NOI SIAMO PRONTI
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Inchiesta: Tav e nodo ferroviario, se Novara “perde il treno”…
Novara - Sono state pubblicate (Corriere di Novara del 9 e del 16 novembre) le prime due puntate intitolate: Tav e nodo ferroviario: se Novara “perde il treno”... che hanno evidenziato la complessità burocratica che sovrasta questo progetto, la necessità per molte opere di reperire i fondi, l’indispensabilità che Tav e Ferrovie mantengano i finanziamenti promessi. Indicazioni certe sul finanziamento ci sono, invece, per le opere comprese nell’accordo di programma in attuazione al Protocollo d’intesa quadro sull’assetto ferroviario del nodo di Novara sottoscritto il 13 luglio 2005 da Comune di Novara, Regione Piemonte, Rfi e http://www.corrieredinovara.it/cdn/interface.jsp?fun=c_b&pof=0&myid=6757&cat=4&u_cat=0 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ L'annuncio alla vigilia del vertice italo-francese a Lucca. Il premier fiducioso nel dialogo fra governo, popolazioni e amministrazioni per realizare : «La faremo con metodi condivisi. E a Bruxelles daremo risposta positiva entro settembre 2007» Mose, la partita non è chiusa «Noi vogliamo realizzare» il progetto della linea ferroviaria Torino-Lione «ma seguendo un metodo “condiviso” che permetta di creare un clima di fiducia e dialogo tra il governo, le popolazioni e le amministrazioni regionali e locali».
Lo ha ribadito il premier Romano Prodi in un'intervista alla France Presse alla vigilia del vertice italo-francese a Lucca. Il premier si è detto "fiducioso" di poter dare una risposta "positiva" per la realizzazione dell'infrastruttura «prima del 1 settembre del 2007, che è la data limite fissata da Bruxelles».
24 novembre 2006 http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6636.php ........................................................................................................................................... AVEVANO GIA' DETTO Tav, entro dieci mesi la scelta del tracciato
Un cantiere della Tav Sono quattro le ipotesi all'esame della conferenza dei servizi: la riva destra o la riva sinistra, cioè Val di Susa o Val Sangone, il quadruplicamento della linea esistente e il non intervento. Di Pietro: «Se non ci sarà consenso unanime vincerà la maggioranza in Consiglio dei ministri» La scelta definitiva per il tracciato della Tav Torino-Lione sarà presa «se tutto va male per settembre 2007». Il ministro Antonio Di Pietro spiega così che sono stati fissati i tempi per il lavoro della conferenza dei servizi, che potrebbe portare ad una soluzione anche prima, «tra aprile e maggio del 2007». Tre le opzioni, «la riva destra o la riva sinistra, quindi Val di Susa o Val Sangone – spiega il ministro delle Infrastrutture – o il quadruplicamento della linea esistente». Se alla fine dei lavori della conferenza dei servizi non ci sarà un consenso unanime su una delle soluzioni, indica Di Pietro, la parola passerà al Consiglio dei Ministri che deciderà dopo aver sentito le commissioni parlamentari, e varrà «la regola della maggioranza».
«Nessuna ipotesi è favorita, né si può considerare definitivamente smantellato quanto è stato fatto fino ad ora», indica Di Pietro. Alle tre soluzioni possibili (Destra Dora - Val Sangone; Sinistra Dora - Val di Susa; quadruplicamento dell'attuale linea) viene anche valutata «l'opzione zero, sostanzialmente di non intervento». Secondo quanto riferito dai presenti all'incontro, il percorso indicato dalla relazione presentata dal ministro Di Pietro è stato sostenuto dai ministri Emma Bonino, che ha rilevato la compatibilità con quanto richiesto dall'Unione Europea, e dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Non dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Per il ministro Bonino, riferisce Di Pietro, i tempi sono «in linea con il crono programma che l'Ue ci ha dato». Quanto alla posizione del ministro Pecoraro Scanio, Di Pietro commenta: «Esiste un principio fondamentale che regge tutto l'istituto della democrazia: il principio della maggioranza. Pensate – aggiunge – che io ho dovuto accettare la sciagura dell'indulto». Di Pietro ha anche sottolineato «il ruolo importantissimo» che avrà l'Osservatorio per la Tav sul fronte della concertazione.
