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Perchè usciamo dal PdCI di bologna
by Gaetano Bresci Monday, Nov. 27, 2006 at 2:30 PM mail:

perchè usciamo dal pdci di Bologna

Perché usciamo dal PdCI
uscita di 58 compagne e compagni dalla federazione di Bologna del PdCI


Il PdCI, da anno a questa parte, ha vissuto una crescita sensibile in città, grazie all'entrata di nuovi compagni provenienti da esperienze politiche diverse e di nuovi compagni alla loro prima esperienza politica.
Il partito prima di questa entrata di fatto non aveva nessun intervento, se non quelle meramente istituzionale, e anche in questo caso subordinato ai DS e al “sindaco sceriffo”.
Le ultime vicende, dalla posizione del centro-sinistra sul Libano, all'attuale finanziaria (e la scomunica ricevuta per l'adesione allo sciopero generale del 17 novembre promosso dal sindacalismo di base) fino alla degenerazione clientelare dentro il partito, ci hanno portato a ritenere che la nostra collocazione dentro il PdCI sia un ostacolo per la nostra azione e progettualità. Ostacola quel lavoro di radicamento che oggi stiamo portando avanti in diverse organizzazioni sociali e culturali, dall'azione dentro i sindacati di base, ai comitati no war, dalle tematiche legate all'immigrazione, al movimento studentesco e femminista.
In sintesi la nostra uscita dal partito oggi è dovuta a svariati motivi, per comodità li vogliamo sintetizzare in tre punti:

-internazionale
Il PdCI era ed è un partito che promuove in modo acritito l'Unione Europea, letta in funzione anti USA, non prendendo in considerazione il ruolo imperialistico che svolge già oggi la UE. Segnaliamo come in Europa i due più grandi partiti comunisti presenti (greco e portoghese) siano assolutamente lontani da questa ipotesi. La visione geopolitica del PdCI è dettata dalla sottovalutazione dell'elemento popolare. Fenomeni come la resistenza popolare antimperialista che si è manifestata nei paesi del tricontinente viene di fatto sottostimata in nome di una realpolitik che non coglie l'incisività dell'azione della masse.

-nazionale
C'è una completa mancanza di analisi rispetto alla forma statale e istituzionale. Si considerano lo Stato e i suoi organismi indipendenti dalla lotta di classe. Questo porta ad una accettazione passiva del bipolarismo. Oggi i comunisti presenti nei diversi partiti portano a giustificazione del loro “codismo” lo spauracchio delle destre estreme, in quanto la linea programmatica dell'attuale governo in materia economica e legislativa non si discosta da quella precedente. Di fronte ad un attacco allo stato sociale e all'erosione delle garanzie della classe lavoratrice si accetta il determinismo economico e non si investe sulla capacità della classe lavoratrice di mutare direzione al corso degli eventi. Si finisce così per fare opera di mera testimonianza dentro il quadro istituzionale, fino ad essere vero e proprio freno per movimenti e organizzazioni sociali che si pongono il piano dell'indipendenza e della lotta di classe.

-partito
Vi è una incapacità di porsi in modo dialettico di fronte alla mutata composizione di classe e allo scenario internazionale. Nella nostra regione si prende per buona la posizione del PCI negli anni 50 sui cosiddetti ceti medi, non accorgendosi delle modificazioni strutturali in atto.
In sintesi non si è avviato una seria riflessione sul comunismo novecentesco, e si vive fossilizzati in un passato ormai non riproducibile. I partiti comunisti che oggi parlano di partito di massa, egemonia di sinistra, di democrazia progressiva, utilizzano un piano ideologico inservibile, e si riducono a mera testimonianza del “popolo comunista” sempre più residuale e anziano. Noi pensiamo che i comunisti oggi debbano proiettare la loro azione dentro i movimenti sociali e nelle organizzazioni di classe, ripartendo da lì per ridare corpo ad una nuova progettualità comunista. Il piano della rappresentanza politica si costruisce avendo un'internità reale dentro la classe.
Noi non rifiutiamo la formula del centralismo democratico, ma le formule organizzative se non rispecchiano queste mutate condizioni sono solo formule vuote, o alla peggio servono per legittimare all'infinito il gruppo dirigente.

