'io, meglio lasciare spazio a quelli della testarda o a eventuali altre adesioni indymedia serve a questo e non a litigare _ la mia trasmissione non so come fartela avere, installati soulseek (cercalo con google) e mandami una mail, ti do' il nik e te la prendi
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per Sara..
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per le amiche di sara Tuesday, Nov. 28, 2006 at 8:26 PM |
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In breve la procedura corretta per vedersi rinoconosciuto il diritto alle aspettative di legge per la maternità e quindi una più efficace tutela in caso di licenziamento illeggittimo sarebbe stata la seguente:
A) certificazione medica per la richiesta dell'aspettativa di maternità anticipata(dal 1° al 3° mese) da consegnare al datore di lavoro(lettera raccomandata a/r). B) nel caso dell'Oss l'aspettativa anticipata non può essere rifiutata dal datore di lavoro. C) Al momento della presentazione della domanda il contratto di lavoro a tempo determinato (ai sensi L.196/97 così come modificata dalla L.30-Dlgs 276/03) viene sospeso,e riprende efficia solo al termine dei periodi di aspettativa. D) a partire dal 3° mese deve essere inoltrata una nuova richesta,al datore di lavoro e all'Inps, per l'indennità obbligatoria di maternità,che ha la durata di sei mesi (prorogabile in caso di ritardo del parto) E)prima della scadenza dei sei mesi,e comunque al massimo entro due settimane dal parto, deve essere inoltrata la richiesta di aspettativa facoltativa,che dura altri cinque mesi,scaduti i quali ,si ha diritto ai permessi per allattamento ,per due ore giornaliere,per altri sette mesi.
In realtà avresti avuto diritto a tutta l'aspettativa ,al termine della quale saresti dovuta rientrare a lavoro,anche solo un giorno,per terminare il contratto.
IMPORTANTE: ma il sindacato di base ha contestato il licenziamento per illeggittimità del contratto a termine,a causa della violazione della L.1369/60?
Mi sembra che chi ti sta seguendo ,invece si sia concentrato solo sulle differenze retributive,che ti spettano,mentre tu avresti avuto diritto probabilmente alla conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato. Ma visto che si è già svolto il tentativo obbligatorio di conciliazione,ti rimane ben poco da fare in questo senso.
Trovo incredibile che nessuno ,neanche il tuo medico di base ti abbia informato correttamente...comunque tutta questa vicenda mi indigna...
un saluto a pugno chiuso.
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postilla chiarimento al commento di sopra
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per le amiche di sara/Per SARA. Wednesday, Nov. 29, 2006 at 5:26 AM |
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in sintesi per Sara: non avendo inoltrato in tempo utile(prima del giorno della scadenza del contratto a termine) al datore di lavoro(coop) la richiesta formale di aspettativa anticipata di maternità(raccomandata a/r + fax),che ti avrebbe garantito la sospensione del contratto a termine e l'aspettativa di legge (nel caso che il datore di lavoro si fosse rifiutato o avesse fatto ostruzionismo sarebbero scattate una seri di sanzioni - tu avresti dovuto semplicemente inoltrare un'ulteriore richiesta all'Inps,documentado di averla in precedenza inoltrata al datore di lavoro) tutto è più complicato.