La procedura «prevede espressamente che si arrivi in ogni caso ad una soluzione definitiva»: se al termine dei lavori della conferenza dei servizi, ad aprile-maggio 2007, ci sarà un pieno consenso su una soluzione “questa opzione verra” recepita», dice Di Pietro. Se invece verrà indicata una soluzione «a maggioranza», sarà vagliata dal Consiglio dei ministri che prenderà la decisione finale dopo aver recepito il parere delle Commissioni parlamentari. Resta ferma la posizione del governo «sull'importanza del corridoio 5», dice Di Pietro. Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi lasciando Palazzo Chigi ribadisce che «il progetto si deve realizzare, bisogna solo trovare il modo migliore. La novità di oggi – dice riferendosi alla riunione del tavolo politico –istituzionale a Palazzo Chigi - è che il clima è stato completamente diverso». Bianchi riferisce anche Ferrovie dello Stato "si è impegnata a realizzare uno studio di fattibilità comparativo", sulle diverse ipotesi di tracciato, "da chiudere in sei mesi", entro aprile 2007.
10 novembre 2006 http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6535.php ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Di Pietro: «Altre vie per la Tav» Antonio Di Pietro Il ministro Di Pietro Prende corpo l'alternativa val Sangone per la Torino - Lione. Il ministro sulle proteste degli abitanti in Val di Susa: «Capisco le preoccpuazioni ma alcuni hanno virus del no fine a se stesso» Il patto del corridoio 5 «È una delle ipotesi che si sta affacciando all'orizzonte». Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha risposto così ai giornalisti che a Bologna, a margine dell'inaugurazione del Saie, gli hanno chiesto se si prefigurava l'ipotesi di passare in val Sangone per la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione anziché in val di Susa.
«Abbiamo preso atto delle perplessità della popolazione della Val di Susa insieme alla quale dobbiamo trovare una soluzione – ha detto ancora Di Pietro – ma abbiamo capito che da alcuni soggetti è venuto un “virus”, quello della contrapposizione fine a se stessa. Una cosa è la giusta preoccupazione degli abitanti della Val di Susa – ha continuato Di Pietro – altra cosa è il comportamento di alcuni profittatori che cercano di carpire la buona fede della popolazione per tornaconti di tipo politico personale». Tuttavia il ministro ha ribadito che «rispetto al persistente impedimento nel dialogo lui si augura però che anche in val di Susa si possa trovare una soluzione costruttiva».
25 ottobre 2006 http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6454.php .................:::::::::::::::__________________::::::::::::::_______________::::::::::::___________:::::::::_______________________________________________::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::............. La Francia accelera sulla Tav
Un cantiere della Tav Il ministro dei Trasporti francese Perben chiede all'Italia di rispettare gli accordi per la Torino-Lione: «Bene piccole modifiche ma tracciato già definito». Al vaglio una variante per evitare la Val Susa Il patto del corridoio 5 La Francia chiede di rispettare l'accordo sulla Torino-Lione firmato con l'Italia nel 2001, mentre negli ultimi giorni si sta parlando di una variante in Val Sangone. «Il tracciato – ha detto Dominique Perben, ministro dei trasporti francese, alla conferenza dei ministri dell'arco alpino – è stato definito dopo lunghi studi di natura tecnica, ambientale e finanziaria. Certo – ha aggiunto – piccole modifiche possono essere discusse, ma non credo che sia un bene accumulare ritardi o aumentare i costi». A una domanda se un'eventuale variazione nel progetto possa violare l'accordo del 2001, Perben ha ribadito: «C'è un tracciato che è stato ben definito».
«Ho piena fiducia – ha detto ancora il ministro dei trasporti transalpino – nella capacità delle autorità italiane di gestire le difficoltà e di superarle nei tempi più possibile ragionevoli». Alla conferenza di Lione era presente anche Jacques Barrot, commissario dei trasporti della Ue: «Per i tratti prioritari la Torino-Lione potrà essere finanziata – ha detto – per un massimo del 30% del costo, tutto dipende anche dagli sforzi dei governi italiano e francese. La Torino-Lione e il Brennero – ha aggiunto Barrot – sono di importanza capitale, si tratta di due grandi priorità a livello europeo e cercheremo di finanziarle al meglio».
20 ottobre 2006
http://italy.indymedia.org/publish.php ................................................................................................................................. Di Pietro: «Faremo la Tav»
Il ministro annuncia il rispetto degli impegni presi dal governo e attenzione verso le popolazioni. Ma aggiunge: «Le proteste sono strumentali e contro progresso e sviluppo». Illy: «Italia dica sì all'opera». I verdi francesi: «Sì alla Torino - Lione» «Sulle infrastrutture strategiche e il Corridoio 5 il Governo italiano una decisione l'ha presa e non cambia facendo però attenzione a non creare tensioni e danni inutili all'ambiente e alla popolazione». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, intervenendo, a Udine, al vertice dei ministri europei dei paesi attraversati dal Corridoio 5 Barcellona-Budapest-Kiev. «Ci siamo fatto carico – ha proseguito Di Pietro – della responsabilità di convincere le popolazioni della bontà del progetto, e abbiamo ripreso il lavoro da dove il precedente governo lo aveva lasciato, con realismo e concretezza». Il ministro ha in particolare sottolineato la decisione dell'esecutivo di «attuare la procedura ordinaria di consultazione, perché quella velocizzata attuata in precedenza di fatto era più lenta e – ha puntualizzato – aveva innescato una reazione a catena nelle popolazioni interessate al passaggio del Corridoio 5».
