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l 2 dicembre 2006 tutti a Vicenza: basta basi, basta guerra
Per la difesa della terra, per un futuro senza basi di guerra
Vicenza è stata scelta, all'insaputa dei suoi abitanti, per diventare lo snodo principale delle politiche militari statunitensi. L'aeroporto Dal Molin di Vicenza dovrebbe diventare, secondo gli strateghi del Pentagono, la base logistica più importante dell'esercito americano, proiettando la propria potenza di fuoco nel già martoriato Medioriente. La 173^ Airborne Brigade, attualmente dislocata tra Vicenza e la Germania, si trasformerebbe in un'Unità d'Azione, pronta in poche ore a trasferirsi, armi e bagagli, nei vari scenari di guerra. Questa è la volontà dell'amministrazione Bush.
Ma a Vicenza si è sollevato un movimento che, dal basso e in maniera del tutto autonoma, ha organizzato una resistenza potente a questo progetto, aprendo una contraddizione enorme alla politica "ufficiale", quella dei partiti, di centrodestra e centrosinistra. Se il governo precedente ha lavorato sottobanco per favorire questo insediamento militare, l'attuale governo ha dimostrato ben poca voglia di contrastarlo. Anzi, il ministro della difesa Parisi ha testualmente definito "coerente e compatibile con le politiche militari del governo" questa nuova base di guerra.
Questo movimento ha posto al centro della sua battaglia due aspetti fondamentali, tra loro concatenati: la tutela del territorio e dei beni comuni, lo spazio cittadino come identità collettiva, da difendere anche e soprattutto in nome delle generazioni future; in maniera altrettanto forte il no alla guerra e il rifiuto di diventare complici, più o meno consapevoli, di un meccanismo che produce lutti, tragedie e sofferenze, che rende la nostra vita quotidiana sempre più incerta e pericolosa.
È fondamentale quindi per noi unirci alla lotta del movimento vicentino contro l'allargamento della base Usa, rilanciando una battaglia più complessiva per la chiusura e la riconversione ad usi civili di tutte le basi militari Usa e Nato dislocate sul nostro territorio. Tra queste vi è Camp Darby, il più grande insediamento americano in Europa, da cui partono convogli militari per le guerre in Medioriente. Accade così che sulle strade tra Pisa e Livorno avvengono spesso trasferimenti di materiale bellico, all'insaputa della popolazione e nel silenzio delle istituzioni.
Diciamo no anche all'aumento delle spese militari previste dalla finanziaria 2007, pari ad oltre 2 miliardi di euro di nuovi investimenti per nuovi armamenti ad alta tecnologia. Occorre invece ridurre nettamente queste spese e rilanciare gli investimenti sociali. Chiediamo al governo di fermare l'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele, responsabile, proprio in questi giorni, del massacro della popolazione palestinese della striscia di Gaza, così come qualche mese fa era toccato al popolo libanese.
Manifestazione nazionale a Vicenza Sabato 2 Dicembre 2006
Pullman da Pisa a 15 euro a/r per prenotare 347-1621914 e sede Cobas 050 8312172
Confederazione Cobas
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