L'Inps ti ha comunque riconosciuto la sua quota dell'indennità obbligatoria di maternità,resta da vedere se il riconoscimento dell'indennità da parte dell'Inps comporti la sospensione ex post(dopo la scadenza) del contratto a termine. Si tratta di recuperare il tempo perduto. In quale data hai inoltrato la richiesta di indennità di maternità all'Inps? Quanto più la data di inoltro della richiesta di indennità(verifica il timbro di ricevuta sul modulo Inps etc.) è vicina,anche se successiva, alla data di scadenza del contratto a termine,tanto più potrebbe avere comportato la sospensione del contratto (per cui il contratto sarebbe ancora valido anche se sospeso). Il termine massimo per cui dovrebbe scattare la sospensione del contratto dovrebbe essere lo stesso dell'impugnazione del contratto per nullità del termine (60 giorni)ti faccio presente che per i contratti a termine stipulati in base al Dlgs 368/01 non esiste termine di prescrizione per contestare la nullità del contratto,comunque non ti rimane altro che verificare il tutto rivolgendoti ad un buon avvocato e avendo chiare e chiarendogli questi aspetti. Nel frattempo puoi comunque provare a inoltrare all'Inps una formale richiesta di aspettativa retribuita di maternità facoltativa (post parto), sei comunque nei termini (entro 15 giorni seguenti al parto), nel caso te la riconoscano avrai la conferma della sospensione del contratto a seguito della tua precedente richiesta di indennità obbligatoria di maternità. In tal caso potresti aver un elemento in più per avviare una vera vertenza nei confronti della Coop,per rivendicare la conversione del contratto a termine in contratto di lavoro a tempo indeterminato etc.
Spero di essere stato chiaro...di esserti stato d'aiuto. Considera che non sono un professionista e che le informazioni che ti ho dato necessitano di approfondimento e verifica, in particoloare sulla questione delicata della sospensione del contratto. Mi raccomando prova comunque a fare la domanda di aspettativa facoltativa Inps ,allegando tutta la documentazione necessaria (contratto,precedente domanda indennità obbligatoria etc). ciao spc
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Ecco perché non intervengono nella discussione
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compagno Wednesday, Nov. 29, 2006 at 12:02 PM |
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Non vi risponderanno mai e non si prenderanno nessuna responsabilità pubblicamente perché non avendo argomenti per difendersi adottano la strategia di non parlarne e di far cadere tutto nel silenzio. Tuttalpiù potete aspettarvi qualche ritorsione privata. Sono addolorato.
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lettera modificata in seguito a contatto con ulteriori operatori testarda
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gli amici di sara Wednesday, Nov. 29, 2006 at 1:40 PM |
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Vi ripostiamo la lettera dopo che è stata leggermente modificata in virtù del fatto che alcune persone della cooperativa non si ritengono rappresentati, cambia l'intestazione e alcune frasi. scusate il disguido, quella attuale è quella che è stata spedita per posta a loro.
ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI Lettera aperta ai lavoratori e al CDA della cooperativa sociale “La Testarda”
Nel mese di giugno una vostra collega veniva scaricata dalla vostra cooperativa perché incinta. Ha lavorato presso di voi per circa un anno frequentando contemporaneamente un corso di 1000 ore per ottenere la qualifica di OSS su esplicita richiesta della vostra direzione che prometteva, in seguito a questo, un contratto a tempo indeterminato. Senza questa promessa difficilmente avrebbe retto le difficoltà che tale gravoso impegno comporta, impegno che la vedeva contemporaneamente a scuola e al lavoro. Per un principio di onestà nel rapporto lavorativo ha rivelato il suo stato interessante poco prima della fatidica data d’assunzione e, come molti sanno, a parole è stata rassicurata, nei fatti, liquidata (se non lo ha fatto subito ma dopo breve tempo è stato