Riferendosi poi in particolare ai problemi sorti in Val di Susa, Di Pietro - precisando di parlare a titolo personale – ha definito alcune reazioni «anche strumentali, innescate – ha affermato – da chi è contro il progresso economico e lo sviluppo e al confronto con la globalizzazione». Secondo il ministro «in Val di Susa si sta inserendo una rivalutazione concreta di quel che sta accadendo, una sorta di ripensamento operoso. La conferenza dei servizi del 12 ottobre scorso - ha aggiunto - ha stabilito che non ci sarà alcuno stallo, e il Governo è deciso e determinato a realizzare la tratta migliore che verrà individuata con l'accordo delle popolazioni e delle amministrazioni locali».
«Da parte nostra - ha aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy introducendo i lavori del vertice - siamo disposti a trovare tutti i nodi per superare i problemi che questa infrastruttura può creare sul nostro territorio. Alla prossima riunione dell'Ecofin del 7 novembre è fondamentale che l' Italia si presenti con una posizione chiara sul Corridoio 5, esprimendo la volontà di realizzare l'intera opera».
16 ottobre 2006
http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6384.php .........................................................................................................................................................................................................................................................
«Il progetto non si discute, è una priorità. Con la valutazione d'impatto ambientale e il dialogo con le popolazioni locali». Prodi: «Una svolta in pochi giorni» / LEGAMBIENTE: «No al tunnel» «A rilento i lavori sulla vecchia linea» il governo considera la Tav un'opera prioritaria. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, in una conferenza stampa con il commissario intergovernativo per la Torino-Lione, Loyola de Palacio. «Il governo – ha detto Di Pietro – con l'incontro di oggi ha voluto riprendere in mano la situazione di un progetto che noi, come Loyola De Palacio Loyola De Palacio l'Unione europea, consideriamo prioritario».
«Noi – ha sottolineato Di Pietro – crediamo che si debba riportare tutta la procedura all'interno della valutazione di impatto ambientale ordinaria perché le scorciatoie creano solo disastri. Tuttavia riteniamo che non si possa fermare un'opera essenziale per il Paese senza però ignorare le istanze delle popolazioni locali. Ritengo – ha aggiunto il ministro delle infrastrutture – che le due cose non siano incompatibili tra loro ma per far questo serve dialogo e questo è quello che intendiamo fare perché crediamo che questo possa abbreviare i tempi anziché allungarli».
Proprio quanto ai tempi, Di Pietro ha ricordato che l'Italia «deve cantiere della Tav Un cantiere della Tav fornire un cronoprogramma all'Ue su come intende procedere per i lavori. Un problema sollevato anche con il precedente governo, come ha ricordato la stessa De Palacio». Che ha aggiunto: «Per poter utilizzare i fondi comunitari assegnati dall'Ue per il 2007-2013 che ammontano a circa un miliardo, abbiamo ottenuto dall'Italia le garanzie necessarie sulla volontà di andare avanti con il progetto». Quanto al progetto, ha ricordato la coordinatrice De Palacio, «non è ancora chiuso perché ad esempio, manca tutta la parte che riguarda le gallerie come quella di Venaus nella Val di Susa. Tuttavia non si parla di variazione di tracciato. Il problema è quello che riguarda i tempi».
21 giugno 2006 http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6009.php @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ «Ma quale Tav? È alta capacità» cantiere della Tav Un cantiere della Tav Il ministro dell'Ambiente interviene sul potenziamento della ferrovia Torino-Lione, e annuncia: «Ho già chiesto a Prodi la convocazione di un tavolo politico».
Le Regioni chiedono la Tav «Ho già chiesto a Prodi di avere la convocazione del tavolo politico per discutere l' incarico da dare al comitato tecnico». Lo ha affermato il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, parlando con i giornalisti alla presentazione di un rapporto sulle infrazioni comunitarie del nostro paese.
«Non parliamo di tav, perché la tav non esiste – ha detto Pecoraro – parliamo di alta capacità, o meglio come potenziare la Torino-Lione e mandare più merci. Questo è un obiettivo che trova tutti d' accordo. Il modo va definito dal comitato tecnico».
7 giugno 2006 http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/5950.php LMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMLMMMERDA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1111
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