ITALIA. D'ALEMA: NOSTRO OBIETTIVO RISOLUZIONE PER LA MORATORIA NEL 2007
16 novembre 2006: "Stiamo raccogliendo delle adesioni con l'Unione europea per l'abrogazione della pena di morte e per la moratoria universale delle esecuzioni capitali."
"L'obiettivo è quello di presentare una risoluzione nella prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite", ha dichiarato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, nel corso di un intervento al Senato sulla situazione dei diritti umani in Cina, a seguito del suo recente viaggio nella Repubblica popolare. "Noi continueremo ad incalzare la Cina sul tema della pena di morte”, ha detto il Ministro. "Il nostro governo – ha aggiunto - pensa che solo attraverso una politica di cooperazione con la Cina è possibile spingere questo Paese a modernizzarsi nell'economia e nelle istituzioni". "Io credo - ha concluso D'Alema - che l'Italia e l'Europa non devono cessare di incalzare la Cina e di chiedere concreti passi in avanti, anche perché la Cina si trova alla vigilia di grandi appuntamenti: le Olimpiadi del 2008 e l'esposizione universale del 2010. Questo è il momento migliore per incalzare la Cina sulla tutela dei diritti umani". Intanto l’Unione Europa, il 20 novembre, ha detto che nel quadro dei negoziati relativi al Trattato sul Commercio e la Cooperazione, chiederà alle autorità irachene la messa al bando della pena di morte. “Le questioni legate ai diritti umani – ha detto la Commissaria Ue per le Relazioni Esterne, Benita Ferrero-Waldner – saranno naturalmente affrontate nel corso dei negoziati e rientreranno negli accordi finali”. La Ferrero-Waldner ha reso le dichiarazioni al termine dell’incontro avuto a Bruxelles con il Vicepremier iracheno Barham Salih. Una volta stipulato, l’accordo su commercio e cooperazione, sarà il primo contratto tra Iraq e Unione Europea. Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/index.php?iddocumento=8337272
--------------------------------------- NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
CINA. PECHINO AMMETTE ORGANI PRELEVATI SOPRATTUTTO DA GIUSTIZIATI 17 novembre 2006: le autorità cinesi hanno ammesso il fenomeno del “turismo dei trapianti”, che vede la vendita a cittadini stranieri di organi prelevati da prigionieri giustiziati. Lo scrive il giornale Daily Telegraph, aggiungendo che la Cina vuole introdurre regolamenti più severi relativi alla cessione di reni, fegati, e altre parti vitali. “La maggior parte degli organi prelevati da cadaveri provengono da prigionieri giustiziati”, ha dichiarato il Viceministro della Sanità cinese Huang Jiefu, in occasione di un meeting di medici specializzati in trapianti. La pratica era stata ripetutamente negata dalle autorità di Pechino. Un portavoce ministeriale ha riconosciuto che “le persone più abbienti, inclusi pazienti stranieri”, possono evitare le lista d’attesa poiché disposte a pagare di più. Cittadini stranieri bisognosi di trapianti saranno ammessi in Cina solo sulla base di nuovi regolamenti, che – a detta di Pechino - si conformeranno agli standard internazionali, dando precedenza ai pazienti cinesi in lista d’attesa. Per saperne di piu' : http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=7771
IRAN. DIECI ESECUZIONI IN TRE GIORNI 19 novembre 2006: cinque uomini sono stati impiccati in uno stadio della provincia iraniana del Golestan. Lo riporta il giornale Etemad, identificando i cinque come Khashayar J., Esmail B., Abolghasem H., Ruhollah T., e Hassan B. Erano stati condannati a morte per stupro e sequestro. Due giorni prima altri cinque uomini sono stati impiccati per traffico di droga nella provincia del Khorasan Razavi. I cinque, di cui non è nota l’identità, erano stati condannati a morte per il traffico di 120 kg di narcotici. Le loro esecuzioni sono avvenute in carcere. Il 22 novembre, la procura generale di Teheran ha chiesto la pena di morte per sette persone accusate di aver realizzato e venduto CD pornografici. I sette imputati – ha detto il ministro della Giustizia iraniano Jamal Karimi-Rad – fanno parte delle 35 persone arrestate in relazione a diversi casi di produzione e vendita di “CD osceni”. “Spero che questi casi vengano affrontati il prima possibile, in modo che coloro che tentano di diffondere la corruzione nella società ... non si sentano al sicuro”, ha aggiunto il Ministro. Per saperne di piu' : http://www.ahwaz.org.uk/2006/11/iran-executions-of-11-ahwazis-delayed.html