perché era spaventata, temeva di perdere il lavoro, (sappiamo tutti quanto malvolente sia nei confronti della maternità il vostro responsabile del personale), probabilmente se lo avesse fatto sarebbe stato meglio. Il sistema legale vigente (leggi Treu e Biagi), permette queste forme di discriminazione, ma ciò non significa che queste leggi siano giuste, essendo studiate per favorire il precariato e il ricatto sociale. Un ambiente di cooperativa (vero, e non di facciata, purtroppo raro da riscontrare oggi come oggi) permette ai soci di dire la loro e di non subire supinamente ogni scelta dall’alto. (Sappiamo di persone, nella vostra cooperativa, che hanno atteso due, fino a tre anni un contratto che li garantisse minimamente, migrando da un contratto a tempo determinato all’altro, la cooperativa quindi non ha mai smesso di tutelare se stessa a discapito di chi ci andava a lavorare. Possiamo comprendere che la situazione delle cooperative è critica date le problematiche insite nel lavoro preso in appalto dalle ASL e dai servizi sociali, ma se un ingiusto trattamento economico è il prezzo, un giusto trattamento contrattuale e vivibili condizioni lavorative ne dovrebbero essere il riscatto). Nei primi due mesi abbiamo atteso invano una risposta di solidarietà e siamo venuti a conoscenza di una riunione d’equipe nella quale la nostra amica lavorava, in cui la grande maggioranza decideva che avrebbe dovuto essere assunta, tutelata nel periodo della maternità per tornare infine a lavorare con voi. Scelta solidaristica e giusta. Di tale scelta il CDA non ha tenuto minimamente conto alla luce del fatto che all’interno della cooperativa c’erano altre quattro maternità in atto. Numero normalissimo se si valuta la maggioranza femminile in età fertile del personale (sappiamo anche che alcune di queste donne la loro maternità la stanno terminando …). Da indiscrezioni avute pare che quella di silurare le maternità dove possibile fosse una scelta fatta a monte, una scelta che se fosse vera, ci sembra profondamente arrogante e discriminante. Tale indirizzo, di stampo “imprenditorial-efficentista-produttivista” esclude per sua natura quei meccanismi di supporto sociale che devono essere alla base dell’operare umano, oggetto di dibattiti e discussioni nel passato e nel presente, anche e soprattutto, negli ambienti cooperativistici “rossi”, conseguenza logica dell’applicazione dell’etica. In questo imbarazzante clima di silenzio, dopo ben due mesi di attesa di una promessa risposta, (ti facciamo sapere entro una settimana le ultime parole della referente di servizio…) alcuni solidali, esterni alla cooperativa hanno intrapreso una strada di denuncia diretta operando nel campo dell’informazione. Nello stesso momento in cui lì da voi vigeva il silenzio, ovvero la rimozione dell’evento, all’esterno si apriva un dibattito che ha dato vita ad alcune scelte ed azioni. Tra queste una che ha tanto scandalizzato alcuni di voi (per fortuna non tutti), a nostro parere, per la lettura superficiale che le è stata data. Stiamo parlando di alcune scritte sui muri della vostra sede, in difesa del diritto alla maternità e indicanti uno dei maggiori responsabili dell’accaduto. La sede di via Pianezza è stata esclusa in virtù dell’iniziale solidarietà espressa. Alcune scritte sono apparse anche in altri precisi luoghi legati alla discussione politica, dato che uno dei responsabili dell’accaduto è politicamente attivo in ambienti che denunciano il precariato, mentre di fatto, evidentemente a loro insaputa, ne abusa in virtù del … “bene” … dei conti della cooperativa). In base a una strana logica (civismo? benpensare? borghesismo?) queste scritte sono state considerate da alcuni fatto ben più grave del barbaro motivo che le aveva causate. Problema di linguaggio? Linguaggio economico, irriverente ed ampiamente utilizzato nel passato e nel presente nelle lotte in tutto il mondo. Ciò non toglie che nessuno, nei mesi precedenti e successivi, vi ha impedito di mostrare concretamente, con i vostri metodi e linguaggi tale solidarietà, eppure non lo avete fatto. Ecco invece avviarsi (quanto manipolato lo