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TAV: NON CI SONO GOVERNI AMICI
Martedì 21 Novembre 2006 provincia Pagina 27
SAN BONIFACIO. Pubblicata in internet la delibera sul progetto dell'Alta velocità che ignora la tratta e i problemi locali
I supertreni «saltano» il paese
Il sindaco Polo vuol ricorrere al Tar del Lazio contro le decisioni del Cipe
San Bonifacio.Continua la doccia scozzese mediatica sui treni dell'Alta Velocità. Dopo le alterne notizie di un mese fa, è arrivata una mazzata. Sul sito web del Cipe è apparsa in questi giorni la tanto attesa delibera sul progetto della Tav/Ac, anticipando quindi di qualche giornola pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma la sorpresa sta nel fattoche i problemi legati alla tratta che passa per San Bonifacio sonototalmente ignorati, anzi il paese non è nemmeno citato nel testo delladelibera. Prevedibile quindi la durissima reazione del sindaco SilvanoPolo, che definisce «menzogne» tutte le promesse e le affermazioni fattein passato dai vari politici. Un mese fa, come si ricorderà, il viceministro alle Infrastrutture,Cesare De Piccoli, aveva parlato di disponibilità al dialogo con i Comuniper quanto riguarda la scelta del tracciato dei tre ni superveloci,affermazione subito contestata dal sindaco Polo, il quale dichiarava chequelle parole erano vanificate dai fatti, perché il nuovo Governo avrebbedovuto bloccare la delibera del Cipe. Replicava quindi Vincenzo DiRienzo, dei Ds di Verona, il quale affermava che per bloccare ilpassaggio del provvedimento Cipe alla Corte dei Conti occorreva una leggeabrogativa di quella che prescrive tale passaggio, ma che comunque sitratta di una delibera «in linea tecnica» e quindi «insufficiente per laconcreta realizzazione», tanto che sottolineava la necessità di «attivareun tavolo di discussione per individuare la soluzione dei problemi». Dopo questa altalena di delusioni e speranze, ecco ora arrivare la temutadelibera del Cipe, che Polo così commenta. «Aspettiamo che vengapubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, per poter impugnarla entro i 60giorni stabiliti dalla legge, davanti al Tar del Lazio. Infatti»,sottolinea, «nella dettagliata descrizione dei passi precedenti e deglistudi integrativi elaborati da Rfi, nella delibera non solo non figuranoné galleria, né tunnel, ma addirittura nemmeno la tratta di SanBonifacio». Pertanto, conclude Polo, «se questo è il documento depositato, comepossiamo oggi ritenere significative le affermazioni di chi è succedutoal precedent e Governo e dice che questa è carta straccia e non valeniente? Questa invece è una delibera che quando sarà pubblicata sullaGazzetta noi impugneremo».
Polo aggiunge che il Comune «non ha mai visto questo progetto cheriguarda il proprio territorio e fa variante urbanistica, nonostante sulPrg ci sia già indicato il tracciato della futura Tav: sarà questo»,sottolinea, «il motivo per cui impugneremo la delibera». E ancora: «Pertanto in pratica tutti coloro che hanno parlato di tunnel egalleria hanno detto delle grandi bugie, perché quello che conta sono gliatti ufficiali». Dopo aver ricordato che la delibera dal mese di marzo èrimasta alla Corte dei Conti fino a settembre ed è tornata al Cipe cheora la sta per pubblicare come sopra descritto, Polo accusa il Governo diaver lasciato che la delibera in questione facesse il suo corso,contestando le affermazioni del diessino Di Rienzo: «Le delibere che nonsi vogliono si possono riprendere in mano», dice il sindaco, «e trovo lacosa puerile, senza contare che noi non abbiamo nemmeno visto ilprogetto». Polo aggiunge: «Quando si dice che si vogliono coinvolgere gli entilocali per trovare un accordo, sono tutte balle; non si possono diremenzogne, come fece Forza Italia quando venne a dire della galleri a: oravedremo cosa verranno a proporci; resta il fatto che, passati i 60giorni, questo progetto ci porterà la Tav in mezzo al paese; oggi bisognaquindi prendere atto che sono tutti avversari e nemici se non cercano unamediazione concordata. Questa è la attuale situazione del nostro Comune:non so chi ci darà una mano». Polo prosegue: «Qualcuno si è esposto con delle affermazioni: ora verràil momento di dire qualcosa, perché è ora di finirla di prendere in girola gente. Che venga qui chi vuole: De Piccoli, Di Pietro, Berlusconi aspiegarci perché i treni superveloci passeranno a pochi metri dalle casedel quartiere Ambrosini; perché si è lasciato costruire nel 2001 questecase sapendo l'Amministrazione comunale di allora che di lì sarebbepassata la Tav. Non si doveva concedere le autorizzazioni acostruire». Conclude Polo: «In merito all'impugnazione della delibera del Cipe, ho già attivato gli avvocati».
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