ARABIA SAUDITA. QUATTRO ESECUZIONI PER DROGA E OMICIDIO 22 novembre 2006: quattro uomini sono stati recentemente messi a morte in Arabia Saudita, per traffico di droga e omicidio. Il 21 novembre sono stati giustiziati il pakistano Ijaz Ahmad Nadar Khan e un nigeriano la cui identità non è nota, per traffico di droga. Entrambe le decapitazioni sono avvenute nella città di Mecca. Il 20 novembre, un uomo è stato decapitato per omicidio nella città di Jizan, nel sud del paese. Il cittadino saudita Jubran bin Yahia al-Talidi - rende noto il Ministero degli Interni - era stato condannato a morte per l’uccisione con arma da fuoco del connazionale Mohammed bin Jaber al-Maliki, in seguito ad una lite. Il 19 novembre è stata la volta del cittadino saudita Naji al-Tharawi, decapitato nella città di Mecca. Era stato riconosciuto colpevole dell’omicidio della suocera, precisa l’agenzia ufficiale saudita. Intanto una una vedova di 39 anni è stata condannata alla lapidazione per adulterio, nella città saudita di Hai. Lo ha riportato, il 17 novembre, il il quotidiano locale al Watan. La donna avrebbe partorito un figlio sei anni dopo la morte del marito. Non essendo sposata, per il giudice ha "portato avanti una gravidanza illegittima". Convinta di aver commesso un grave peccato, la donna non vorrebbe presentare ricorso, desiderando di "purificarsi l'anima e conquistare il paradiso". Secondo i codici in vigore nel paese, il reato commesso consiste nell’aver avuto rapporti sessuali senza matrimonio con il proprio partner. Nel caso in questione, la donna non avrebbe comunque potuto sposarsi, non essendoci alcun 'tutore' (padre, fratello maggiore o cugino) che potesse firmare per lei un eventuale contratto di matrimonio. "Di origini non arabe né saudite", la protagonista della vicenda avrebbe acquisito la cittadinanza saudita da 18 anni e avrebbe altri tre figli dal defunto marito. Il quotidiano cita gli abitanti del suo quartiere, secondo i quali "dopo la morte del marito, la donna viveva in condizioni misere in una capanna di fango presso una moschea, offertale da un benefattore". I quattro figli sono stati accolti in un riformatorio, conclude al Watan. Per saperne di piu' : http://www.nessunotocchicaino.it/bancadati/schedastato.php?idstato=8000491&idcontinente=8
KUWAIT. QUATTRO PERSONE IMPICCATE IN CARCERE 21 novembre 2006: due cittadini pakistani, uno del Bangladesh e una persona apolide, sono stati impiccati in Kuwait, in una prigione situata 25 km ad ovest della capitale Kuwait City. Lo rendono noto le autorità kuwaitiane, precisando che alle esecuzioni hanno assistito solo funzionari e giornalisti. E’ la prima volta, a partire dal 2002, che alle esecuzioni non viene ammessa la presenza del pubblico. I due pakistani - Taj Mohammad Abdulghani e Abdulrahim Nader Shah – erano stati condannati a morte per aver introdotto droga nel paese, mentre il cittadino del Bangladesh - Jhangir Alam Hussein – e l’apolide Faraj Joudah Majood, erano stati riconosciuti colpevoli di omicidio premeditato. L’esecuzione di un quinto uomo, un cittadino dello Sri Lanka condannato per omicidio – è stata sospesa, riferiscono fonti del Ministero degli Interni. Da quando nel 1964 il Kuwait ha introdotto la pena capitale, sono state messe a morte 70 persone, comprese tre donne, riporta l’agenzia Afp. In maggioranza si tratta di persone condannate per omicidio o traffico di droga. Nel 2001 vi sono state 2 esecuzioni, tra cui quella di una donna, mentre quelle del 2002 sono state 5. Nel 2003 non sono state registrate esecuzioni nel paese, riprese nel 2004 con nove persone messe a morte. Nel 2005 sono state messe a morte almeno sette persone. Sono almeno 14 le condanne a morte pronunciate nel corso del 2005 secondo Amnesty International. Per saperne di piu' : http://www.thenews.com.pk/print1.asp?id=32807
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