possiamo immaginare noi che conosciamo bene i burattinai dell’accaduto…) un perverso meccanismo che vede le vittime trasformate in carnefici. Ecco comparire, come per magia, sia dentro che fuori la cooperativa, teoremi circa improbabili congiure, voci che smentiscono le promesse d’assunzione, che insinuano la malafede de Sara e travisano l’accaduto sbandierando false giustificazioni giusto per salvare la faccia. In realtà la conferma di assunzione poco prima della scoperta della gravidanza era arrivata a Sara in più occasioni, per bocca dello stesso responsabile del personale, della referente di servizio e di alcuni colleghi con cui quest’ultima aveva parlato, un vero peccato, per i bugiardi, che lei entusiasta ne avesse parlato con i suoi amici e compagni di studio prima ancora di sapere di essere incinta, l’assunzione definitiva, secondo gli accordi, avrebbe dovuto partire dal 20 giugno; sempre nello stesso periodo durante le riunioni di equipe le veniva proposta la co-referenza di un utente: difficile pensare che si affidi la referenza di un ragazzo ad una operatrice che di lì a poco finisce il contratto se non perché la si vuole inserire stabilmente. Come quindi paragonare la premeditata insolenza di una scritta cancellabile in cinque minuti con la violenza della discriminazione su una donna che porta in sé affanni ed afflizioni e, nel caso specifico anni di oggettiva difficoltà? Ai nostri occhi il confronto non è possibile, ma a occhi menefreghisti e distratti, intenti solo a trovare una giustificazione al proprio disimpegno solidaristico, tutto questo può sfuggire. Sta di fatto che la nostra amica nulla sapeva delle scritte, e di altre iniziative quali lettere e cartoline di sdegno, adesivi, discussioni, ecc delle quali sembra esservi sfuggito anche il tono ironico. Cose che la futura mamma ha saputo solo dopo la loro attuazione, giustamente impegnata a farsi valere tramite vie sindacali e a distrarsi dal sentimento di abbandono e sfiducia che provava nei vostri confronti per tentare, nonostante tutto, di vivere serenamente quel momento tanto importante e delicato quale è la gravidanza. Ci siamo anche impegnati a parlare direttamente con alcuni membri della vostra cooperativa. Privatamente esponevano dubbi e a volte sdegno nei confronti di certi metodi e di una precisa direzione intrapresa dalla vostra dirigenza. Ma quello che più ci ha impressionato è stato che le stesse persone parlavano a condizione che non fosse resa pubblica la loro identità, fatto molto grave, riscontrabile solo in situazioni di dipendenza da piccola impresa. Queste persone insomma si sentono vittime di un complesso meccanismo di ricatto (comprendi, ho famiglia… potrebbero rendermi la vita impossibile… ecc … sta di fatto che per ora nessuno si è esposto). Lo schierarsi col più forte anche se scorretto, l’omertà, il silenzio, anche solo per debolezza, paura o mancanza di potere per farsi valere di fronte alle ingiustizie e ai disagi sono sintomi evidenti. Un'altra forma di discriminazione sulla maternità l’abbiamo riscontrata nella recente decisione di dividere gli utili della cooperativa in base alle ore effettivamente eseguite: com’è possibile, ci chiediamo noi, che maternità e malattia (che auspichiamo onesta), momenti tanto delicati dell’esistenza, possano divenire oggetto di discriminazione? Tali sono i metodi che attualmente si applicano in quella che viene definita “l’ottica imprenditoriale”, quell’ottica che (a differenza di alcune altre cooperative “rosse e bianche” torinesi che conosciamo, ti manda i controlli a casa appena sei ammalato allo scopo di farti “rigare dritto”, quell’ottica che si nutre di precariato abusandone fin quando gli è possibile, allo scopo di incentivare il rendimento creando differenze tra i lavoratori, indirizzandole, di fatto a coltivare ognuno il proprio orticello astenendosi da quello spirito di solidarietà che solo può aiutare i lavoratori, gli uomini in generale e gli stessi utenti. La verticizzazione dei poteri nel CDA (espropriati quindi alle equipe), snatura la cooperativa che diviene luogo qualsiasi di sfruttamento (neanche 900 euro al