Per concludere
Oggi esce un gruppo di compagne e compagni dal PdCI (tra cui il coordinatore cittadino Diego Negri, la tesoreria della federazione di Bologna Lidia Triossi, il coordinatore provinciale della FGCI Carlos Venturi e la segretaria della Sezione P.Impastato Marcella Masperi) con noi ci sono altri compagni che hanno condiviso la nostra scelta di uscire dal partito.
Usciamo per provare a lavorare, assieme ad altri compagni e compagne non provenienti dal nostro ex-partito per avviare la costituzione di una associazione che si ponga il problema del coordinamento tra comuniste/i, impegnati e attivi nei movimenti e organizzazioni popolari. Pensiamo che esistano le condizioni affinché nasca una associazione che si ponga il problema della teoria e della prassi di tutti quei compagni/e che stanno ponendosi in modo critico nei confronti dei dettami del comunismo novencentesco. Questo non tanto per proporre nuove teorie moderniste, che durano meno di una stagione politica, ma per trasformare in modo dialettico il portato dell'elaborazione marxista nel presente. I tempi dell'organizzazione politica dei comunisti sono da legarsi allo sviluppo della teoria e della prassi coniugata nel presente. Oggi il problema non è fondare un nuova organizzazione comunista, ma avviarne la costruzione.
Chi non rispetta questo o fa del vuoto attivismo o della mera rappresentazione ideologica, sia essa sul piano sociale o istituzionale.


Lidia Triossi
Carlos Venturi
Giuseppina Gubello
Afschin Seighalam
Federico Orlandini
Marcella Masperi
Diego Negri
Patrizia Critti
Mario Michelini

per contatti: 3389255514
lidiatriossi@yahoo.it






La lista delle compagne e compagni che lasciano che riconsegnano la tessera


1)Alessia Spatato
2)Camilla Spataro
3)Rossella Sica
4)Afschin Seighalam
5)David Scodari
6)Luigi Sallustio
7)Axel Roversi
8)Agostin Rafael
9)Matteo Pugliese
10)Fabiano Pomata
11)Sandro Piromallo
12)Lisa Pigozzi
13)Gabriella Pierro
14)Federico Parigi
15)Pamela Noce
16)Santo Nicoletti
17)Diego Negri
18)Amerigo Musi
19)Francesco Muratori
20)Lidia Triossi
21)Daniele Montanari
22)Mario Michelini
23)Carlo Mazzini
24)Marcella Masperi
25)Elisa Marino
26)Carlo Marinelli
27)Gianluca Maranghello
28)Marta Lucaioli
29)Cristian Guidoboni
30)Giuseppina Gubello
31)Fabio Grosso
32)Luca Gobbi
33)Dario Giovetti
34)Elia Giansante
35)Ian Friga
36)Maurizio Franculacci
37)Salvatore Franculacci
38)David Farris
39)Rossana Fancello
40)Letizia Dondi
41)Tiago Domicoli
42)Patrizia Critti
43)Vincenza Ciriello
44)Simona Capacchione
45)Gabriella Calandri
46)Andrea Burzi
47)Renato Bufetto
48)Sara Borelli
49)Maurizio Biso
50)Elena Antoniani
51)Carlos Venturi
52)Fedrico Orlandini
53)Barbara Di baggio
54)Pietro Di bari
55)Lorenzo Petrarulo
56)Braga Alessandro
57)Marco Urso
58)Rita Regoli

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Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
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Titolo Autore Data
KAOZIANI l'unico Wednesday, Nov. 29, 2006 at 8:13 PM
dubbi lucio Tuesday, Nov. 28, 2006 at 10:52 AM
W Marx & W Bresci (A) Monday, Nov. 27, 2006 at 9:22 PM
che c'entra Bresci? non è vostro! Monday, Nov. 27, 2006 at 8:42 PM
si ... Monday, Nov. 27, 2006 at 8:15 PM
Continua così... Baffone dall'oltretomba Monday, Nov. 27, 2006 at 6:18 PM
la solita tiritera:i movimenti, i diritti gay le organizzazioni no war e bla bla bla Monday, Nov. 27, 2006 at 5:22 PM
CON NOI! kalinin Monday, Nov. 27, 2006 at 3:23 PM
errore insegno Monday, Nov. 27, 2006 at 3:00 PM
se e' vero.. belzebù Monday, Nov. 27, 2006 at 2:40 PM
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