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Sgombero Bar di Lettere
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Collettivo di Lettere e Filosofia Saturday, Nov. 25, 2006 at 4:38 PM |
mail:
collettivodilettere@libero.it |
Bar di Lettere sgomberato,
P.zza Brunelleschi chiusa,
Cantiere nel chiostro.
Questa mattina (sabato 25 novembre) nella facoltà di Lettere e Filosofia si è verificato quello che temevamo da settimane: P.zza Brunelleschi transennata e inagibile, cancello di accesso alla facoltà chiuso, chiostro trasformato in cantiere e Bar Autogestito sgomberato. Non è dichiarato quale autorità abbia dato l’ordine di chiudere Brunelleschi, che è un luogo pubblico, perché non c’è alcuna indicazione su quel misero cartello appeso ai nastri di sbarramento alla piazza. Presidenza? Rettorato? Questura? Comune? Prefettura? Per permettere lo svolgimento dei lavori, senza avvisi ufficiali e preventivi, l’accesso alla facoltà è stato spostato in via Alfani: attraverso un dedalo di corridoio, che non risponde ad alcuna norma di sicurezza, si riesce anche a raggiungere le aule. Questi “urgentissimi” lavori formalmente hanno lo scopo di garantire l’accesso dei disabili al primo piano, quando sarebbe bastato aggiustare un ascensore. Evidentemente è più semplice sgomberare il Bar e costruirci all’interno un muro piuttosto che riutilizzare strutture già esistenti. Non ci sono i soldi per fare i lavori che servono davvero, ma quando si tratta di repressione si trovano sempre! Forse questa vuole essere la risposta, sicuramente poco meditata, all’emergenza montata dai giornali a proposito del presunto “degrado” del nostro chiostro, oppure questa polemica ha semplicemente fornito l’alibi perfetto per lo sgombero del Bar. A proposito del degrado… la verità è, innanzitutto, che la situazione non è certo quella che vogliono far credere i nostri “sceriffi” e neppure tale da richiedere uno “stato di emergenza”. I barboni ci sono come in tutto il resto di una città che non è capace di offrire loro alcun tipo di assistenza, intenta com’è a privatizzarsi e “vetrinizzarsi” in funzione esclusiva dei turisti. La sporcizia c’è perché gli stessi studenti e cittadini sono i primi a non rispettare l’ambiente che li circonda. Di siringhe non ne vediamo dagli anni novanta e, in ogni caso, essendo l’Università un luogo pubblico, il problema può verificarsi qui come altrove… e qualche spinello è sicuramente meglio della cocaina che gira in Parlamento e nei palazzi “perbene” del potere. Quello di P.zza Brunelleschi è un problema atavico di cui non vogliamo negare l’esistenza, ma la soluzione non è certamente quella di istituire uno stato di polizia (inaccettabili guardie armate e DIGOS) e creare isterismi di massa. Vogliamo che Lettere rimanga aperta a tutti e che si torni a parlare di quelli che sono i veri problemi (l’inconsistenza e la disorganizzazione dei corsi, per dirne uno) senza lasciarsi abbagliare da emergenze inesistenti. Siamo contrari allo sgombero del Bar Autogestito perché è un luogo dove gli studenti dalla facoltà hanno la possibilità di crearsi autonomamente una cultura che sappia muoversi al di là del “contegno” accademico. Metodi sbagliati, motivi ancora più sbagliati e… risultati? Non ci stancheremo mai di dire che la facoltà deve rimanere un luogo pubblico, dove la priorità dovrebbe essere quella di fare cultura, invece di pensare solo a obbedire a ragioni politiche della peggior specie e non gradiamo essere raggirati da chi non si assume neanche la responsabilità di chiarire i propri intenti e affrontarne le conseguenze.
Collettivo di Lettere e Filosofia
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Due sgomberi in una settimana!
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Voci dalla Macchia Wednesday, Nov. 29, 2006 at 2:50 PM |
mail:
vocidallamacchia@hotmail.it |
Dopo gli sgomberi subiti da Voci dalla Macchia, CSA Ex Emerson e Movimento di Lotta per la Casa, anche il Bar Autogestito di Lettere è stato stroncato da un ignominioso atto autoritario.
Il fatto, già di per se particolarmente grave, lo è ancora di più se lo si inserisce in un contesto più ampio, in cui alla legittima richiesta di spazi aggregativi o abitativi si risponde non con il dialogo, bensì con azioni militari o con l’attuazione di interessi economico-politici. La strategia applicata è simile alle altre realtà sgomberate. Si attuano operazioni mediatiche di delegittimazione e si attribuisce la responsabilità del degrado e del disagio sociale a coloro che invece tentano di risolverlo.
Le università si stanno omologando ad un sistema-mercato in cui gli studenti sono attori economici e la cultura è semplice merce di scambio. Nella frenesia accademica mancano momenti di genuino accrescimento culturale. Lo studio è funzionale allo “stramaledetto pezzo di carta” che attesterà le (in)capacità dello studente. In questo triste scenario, il tentativo del Bar di Lettere, luogo di socialità, aggregazione, sperimentazione culturale e lotta politica è stato ed è coraggioso, ma le istituzioni, timorate dai concetti di autogestione, autorganizzazione e partecipazione dal basso, tentano di soffocare la voce del dissenso.
Le giunte di centro sinistra, istituzioni borghesi che non sono in alcun caso rappresentative della collettività, non ne ascoltano i loro bisogni nè risolvono le loro necessità: semplicemente perseguono una linea repressiva. Chi non si omologa alle direttive istituzionali ne viene fagocitato. Chi propone forme di aggregazione svincolate dalla mercificazione diventa capro espiatorio di un degrado che le istituzioni stesse creano. Chi sta a sinistra della “sinistra” partitica, viene mestamente messo a tacere.
Ma se il tentativo è pretenzioso e arrogante, la risposta dev’essere chiara e concisa.
Le lotte non si sgomberano. Le idee non si sgomberano.
Ai compagni del Bar di Lettere, va tutta la nostra più autentica e sincera solidarietà militante. In altre parole.. un bacio ed un abbraccio agli “sfigati” che come noi sono stati appena sgomberati.
Voci dalla Macchia vocidallamacchia@hotmail.it
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