mese, notti e turni non pagati ai confini della stessa contestata legalità), il socio diventa un dipendente ordinario, ricattabile, aggrappato al proprio misero posto di lavoro, non più attivo e propositivo, se non superficialmente, nella gestione del lavoro e quindi della cooperativa, si accontenta di poche centinaia di euro ottenute dalla penalizzazione di qualcun altro per illudersi che così va tutto bene e rieleggere alla direzione le stesse persone arroganti e manipolatrici. Ogni dissenso si risolve in voci di corridoio che inevitabilmente, anche se spesso non in mala fede, si modificano passando di bocca in bocca, succube di promesse di maggiore e migliore lavoro (per lo più non mantenute), di simpatie e antipatie personali, di favoritismi e amicalismi, deve anche fare buon viso agli amministratori in carica. L’importante è che non disturbi, che si sottoponga alle direttive, non importa se giuste o meno (come nel caso della nostra amica), il gruppo (in realtà agglomerato di individualisti) svilupperà sempre un’autogiustificazione: “è normale, il mondo va così… le cooperative funzionano tutte così…” Ma proprio questo disgustoso meccanismo, indotto dall’esterno, dalle condizioni che ci vengono poste da chi ci vuole automi stacanovisti, che induce competitività tra i lavoratori creando le differenze e che li vuole meglio sfruttare annunciando tempi migliori, cioè “l’andazzo generale”, rende tutti complici di tale disgregazione. Quando il mercato del lavoro assume un volto disumano non è forse giunto il momento di porsi qualche domanda? Sempre, ma in particolar modo per quel che riguarda il lavoro col disagio, siamo convinti che sottomettersi supini a certi meccanismi vigenti nel mondo del mercato-lavoro porta, come già possiamo osservare, solo alla mortificazione delle persone-lavoratori a spese della qualità (ma non della quantità…) del servizio offerto con conseguenze disastrose per utenti e operatori. Ma certo, tutto il mondo va così, non c’è mai peggio al peggio… Ci rendiamo conto della problematicità di dare un equilibrio agli interessi di chi lavora, utenti e cooperativa, ma fatti come quello accaduto alla nostra amica e altri emersi dalla nostra ricerca, a cui accenniamo in questa lettera, sono segnale molto, molto triste. Oggi tutto questo è capitato a una vostra collega, un domani potrà capitare a voi, o magari a vostra figlia. A pochi giorni dalla nascita della bambina ribadiamo la nostra solidarietà alla nostra amica, per un presente e un futuro a misura d’uomo (e non a misura d’impresa) e prendiamo le distanze da tutti quegli atteggiamenti che nel miope tentativo di tutelare solo la propria dimensione personale creano di fatto disgregazione sociale e dramma individuale. Sara sta assistendo allo sbocciare di una nuova vita a cui accudirà nonostante questo squallore, a voi un centinaio di euro in più alla chiusura dell’anno.
Gli amici di Sara.
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solidarietà
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letizia Wednesday, Nov. 29, 2006 at 3:43 PM |
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Sono veramente dispiaciuta che indy tra poco non ci sarà più,quindi massima solidarietà a chi ha cercato in questi anni di gestire uno spazio libero (fin troppo) non senza difficoltà... ma sono altrettanto dispiaciuta per chi da domani (non essendoci più indy) ricomincerà a farsi le pere!! p.s. occhio a non calpestare le siringhe.
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per quello che sta cercando di aiutarmi
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Sara Wednesday, Nov. 29, 2006 at 4:04 PM |
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Grazie. Ho passato tutto al sindacato di base e sto verificando credo che l'errore sia stato quello di non chiedere subito la maternità anticipata ma dovevo finire la scuola e temevo per il lavoro, non conoscendo le leggi, quando l'ho fatto mi è stata rifiutata perchè oramai il contratto stava per scadere (ma non era scaduto), allora mi sono messa in mutua perchè pretendevano finissi il mio ultimo periodo e questo li ha irritati...
