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LONDRA - In una lettera dettata tre giorni fa, quando già avvertiva attorno a sé "il battito d'ali dell'Angelo della Morte", l'ex spia russa Aleksandr Litvinenko si dice vittima di un attentato ordito dal "barbaro e spietato" Vladimir Putin. "Voi - scrive Litvinenko rivolgendosi direttamente al leader del Cremlino - potete far tacere un uomo ma le proteste del mondo intero vi risuoneranno nelle orecchie per il resto della vita. Avete mostrato di essere barbaro e spietato come hanno sostenuto i vostri critici più ostili, di non avere alcun rispetto per la vita, per la libertà e per i valori della civiltà. Non vi siete mostrato degno della carica che occupate. Che Dio vi perdoni, per quello che avete fatto non soltanto a me ma all'amata Russia e al suo popolo". La lettera-requisitoria è stata distribuita stamattina ai giornalisti da un amico di Litvinenko, Aleks Goldfarb, poco più di dodici ore dopo che l'ex spia russa - uno dei più feroci oppositori del regime Putin all'estero - è deceduta a 43 anni d'età all'University College Hospital di Londra in seguito ad un misterioso avvelenamento con una sostanza altamente radioattiva e cancerogena: il polonio-210. I medici non hanno potuto far altro che assistere impotenti al progressivo, drammatico, inarrestabile deterioramento delle sue condizioni.
Nel corso di un'improvvisata conferenza-stampa davanti all'ospedale anche Walter Litvinenko, padre di Aleksandr, ha chiamato in causa personalmente il presidente russo: "Hanno ammazzato mio figlio con una piccola, minuscola bomba nucleare. Il regime di Putin - ha denunciato tra i singhiozzi - é un pericolo letale per il mondo intero". Malgrado una parte della "Russia sul Tamigi" concordi nel tirare in ballo il vendicativo Putin e l'Fsb (il servizio segreto russo nato sulle ceneri del famigerato Kgb sovietico), Scotland Yard si muove con i piedi di piombo. Mancano ancora molti, troppi tasselli sul devastante malore sofferto da Litvinenko il 1 novembre, dopo un incontro con due o tre connazionali all'albergo Millennium di Londra davanti ad una tazza di té e dopo il lunch con l'italiano Mario Scaramella, ex-consulente della commissione parlamentare Mitrokhin, nel ristorante giapponese Itzu di Piccadilly. Una prima certezza è stata fornita ad ogni modo dall'Agenzia per la Protezione della Salute: Litvinenko è stato in apparenza avvelenato e ucciso con una micidiale dose di polonio-210. Massicce dosi di questa sostanza rara in natura e iper-tossica (estremamente nociva se inalata, ingurgitata o inoculata) sono state trovate nelle sue urine e con l'ausilio degli esperti e dei contatori geiger la polizia britannica ne ha rinvenuto tracce all'albergo Millennium, al ristorante Itzu e a casa della vittima.
La scoperta del polonio-210 sotto forma di "radiazioni alfa" ha generato non poco allarme all'Agenzia per la Protezione della Salute: l'autopsia del morto è stata rinviata. La si effettuerà soltanto quando si saranno decise le precauzioni da prendere per la salvaguardia del personale medico-legale incaricato. Per Goldfarb (legato al mefistofelico oligarca in disgrazia Boris Berezovski, esule dal 2000 a Londra, in rotta totale con Putin) la difficoltà a individuare persino il veleno usato la dice lunga sul fatto che si tratta di una "operazione molto professionale, sofisticata, specialistica" e che c'é senz'altro lo zampino dei servizi segreti russi. Ex-colonnello dell'Fsb, fuggiasco a Londra dal 2001, sposato e padre di un figlio di dodici anni, da un mese cittadino britannico, Litvinenko era a detta degli amici "un nemico evidente" di Putin. Lo ha infastidito a più riprese rinfacciandogli di aver cinicamente orchestrato nel 1999 una serie di sanguinosi attentati terroristici a Mosca per poter scatenare di nuovo la guerra in Cecenia e assicurarsi la successione a Boris Ieltsin. Ha detto di lui peste e corna in due libri pubblicati in Occidente. E minacciava di imbarazzare di nuovo il presidente russo con le indagini che aveva avviato sul delitto della coraggiosa giornalista indipendente Anna Politkovskia, uccisa ai primi di ottobre dentro l'ascensore di casa a Mosca.
Da parte sua il Foreign Office ha preso oggi contatto con le autorità russe e le ha avvertite: la morte di Litvinenko in seguito ad un avvelenamento "senza precedenti" per il Regno Unito è considerata a Londra "una faccenda grave". A riprova di come prenda sul serio la vicenda, il governo Blair ha riunito oggi pomeriggio a livello ministeriale il comitato Cobra, che viene attivato in risposta a emergenze terroristiche.
fonte:ansa
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