A Linkòping hanno risolto il problema dell'inquinamento usando mezzi di trasporto a biogas. Per produrlo riciclano le interiora dei bovini e il vino sequestrato alla dogana.
UN TRENO ALIMENTATO DAL GAS prodotto con un miscuglio disgustoso di interiora di bovini e vino di pessima qualità importato illegalmente in Svezia. Il riassunto è un po' conciso, ma il senso è questo. A Linkòping i taxi, gli autobus, i camion per la spazzatura e anche il treno regionale, che collega la città di 82mila abitanti con Vàstervik, a un centinaio di chilometri di distanza, sono alimentati da biogas. È un combustibile rinnovabile che ha molto successo in Svezia, dove le vetture che lo impiegano sono ormai più di ottomila. All'inizio degli anni novanta le autorità di Linkòping hanno cominciato a studiare possibili alternative ai trasporti pubblici con motore diesel. "La qualità dell'aria nel centro della città era pessima", ricorda Helena Koch Astròm, coordinatrice della direzione per l'ambiente. "Le alternative erano l'elettricità o il gas", spiega Cari Lilliehòòk, amministratore delegato della Svensk Biogas. Ma Linkòping non è allacciata a nessuna rete di gas naturale e l'elettrificazione del centro della città è molto costosa. Il comune ha quindi optato per il biogas. All'epoca l'impianto di depurazione locale raccoglieva il gas prodotto dal trattamento delle acque reflue. Ma l'alta concentrazione di anidride carbonica impediva di usarlo come carburante. Per produrre un combustibile con le caratteristiche del gas naturale, composto al 97 per cento da metano, bisognava eliminare l'anidride carbonica. Nel 1991, dopo alcuni mesi di ricerche, sono entrati in servizio i primi cinque autobus prodotti dall'azienda svedese Scania.
Tre piccioni
È stato un grande successo, ma la produzione di biogas era ancora limitata. I responsabili del progetto hanno avuto una nuova idea: perché non usare i rifiu- ti "puliti" dei mattatoi e delle industrie agroalimentari locali per produrre metano? "In questo modo avremmo preso tre piccioni con una fava", spiega Lilliehòòk. "I mattatoi non sapevano come smaltire i rifiuti, noi avevamo bisogno di materie prime e gli agricoltori cercavano fertilizzanti". La centrale per il trattamento dei rifiuti organici è entrata in funzione nel 1996. Oltre ai rifiuti dei mattatoi, ricicla gli effluenti dell'allevamento e alcuni scarti delle industrie farmaceutiche e agroalimentari. Infine impiegale seimila tonnellate di alcol sequestrate ogni anno alla dogana. Il miscuglio è versato in un digestore e la decomposizione dura circa un mese. I rifiuti trattati sono poi messi a disposizione degli agricoltori, che li usano come fertilizzanti, mentre il gas depurato è consegnato alle stazioni di servizio.
INTERNAZIONALE, 24 NOVEMBRE 2006
www.controcorrentesatirica.com
|