Per quelli che sostengono che sono in mala fede, che l'equipe non mi voleva e che volevo fare le scarpe a qualcuno... non so di cosa parlate e chi sarebbe quella persona a cui avrei dovuto farle non so niente degli intrallazzi della coordinatrice o dell'equipe, avevo un buon rapporto con lei e con l'equipe
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adesso è più chiaro
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per sara Wednesday, Nov. 29, 2006 at 6:36 PM |
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adesso conosci meglio i tuoi diritti.
anche se tu non hai presentato la domanda scritta di aspettativa anticipata perchè ti era stato detto (illeggittimamente) dai dirigenti della coop che ti sarebbe stata cmq rifiutata, il fatto che tu sia andata in malattia con la diagnosi di malessere legato ad uno stato di gravidanza ha reso possibile il riconoscimento dell'indennità obbligatoria di maternità anche a contratto scaduto...il che vuol dire che per l'Inps il tuo contratto di lavoro è ancora valido! Devi insistere con il sindacato di base sulla fatto che il tuo contratto a termine è ancora in essere. DEVI SUBITO INVIARE UNA DUPLICE RICHIESTA SCRITTA AL DIREZIONE DELLA COOP E ALL'INPS DI ASPETTATIVA FACOLTATIVA POST PARTO - NEL CASO TI VENISSE RICONOSCIUTA PRIMA DELLA SCADENZA DEVI COMUNICARE PER ISCRITTO ALLA COOP LA TUA INTENZIONE DI RIENTRARE A LAVORO (SE ENTRO SETTE GIORNI L'INPS NON RISPONDE ALLA RICHIESTA DI ASPETTATIVA DEVI SUBITO INVIARE LA LETTERA DI MESSA A DISPOSIZIONE)
UN SALUTO A PUGNO CHIUSO - I CAPORALI CHIUDONO INDYMEDIA CIAO
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Bisogna andare
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oltre lo squat e riprogettare Wednesday, Nov. 29, 2006 at 9:17 PM |
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Questa storia semplice ma drammatica vissuta ogni giorno da tante e tanti affini la dice lunga anzi lunghissima sulle esperienze e sui bisogni che cambiano...lavoro salariato figli ecc e poi si vive in una fastidiosa doppiezza oppre ripercorrendo tutte le volte il cerchio sempre uguale a se stesso di quello che si è diventati e quello che altri devono ancora sperimentare.Per cambiare l'esistente.Le contraddizioni non deveono fare paura nè fare incazzare ma devono servire a discutere nuovi percorsi di liberazione individuali e collettivi, sulla nostra vita concreta e sui nostri bisogni che potrebbero non sempre essere un tetto liberato.
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Toyotismo=
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lavoro d'equipe - esternalizzazioni Wednesday, Nov. 29, 2006 at 10:02 PM |
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In questa storia viene fuori,tra l'altro, che i dirigenti della cooperativa usano alcuni strumenti disciplinari previsti dalla nuova organizzazione del lavoro basata sui principi del Toyotismo/Onhismo (quello che viene subdolamente propagandato, sotto forma di analisi sul cosidetto postfordismo).
Il lavoro di gruppo (integrato in uno schema organizzativo fordista/taylorista) è uno degli elementi nuovi caratteristici del toyotismo.
L'equipe è un particolare gruppo di lavoro (gruppo formale), si tratta quindi dell'adeguamento dell'organizzazione del "lavoro sociale" sul modello toyotista del "lavoro industriale".
L'equipe è uno dei punti di applicazione del potere disciplinare del datore di lavoro...è uno un strumento di autosorveglianza e autodisciplina...non a caso è trapelato,nei commenti di sopra ,l'argomento (vero o falso non è rilevante)che l'equipe avrebbe "allontanato" la lavoratrice...si tratta di un espediente utile a coprire e mimetizzare il potere disciplinare della direzione della coop. In questo caso visto che il licenziamento è avvenuto grazie al mancato e illeggittimo riconoscimento dell'aspettativa di legge per la maternità...risulta chiaro che la direzione della coop cerca di scaricare sull'equipe le proprie responsabilità.
Neanche i manager toyota saprebbero fare di meglio...altro che il presunto "xxx fiat rivalta" di un commento di sopra.
Ps Esternalizzazione = Caporalato
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